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Ghimatria: la matematica delle lettere

GHIMATRIA: LA MATEMATICA DELLE LETTERE EBRAICHE

Che cosa è la Ghimatria? Durante gli studi dell’ebraico potresti aver notato che le lettere non sono sempre usate solo per costruire le parole. Forse hai visto un calendario ebraico, dove sono utilizzate le lettere per segnalare i giorni e le date. Oppure hai sentito parlare di Kabbala e hai visto che in certe situazioni le lettere erano usate come numeri e che questa associazione tra le lettere e i numeri nascondeva dei significati particolari.

Se vuoi approfondire il significato che le lettere ebraiche possano nascondere attraverso i numeri, questo articolo sulla ghimatria (o ghematria) fa per te.

Numeri, Ghimatria

Ghimatria: la matematica delle lettere

La ghimatria o ghematria è un sistema numerico in cui le lettere dell’alfabeto ebraico corrispondono a numeri. Ogni lettera dell’alfabeto ha un proprio significato e contemporaneamente un numero. La ghimatria calcola l’equivalente numerico di parole e frasi sommando i numeri delle lettere. 

L’ebraismo non è l’unica cultura a prendere in considerazione il concetto di ghimatria, è stato utilizzato anche in altre culture. Il termine ghimatria deriva dal greco γεωμετρία (trad. geometria), e questo concetto si può trovare nelle scritture del filosofo greco Platone.

Nella mistica ebraica, la Kabbala, utilizzando il metodo della ghimatria, cerca relazioni tra parole e nomi del Vecchio Testamento, correlandone i valori numerici e viceversa. Cosi la ghimatria è diventata uno strumento per l’interpretazione dei testi biblici.

Qui troverai degli esercizi di ghimatria!

Vecchio Testamento e una candela

Come funziona la Ghimatria?

Nella ghimatria (anche ghematria) ogni lettera ebraica corrisponde ad un numero.

Ci sono diversi modi per calcolare il valore numerico delle lettere nell’alfabeto ebraico. Il metodo principale consiste nell’assegnare a ogni lettera un suo valore specifico.

Le prime dieci lettere dell’alfabeto hanno i valori 1-10; la lettera Alef uguale a 1, Bet a 2, Gimmel a 3 e così via fino alla Yud, la decima lettera dell’alfabeto, uguale a 10.

Le prossime 9 lettere hanno i valori 20, 30, 40…100 e le restanti lettere hanno i valori di 200, 300 e 400.  

La lettera, Kaf, quindi è uguale a 20, poi Lamed, uguale a 30 e così via fino alla Kuf, che ha il valore di 100. Le ultime tre lettere, Resh, Shin, Taf, uguali a 200, 300 e 400 in corrispondenza.

kaf lettera finale
tzadi lettera finale

Bisogna considerare anche le forme delle lettere finali Kaf, Mem, Nun, Phei, Zadi, (utilizzate quando la lettera si presenta alla fine della parola). Spesso a queste lettere sono attribuiti i valori della loro forma standard. Invece, secondo alcuni metodi possono ricevere i valori di 500, 600, 700, 800 e 900.

Da qui si può calcolare il valore numerico della parola sommando i valori delle lettere della parola stessa.

Numeri, Ghimatria

I valori numerici delle lettere

1 - Aleph - א
2 - Bet - ב
3 - Gimel - ג
4 - Daleth - ד
5 - Heh - ה
6 - Vav - ו
7 - Zayin - ז
8 - Het - ח
9 - Tet - ט
10 - Yud - י
20 - Kaf - כ
30 - Lamed - ל
40 - Mem - מ
50 - Nun - נ
60 - Samech - ס
70 - Ayin - ע
80 - Peh - פ
90 - Tzady - צ
100 - Koof - ק
200 - Reish - ר
300 - Shin - ש
400 - Taf - ת
500 - Kaf (finale) - ך
600 - Mem (finale) - ם
700 - Nun (finale) - ן
800 - Peh (finale) - ף
900 Tzady (finale) ץ

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Orologio lettere ebraiche

La ghimatria è un sistema che assegna un valore numerico alle lettere, quindi, di conseguenza, alle parole e alle frasi. Ogni lettera ha un suo valore numerico, e questi valori possono essere sommati per ottenere il valore numerico della parola che costruiscono.

La ghimatria cerca di svelare la corrispondenza fra le parole e il loro valore numerico; essa consiste nello spiegare una parola o un gruppo di parole secondo il valore numerico delle lettere. Si crede che le parole e le frasi con i valori identici abbiano qualche connessione tra di loro. Si potrebbe poi utilizzare questa connessione per dimostrare conclusioni concettuali più ampie.

Ghimatria

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La Kabbala (CABALA)

La ghimatria a volte viene utilizzata per raggiungere una comprensione più spirituale dei testi del Vecchio Testamento. La ghimatria è un componente essenziale della Kabbala, la tradizione ebraica mistica.

Uno degli argomenti principali nel mondo di Kabbala e il suo utilizzo della ghimatria è il nome di D-o יהוה e altri nomi di D-o. Infatti, i numerosi nomi di D-o e le loro permutazioni nella Kabbala hanno dei valori numerici. Ad esempio il nome Elohim si somma al numero 86, uguale alla somma della parola Ha-teva (la natura). La conclusione che potrebbe essere dedotta è che Elohim si riferisce alla presenza divina e come si manifesta nel mondo fisico, al contrario del nome Yehova יהוה, il quale è connesso all’universo celeste.

Kabbala

L’esempio più noto della ghimatria in ebraico è la parola “Hai”  חי (vivo), la somma numerica delle lettere nella parola è 18. Questo ha fatto sì che il numero 18 è un numero fortunato nell’ebraismo. In Italia è anche un numero fortunato per gli studenti universitari;)  

18, Ghimatria

Un altro esempio che possiamo fare appartiene ai dieci comandamenti. Nel comandamento “Onora il padre e la madre” la parola onorare, rispettare כבוד “Kabed” (כבד) ha il valore di 26 ([כ=20, ב=2, ד=4, [20+2+4=26 ).

La ghimatria della parola “amore” “Ahava” אהבה è 13 ([א=1, ה=5, ב=2, ה=5, [1+5+2+5=13).

La ghimatria della parola “Kabed” (onora) è quindi il doppio della parola “Ahava” (amore), ed è stato concluso che uno onora i suoi genitori mostrando loro il suo amore.

26, Ghimatria
10 comandamenti
I 10 comandamenti

Nel corso della storia alcune persone credevano e credono tutt’oggi che la Torah contiene segreti che possano essere rilevati con la ghimatria e che la ghimatria possa anche essere utilizzata per prevedere alcuni eventi storici. 

La Torah
La Torah

La differenza tra la Ghimatria e tra la Numerologia

La numerologia è l’utilizzo dei numeri per interpretare il carattere di una persona o per cercare di prevedere il suo futuro. E’ basata sulla teoria che tutte le cose possono essere espresse con i numeri. Quindi, la numerologia moderna cerca il valore numerico del nome della persona, della sua data di nascita e da queste informazioni cerca di ricavare la natura della persona e le previsioni future. 

La ghimatria (o ghematria), invece, è un sistema in cui le lettere vengono sostituite con numeri, utilizzato nella Kabbala per ricavare interpretazioni mistiche nelle scritture sacre oppure per ottenere nuove interpretazioni dei testi, soprattutto per i testi che altrimenti sarebbero stati difficili da interpretare e per ricavarne un’analisi soddisfacente.

Numeri, Ghimatria

La Ghimatria dell'ebraico moderno

Nella maggior parte dei casi, nell’ ebraico moderno si utilizzano i numeri “normali” (0,1,2,3…9), esattamente come in italiano, però in alcuni casi vengono utilizzate le lettere per indicare valori numerici.

In Israele oggi, questo utilizzo è diffuso in testi religiosi e nella Bibbia, scrivendo le date del calendario ebraico, per numerare elenchi e, a volte, anche per segnalare i numeri sugli orologi.

Lettere ebraiche

Spesso gli israeliani utilizzano lo stesso metodo per indicare i giorni della settimana. A parte lo Shabbat, tutti gli altri giorni si chiamano a seconda del loro ordine nella settimana: “Yom Rishon”, il primo giorno (Domenica, il primo giorno nella settimana ebraica); “Yom Sheni” il secondo giorno (Lunedi) e così via, come vedrai nell’elenco di seguito.

In alternativa si utilizzano anche le lettere dell’alfabeto per indicare il giorno della settimana. “Yom Alef” (il primo giorno, come già accenato la lettera Alef dell’alfabeto ebraico corrisponde al numero 1, secondo la “Ghimatria”), “Yom Bet” (il secondo giorno) ecc.

I giorni indicati con le lettere sono chiamati:

  • Yom Rishòn, Yom Alef –primo giorno, domenica
  • Yom Shenì, Yom Bet –secondo giorno, lunedì
  • Yom Shlishì, Yom Ghimel – terzo giorno, martedì
  • Yom Revi’ì, Yom Dalet – quarto giorno, mercoledì
  • Yom Hamishì, Yom Hei – il quinto giorno, giovedì
  • Yom Shishì, Yom Vav – sesto giorno, venerdì
  • Yom Shabbàt – sabato
Giorno e notte

Per i curiosi, per calcolare il valore numerico delle parole, non solo in ebraico, esistono dei calcolatori online:)

Se sei interessato a capire meglio come funziona la ghimatria, vieni a praticare con noi, facendo gli esercizi del corsoebraico.com:

In fine, la pratica della ghimatria, rimane comunque utile nella vita quotidiana in Israele. E’ una parte interessante dello studio della lingua ebraica, offre una via per la comprensione della Torah, è stimolante intellettualmente oltre ad essere un buon allenamento per la mente!

Dove si può imparare l'ebraico e la Ghimatria?

Comprendere la lingua ebraica è un modo per riconnetterci alla cultura ebraica, ad Israele e al Vecchio Testamento. Una delle grandi cose dei nostri giorni ed età è che anche se non riesci a trovare una scuola che ti insegni la lingua ebraica moderna ed antica, i corsi online possono offrirti un'opportunità unica per imparare l'ebraico.

Se vuoi saperne di più sulla lingua ebraica moderna, puoi provare i  nostri corsi di ebraico online da corsoebraico.com.

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Ghimatria
Lag BaOmer - la festa e le sue parole

LAG BAOMER – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Cosa vuol dire Lag BaOmer?

Lag BaOmer viene festeggiato al 33esimo giorno del conteggio dell’Omer, che è il periodo di lutti di sette settimane (49 giorni) che trascorre tra Pesach fino alla festività di Shavuot. Nel periodo di Omer tante attività sono proibite, tra cui i matrimoni, ballare e cantare e anche tagliare i capelli.

Il 33esimo giorno dell’Omer è invece un giorno festivo, che cade sempre il giorno 18 del mese Iyar nel calendario ebraico, nel periodo di aprile – maggio del calendario gregoriano; in questo giorno si possono fare tutte le attività proibite durante il resto del conteggio dell’Omer.

Ogni lettera ebraica ha il suo valore numerico, seguendo le regole della Ghimatria, la somma della lettere Lamed (30 – ל) e Ghimel (3 – ג), che messe insieme si leggono ‘lag’ (ל”ג). ‘Ba Omer’ (בעומר) vuol dire in ebraico ‘nell/dell’Omer’, perciò Lag BaOmer significa semplicemente il ’33esimo giorno dell’Omer’.

Conteggio dell’Omer – (Sfirat ha Omer) סְפִירַת הָעוֹמֶר

Matrimonio – (Hatuna) חֲתונָּה

Ballare – (Lirkod) לִרְקוֹד

Cantare – (Lashir) לַשִּׁיר

Tagliare i capelli – (Lehistapèr) לְהִסְתַּפֵּר

Perché e quando si festeggia Lag BaOmer?

Si festeggia questa festa per ricordare due principali avvenimenti:

1 –  In questo giorno è mancato Rabbi Shimon bar Yochai, uno dei più brillanti allievi di Rabbi Akiva. Rabbi Shimon bar Yochai fu il primo ad insegnare pubblicamente la dimensione mistica della Torah, conosciuta come la Kabbalah, e scrisse anche il testo classico della Kabbalah, lo Zohar. In quel giorno, prima della sua morte, rivelò numerosi segreti Kabbalastici. Inoltre, prima della sua morte egli chiese espressamente che il giorno dell’anniversario della sua morte diventasse un giorno di festeggiamento.

2 – Il secondo motivo per i festeggiamenti arriva dal Talmud (uno dei testi sacri dell’ebraismo), che racconta che durante questa stagione una piaga, o misteriosa malattia, uccise 24 mila di studenti di Rabbi Akiva perché si mancavano di rispetto tra di loro. Altre fonti indicano come causa della morte di così tanti studenti la rivolta di Bar Kokhba (nella quale Rabbi Akiva ebbe un ruolo di primo piano). Si dice che il conteggio dell’Omer, il periodo di lutto, viene osservato in memoria degli studenti e della loro punizione. Questa piaga cessò al Lag BaOmer, il 33° giorno dell’Omer, e di conseguenza, divenne un giorno felice, segnando una pausa di 24 ore nel periodo di lutto.

Kabbalah – קַבָּלָה

Segreto – (Sod) סוֹד

Festa – (Hag) חַג

Malattia – (Mahala) מַחֲלָה

Rispetto – כָּבוֹד

Lutto – (Evel) אֵבֶל

Però, ma – (Aval) אֲבָל

Festa di Lag BaOmer

Chi è stato Rabbi Akiva?

Prima di diventare un rabbino, Akiva era un povero pastore, sposato con una donna di nome Rachel. Lei gli convisse di studiare e in seguito lui divenne un rabbino molto saggio e rispettoso.

Circa 2000 anni fa l’esercito romano invase Israele e distrusse il secondo tempio di Gerusalemme. Agli ebrei fu proibito di praticare l’ebraismo e di studiare la Torah. Nonostante ciò alcuni rabbini rifiutarono di obbedire alle regole dei romani ed insegnavano la Torah di nascosto.

Rabbi Akiva era uno di quei rabbini, e continuava ad insegnare ai suoi alunni la Torah. Venuti a conoscenza del fatto, i romani cominciarono a cercarlo, così Akiva inizio a pensare ad un modo per proteggersi e proteggere i suoi alunni mentre  insegnava loro la Torah.

Egli chiese agli alunni di portare archi, frecce e pranzi al sacco. Gli alunni passarono dai campi e fecero finta di andare a caccia e non a studiare con il rabbino. I soldati romani, quando videro gli alunni che andavano ‘a caccia’ li fecero passare.

Così Rabbi Akiva e i suoi alunni (travestiti da cacciatori) andavano nei campi e nei boschi e si nascondevano in una caverna, dove studiavano insieme la Torah.

Pastore – (Roe Tzon) רוֹעֵה צֹאן

Studiare – (Lilmod) לִלְמוֹד

Insegnare – (Lelamed)   לְלַמֵּד

Andare a caccia – (Latzud) לָצוּד

Cacciatore, freccia ed arco

Chi è stato Rabbi Shimon Bar Yochai?

Shimon Bar Yochai era uno dei migliori alunni di Rabbi Akiva e ha scritto tanti testi ebraici di grande importanza. Durante la persecuzione dei romani, egli era determinato ad assicurarsi che la Torah non sarebbe stata dimenticata. I romani l’hanno condannato a morte e quindi fu costretto a nascondersi.

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Rabbi Shimon e suo figlio Elazar scapparono insieme al nord di Israele. Non avevano nè cibo nè acqua, ma accadde un miracolo ed un carrubo germogliò nella caverna in cui si nascondevano, assieme ad una fonte di acqua.

Così Rabbi Shimon e il figlio Elazar trascorsero 12 anni, studiando tutti i giorni la Torah. La storia narra che un giorno arrivò il profeta Eliyahu, annunciando che il leader dei romani era mancato e che Rabbi Shimon non fosse più in pericolo.

Rabbi Shimon diventò il più grande maestro ed insegnante di Torah della sua generazione. All’ultimo giorno della sua vita, chiamò tutti i suoi alunni e raccontò per tutta la giornata tutti i segreti della Torah e della Kabbalah. Si narra di quella giornata che Rabbi Shimon era circondato da fuoco e luce e nessuno poteva avvicinarlo mentre raccontava i segreti della Kabbalah. Alla fine della giornata il fuoco finalmente si spense e riuscirono a vedere il suo volto, era già morto, e sorrideva.

Figlio – (Ben) בֵּן

Cibo – (Ohel) אוֹכֶל

Acqua – (Maim) מַיִם

Fuoco – (Esh) אֵשׁ

Caverna – (Me’ara) מְעָרָה

La caverna di rabbi Shimon Bar Yochai e suo figlio Elazar

 Come si festeggia Lag Baomer?

Nel corso degli anni, Lag BaOmer è diventata una festa celebrata in vari modi. È un giorno in cui si tengono matrimoni ebraici, si accendono falò e si tagliano persino i capelli. Molte persone fanno anche sport o escono per i picnic e festeggiano con le loro famiglie.

I falò

Per celebrare la festa gli ebrei di tutto il mondo accendono dei falò. I falò sono fatti in ricordo del fuoco che circondava Rabbi Shimon, e per festeggiare la grande luce che Rabbi Shimon Bar Yochai ha portato nel mondo. In Israele i bambini raccolgono dei legni già settimane prima della festa, per preparare dei falò più grandi possibile.Si tengono grandi feste pubbliche e si bruciano le torri di legno.Le città israeliane sono piene di torce e falò nelle strade.

Falò – (Medura) מְדוּרָה

Luce – (Or) אוֹר

Tagli di capelli

È usanza di alcuni ebrei di non tagliare i capelli ai maschi fino all’età di tre anni. Durante il conteggio dell’Omer è proibito tagliare i capelli, ad eccezione della festa di Lag BaOmer. C'è sempre un gran numero di ragazzi che hanno compiuto 3 anni e che sono in attesa per il primo taglio di capelli, ma non l'hanno ancora fatto, ciò significa che durante Lag baOmer c'è sempre un numero altissimo di bambini di 3 anni che tagliano i capelli per la prima volta.

Bambini – (Yeladim) יְלָדִים

Capelli – (Sear) שֵׂיעָר

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Hag Sameah! !חַג שָׂמֵחַ

Lag BaOmer - Hag Sameah לג בעומר שמח
10 curiosità sulla lingua ebraica

10 CURIOSITA’ SULLA LINGUA EBRAICA

10 Curiosità sulla lingua ebraica

1. L’alfabeto ebraico (chiamato ALEPH-BET) è composto da 22 lettere

Del primo alfabeto ebraico si ha notizia in epoca biblica ed è strettamente correlato all’alfabeto fenicio, l’alfabeto verificato più antico del mondo. Nell’alfabeto della lingua ebraica moderna ci sono 22 lettere.

L'alfabeto ebraico
L’alfabeto ebraico

2. In ebraico ogni lettera ha anche un valore numerico

Ogni lettera ebraica corrisponde ad un valore numerico, e può essere utilizzata per scrivere numeri e per un’interpretazione numerica delle parole. Questo fa sì che si può “fare lo spelling” delle parole con i numeri e che i numeri che corrispondono alle lettere possono sommarsi nelle parole ottenendo nuovi valori numerici. Il fatto di poter convertire le lettere in numeri e viceversa ha portato, nella mistica ebraica, al metodo interpretativo chiamato “Ghimatria” (o “Gematria“), dove si cercano relazioni tra parole e nomi nella Bibbia, correlandone i valori numerici e viceversa.

Le prime 10 lettere dell’alfabeto hanno i valori 1-10; le prossime 9 lettere hanno i valori 20, 30, 40…100 e le restanti lettere hanno i valori di 200, 300 e 400. Nella maggior parte dei casi in ebraico moderno si utilizza i numeri “normali” (0,1,2,3…9), esattamente come in italiano, però in alcuni casi vengono utilizzate le lettere per indicare valori numerici.

In Israele oggi, quest’utilizzo è diffuso in testi religiosi e nella Bibbia, scrivendo le date del calendario ebraico e per numerare elenchi. Spesso gli israeliani utilizzano lo stesso metodo per indicare i giorni della settimana, per esempio, il martedì si chiama “yom shlishi” (letteralmente “il terzo giorno”) ma spesso è indicato come “yom Ghimel” (perché la lettera Ghimel ha il valore numerico tre).

La Ghimatria nella lingua ebraica
Ghimatria

3. Le lettere in ebraico si possono scrivere in modo diverso a seconda della loro posizione nella parola

La lingua ebraica ha 5 “lettere finali” (le lettere finali: khaf, mem, nun, pey e tzadik); quando queste lettere si presentano alla fine della parola sono scritte in modo diverso rispetto a quando si occupano altre posizioni dentro la parola. Le 5 lettere ebraiche che hanno 2 forme: צ ,פ ,נ ,מ e כ si scrivono in questo modo quando si trovano all’inizio o in mezzo della parola. Però le stesse lettere sono scritte ץ ,ף ,ן ,ם e ך quando sono le ultime lettere della parola in cui sono presenti.

Le due forme della lettera "Nun"
Le due forme della lettera "Nun"

4. E' una lingua "senza vocali"

Tecnicamente parlando, non ci sono vocali nell’alfabeto ebraico. L’ebraico è una lingua semitica. Cosi come anche l’arabo e l’aramaico, e come la maggior parte delle lingue semitiche antiche, l’alfabeto non ha le vocali. L’alfabeto ha 22 lettere, tutte consonanti. Nell’ebraico moderno alcune lettere possono fungere sia da consonante sia da vocale.

Come facciamo a sapere come pronunciare le parole senza che ci siano le vocali?

Esiste un sistema di indicazione con puntini e trattini, tracciati sopra e sotto le lettere, che si chiama “Nikud”. Questo metodo serve per indicare come bisogna pronunciare correttamente le parole. Questo sistema è utilizzato nel Tanah (Il vecchio Testamento), ma anche nei libri per i bambini e per gli studenti principianti di ebraico. I madrelingua ebraico non utilizzano il Nikud e scrivono e leggono senza di esso.

Un esempio rapido:

con Nikud: שָׁלוֹם

senza Nikud: שלום

Testo con Nikud nella lingua ebraica

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5. Si scrive da destra a sinistra

 A differenza della maggioranza delle lingue, nelle quali si scrive da sinistra a destra, in ebraico si scrive da destra a sinistra.

Ma sapete perché?

Nessuno conosce il motivo, ma esiste una teoria diffusa la quale sostiene che la scrittura da destra a sinistra deriva dal fatto che la gente che scalpellava le parole su tavolette di pietre teneva lo scalpello con la mano dominante (tipicamente la destra), ed era più facile spostare lo scalpello da destra a sinistra piuttosto che da sinistra a destra. L'ebraico è una lingua davvero interessante con una ricca storia!

Siccome si scrive da destra a sinistra i libri in ebraico cominciano dal lato destro (la prossima volta che vedete un testo in ebraico guardatelo da destra e non da sinistra!).

Uomo che scrive sulla pietra

6. Non esistono lettere maiuscole e minuscole in ebraico

7. In ebraico ci sono lettere diverse per una scrittura a mano e per la stampa                  

Ci sono principalmente due modi di scrivere in ebraico: la scrittura “Dfus”, paragonabile alle lettere in stampatello, che hanno una forma più quadrata. Invece nella scrittura “Chtav”, paragonabile alle lettere in corsivo, le lettere sono più “arrotondate”. Ogni lettera ha la sua versione in Dfud e una sua versione in Chtav. Le lettere che vedete nei libri sono le lettere in stampatello, con cui è scritta anche la Torah e la maggior parte dei testi stampati. Quando scriviamo a mano in ebraico usiamo la versione Chtav.

Per esempio:

Alef in stampatello e in corsivo
A destra la lettera "Alef" in stampatello ("Dfus"), e a sinistra in corsivo ("Chtav")
Shalom, in ebraico

8. La lingua ebraica risale al secondo millennio a.C.

I primi testi in ebraico risalgono al secondo millennio a.C. Il Vecchio Testamento è scritto in ebraico, e quando D-o disse "Sia la luce" lo disse in ebraico. L’ebraico è stato utilizzato sia come lingua scritta sia come lingua parlata fino alla caduta di Gerusalemme nel 587 a.C. Successivamente, per più di 2000 anni, fino al 19esimo secolo, l'ebraico fu usato principalmente come lingua letteraria che era utilizzata nella liturgia ebraica e nei testi rabbinici. Gli ebrei sparsi per il mondo parlavano le lingue locali, creando anche nuovi linguaggi (come l’yiddish e il ladino). L’ebraico sebbene non sia mai stato attivamente parlato, non ha mai smesso di essere usato come lingua scritta.

Un vecchio testo nella lingua ebraica
Un vecchio testo

9. Dopo più di 2000 anni la lingua ebraica rinasce

Il ripristino dell'ebraico come lingua parlata fu quasi miracoloso. Come già accennato, l’ebraico non è stato parlato per 2 millenni. Nonostante questo, alla fine del 19esimo secolo, gli ebrei dell’Europa, che sognavano un rinascimento culturale, hanno cominciato a riutilizzare la lingua. Eliezer Ben Yehuda è considerato il padre dell’ebraico moderno. Ha scritto il primo dizionario di ebraico moderno, che includeva parole dell’ebraico antico con l’aggiunta di nuove parole create da lui.

Grazie alla ricca letteratura conservata per più di 2000 anni, utilizzata come la base per creare la lingua moderna e grazie alla nascita dello stato di Israele, di cui l’ebraico è diventato la lingua ufficiale nel 1948, è stato possibile tornare ad utilizzare questa lingua. L’ebraico ora è parlato come una lingua moderna da oltre 9 milioni di persone. Per alcune persone l'ebraico è ancora comunemente considerato una lingua santa e molti ultra-ortodossi la usano solo per la preghiera.

Uomo che sta pregando davanti al muro del pianto
Uomo davanti al muro del pianto

10. La lingua ebraica è regolata da un’accademia ufficiale

L’accademia della lingua ebraica fornisce le linee guida per la grammatica ed è l’organo ufficiale che decide quali parole vengono aggiunte al dizionario della lingua. Non è detto però che tutti gli israeliani seguono tali indicazioni e il linguaggio parlato spesso ha delle sue caratteristiche.

DOVE POSSO IMPARARE L'EBRAICO?

Comprendere la lingua ebraica è un modo per riconnetterci alla cultura ebraica, ad Israele e al Vecchio Testamento. Una delle grandi cose dei nostri giorni ed età è che anche se non riesci a trovare una scuola che ti insegni la lingua ebraica moderna ed antica, i corsi online possono offrirti un'opportunità unica per imparare l'ebraico.

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Studiare ebraico è divertente
Studiare ebraico è divertente!