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Shavuot - la festa e le sue parole

SHAVUOT – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Shavuot è una festività che cade il 6 del mese di Sivan del calendario ebraico (ו’ בסיוון – la lettera ו (vav) ha il valore 6 nella Ghimatria).  In Israele, Shavuot dura solo un giorno, che termina al tramonto del 6 di Sivan, invece fuori da Israele viene festeggiata per due giorni.

Che cosa è Shavuot?

La parola Shavuot (שבועות) in ebraico significa letteralmente “Settimane”. “La festa delle settimane” celebra il completamento del periodo di conteggio di Omer (Sfirat Ha Omerספירת העומר) di sette settimane tra la festa di Pesach e Shavuot, e cade al 50esimo giorno (dopo i 49 giorni del conteggio dell’Omer).
Shavuot è una delle“Shlosh Ha Regalim” (שלוש הרגלים), le tre ricorrenze di pellegrinaggio dell’antico Israele: Pesach, Shavuot e Sukkot. In queste feste si andava in pellegrinaggio a Gerusalemme (ירושלים).

Cosa celebra la festa di Shavuot?

La festa commemora la data nella quale D-o diede la Torah (תורה) al popolo ebraico sul Monte Sinai (Har Sinai הר סיני). Dopo l’esodo dall’Egitto (festeggiato durante la festa di Pesach)  Mosè e il popolo ebraico impiegarono sette settimane di cammino attraverso il deserto per raggiungere il Monte Sinai. Secondo il Talmud, il giorno della festività Shavuot è il giorno in cui i Dieci Comandamenti furono dati sul Monte Sinai. I Dieci Comandamenti  (Asseret Ha Dibrotעשרת הדברות) rappresentano la prima legge morale nella storia umana, su cui si basa la nostra comprensione delle leggi etiche fino ad oggi. Questo evento segna l’entrata in un’alleanza tra D-o e il popolo ebraico.

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SHAVUOT - LA FESTA E LE SUE PAROLE -Torah e Mosé- Dieci comandamenti

Shavuot conclude il conteggio d’Omer. L'atto di contare l'Omer sottolinea la connessione speciale tra le due festività di Pesach e Shavuot: Pesach rappresenta la liberazione fisica e Shavuot rappresenta la liberazione spirituale. Il tempo tra Pesach e Shavuot è visto come un periodo di crescita e miglioramento personale in preparazione per ricevere la Torah.

Diversi nomi della festa di Shavuot

Nella Torah, la festa di Shavuot è anche chiamata “Hag Ha Bikurimחג הביכורים – “Festa delle primizie” (primi frutti). Questo nome deriva dal rituale che prevedeva un pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme, portando al Tempio le offerte dei primi frutti del raccolto.

SHAVUOT - LA FESTA E LE SUE PAROLE

La tempistica della festa suggerisce che Shavuot potrebbe essere stata un'antica festa agricola che ha assunto un significato speciale quando si sono verificati gli eventi sul Monte Sinai. Infatti, la festa di Shavuot cade anche nella data della prima raccolta del grano e viene chiamata anche la “festa della mietitura del grano" (Ḥag ha-Qatsir - חג הקציר).

SHAVUOT - LA FESTA E LE SUE PAROLE

Come si festeggia Shavuot?

Gran parte dell'osservanza delle festività è incentrata sulla sinagoga e sui suoi rituali. Shavuot è osservata astenendosi dal lavoro e frequentando la sinagoga, dove vengono recitate alcune letture speciali come i Dieci Comandamenti e il Libro di Ruth. È consuetudine studiare la Torah tutta la notte, questa pratica si chiama Tikkun Leil Shavuot (תיקון ליל שבועות). Altre tradizioni della festa consistono in mangiare dei latticini, vestirsi in bianco e per i bambini è anche la grande occasione per i giochi con l'acqua, come ad esempio pistole d'acqua. Quindi, è consigliato fare attenzione a non essere bagnati quando camminate per le strade in Israele durante la festività 😉

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La lettura del libro di Ruth

Durante Shavuot viene letto il Libro di Ruth. Nel libro è raccontata la storia di Elimeleh e sua moglie Naomi, costretti a fuggire dalla loro casa nella terra di Israele verso il paese straniero di Moav. Elimeleh muore e Naomi rimane vedova a Moav; continua a vivere lì con i suoi due figli, che alla fine sposano due ragazze moavite, Orpa e Ruth. Tragicamente, anche entrambi i figli muoiono, lasciando Naomi a vivere con le sue due nuore vedove in una terra straniera.

Naomi decide di lasciare Moav e di recarsi a Betlemme, incoraggiando sia Orpah che Ruth a tornare dai loro genitori e risposarsi a Moav. Orpah accetta, ma Ruth rifiuta e sceglie di restare con sua suocera ed abbracciare l’ebraismo. Ruth ha detto: “Poiché ovunque tu vada, io andrò; ovunque tu viva, io vivrò. Il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo D-o sarà il mio D-o”.  

Ruth ha dovuto lasciarsi alle spalle tutto ciò che conosceva per restare con Naomi. Infine, a Betlemme, sposa Boaz ed insieme hanno un figlio di nome Obed, che diventa il nonno del re David. La storia di Ruth ci insegna che l'amore incondizionato spesso richiede sacrificio, Ruth fa una scelta difficile e alla fine la sua gentilezza viene premiata.

Perché si legge il libro di Rut a Shavuot?

Vengono proposti diversi motivi per la lettura del Libro di Ruth durante questa festività. Secondo una spiegazione il libro si svolge al tempo della raccolta dell'orzo eil periodo della festa di Shavuot; un altro motivo è che l'assunzione da parte di Ruth della religione di Naomi riflette l'accettazione della Torah da parte del popolo ebraico. Il viaggio di Ruth per convertirsi all’ebraismo e unirsi al popolo ebraico è visto come un esempio di devozione alla Torah.

Cosa si mangia durante la festa di Shavuot?

I pasti tradizionali di Shavuot sono incentrati sui latticini. Si usa di fare cene e pranzi durante la festa di Shavuot e vestirsi in bianco. Potrebbero esserci diverse ragioni per l'associazione dei latticini con Shavuot. Una delle spiegazioni è in un versetto nel Cantico dei Cantici (4:11) che dice che la Torah è come "latte e miele sotto la tua lingua". Un'altra spiegazione è nella parola ebraica Halav (latte - חלב) ha un valore numerico di 40 in Ghimatria, che corrisponde al numero di giorni che Mosè trascorse sul monte Sinai ricevendo la Torah. Altri ancora affermano che Shavuot si verifica durante il fertile periodo primaverile, quando le madri degli animali producono molto latte fresco. Sebbene le ragioni di questa usanza non siano del tutto chiare, è diventato tradizionale mangiare prodotti a base di latte e formaggio come parte della celebrazione di Shavuot.

SHAVUOT - latticni

Come si fanno gli auguri di Shavuot?

A Shavuot si dice semplicemente "Hag Sameah!" (Buona festa)- חג שמח

oppure “Shavuot Sameah!” (Buon Shavuot) – שבועות שמח

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HANUKKAH: LA FESTA E LE SUE PAROLE

HANUKKAH: LA FESTA E LE SUE PAROLE

Hanukkah: la festa e le sue parole

La Hanukkah è una festa ebraica, spesso chiamata anche “la festa delle luci”. La festa dura 8 giorni ed è celebrata per onorare l’inaugurazione del Grande Tempio di Gerusalemme, dopo la vittoria degli ebrei sui seleucidi nel 164 a.C.

Hanukkah è festeggiata secondo il calendario ebraico. Comincia sempre al 25esimo giorno del mese ebraico di Kislev. Nel calendario Gregoriano questa data accade tra Novembre e Dicembre.

 חַג (Hag) – Festa, festività

חֲנֻכָּה‎ – Hanukkah

Trottole

Nei tempi in cui gli Ebrei in Israele erano sotto il potere dei seleucidi furono liberi di continuare a vivere la loro vita secondo le tradizioni ebraiche. Continuavano a frequentare il Tempio nella città di Gerusalemme. Il Tempio era il più sacro dei luoghi santi, il centro della vita ebraica.

יְהוּדִי  (Yehudi)- ebreo

יְרוּשָׁלַיִם (Yerushalaim)- Gerusalemme

Il Tempio di Gerusaleme
Il Tempio di Gerusalemme

Quando nel 175 a.C. salì al trono Antioco IV Epifane, proibì agli ebrei di professare la propria fede. Voleva che tutta la gente del suo regno vivesse secondo le usanze greche e questo significava che gli ebrei non potevano più vestirsi, mangiare e anche pregare secondo le loro tradizioni. Antioco fece profanare il Tempio di Gerusalemme, installando idoli e altari per gli dei greci all'interno. Il tempio cominciò ad essere utilizzato per le cerimonie di culto pagano.

מֶלֶךְ (Meleh)- re

יָוָן (Yavan)- Grecia

Grecia

Tanti ebrei temevano per la loro vita e si adeguarono alle disposizioni del re, ma una parte consistente della popolazione si oppose. Non volevano rinunciare alla loro vita secondo i riti dell’ebraismo e volevano rimanere fedeli alle pratiche che distinguevano gli ebrei nel mondo ellenistico: la circoncisione, l’osservanza del sabato e le regole alimentari. Un gruppo coraggioso decise che non si sarebbero sottomessi ad Antioco.

שַׁבָּת (Shabat)- Sabato

la Stella di Davide e il Vecchio Testamento

E cosi nel 167 a.C. il popolo ebraico cominciò ad organizzare un movimento di resistenza e di ribellione; avvenne così la rivolta contro il regime seluicida. Erano determinati a riprendersi il Tempio e a proteggere la loro libertà di culto. Questo movimento si chiamava Maccabei ed era guidato dai figli del sacerdote Mattatia, Yehuda, soprannominato Maccabeo e i suoi fratelli. Erano in pochi in rapporto al numeroso esercito del re, ma erano determinati e potenti nello spirito.

מָכָּבּים  (Maccabim) - Maccabei

Mattatia e i suoi figli

Mattatia, i suoi figli e molti ebrei andarono sui monti per sfuggire alle persecuzioni e per prepararsi alla difesa. Nel 164 a.C. sotto la guida di Yehuda Maccabeo la rivolta raggiunse il culmine. I Maccabei riportarono una grande vittoria sull’esercito del re, liberando così Gerusalemme e il Tempio. Lottarono duramente e, contro ogni previsione, vinsero.

חַיָל (Hayal)- soldato

Casco soldato antica Grecia

I maccabei, ripreso il Tempio, cominciarono a lavorare, a consacrarlo, sistemarlo e pulirlo. Tolsero tutti gli idoli e gli altari che il re aveva messo all'interno. Poi dopo il lavoro fatto, il 25esimo giorno del mese di Kislev (del calendario ebraico) organizzarono una grande festa di inaugurazione.

La storia del miracolo di Hanukkah racconta che quando i Maccabei entrarono nel Tempio, volevano riconsacrare il tempio; i nemici, però avevano consumato tutto l’olio necessario per riaccendere il candelabro del Tempio, chiamato la Menorah. La Menorah si accendeva per onorare D-i-o, e le candele della Menorah erano alimentate da un olio di oliva puro e speciale. Il tempio richiedeva una luce sempre accesa all'interno.

Menorah
Menorah

Dopo la ripresa del Tempio, i Maccabei hanno trovato solo un piccolo vaso con olio. La quantità dell’olio contenuto nel vaso sarebbe stata sufficiente per un solo giorno. Per preparare dell’altro olio puro occorrevano 8 giorni (dato che l’olio per il Tempio doveva essere spremuto a mano), ma miracolosamente il poco olio di questo unico piccolo vaso è bastato per 8 giorni, finche’ ebbero tempo di preparare il nuovo olio.

נֵס (Nes) - miracolo

נֵר (Ner) - candela

אֵשׁ (Esh) - fuoco

שֶׁמֶן (Shemen) - olio

La festa di Hanukkah venne istituita per celebrare questo evento. In ebraico Hanukkah significa “inaugurazione” e commemora la nuova consacrazione del Tempio di Gerusalemme dopo la riconquistata della libertà degli ebrei.

La festa di Hanukkah

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Perché si festeggia la festa di Hanukkah?

La festa celebra questa vittoria dei pochi contro i molti e per ricordare il miracolo dell’olio. Viene aggiunto anche un altro significato di luce contro le tenebre, infatti la festa di Hanukkah viene chiamata anche “la festa delle luci”.

אוֹר (Or) - luce

חַג הָאוּרִים (Hag – Ha- Urim) – la festa delle luci

Hanukkah, Feste ebraiche

Le tradizioni della festa delle luci

Al giorno d’oggi la celebrazione di Hanukkah dura 8 giorni, in onore del miracolo accaduto al Tempio di Gerusalemme.

Si accende un candelabro a nove bracci, la Hanukkiya.  La Menorah del Tempio, aveva 7 bracci e oggi la potete osservare al centro del simbolo ufficiale dello Stato di Israele. La Hanukkiya, che viene accesa durante i giorni della festa, ha 9 bracci. Si accendono così 8 candele. Il nono braccio serve per il Shamash, la nona candela usata per accendere tutte le altre candele. Si accende una candela il primo giorno, due al secondo, tre al terzo e così via. Secondo quanto riferito, la Hanukkiya più grande al mondo si trova in Grand Army Plaza a New York.

Con ogni candela di Hanukkah si illumina un messaggio importante: dobbiamo sempre cercare la luce nelle tenebre, e dobbiamo sempre cercare di mantenere questa luce.  Ogni sera durante i giorni della festa, durante la cerimonia di accensione delle candele, vengono recitate le benedizioni speciali. La cerimonia è seguita dal canto di canti tradizionali.

Si scambiano delle monete di cioccolato e spesso anche regali.

monete di cioccolato, regalo per Hanukkah

מְנוֹרָה (Menora)

חֲנֻכִּיָּה (Hanukkiya)

Hanukkiya
Hanukkiya

Cosa si mangia durante Hanukkah?

Mangiamo cibo fritto per ricordare il miracolo dell’olio. I cibi tradizionali sono principalmente le Levivot (chiamate anche Latkes, delle frittelle di patate) e le Sufganiyot (dei bomboloni cotti nell’olio e ricoperti di zucchero, spesso farciti con marmellata di fragole). Oltre 30 milioni di bomboloni alla marmellata vengono consumati in Israele durante la Hanukkah.

סֻופְגָּנִיָּה - Sufganiya

לְבִיבָה – Leviva

Levivot, cibo tradizionale di Hanukkah
Levivot
Sufganiyot, cibo tradizionale di Hanukkah
Sufganiyot

Per i più piccoli si gioca con delle trottole. Le trottole hanno 4 facce, ognuna recante una lettera dell’alfabeto ebraico:

נ, ג, ה, ש  oppure  נ, ג, ה, פ

L’ultima lettera dipende dal posto in cui ci troviamo. Cosa significano le lettere? E’ un acronimo per la frase in ebraico:

נֵס גָּדוֹל הָיָה פֹּה

“Nes Gadol Haya Po”, “Un grande miracolo accadde qui” se ci troviamo in Israele.

נֵס גָּדוֹל הָיָה שָׁם

“Nes Gadol Haya Sham” invece “Un grande miracolo accadde là”, se ci troviamo fuori dall’Israele.

Trottola per Hanukkah
Trottola

In conclusione, non resta che augurarvi una buona Hanukkah!

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!חַג שָׂמֵחַ (Hag Sameah!) – Buona festa!

Hanukkah
Tu Bishvat - la festa e le sue parole

TU BISHVAT – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Il Tu Bishvat è una festa ebraica in cui si festeggia il Capodanno degli Alberi.

Il nome Tu Bishvat significa semplicemente il 15 del mese di Shvat (o Shevat), la data in cui avviene questa festa. TU (ט”ו), che è il numero quindici nella Ghimatria; “be” – בּ – significa “in” in ebraico; Shvat – è il mese Shvat del calendario ebraico, che cade a gennaio o a febbraio nel calendario gregoriano.

TU BISHVAT-  טוּ בִּשְׁבָט

CAPODANNO DEGLI ALBERI – רֹאשׁ הַשָּׁנָה לָאִילָנוֹת

Il 15 del mese di Shvat celebra il momento in cui in Israele, dopo il periodo invernale, spuntano le prime gemme sugli alberi e la frutta comincia a maturare. Questo indica l’arrivo della primavera e l’inizio di un nuovo ciclo di vita della natura.

Albero – Ez – עֵץ

Capodanno – Rosh Ha Shana – רֹאשׁ הַשָּׁנָה

Frutta – Perot – פֵּרוֹת

Tu Bishvat, l'arrivo della primavera

Tu Bishvat proviene dalla Mishna (l’insieme della Torah orale e il suo studio) dove è indicato come il Capodanno degli alberi. Non è una festa stabilita nella Torah scritta, come Pesach, Shavu’ot e Sukkot; e non è come le feste di Hanukkah e di Purim, le due feste principali nell’ebraismo, la cui fonte non è dalla Torah. La celebrazione di Tu Bishvat è legata alla tradizione.

Festa – Hag – חַג

Pesach – פֶּסַח

Shavu’òt – שָׁבוּעוֹת

Succòt – סוּכּוֹת

Hanukkah – חֲנֻכָּה

Purim – פּוּרִים

L’origine di Tu Bishvat

Il calendario ebraico si fonda sul ciclo della natura. Secondo le leggi della Bibbia l’andamento degli anni è diviso in cicli di sette anni, il settimo anno è l’anno sabatico.

Nell’antica società in Israele ogni anno i contadini dovevano prelevare una decima del raccolto agricolo. Le decime sono la quota del raccolto agricolo che cresce nella Terra d’Israele. La destinazione delle decime veniva decisa secondo il ciclo dei sette anni del calendario ebraico; essa veniva versata ai sacerdoti, ai Leviti e ai poveri, così come comandato nella Torah e nella letteratura Halachica.

Tu Bishvat, la raccolta della decima

La decima era calcolata sui frutti delle piante; nell’ anno sabatico i prodotti della terra non venivano raccolti e la terra veniva fatta riposare. Inoltre, nell’anno sabatico non si prendeva una decima e tutti i frutti cresciuti in quell’anno non avevano un proprietario e qualsiasi persona poteva prenderli.

Era quindi molto importante stabilire quando cominciava il nuovo anno della produzione agricola e a quale anno appartenesse un certo prodotto. Tu Bishvat è una data utilizzata per segnare l’età di un frutto ai fini del raccolto delle decime.

Calendario – Luah Shana – לוּחַ שָׁנָה

Natura – Teva – טֶבַע

Anno – Shana – שָׁנָה

Come si calcola l’età di un frutto?

E’ stato stabilito che ogni frutto nato prima del Tu Bishvat (il 15 di mese di Shvat) apparteneva all’anno precedente; invece la frutta che nasce e matura dopo la data di 15 del mese di Shvat apparteneva all’anno nuovo. Perciò il 15 di Shvat simboleggiava il passaggio da un anno a quello successivo e quindi anche la data dell’inizio dell’antico nuovo anno fiscale.

Perché la data di Tu Bishvat?

Nella zona di Israele, e in particolare a Gerusalemme, la stagione di pioggia comincia intorno alla festa di Sukkot (che cade tra settembre ed ottobre). Ci vogliono approssimativamente quattro mesi di pioggia per saturare il suolo e nutrire gli alberi per produrre frutti. Questi quattro mesi sono il periodo che passa tra Sukkot (il 15 del mese di Tishrei) e Tu Bishvat (il 15 del mese di Shvat).

Pioggia in Israele

Tutta la frutta che è nata prima della data di Tu Bishvat è il prodotto della pioggia dell’anno precedente e si prende la decima dal prodotto dell’anno scorso.

Mese – Hodesh – חוֹדֶשׁ

Pioggia – Geshem – גֶּשֶׁם

Goccia – Tipa –  טִיפָּה

Grandine – Barad - בָּרָד

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Le tradizioni di Tu Bishvat

Il momento più significativo, come in tante altre feste ebraiche, avviene durante la cena seduti a tavola, dove si celebra questa occasione.

Cena – Aruhat Erev – אֲרוּחַת עֶרֶב

Seder – סֵדֶר

Seder di Tu Bishvat

La sera di Tu Bishvat si consuma una cena, il Seder di Tu Bishvat. Seder significa “ordine”. Il Seder del capodanno degli alberi è pieno di simboli ed i cibi hanno un valore simbolico e vengono consumati secondo un ordine stabilito e specifico. E’ un rituale che collega i partecipanti alla terra ed al giorno d’oggi trasmette anche un messaggio per l’ambiente.

A Tu Bishvàt si usa mangiare frutta di tipi diversi. In particolare si mangiano i frutti delle sette specie della terra d'Israele. Questi vengono elencati nel Deuteronomio e sono il grano e l'orzo, l'uva, i fichi, le melagrane, le olive e i datteri. Inoltre, si mangiano anche pistacchi, noci, agrumi e poi ogni altro tipo di frutto dell’albero e in particolare le mandorle. Le mandorle, e in particolare il mandorlo, hanno un significato particolare a Tu Bishvat, dato che in Israele è uno dei primi alberi a fiorire a gennaio- febbraio, in coincidenza con questa festa. Ad oggi, al tavolo del Seder di Tu Bishvat si trova della frutta fresca, frutta secca e altre pietanze.

Il mandorlo, Tu Bishvat

Mandorlo – Shkediya - שְׁקֵדִיָּה

L’uva – Anavim – עֲנָבִים

Uvetta – Tsimukim – צִמּוּקִים

Olive – Zeitim – זֵיתִים

Datteri – Tmarim - תְּמָרִים

Durante il Seder si mangia in successione, con un ordine prestabilito, questa frutta. Quando si mangia la frutta, prima si recita la benedizione. Inoltre, durante il Seder avviene la lettura e il commento dei brani biblici.

Ulteriormente, durante il Seder si bevono quattro bicchieri di vino, lo stesso numero dei bicchieri di vino che si bevono durante il Seder di Pesah. A Tu Bishvat il primo bicchiere è tutto di vino bianco; il secondo di vino bianco misto a un po’ di vino rosso; il terzo metà vino bianco e metà vino rosso e il quarto tutto di vino rosso.

Quattro bicchieri di vino a Tu Bishvat

La ricchezza di simboli che questo giorno propone si trasmette anche nei bicchieri di vino. I quattro bicchieri di vino, bianco e rosso, hanno diversi significati. Uno dei significati è che i bicchieri rappresentano l’avvento della primavera sull’inverno. Il vino bianco simbolizza l’inverno, il vino bianco misto al rosso simbolizza il segno dell’arrivo della primavera; il vino rosso simbolizza la primavera.

Dall'inverno alla primavera a Tu Bishvat

Vino – Ya’in - יַיִן

Rosso – Adom - אָדֹם

Bianco – Lavan - לָבָן

Inverno – Horef - חוֹרֶף

Primavera – Aviv - אָבִיב

Tu Bishvat e il messaggio ambientale

La festa di Tu bishvat festeggia il legame tra la natura e l’uomo. Tu Bishvat è una festa allegra, che divenne anche il simbolo del legame tra il popolo ebraico e la Terra d’Israele e la ricostruzione della Terra. In questo giorno si festeggia e si ricorda il rispetto dei cicli della natura e l’attaccamento alla terra.

Terra – Adama – אֲדָמָה

Uomo – Adam - אָדָם

Legame alla terra e alla natura a Tu Bishvat

Tu Bishevat è celebrato come un giorno di consapevolezza ambientale ed è un'opportunità per sensibilizzare e prendersi cura dell'ambiente celebrando la natura. È anche un giorno per concentrarsi sulla sensibilità del tema e della tradizione ebraica piantando alberi.

Tu Bishvat e l'ambiente

Attualmente in Israele si festeggia con una bellissima tradizione, di piantare nuovi alberi. La piantagione di alberi avviene come testimonianza del legame alla terra. Inoltre, piantare alberi nell’ebraismo è ritenuto essere un atto molto importante.

Per educare a questi valori e alla conservazione e la cura dell’ecosistema, si insegna ai bambini il rispetto della natura. Le scuole organizzano cerimonie per celebrare la festa e sottolineare l’importanza della natura nelle nostre vite.

Piantare alberi a Tu Bishvat

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Buona festa! Auguri! – Hag Sameah - חַג שָׂמֵחַ

VISITARE ISRAELE - I Posti Più Belli

VISITARE ISRAELE – I Posti Più Belli

Nonostante sia un paese abbastanza piccolo, Israele ha tantissimo da offrire ai visitatori. Qui vediamo insieme i posti più belli da vedere quando vai a visitare Israele e le parole che ti serviranno per il tuo voagio.

VISITARE ISRAELE: I POSTI PIÙ BELLI DA VEDERE E LE PAROLE PER IL TUO VIAGGIO

Come noto, in Israele si trovano alcuni dei luoghi religiosi più famosi al mondo; il paese è spesso riconosciuto come meta di pellegrinaggio. Dopo tutto, è qui che si dice che siano accaduti alcuni degli eventi principali per la gente di fede ebraica, cristiana e musulmana. Tuttavia, quando si parla di visistare Israele non si tratta solo di siti religiosi. A parte i siti religiosi, ci sono tantissime altre cose da fare in Israele. Dal deserto al mare, in Israele non ci si annoia mai.

Israele è ricca di siti archeologici risalenti a migliaia di anni fa, di rovine romane, castelli dei crociati, ville ottomane ed edifici Bauhaus. In Israele puoi trovare una vita notturna vivace e una scena gastronomica di livello mondiale, spiagge sabbiose, il mar morto (una bizzarra meraviglia naturale dove galleggi facilmente), un mix di culture e il panorama del deserto incontaminato. 

Visitare Israele, deserto

Per aiutarti a cominciare a pianificare il tuo viaggio, ti presento la lista dei posti assolutamente da visitare quando sei in Israele. Ci sono dei siti religiosi e dei siti storici e paesaggi naturali mozzafiato.

In più troverai nell’articolo le parole e le frasi in ebraico più importanti da sapere durante il tuo bellissimo viaggio!

VISITARE ISRAELE – I posti da vedere in Israele

1. GERUSALEMME – (Yerushalaim) יְרוּשָׁלַיִם

Gerusalemme, Israele
Gerusalemme

La capitale di Israele, Gerusalemme è sicuramente la prima città che viene in mente quando si parla della Terra Santa ed è uno dei posti più importanti da vedere in Israele. Con una storia che risale a più di 3000 anni, Gerusalemme è una delle città più antiche, più belle ed affascinanti al mondo. E’ una città di ineguagliabile significato religioso e storico, considerata una “città santa” per le tre grandi religioni monoteistiche. Gerusalemme riunisce etnie, religioni e culture ed è un vero e proprio museo a cielo aperto.

Una passeggiata a Gerusalemme è un viaggio nella storia. La città Vecchia di Gerusalemme è divisa in quattro quartieri: Ebraico, Cristiano, Armeno e Musulmano.

Qui potresti percorrere la Via Crucis, sulle orme dei passi di Gesù; andare al Muro del Pianto, il luogo più sacro per la religione Ebraica, dove puoi lasciare un bigliettino con un tuo desiderio. Potrai visitare la Basilica del Santo Sepolcro, il luogo più sacro del mondo per i cristiani, vedere la Cupola della Roccia, visitare il Monte degli Ulivi, dove troverai anche il Giardino del Getsemani. Potrai vedere la città di Davide (il sito originale di Gerusalemme) e la Torre di Davide.

Gerusalemme è una città che fonde perfettamente il vecchio e il nuovo. Fuori dalla città vecchia, ti aspetta una metropoli moderna con musei di livello mondiale: il Museo d’Israele, il Museo della Memoria dell’Olocausto (Yad Vashem). Il colorato mercato di Mahane Yehuda è un’intricata rete di vicoli e bancarelle piene di pita, falafel, halva e altro. Di notte il posto si riempie dei visitatori dei bar, dei ristoranti e delle caffetterie locali.

Il Muro del Pianto, Gerusalemme
Il Muro del Pianto, Gerusalemme

La città Vecchia – (Ha Ir Ha Atika) הָעִיר הָעַתִּיקָה

Muro del Pianto – (Ha Kotel) הַכֹּתֶל

Monte degli Ulivi – (Har Ha Zeitim) הַר הַזֵּיתִים

La città di Davide – (Ir David) עִיר דָּוִד

Torre di Davide – (Migdal David) מִגְדַּל דָּוִד

Città – (Ir) עִיר

Museo – (Muzeon) מוּזֵאוֹן

Mercato – (Shuk) שׁוּק

Citta' Vecchia, La torre di Davide, Gerusalemme
Citta’ Vecchia, La torre di Davide, Gerusalemme

2. MAR MORTO E MASADA – (Yam Ha Melah, Mezada) יָם הַמֶּלַח וּמְצָדָה

Mar Morto, Israele
Mar Morto, Israele

 Situato a 430 metri sotto il livello del mare, il posto più basso al mondo, il Mar Morto, è una vera meraviglia naturalistica e uno dei posti più famosi da visitare in Israele.

I suoi paesaggi affascinano qualsiasi viaggiatore. Ha un contenuto di sale molto elevato, dieci volte quello nell’oceano, rendendolo un ambiente in cui la vita è impossibile. Da qui deriva il nome del posto, anche se in ebraico si chiama semplicemente “Yam Ha Melah”, il mare di sale. Allo stesso tempo l’acqua salatissima fa sì che i bagnanti galleggiano sulla superficie dell’acqua senza nessun sforzo.

Ragazze che leggono il giornale galleggiando sul Mar Morto, Israele
Ragazze che leggono il giornale galleggiando sul Mar Morto, Israele

Quando sei lì, prenditi cura del corpo spalmandoti il famoso fango del Mar Morto, e trascorri una giornata galleggiando nel mare salato all’insegna del totale relax. L’acqua e il fango del mar morto hanno dei benefici dal punto di vista medico ed inoltre i minerali e il sale del Mar Morto sono utilizzati ormai da miglia di anni per la preparazione di cosmetici.

Il fango del Mar Morto
Il fango del Mar Morto
Sale, Mar Morto, Israele
Sale, Mar Morto, Israele

Vicino al Mar Morto si possono trovare diversi posti bellissimi, tra cui Ein Gedi e la famosa Masada.

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Masada- (Mezada) מְצָדָה - Visitare Israele

E’ una fortezza costruita da Erode il Grande, in cima ad un monte con vista sul Mar Morto.  

Masada, Israele
Masada. Israele

Masada è un’attrazione culturale ed archeologica da non perdere durante il tuo viaggio in Israele. Oggi Masada è un simbolo dell’Israele antica e uno dei migliori esempi di fortificazioni romane. Il tempo migliore per visitare Masada è all’ alba con un panorama fantastico del Mar Morto che si ammira dalla montagna.

L'alba a Masada
L'alba a Masada

Mare – (Yam) יָם

Sale – (Melah) מֶלַח

Fango – (Bots) בֹּץ

Fortezza – (Mivzar) מִבְצָר

Alba – (Zriha) זְרִיחָה

3. TEL AVIV- JAFFA – (Tel Aviv- Yafo) תֵּל אָבִיב- יָפוֹ

Estesa lungo un'ampia spiaggia sabbiosa del Mediterraneo, Tel Aviv è la città che non si ferma mai. E’ una città vivace, nota per la sua vita notturna e l’ambiente giovanile e divertente.

Tel Aviv, Israele
Tel Aviv, Israele

Qui c’è di tutto, lungo le strade puoi trovare dei bar, enoteche e birrifici artigianali e discoteche. Puoi visitare gallerie d’arte e di design. La città è animata da musica dal vivo e da spettacoli tutto l’anno. La proposta culinaria è ricca ed innovativa, e mescola la cucina tradizionale israeliana con i gusti di tutto il mondo. In più puoi apprezzare lo “street art” e l’architettura in stile Bauhaus (patrimonio Unesco).

Le sue spiagge mediterranee sono tra le migliori al mondo e sono bellissime (soprattutto durante il tramonto).

Il mare a Tel Aviv
Il mare a Tel Aviv

Jaffa è la città antica a sud di Tel Aviv, che offre una tregua in stile antico dal trambusto moderno di Tel Aviv. Lì è situato il porto di Jaffa, il mercato delle pulci, un quartiere di artisti, ristoranti buonissimi, e da lì puoi ammirare uno skyline bellissimo della città di Tel Aviv.

Jaffa e skyline di Tel Aviv, Israele
Jaffa e skyline di Tel Aviv, Israele

 

Spiaggia – (Hof) חוֹף

Mar Mediterraneo – (Ha Yam Ha Tihon) הַיָּם הַתִּיכוֹן

Vita notturna – (Hayei Laila) חַיֵּי לַיְלָה

Notte - (Laila) לַיְלָה

Tramonto – (Shkia) שְׁקִיעָה

Porto – (Namal) נָמֵל

Mercato delle pulci – (Shuk Ha pishpeshim) שׁוּק הַפִּשְׁפְּשִׁים

Ristorante - (Mis’ada) מִסְעָדָה

4. LAGO DI TIBERIADE- MAR DI GALILEA – (Kineret) כִּנֶּרֶת

Il lago più grande d’acqua dolce di Israele, il posto dove Gesù camminò sull’acqua.

LAGO DI TIBERIADE
LAGO DI TIBERIADE

Oggi è un importante luogo di pellegrinaggio cristiano. E’ una delle principali fonti d'acqua di Israele e un luogo popolare per rilassarsi sulle sue spiagge, andare in bicicletta o camminare. Questo luogo è unico, incredibilmente bello e allo stesso tempo ricco di storia.

 LAGO DI TIBERIADE- MAR DI GALILEA
LAGO DI TIBERIADE- MAR DI GALILEA

 

Lago – (Agam) אֲגַם

Acqua – (Maim) מַיִם

Bicicletta – (Ofanayim) אוֹפַנַּיִם

5. NAZARET - (Nazrat) נָצְרַת

Oggi la città di Nazaret è un importante luogo di pellegrinaggio cristiano dove nella sua città vecchia si trova la Chiesa dell'Annunciazione, la più grande chiesa cattolica del Medio Oriente.

  La Chiesa dell'Annunciazione , Nazaret, Israele
La Chiesa dell'Annunciazione , Nazaret, Israele

Prenditi anche del tempo per passeggiare tra le strade pittoresche e visitare il colorato mercato locale.

Ci troverai dei mercati, siti biblici, grandi ville ottomane e piccoli bar per rinfrescarti.

Chiesa – (Knesiya) כְּנֵסִיָּה

Cristianesimo – (Natsrut) נַצְרוּת

Medio Oriente – (Ha Mizrah Ha Tihon) הַמִּזְרָח הַתִּיכוֹן

6. CRATERE RAMON – (Mahtesh Ramon) מַכְתֵּשׁ רָמוֹן

Il deserto del Negev copre la metà meridionale di Israele e si estende per oltre 13.000 chilometri quadrati, occupando il 55% dell'intero paese.

Il deserto di Negev, Israele
Il deserto di Negev, Israele

Il cratere Ramon (Mahtesh Ramon) è il più grande dei tre crateri trovati nel deserto del Negev. Circondato da montagne, il cratere è profondo più di 450 metri e lungo quasi 40 km. E’ un posto assolutamente meraviglioso che puoi osservare andando in bicicletta, in auto oppure per viaggiatori avventurosi, si può esplorare la bellezza del posto camminando intorno al cratere Ramon e attraverso la valle di Ein Avdat.

Il cratere Ramon
Il cratere Ramon

Deserto – (Midbar) מִדְבָּר

Sabbia – (Hol) חוֹל

Cratere – (Mahtesh) מַכְתֵּשׁ

7. CAESAREA – (Keisaria) קיסריה

Caesarea è stata costruita dal Erode il Grande in onore dell’imperatore romano Ottaviano Augusto. Il parco nazionale archeologico di Cesarea si trova sul mare e lì potrai ammirare la Porta dei Crociati, il Cardo e i resti della città, l’anfiteatro di Erode e l’ippodromo, che era in grado di ospitare circa centomila persone.

CAESAREA  DAVANTI AL MAR MEDITERRANEO
CAESAREA DAVANTI AL MAR MEDITERRANEO
Caesarea
Caesarea

In vicinanza del parco archeologico potrai passeggiare sulla bellissima spiaggia dove troverai i resti dell’acquedotto, che ai tempi dei romani portava l'acqua da sorgenti situate a quasi 16 km a nord-est e le convogliava sin dentro la città. 

L'acquedotto, spiaggia, Caesaria
L' acquedotto

Parco – (Park) פַּארְק

Mare – (Yam) יָם

Acquedotto – (Amat Maim) אַמַּת מַיִם

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Parole in ebraico per visitare Israele:

Salve – (Shalom)  שָׁלוֹם 

Scusi/a – (Sliha) סְלִיחָה

Quanto costa il biglietto? (Kama Ole Ha Kartis?) ? כַּמָּה עוֹלֶה הַכַּרְטִיס

Dove va questo treno/ Pullman? (Lean Ha Rakevet/ Ha Otobus Ha Ze Magia?) לְאָן הָרַכֶּבֶת / הָאוֹטוֹבּוּס הַזֶּה מַגִּיעַ  ?

Treno – (Rakevet) רַכֶּבֶת

Pullman – (Otobus) אוֹטוֹבּוּס

Fermata del Pullman – (Tahanat Otobus) תַּחֲנַת אוֹטוֹבּוּס

Taxi – (Monit) מוֹנִית!

Quanto costa (quasto)? – (Kama Ze Ole?) כַּמָּה זֶה עוֹלֶה?

Come si arriva a..? (Eih Magi'im Le..?) אֵיךְ מַגִּיעִים ל..?

Dove è il bagno? (Eifo Ha Sherutim?) ?אֵיפֹה הַשֵּׁרוּתִים

Aeroporto – (Sde Teufa) שְׂדֵה תְּעוּפָה

 Aereo – (Matos) מָטוֹס

Turisti al Mar Morto

Buon viaggio! – (Nessi'a tova) – נְסִיעָה טוֹבָה

10 curiosità sulla lingua ebraica

10 CURIOSITA’ SULLA LINGUA EBRAICA

10 Curiosità sulla lingua ebraica

1. L’alfabeto ebraico (chiamato ALEPH-BET) è composto da 22 lettere

Del primo alfabeto ebraico si ha notizia in epoca biblica ed è strettamente correlato all’alfabeto fenicio, l’alfabeto verificato più antico del mondo. Nell’alfabeto della lingua ebraica moderna ci sono 22 lettere.

L'alfabeto ebraico
L’alfabeto ebraico

2. In ebraico ogni lettera ha anche un valore numerico

Ogni lettera ebraica corrisponde ad un valore numerico, e può essere utilizzata per scrivere numeri e per un’interpretazione numerica delle parole. Questo fa sì che si può “fare lo spelling” delle parole con i numeri e che i numeri che corrispondono alle lettere possono sommarsi nelle parole ottenendo nuovi valori numerici. Il fatto di poter convertire le lettere in numeri e viceversa ha portato, nella mistica ebraica, al metodo interpretativo chiamato “Ghimatria” (o “Gematria“), dove si cercano relazioni tra parole e nomi nella Bibbia, correlandone i valori numerici e viceversa.

Le prime 10 lettere dell’alfabeto hanno i valori 1-10; le prossime 9 lettere hanno i valori 20, 30, 40…100 e le restanti lettere hanno i valori di 200, 300 e 400. Nella maggior parte dei casi in ebraico moderno si utilizza i numeri “normali” (0,1,2,3…9), esattamente come in italiano, però in alcuni casi vengono utilizzate le lettere per indicare valori numerici.

In Israele oggi, quest’utilizzo è diffuso in testi religiosi e nella Bibbia, scrivendo le date del calendario ebraico e per numerare elenchi. Spesso gli israeliani utilizzano lo stesso metodo per indicare i giorni della settimana, per esempio, il martedì si chiama “yom shlishi” (letteralmente “il terzo giorno”) ma spesso è indicato come “yom Ghimel” (perché la lettera Ghimel ha il valore numerico tre).

La Ghimatria nella lingua ebraica
Ghimatria

3. Le lettere in ebraico si possono scrivere in modo diverso a seconda della loro posizione nella parola

La lingua ebraica ha 5 “lettere finali” (le lettere finali: khaf, mem, nun, pey e tzadik); quando queste lettere si presentano alla fine della parola sono scritte in modo diverso rispetto a quando si occupano altre posizioni dentro la parola. Le 5 lettere ebraiche che hanno 2 forme: צ ,פ ,נ ,מ e כ si scrivono in questo modo quando si trovano all’inizio o in mezzo della parola. Però le stesse lettere sono scritte ץ ,ף ,ן ,ם e ך quando sono le ultime lettere della parola in cui sono presenti.

Le due forme della lettera "Nun"
Le due forme della lettera "Nun"

4. E' una lingua "senza vocali"

Tecnicamente parlando, non ci sono vocali nell’alfabeto ebraico. L’ebraico è una lingua semitica. Cosi come anche l’arabo e l’aramaico, e come la maggior parte delle lingue semitiche antiche, l’alfabeto non ha le vocali. L’alfabeto ha 22 lettere, tutte consonanti. Nell’ebraico moderno alcune lettere possono fungere sia da consonante sia da vocale.

Come facciamo a sapere come pronunciare le parole senza che ci siano le vocali?

Esiste un sistema di indicazione con puntini e trattini, tracciati sopra e sotto le lettere, che si chiama “Nikud”. Questo metodo serve per indicare come bisogna pronunciare correttamente le parole. Questo sistema è utilizzato nel Tanah (Il vecchio Testamento), ma anche nei libri per i bambini e per gli studenti principianti di ebraico. I madrelingua ebraico non utilizzano il Nikud e scrivono e leggono senza di esso.

Un esempio rapido:

con Nikud: שָׁלוֹם

senza Nikud: שלום

Testo con Nikud nella lingua ebraica

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5. Si scrive da destra a sinistra

 A differenza della maggioranza delle lingue, nelle quali si scrive da sinistra a destra, in ebraico si scrive da destra a sinistra.

Ma sapete perché?

Nessuno conosce il motivo, ma esiste una teoria diffusa la quale sostiene che la scrittura da destra a sinistra deriva dal fatto che la gente che scalpellava le parole su tavolette di pietre teneva lo scalpello con la mano dominante (tipicamente la destra), ed era più facile spostare lo scalpello da destra a sinistra piuttosto che da sinistra a destra. L'ebraico è una lingua davvero interessante con una ricca storia!

Siccome si scrive da destra a sinistra i libri in ebraico cominciano dal lato destro (la prossima volta che vedete un testo in ebraico guardatelo da destra e non da sinistra!).

Uomo che scrive sulla pietra

6. Non esistono lettere maiuscole e minuscole in ebraico

7. In ebraico ci sono lettere diverse per una scrittura a mano e per la stampa                  

Ci sono principalmente due modi di scrivere in ebraico: la scrittura “Dfus”, paragonabile alle lettere in stampatello, che hanno una forma più quadrata. Invece nella scrittura “Chtav”, paragonabile alle lettere in corsivo, le lettere sono più “arrotondate”. Ogni lettera ha la sua versione in Dfud e una sua versione in Chtav. Le lettere che vedete nei libri sono le lettere in stampatello, con cui è scritta anche la Torah e la maggior parte dei testi stampati. Quando scriviamo a mano in ebraico usiamo la versione Chtav.

Per esempio:

Alef in stampatello e in corsivo
A destra la lettera "Alef" in stampatello ("Dfus"), e a sinistra in corsivo ("Chtav")
Shalom, in ebraico

8. La lingua ebraica risale al secondo millennio a.C.

I primi testi in ebraico risalgono al secondo millennio a.C. Il Vecchio Testamento è scritto in ebraico, e quando D-o disse "Sia la luce" lo disse in ebraico. L’ebraico è stato utilizzato sia come lingua scritta sia come lingua parlata fino alla caduta di Gerusalemme nel 587 a.C. Successivamente, per più di 2000 anni, fino al 19esimo secolo, l'ebraico fu usato principalmente come lingua letteraria che era utilizzata nella liturgia ebraica e nei testi rabbinici. Gli ebrei sparsi per il mondo parlavano le lingue locali, creando anche nuovi linguaggi (come l’yiddish e il ladino). L’ebraico sebbene non sia mai stato attivamente parlato, non ha mai smesso di essere usato come lingua scritta.

Un vecchio testo nella lingua ebraica
Un vecchio testo

9. Dopo più di 2000 anni la lingua ebraica rinasce

Il ripristino dell'ebraico come lingua parlata fu quasi miracoloso. Come già accennato, l’ebraico non è stato parlato per 2 millenni. Nonostante questo, alla fine del 19esimo secolo, gli ebrei dell’Europa, che sognavano un rinascimento culturale, hanno cominciato a riutilizzare la lingua. Eliezer Ben Yehuda è considerato il padre dell’ebraico moderno. Ha scritto il primo dizionario di ebraico moderno, che includeva parole dell’ebraico antico con l’aggiunta di nuove parole create da lui.

Grazie alla ricca letteratura conservata per più di 2000 anni, utilizzata come la base per creare la lingua moderna e grazie alla nascita dello stato di Israele, di cui l’ebraico è diventato la lingua ufficiale nel 1948, è stato possibile tornare ad utilizzare questa lingua. L’ebraico ora è parlato come una lingua moderna da oltre 9 milioni di persone. Per alcune persone l'ebraico è ancora comunemente considerato una lingua santa e molti ultra-ortodossi la usano solo per la preghiera.

Uomo che sta pregando davanti al muro del pianto
Uomo davanti al muro del pianto

10. La lingua ebraica è regolata da un’accademia ufficiale

L’accademia della lingua ebraica fornisce le linee guida per la grammatica ed è l’organo ufficiale che decide quali parole vengono aggiunte al dizionario della lingua. Non è detto però che tutti gli israeliani seguono tali indicazioni e il linguaggio parlato spesso ha delle sue caratteristiche.

DOVE POSSO IMPARARE L'EBRAICO?

Comprendere la lingua ebraica è un modo per riconnetterci alla cultura ebraica, ad Israele e al Vecchio Testamento. Una delle grandi cose dei nostri giorni ed età è che anche se non riesci a trovare una scuola che ti insegni la lingua ebraica moderna ed antica, i corsi online possono offrirti un'opportunità unica per imparare l'ebraico.

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Studiare ebraico è divertente
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