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Sukkah

7 Fatti che Devi Conoscere sulla Sukkah

La Sukkah è una parte significativa della festa ebraica di Sukkot. Queste capanne temporanee hanno una storia ricca e un profondo significato spirituale. Vediamo insieme 7 fatti sulla Sukkah.

1. Una Tradizione Millennaria: La pratica di costruire e abitare in una Sukkah durante la festa di Sukkot ha origini antiche. Questa tradizione risale a migliaia di anni fa e ha radici storiche profonde nel passato ebraico.

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2. Simbolo di Umiltà: La Sukkah rappresenta un simbolo di umiltà. La sua struttura modesta e temporanea ci ricorda la fragilità della vita e la nostra costante dipendenza dalla protezione divina.

3. Materiali Naturali: La Sukkah deve essere costruita utilizzando materiali naturali, come rami, legno e foglie di palma. Questo richiamo alla natura enfatizza la connessione tra l’umanità e la natura.

4. Ospitalità e Condivisione: Durante Sukkot, è una tradizione invitare amici e familiari a condividere pasti e momenti di preghiera nella Sukkah. Questo atto simbolico promuove l’ospitalità e l’unità nella comunità.

5. Le Quattro Specie: Durante Sukkot, vengono utilizzate quattro specie di piante: il Lulav (ramo di palma), l’Etrog, il Mirto e il Salice. Questi rappresentano le diverse parti del popolo ebraico e l’importanza dell’unità nella diversità.

7 Fatti che Devi Conoscere sulla Sukkah - Sukkot e Sukkah - corso di ebraico

6. L’Inizio di Sukkot: La festa di Sukkot inizia il 15º giorno del mese ebraico di Tishrei. Questo periodo è spesso associato alla raccolta delle ultime colture e alla gratitudine per gli doni della terra.

7. Comandamento Religioso: La costruzione e l’uso della Sukkah sono comandamenti specifici della Torah.

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In conclusione, la Sukkah è molto più di una semplice capanna temporanea; è un simbolo ricco di significato e storia nell’ebraismo. Durante Sukkot, le famiglie e le comunità si riuniscono per celebrare questa festa.

Per ulteriori informazioni su Sukkot e altre festività ebraiche, assicurati di seguire il nostro blog e rimanere aggiornato sulle prossime pubblicazioni nella nostra newsletter.

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7 Fatti che Devi Conoscere sulla Sukkah
Shofar

LO SHOFAR – Un Simbolo Storico e Spirituale

La straordinaria bellezza delle festività ebraiche risiede nei loro simboli intrisi di significato e nella profonda spiritualità che essi evocano. In particolare, Rosh Hashanah, il Capodanno ebraico, e anche Yom Kippur sono caratterizzati da uno dei simboli più emblematici e potenti: lo Shofar.

Lo Shofar, un antico corno di montone, risuona nella sinagoga durante Rosh Hashanah e alla conclusione di Yom Kippur. Questo strumento ha il potere di evocare profonde emozioni e riflessioni.

I quattro suoni distinti dello Shofar – tekiah, shevarim, teruah e tekiah gedolah sono una chiamata struggente che ci invita a guardare dentro di noi stessi e a riflettere sulle nostre azioni nell’anno passato. È un richiamo alla sincerità e al pentimento.

LO SHOFAR – Un Simbolo Storico e Spirituale

La maggior parte delle festività hanno simboli specifici associati ad esse. Durante il Pesach, ad esempio, si mangia il pane azzimo. A Sukkot, invece, le quattro specie, che includono il lulav (ramo di palma), il mirto e il salice, insieme all’etrog (cedro), e ovviamente la presenza della Sukkah. Ma quando si tratta di Rosh Hashanah, il giorno dell’anno in cui si celebra il nuovo inizio, è lo Shofar a diventare il fulcro dell’attenzione.

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Yom Teruah - Il Giorno del Suono dello Shofar

Il nome originale di Rosh Ha Shanah nella Torah è "Yom Teruah", il giorno del suono dello Shofar, un nome che richiama all'azione principale di questo giorno: il suono del corno del montone.

Il Significato Profondo del Suono dello Shofar

Il suono dello Shofar all'inizio di Rosh Hashanah segna l'inizio di un periodo noto come "I Dieci Giorni del Pentimento". Il concetto di pentimento è basato sulla premessa che, dato il libero arbitrio umano e l'assenza di predeterminazione delle nostre azioni, dobbiamo assumerci la piena responsabilità delle nostre scelte passate. La capacità di pentirci rappresenta l'opportunità di cambiare il nostro futuro, e andare verso la nostra crescita e miglioramento.

Durante il servizio tradizionale di Rosh Hashanah, lo Shofar risuona con 100 colpi distinti. Un'osservazione interessante è che il suono viene generato solo quando l'aria viene espulsa dopo un profondo respiro. Questo simbolismo riflette l'essenza stessa di Rosh Hashanah: dobbiamo prima rivolgerci interiormente per correggere noi stessi, prima di poter poi emergere e contribuire positivamente al mondo.

Lo Shofar - Un'Opera d'Arte

Lo Shofar è realizzato attraverso un processo artigianale che prevede l'asportazione della parte interna del corno del montone, e la successiva lucidatura. Lo Shofar è un simbolo di trasformazione e rinnovamento, richiamando i credenti a riflettere sulle proprie vite e cercare il miglioramento personale.

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SHOFAR - corso di ebraico online

Lo Shofar nel Corso dei Secoli

Nel corso dei secoli, lo shofar ha assunto un ruolo profondo e diversificato nella vita e nella storia ebraica. Benché sia noto principalmente per il suo suono a Rosh Hashanah e Yom Kippur, questo antico corno di montone ha avuto molteplici utilizzi e significati.

I riferimenti biblici allo shofar sono presenti nel Levitico e nei Numeri, dove viene comandato di suonare il corno nel settimo mese per commemorare un giorno sacro con potenti squilli. Questa pratica ha radici profonde, in quanto il suono dello shofar accompagnò gli ebrei durante l'accettazione della Torah al Monte Sinai, simboleggiando l'impegno verso D-o e la riconoscenza della moralità assoluta della Torah.

Oltre a questi comandamenti specifici, lo shofar sembra aver avuto una connotazione più ampia nel mondo antico. Alcuni studiosi suggeriscono che la tradizione di fare rumore nel Capodanno, simile al suono dello Shofar, aveva l'obiettivo di spaventare i demoni per assicurare un inizio felice del nuovo anno. Non vi sono prove dirette che questo abbia influenzato il rito ebraico dello Shofar, ma il Talmud afferma che lo Shofar ha il potere di "confondere l'accusatore", sminuendo l'abilità di Satana di rivolgersi contro il popolo di Israele in questi giorni sacri.

Un altro utilizzo antico del corno in occasione del Capodanno era l'incoronazione dei divinità vittoriose. Questa pratica è stata reinterpretata nella tradizione ebraica, dove Rosh Hashanah viene visto come il giorno in cui D-o, dopo aver completato l'opera della creazione, viene incoronato Re.

Infine, lo shofar è stato profondamente legato alla storia della legatura di Isacco, nota come Akedat Izhak. Secondo il Midrash, Dio comandò ad Abramo di suonare lo shofar ogni volta che i suoi discendenti fossero in pericolo di punizione a causa del peccato. Questo atto di suonare lo shofar "ricordava a D-o" i meriti di Isacco legato, portando alla redenzione del popolo ebraico. Questo concetto aggiunge una dimensione al suono dello Shofar. Così lo shofar richiama anche la storia della legatura di Isacco, riflettendo sul difficile rapporto genitore-figlio, e tra Abramo e D-o.

Dove Si Ascolta lo Shofar?

La sinagoga rappresenta il luogo più comune, dove il suono dello Shofar risuona in occasione di Rosh Hashanah e di Yom Kippur. La sinagoga è un luogo di comunità, di preghiera e di riflessione.

Shofar e lo Shabbat

Il divieto di suonare lo Shofar durante lo Shabbat, il giorno di riposo, non deriva tanto dalla similitudine con il divieto di suonare altri strumenti durante lo Shabbat, ma piuttosto dalla proibizione di portare oggetti (anche lo Shofar) fuori di casa durante questo giorno. Di conseguenza, se il primo o il secondo giorno di Rosh Hashanah coincidono con lo Shabbat, il suono dello shofar non risuonerà in quel giorno.

Il Suono dello Shofar

Lo Shofar ha tre suoni, ciascunocon il suo significato e il suo richiamo profondo:

Tekiah - תקיעה

Il suono del tekiah, si estende come una nota lunga e maestosa, evocando una convocazione solenne. Questo suono è stato paragonato all'incoronazione di un re, un atto che a Rosh Hashanah ci ricorda di riaffermare la sovranità divina, riconoscendo D-o come il nostro Re supremo.

Shevarim - שברים

Shevarim significa in ebraico "rotture" o "fratture". Lo shevarim è costituito da tre note di media lunghezza, simili al suono di un pianto. Questa armonia ci richiama alla mente la nostra umanità fragile e le fratture del nostro spirito, invitandoci a riflettere sulle nostre azioni passate.

T'ruah - תרועה

Il t'ruah blast è una serie di suoni brevi e spezzati che ricordano un allarme urgente. Questa sequenza ci chiama a svegliarci dal nostro sonno spirituale, a essere vigili e consapevoli delle nostre azioni e delle opportunità di redenzione. È un richiamo alla responsabilità e alla crescita spirituale.

Durante il servizio dello shofar a Rosh Hashanah, questi tre suoni vengono combinati in diverse sequenze, ciascuna con il suo significato simbolico.

La sequenza si conclude tradizionalmente con una lunga tekiah gedolah, o "la grande tekiah", che, sebbene simile alla tekiah standard, è molto più prolungata. Questo ultimo suono rappresenta un'invocazione finale, un appello al cambiamento e alla redenzione, sottolineando l'importanza di un impegno duraturo verso una vita più giusta e significativa.

Lo Shofar e Yom Kippur

Il riverbero delo shofar, al termine di una giornata di digiuno e preghiera in occasione dello Yom Kippur, segna il punto culminante di una giornata trascorsa a digiunare e pregare per un buon anno nuovo. Mentre attraversiamo il confine tra il sacro e il quotidiano, il suo suono annuncia a tutto il mondo che la sera successiva segnerà l'inizio dell'anno nuovo e felice.

Gmar Hatima Tova e Tzom Kal -

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Yom Kippur
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Scuola di Lingua Ebraica e Corso Moderno a Milano

Il nostro Corso Ebraico Online On Demand offre un'opportunità unica che si adatta perfettamente al ritmo frenetico della vita moderna a Milano. Potrai apprendere comodamente da casa tua, decidendo quando e come studiare, senza compromettere altri impegni.

Il Futuro dell'Apprendimento: Il Corso Ebraico Online On Demand

Il mondo dell'istruzione sta attraversando una trasformazione digitale, e il nostro Corso Ebraico Online On Demand rappresenta il futuro dell'apprendimento delle lingue. Questa modalità ti consente di apprendere l'ebraico moderno con flessibilità e convenienza, sfruttando al massimo le risorse online. Il corso è progettato per guidarti verso il successo linguistico, senza limiti geografici o orari rigidi.

Per concludere, il nostro Corso Ebraico Online On Demand rappresenta il percorso ideale per esplorare l'ebraico a Milano in tutte le sue sfaccettature. Grazie all'accompagnamento esperto di un'insegnante madrelingua, all'apprendimento dettagliato dell'alfabeto ebraico e il nostro metodo di studio, potrai sviluppare una conoscenza completa dell'ebraico moderno. Affronta questa stimolante avventura di apprendimento, sapendo che il nostro corso ti condurrà con successo verso la padronanza linguistica e una connessione ancora più profonda con la ricca cultura ebraica.

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Corso di Ebraico a Palermo

Corso di Ebraico a Palermo

Palermo è una città ricca di storia, cultura e diversità. Proprio per questa ragione, sempre più persone desiderano imparare nuove lingue, ad esempio l’ebraico moderno. L’ebraico, una delle lingue più antiche e affascinanti al mondo, offre una finestra unica sulla cultura e la storia del popolo ebraico e tante persone cercano un corso di ebraico a Palermo. Imparare l’ebraico a Palermo può sembrare una sfida, ma con il nostro corso di Ebraico Moderno Online On-Demand, ti offriamo un modo innovativo, flessibile e altamente efficace per padroneggiare questa lingua millenaria, comodamente dal tuo computer o dispositivo mobile.

La bellezza dell’ebraico e l’importanza di impararlo

L’ebraico è una lingua che affonda le sue radici in millenni di storia. Imparare l’ebraico non solo apre le porte a una comprensione più profonda dei testi religiosi, del Vecchio Testamento (la Torah), ma offre anche una connessione diretta con le radici culturali del popolo ebraico. Palermo, una città ricca di storia e cultura, offre un ambiente ideale per immergersi nell’ebraico e scoprire nuove prospettive.

Corso di Ebraico a Palermo – La sfida di imparare l’ebraico a Palermo

Tuttavia, trovare un corso di ebraico di qualità a Palermo può risultare difficile. La domanda potrebbe superare l’offerta, e molti potrebbero sentirsi limitati dalle restrizioni di orario o dalla mancanza di opzioni flessibili. È qui che il nostro corso di Ebraico Moderno Online On-Demand entra in gioco, offrendo un’alternativa conveniente e accessibile per imparare l’ebraico a Palermo.

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I vantaggi del nostro corso di Ebraico Moderno Online On-Demand

Il nostro corso di Ebraico Moderno Online On-Demand si distingue per diversi vantaggi chiave. In primo luogo, è flessibile: puoi accedere alle lezioni e al materiale didattico quando e dove preferisci, senza restrizioni di orario o luogo. Viviamo in un’epoca in cui il tempo è prezioso e le nostre giornate sono sempre più impegnate. Il nostro corso di Ebraico Moderno Online On Demand ti offre la flessibilità di studiare quando e dove preferisci. Non devi preoccuparti di orari fissi o di dover partecipare a lezioni in una sede fisica. Puoi accedere ai materiali didattici online 24 ore su 24 e studiare secondo il tuo ritmo e le tue esigenze personali. Questa flessibilità è particolarmente vantaggiosa per coloro che hanno impegni lavorativi o altri obblighi che rendono difficile seguire un corso tradizionale.

In secondo luogo, il nostro corso offre un approccio moderno, e unico in Italia, all’apprendimento dell’ebraico. Il corso offre un’ampia gamma di risorse di qualità per imparare la lingua. Utilizziamo tecnologie all’avanguardia e risorse didattiche interattive per rendere l’esperienza di apprendimento coinvolgente ed efficace. Attraverso video lezioni con un’insegnante madrelingua, ed esercizi, sarai immerso nella lingua ebraica in modo completo.

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Ogni individuo ha il proprio ritmo di apprendimento e le proprie esigenze specifiche. Con il nostro corso di Ebraico Moderno Online On Demand, hai la libertà di progredire a tuo piacimento. Puoi dedicare più tempo agli argomenti che ti interessano di più o ripassare le lezioni precedenti se necessario. Non esiste un limite di tempo per completare il corso, consentendoti di acquisire solide basi linguistiche ed imparare la lingua ebraico con il ritmo che scegli tu.

Rispetto ai corsi tradizionali di lingua, il nostro corso di Ebraico Moderno Online On Demand offre un'opzione molto più conveniente dal punto di vista economico. Eliminando la necessità di spostamenti e di materiale didattico cartaceo, siamo in grado di offrire prezzi accessibili senza compromettere la qualità dell'apprendimento.

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Corso di Ebraico a Palermo

Imparare l'ebraico a Palermo è un'esperienza che può aprirti nuove porte e arricchire la tua vita in modi inimmaginabili. Se sei interessato a imparare questa lingua affascinante e vuoi farlo comodamente da casa tua, abbiamo la soluzione perfetta per te: il nostro corso di Ebraico Moderno Online On Demand. Con il nostro corso di Ebraico Moderno Online On-Demand, ti offriamo un modo flessibile, conveniente ed efficace per raggiungere il tuo obiettivo di padroneggiare questa lingua antica e affascinante. Sfrutta questa opportunità unica per immergerti nell'ebraico e scoprire un mondo di conoscenze e culture che ti aspettano.

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Corso di Ebraico a Milano – dove imparare l’ebraico?

Milano è una città cosmopolita, ricca di cultura e diversità. In un contesto così variegato, imparare una lingua straniera può aprirti nuove porte e offrirti opportunità illimitate. Tra le lingue meno comuni ma incredibilmente affascinanti, l’ebraico si distingue per la sua storia millenaria e la sua rilevanza culturale. Se stai cercando un corso di ebraico a Milano, potresti chiederti qual è il modo migliore per farlo. La risposta potrebbe sorprenderti: un corso di ebraico online on demand potrebbe essere la soluzione perfetta per te.

Corso di ebraico a Milano – quale corso devo scegliere?

Un corso di ebraico tradizionale richiede una serie di lezioni programmate in orari fissi. Questo può essere un problema per chi ha un’agenda impegnata o per chi preferisce imparare a proprio ritmo. Inoltre, trovare un corso di ebraico di alta qualità a Milano potrebbe non essere così semplice come sembra. Tuttavia, con un corso di ebraico online on-demand, tutti questi problemi possono essere superati!

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I vantaggi di un corso di ebraico online

Un corso di ebraico moderno online on-demand ti permette di accedere alle lezioni quando e dove preferisci. Puoi studiare comodamente da casa tua, in ufficio o persino mentre sei in viaggio. Hai il controllo totale del tuo programma di apprendimento e puoi dedicare più tempo alle lezioni più complesse e meno tempo a quelle che ti sembrano più facili. Questa flessibilità ti permette di adattare lo studio dell’ebraico alle tue esigenze personali e ai tuoi impegni quotidiani.

La qualità dell’insegnamento è un altro aspetto cruciale di un corso di ebraico online on-demand. I corsi online sono sviluppati da esperti nel campo dell’insegnamento delle lingue e sono progettati per offrire un’esperienza coinvolgente ed efficace. Avrai accesso a video didattici, esercizi interattivi, e altro ancora, tutto pensato per facilitare la tua comprensione e la pratica della lingua ebraica. Grazie ai rapidi progressi nella tecnologia dell’apprendimento online, il nostro corso ti offre materiali interattivi, e lezioni video di alta qualità con un’insegnante madrelinguae.

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Il costo di un corso di ebraico online

Inoltre, considera anche i vantaggi economici di un corso di ebraico online on-demand. Spesso, un corso tradizionale richiede investimenti significativi in termini di tempo e denaro. Dall'altro lato, i corsi online on-demand sono più convenienti e ti offrono la possibilità di accedere a materiale di alta qualità a un costo accessibile.

Infine, un corso di ebraico online on-demand ti offre la possibilità di personalizzare il tuo percorso di apprendimento. Se sei già familiare con alcune nozioni di base dell'ebraico, puoi concentrarti su argomenti più avanzati. Al contrario, se sei un principiante assoluto, puoi iniziare dalle basi e procedere gradualmente. Questa personalizzazione ti permette di imparare l'ebraico in modo efficace ed efficiente, risparmiando tempo prezioso.

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Corso di ebraico a Milano o online?

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Shavuot - la festa e le sue parole

SHAVUOT – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Shavuot è una festività che cade il 6 del mese di Sivan del calendario ebraico (ו’ בסיוון – la lettera ו (vav) ha il valore 6 nella Ghimatria).  In Israele, Shavuot dura solo un giorno, che termina al tramonto del 6 di Sivan, invece fuori da Israele viene festeggiata per due giorni.

Che cosa è Shavuot?

La parola Shavuot (שבועות) in ebraico significa letteralmente “Settimane”. “La festa delle settimane” celebra il completamento del periodo di conteggio di Omer (Sfirat Ha Omerספירת העומר) di sette settimane tra la festa di Pesach e Shavuot, e cade al 50esimo giorno (dopo i 49 giorni del conteggio dell’Omer).
Shavuot è una delle“Shlosh Ha Regalim” (שלוש הרגלים), le tre ricorrenze di pellegrinaggio dell’antico Israele: Pesach, Shavuot e Sukkot. In queste feste si andava in pellegrinaggio a Gerusalemme (ירושלים).

Cosa celebra la festa di Shavuot?

La festa commemora la data nella quale D-o diede la Torah (תורה) al popolo ebraico sul Monte Sinai (Har Sinai הר סיני). Dopo l’esodo dall’Egitto (festeggiato durante la festa di Pesach)  Mosè e il popolo ebraico impiegarono sette settimane di cammino attraverso il deserto per raggiungere il Monte Sinai. Secondo il Talmud, il giorno della festività Shavuot è il giorno in cui i Dieci Comandamenti furono dati sul Monte Sinai. I Dieci Comandamenti  (Asseret Ha Dibrotעשרת הדברות) rappresentano la prima legge morale nella storia umana, su cui si basa la nostra comprensione delle leggi etiche fino ad oggi. Questo evento segna l’entrata in un’alleanza tra D-o e il popolo ebraico.

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SHAVUOT - LA FESTA E LE SUE PAROLE -Torah e Mosé- Dieci comandamenti

Shavuot conclude il conteggio d’Omer. L'atto di contare l'Omer sottolinea la connessione speciale tra le due festività di Pesach e Shavuot: Pesach rappresenta la liberazione fisica e Shavuot rappresenta la liberazione spirituale. Il tempo tra Pesach e Shavuot è visto come un periodo di crescita e miglioramento personale in preparazione per ricevere la Torah.

Diversi nomi della festa di Shavuot

Nella Torah, la festa di Shavuot è anche chiamata “Hag Ha Bikurimחג הביכורים – “Festa delle primizie” (primi frutti). Questo nome deriva dal rituale che prevedeva un pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme, portando al Tempio le offerte dei primi frutti del raccolto.

SHAVUOT - LA FESTA E LE SUE PAROLE

La tempistica della festa suggerisce che Shavuot potrebbe essere stata un'antica festa agricola che ha assunto un significato speciale quando si sono verificati gli eventi sul Monte Sinai. Infatti, la festa di Shavuot cade anche nella data della prima raccolta del grano e viene chiamata anche la “festa della mietitura del grano" (Ḥag ha-Qatsir - חג הקציר).

SHAVUOT - LA FESTA E LE SUE PAROLE

Come si festeggia Shavuot?

Gran parte dell'osservanza delle festività è incentrata sulla sinagoga e sui suoi rituali. Shavuot è osservata astenendosi dal lavoro e frequentando la sinagoga, dove vengono recitate alcune letture speciali come i Dieci Comandamenti e il Libro di Ruth. È consuetudine studiare la Torah tutta la notte, questa pratica si chiama Tikkun Leil Shavuot (תיקון ליל שבועות). Altre tradizioni della festa consistono in mangiare dei latticini, vestirsi in bianco e per i bambini è anche la grande occasione per i giochi con l'acqua, come ad esempio pistole d'acqua. Quindi, è consigliato fare attenzione a non essere bagnati quando camminate per le strade in Israele durante la festività 😉

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La lettura del libro di Ruth

Durante Shavuot viene letto il Libro di Ruth. Nel libro è raccontata la storia di Elimeleh e sua moglie Naomi, costretti a fuggire dalla loro casa nella terra di Israele verso il paese straniero di Moav. Elimeleh muore e Naomi rimane vedova a Moav; continua a vivere lì con i suoi due figli, che alla fine sposano due ragazze moavite, Orpa e Ruth. Tragicamente, anche entrambi i figli muoiono, lasciando Naomi a vivere con le sue due nuore vedove in una terra straniera.

Naomi decide di lasciare Moav e di recarsi a Betlemme, incoraggiando sia Orpah che Ruth a tornare dai loro genitori e risposarsi a Moav. Orpah accetta, ma Ruth rifiuta e sceglie di restare con sua suocera ed abbracciare l’ebraismo. Ruth ha detto: “Poiché ovunque tu vada, io andrò; ovunque tu viva, io vivrò. Il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo D-o sarà il mio D-o”.  

Ruth ha dovuto lasciarsi alle spalle tutto ciò che conosceva per restare con Naomi. Infine, a Betlemme, sposa Boaz ed insieme hanno un figlio di nome Obed, che diventa il nonno del re David. La storia di Ruth ci insegna che l'amore incondizionato spesso richiede sacrificio, Ruth fa una scelta difficile e alla fine la sua gentilezza viene premiata.

Perché si legge il libro di Rut a Shavuot?

Vengono proposti diversi motivi per la lettura del Libro di Ruth durante questa festività. Secondo una spiegazione il libro si svolge al tempo della raccolta dell'orzo eil periodo della festa di Shavuot; un altro motivo è che l'assunzione da parte di Ruth della religione di Naomi riflette l'accettazione della Torah da parte del popolo ebraico. Il viaggio di Ruth per convertirsi all’ebraismo e unirsi al popolo ebraico è visto come un esempio di devozione alla Torah.

Cosa si mangia durante la festa di Shavuot?

I pasti tradizionali di Shavuot sono incentrati sui latticini. Si usa di fare cene e pranzi durante la festa di Shavuot e vestirsi in bianco. Potrebbero esserci diverse ragioni per l'associazione dei latticini con Shavuot. Una delle spiegazioni è in un versetto nel Cantico dei Cantici (4:11) che dice che la Torah è come "latte e miele sotto la tua lingua". Un'altra spiegazione è nella parola ebraica Halav (latte - חלב) ha un valore numerico di 40 in Ghimatria, che corrisponde al numero di giorni che Mosè trascorse sul monte Sinai ricevendo la Torah. Altri ancora affermano che Shavuot si verifica durante il fertile periodo primaverile, quando le madri degli animali producono molto latte fresco. Sebbene le ragioni di questa usanza non siano del tutto chiare, è diventato tradizionale mangiare prodotti a base di latte e formaggio come parte della celebrazione di Shavuot.

SHAVUOT - latticni

Come si fanno gli auguri di Shavuot?

A Shavuot si dice semplicemente "Hag Sameah!" (Buona festa)- חג שמח

oppure “Shavuot Sameah!” (Buon Shavuot) – שבועות שמח

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TRADUTTORE ITALIANO EBRAICO - le parole che non devi tradurre

TRADUTTORE ITALIANO EBRAICO – Le parole che non devi tradurre

Ma sapevi che in ebraico ci sono anche le parole in italiano?! Sì sì, quando vai a visitare Tel Aviv o Gerusalemme, puoi tranquillamente continuare ad utilizzare alcuni termini in italiano e ti capiranno tutti (fai attenzione se hai qualche segreto;). Qui vediamo 12 parole italiane che puoi tranquillamente utilizzare parlando l’ebraico. Ci sono le situazioni nelle quali non avrai assolutamente nessun bisogno del traduttore italiano ebraico – le parole che non devi tradurre!

Traduttore italiano ebraico – le parole che non devi tradurre!

L’ebraico moderno, è una lingua che per 2000 anni è stata una lingua quasi morta, non parlata e, utilizzata quasi esclusivamente solo nelle preghiere ebraiche. Alla sua rinascita, è iniziata una nuova sfida, tantissimi nuovi termini, sia fisici che concettuali, non esistevano nei tempi antichi,  e quindi dovevano essere inventati per l’utilizzo nella nuova lingua, oppure, ‘presi in prestito’ da altre lingue.

Così fu che tante parole di altre lingue sono entrate nell’utilizzo nella lingua ebraica e, alcune di queste parole, le conosciamo tutti. Alcuni esempi sono il telefono (Telefon – טלפון), la tecnologia (tehnologhia – טכנולוגיה) e la matematica (matematica – מתמטיקה).

Ma non si tratta solo di queste parole. Lungo la storia, La lingua ebraica, come la maggior parte delle lingue, è stata costantemente influenzata in vari modi da altre lingue. Così la lingua ebraica ha ‘preso in prestito’ parole dall’aramaico, dal greco e dal latino, dal yiddish, dall’arabo, dal russo, e anche dall’inglese. Ma potrebbe sorprenderti, che anche gli italiani possono dire alcune parole nella loro madrelingua, senza doverle tradurre, perché la lingua ebraica ha adottato anche alcune parole italiane.

Quali sono le parole per le quali non devi utilizzare il traduttore italiano ebraico?

Le parole italiane che sono entrate nella lingua ebraica, sono spesso parole dal mondo della musica, ma non solo. Potete dire la parola ‘maestro’ e vi capiranno, oppure ‘concerto’, anche se più spesso questa parola viene trasformata nella parola ‘contzert’.

12 parole italiane che puoi tranquillamente utilizzare parlando l’ebraico

1. Studio – סְטוּדְיוֹ

Inteso come ambiente per lo svolgimento di determinate attività professionali. Questa parola di origine latina può tranquillamente essere utilizzata anche in ebraico. Alcuni esempi potrebbero essere:

 סְטוּדְיוֹ לְרִיקוּד – Studio Le RIkud – Studio di danza

סְטוּדְיוֹ לְעִיצּוּב – Studio Le Itzuv – Studio per il design

סְטוּדְיוֹ לְאִימּוּנִים – Studio Le Imunim – Studio per allenamenti

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2. Cantina – קַנְטִינָה

Anche questa parola si può utilizzare in ebraico. Ma attenzione! Se in italiano è associata al vino, in ebraico prende un significato leggermente diverso. Sempre nell’ambito di gastronomia, se dite ‘cantina’ in ebraico, significa un negozio di bevande e snack, soprattutto per i soldati in una base militare (dove il vino non è consentito).

3. Primadonna – פְּרִימָדוֹנָה

Anche in ebraico ha due significati. Una cantante o ballerina di un'opera, oppure è un soprannome per una persona viziata che pensa che l'ambiente debba adattarsi ai suoi desideri (si utilizza soprattutto per il secondo).

TRADUTTORE ITALIANO EBRAICO - LE PAROLE CHE NON DEVI TRADURRE: primadonna

4. Marina – מָרִינָה

In ebraico, il significato è un porto e un ancoraggio con posti barca e servizi in spiaggia per yacht e piccole barche. Ma non è la Marina militare, che in ebraico si dice Heil Ha Yam – חֵיל הַיָּם.

5. Duetto –  דּוּאֵט

In ebraico dovrete cambiare la parole semplicemente per ‘duet’, ma il significato rimane sempre lo stesso.

6. Sonata –סוֹנָטָה

Anche in ebraico è un brano per suonare uno strumento o, anche un poema lirico con una struttura di 14 versi in rima.

7. Serenata – סֵרֵנָדָה

In ebraico dovrete sostituire la T con la D, e diventa ‘Serenada’, una composizione musicale o un'esibizione in onore di una persona.

8. Paparazzo – פַּפָּרָאצִי

In ebraico, il nome preso dal personaggio di un fotografo nel film La dolce vita di F. Fellini, deve essere utilizzato al plurale. Paparazzi, anche in ebraico, sono i fotoreporter, la cui occupazione principale è fotografare le celebrità.

TRADUTTORE ITALIANO EBRAICO - LE PAROLE CHE NON DEVI TRADURRE: Paparazzi

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9. Ballerina – בָּלֵרִינָה (traduttore italiano ebraico)

Donna che balla, in ebraico si riferisce soprattutto alla danza classica.

10. Carnevale – קַרְנָבָל

Questa parola, che deriva dal latino, in ebraico diventa ‘Carnaval’ - una celebrazione o una sfilata di costumi e balli, di solito ad un orario prestabilito. Oppure una celebrazione, una festa particolarmente allegra o rumorosa.

11 e 12. Ancora due parole - traduttore italiano ebraico

Non hanno bisogno né di spiegazione né di traduzione, e rimangono buonissime anche in ebraico sono Pasta - פַּסְטָה e Pizza - פִּיצָה!

Buon appetito – בְּתֵאָבוֹן (Be Teavon)

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Le lettere ebraiche e la Gematria - I misteri dei numeri ebraici

LE LETTERE EBRAICHE E LA GEMATRIA – I misteri dei numeri ebraici

La Gematria (o Ghimatria) è un sistema nel quale ad ogni lettera dell’alfabeto ebraico corrisponde un valore numerico. Sommando i valori numerici delle lettere nelle diverse parole, otteniamo dei valori numerici, che assumono diversi significati nella cultura ebraica e, anche nella mistica ebraica, la Kabbakah (o Cabala). In Israele oggi, l’utilizzo della ghimatria è diffuso in testi religiosi e nella Bibbia, scrivendo le date del calendario ebraico, per numerare elenchi e, a volte, anche per segnalare i numeri sugli orologi. Vediamo quali sono i valori numerici delle lettere ebraiche e la Gematria, e scopriamo insieme i misteri dei numeri nella cultura ebraica.

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Le lettere ebraiche e la Gematria – i numeri più importanti nella cultura ebraica

4

La lettera Dalet ד  dell’alfabeto ebraico corrisponde al valore 4 secondo il sistema della Gematria.

Le lettere ebraiche e i numeri ebraici

Quattro è un numero ricorrente nella tradizione ebraica.  La Torah e il Talmud (uno dei testi sacri dell'ebraismo) forniscono molti esempi del significato di questo numero. Tra questi significati possiamo trovare le quattro matriarche e le quattro mogli di Ya’acov (Giacobbe).

Il Seder di Pesah è strutturato attorno al numero quattro: le quattro domande, i quattro figli e i quattro calici di vino.

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7

Secondo i valori della Gematria, la lettera ebraica Zain ז = 7. Sette è uno dei più importanti numeri nell' ebraismo, che rappresenta la creazione, la buona fortuna e la benedizione.

Una parola ebraica che significa “fortuna”, Mazal, equivale a 77 nella Gemaria
(מזל = מ + ז + ל = 40+7+30 ).

Le festività di Pesah e Sukkot sono celebrate in Israele ognuna per sette giorni.

La festa di Shavuot (che letteralmente significa "settimane") è celebrata dopo la fine di Sfirat Ha Omer (ספירת העומר), che sono i giorni che si contano, cominciando da Pesah, per 7 settimane
(7*7 = 49 giorni).

Shabbat  cade il settimo giorno della settimana.

La Menorah del  Grande Tempio di Gerusalemme aveva sette rami.

In un matrimonio ebraico, la sposa, tradizionalmente fa dei giri attorno allo sposo sette volte sotto il baldacchino nuziale (Hupah) e vengono fatte sette benedizioni. 

Israele è noto per sette prodotti speciali che possiede: grano, orzo, uva, melograni, fichi, olive e datteri (שבעת המינים).

Il primo versetto della Torah ha sette parole.

Quando muore un parente stretto, gli ebrei fanno sette giorni di lutto per sette giorni, che si chiamano Shiv’a (che significa letteralmente “sette”).

La Terra d’Israele deve rimanere incolta per un anno ogni sette anni - leggete qui >>>

Il numero 7 nella cultura ebraica

13

Nella parola “Amore” in ebraico אהבה (Ahava) sommando tutte le lettere secondo i principi della Ghimatria, si ottiene il valore 13.
א + ה + ב + ה
1 + 5 + 2 + 5

18

Uno dei numeri più importanti e noti nell’ebraismo è 18. Il numero 18 in Gematria è costituito dalle lettere Yud י  e Het ח = ח"י (10+8=18).

Leggendo le due lettere assieme si ha la parola חי – Hai. Hai significa "vita" ed è considerato il più fortunato di tutti i numeri.

I regali in denaro sono spesso dati in multipli di diciotto. Gli amuleti composti dalle lettere Het e Yud sono spesso indossati come portafortuna.

Il numero 40 - le lettere ebraiche e la Ghimatria Gematria

26

26 è la somma delle lettere che costituiscono la parola D-o in ebraico. יהוה (10+5+6+5).
Anche il valore della parola “Amore”, raddoppiato, dà il valore 26, il valore numerico di uno dei nomi di  D-o).

Anche i numeri 86 e 314 assumono importanza per lo stesso motivo.
86 è la somma delle lettere della parola  אלהים
314 è la somma delle lettere della parola   שד"י
Anche queste due parole sono nomi di D-o.

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40 - Le lettere ebraiche e i numeri

Come accennato in precedenza, il numero 4 ha un significato speciale nella cultura ebraica.  Poiché 40 è un multiplo di 4, assume anche questo numero dei significati importanti.

Quando gli ebrei, lasciarono l’Egitto e la schiavitù, furono condotti attraverso il deserto per 40 anni. Questi anni furono seguiti dai 40 giorni che Mosè trascorse sul monte Sinai.

Nella storia di Noè, il diluvio durò per 40 giorni. Nel Talmud, un Mikveh (bagno rituale), deve avere 40 Seah (un'antica forma di misurazione) di acqua.  Proprio come il mondo era considerato puro dopo 40 giorni di pioggia, così anche l'individuo è considerato puro dopo essere uscito dalle acque del Mikveh.

La parola “Acqua” in ebraico (מים), presenta 2 volte la lettera מ, che nella Gematria ha il valore di 40. Nella Kabbalah questo valore rappresenta il potere della creazione e del rinnovamento nella creazione.

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Le lettere ebraiche - dove si possono imparare?

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Il numero 40 - le lettere ebraiche e la Ghimatria Gematria
IL CANDELABRO EBRAICO

IL CANDELABRO EBRAICO – La Menorah e la Hanukkiya

Uno dei simboli più antichi e noti della tradizione ebraica è la Menorah (il candelabro ebraico), un candelabro a sette bracci che era posizionato al Tempio di Gerusalemme. Che cos’è esattamente il candelabro ebraico o la Menorah? Leggete qui.

Il candelabro ebraico

La Menorah era una struttura a sette rami, con lampade a olio su ogni ramo. Nella Torah, il libro dell’Esodo, descrive tutto ciò che riguarda la sua forma, le dimensioni e i materiali di cui doveva essere costruita. «Farai anche un candelabro d’oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo…». (Esodo 25-31)

 Da ogni lato della parte centrale escono tre rami. Nei testi ebraici si legge che non ve ne era uno solo, ma dieci candelabri a sette bracci presso il Tempio di Gerusalemme.

Le lampade della Menorah venivano accese dai Cohanim quotidianamente con olio d'oliva fresco e consacrate e accese dalla sera al mattino.

LA MENORAH - IL CANDELABRO EBRAICO

Simbolo ebraico - Cosa rappresentava la Menorah ebraica?

Come già accennato, la Menorah è uno dei simboli più importanti del popolo; è presente pure sul simbolo dello stato di Israele.

La Menorah ha diversi significati e durante gli anni c’erano delle spiegazioni diverse su cosa rappresentasse il candelabro.

La menorah ha sette lampade. Il numero sette rappresenta spesso l'integrità, la completezza o la perfezione.

Una delle spiegazioni sulla Menorah è che essa simboleggia la luce divina che si diffonde. Rappresenta l'ideale dell'illuminazione universale. Basato sul Talmud, la Menorah simboleggia la saggezza. Le sette lampade alludono ai rami della conoscenza umana, rappresentati dalle sei lampade guidate simbolicamente dalla lampada centrale che rappresenta la luce di D-o.

Alcune tradizioni considerano la Menorah come la rappresentazione simbolica del roveto ardente dove Mosè udì la voce di D-o.

Nella tradizione ebraica è anche spesso associata all'albero della vita.

Secondo altri, le sette luci della Menorah simboleggiano i 7 giorni della Creazione dell'Universo e la luce al centro corrisponde al sabato. In alternativa, il sistema planetario, con il sole al centro ed i pianeti ai suoi lati.

Comunque, tra i simboli della religione ebraica, la Menorah era considerata così preziosa e importante che, quando l'imperatore Tito conquistò Gerusalemme nel 70 dC, volle portarla con sé; il furto della Menorah viene rappresentato sull'arco trionfale del Foro Romano a lui dedicato.

Menorah arco trionfale

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Dove si trova il candelabro ebraico a sette bracci?

Non c'è traccia della Menorah originale conservata all'interno del tempio. Le leggende dicono che la Menorah rubata da Tito fosse un falso e che l'originale sia ancora nascosto da qualche parte in Israele. Qualunque sia la verità, i preziosi candelabri sono apparsi occasionalmente nel corso della storia: prima, nelle mani dei Vandali, poi a Costantinopoli, finché tutte le tracce non siano state perse.

Tra le ipotesi raccontate nelle varie leggende sulla sua sorte sono presenti dei racconti che dicono che il candelabro ebraico sia a Roma, nascosto da qualche parte in Vaticano, in una grotta a Gerusalemme sotto la piana del Tempio, nel fiume Tevere, a Costantinopoli.

Una delle repliche della Menorah è una scultura monumentale, è posta a Gerusalemme, di fronte alla Knesset , il parlamento israeliano.

Menorah - Knesset

Natale ebraico? Cosa festeggiano gli ebrei a dicembre e che cosa c’entra il candelabro?

A Dicembre cade la festa di Hanukkah. La Hanukkah è una festa, spesso chiamata anche ‘la festa delle luci’. La festa commemora e celebra la vittoria dei Maccabei sui Seleucidi. Hanukkah celebra l’inaugurazione del Grande Tempio di Gerusalemme nel 164 a.C.

Si racconta che i Maccabei trovarono all'interno del tempio abbastanza olio consacrato per accenderne la fiamma eterna per un solo giorno, ma miracolosamente la lampada bruciò per otto giorni. In questi giorni riuscirono a produrre del nuovo olio puro per la Menorah, senza che sia spenta.  Questo è il motivo per il quale si parla del  miracolo di Hanukkah.

A differenza del Natale, Hanukkah non cade nelle stesse date ogni anno perché le festività ebraiche si basano su un calendario lunisolare, il calendario ebraico. La festa comincia sempre il 25 di Kislev, il mese del calendario ebraico che generalmente coincide con novembre o dicembre.

In onore del miracolo di Hanukkah, la festa dura 8 giorni e ogni giorno si accende la Hanukkiya, un candelabro a nove braccia.

Hanukkah - il candelabro ebraico

Come si chiama il candelabro a nove braccia?

Come accennato prima, la Hanukkiya è il candelabro di Hanukkah. La Hanukkiya, comunemente modellata sulla Menorah, commemora il miracolo per cui la quantità di olio per un giorno in realtà durò otto giorni.

Sebbene la Hanukkiya sia ispirata alla Menorah del Tempio, non sono uguali. La Menorah ha sette rami ed era il candelabro usato nel Tempio a Gerusalemme. La Hanukkiya ha due rami aggiuntivi, uno per ogni notte della festa, e una candela in più per accendere le altre (lo Shamash).

Gli Hanukkiyot possono essere realizzati con qualsiasi materiale non infiammabile e sono disponibili in un'ampia varietà di forme e dimensioni. Le otto candele dovrebbero essere della stessa altezza e allo stesso livello, ma lo Shamash è spesso posizionato più in alto o messo di lato.

Hnukkiyot - Hanukkah

Quindi, anche se sono simbolicamente correlati, la Hanukkiya e la Menorah del tempio sono diverse.

Quando si accende il candelabro ebraico – la Hanukkiya?

La candele della Hanukkiya devono essere accese ogni sera della festa. In tempi più antichi, molte case furono costruite per affacciarsi su cortili. Quando questo era il caso, era tradizione assicurarsi che la Hanukkiya fosse all'ingresso del cortile. Alla fine, la posizione della Hanukkiya si è spostata all'interno, ma molti preferiscono ancora metterla alla finestra.

È consuetudine comune che le candele della Hanukkiya a casa si accendano a un'ora precisa: poco dopo il tramonto. L'eccezione a questa regola è il venerdì, quando la Hanukkiya deve essere accesa prima delle candele dello Shabbat e prima del tramonto, e il sabato sera dopo il tramonto.

Come accendere la Menorah.
Ci sono regole sull'accensione di una Hanukkiya. La Hanukkiya ha nove rami, uno per ogni notte della Festa delle Luci, più uno Shamash, che viene acceso per primo e poi utilizzato per accendere le altre candele. Le candele sono poste sulla Hanukkiya da destra a sinistra, nella stessa direzione in cui si legge l'ebraico. Tuttavia, in tante tradizioni quando accendi la menorah ti muovi nella direzione opposta, usando lo shamash per accendere le candele da sinistra a destra.

Accendere le candele è il rituale più sentito di Hanukkah. Una candela viene aggiunta ogni notte delle otto notti di vacanza fino a quando non brilla di luce l'ottava sera. C’è bisogno di 44 candele per l’intera festa di Hanukkah. Ogni notte una nuova candela viene aggiunta, più uno Shamash al giorno. Il primo giorno si accende lo Shamash e una candela, il secondo giorno lo Shamash e due candele e così via fino ad arrivare all’ultimo giorno dove si accende lo Shamash ed 8 candele. Prima dell’accensione devono essere pronunciate benedizioni e preghiere specifiche. Dopo l’accensione si sta attorno la Hanukkiya e si cantano le canzoni tradizionali della festa.

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Hanukkah festa delle luci

CHAG SAMEAH! !חג שמח

Le parole della cucina Israeliana

LE PAROLE DELLA CUCINA ISRAELIANA

Se visitate Israele e volete provare i piatti migliori della cucina israeliana, o semplicemente avete la nostalgia del cibo in Israele, vi consiglio di dare un’occhiata a questo elenco di piatti tipici e alle parole in ebraico della cucina israeliana.

Le parole della cucina Israeliana

Se mi chiedereste dove si trova il cibo migliore, vi risponderei assolutamente in Israele. C’è tanto da mangiare in Israele. Adoro la cucina israeliana per i suoi sapori, la sua freschezza e per i suoi cibi sani.

Cosa rende il cibo in Israele così speciale? La cucina israeliana moderna rappresenta una fusione culinaria tra la cucina ebraica tradizionale e la cucina portata dalla diaspora degli ebrei da tutto il mondo.

Questo paese è un mix di culture e popoli, perciò la sua cucina è un mix tra il calore e gli aromi del Medio Oriente e la freschezza della cucina mediterranea, influenzata dall’Asia, Africa e dalla cucina Europea. I cibi israeliani offrono una combinazione di sapori a cui solo pochi paesi al mondo possono avvicinarsi.

Questa è una lista dei migliori piatti israeliani e le parole della cucina israeliana associate.Grazie alle diverse influenze culturali e culinarie che esistono nella cucina israeliana, questo fa sì che sia una delle cucine migliori e più interessanti al mondo.

mangiare sano in israele

Inoltre la cucina israeliana è un paradiso per i vegetariani, vegani (è il paese più “vegan – friendly” al mondo!) e semplicemente per tutti coloro a cui piace mangiare in modo sano

Il cibo Israeliano è talmente buono che rappresenta già in sé un motivo per andare a visitare questo paese. Offre un mix di sapori e spezie, di gusti e colori e benessere. C’è semplicemente così tanto cibo buono da provare in questo paese!

mangiare insieme cibo israeliano

Pronto per scatenare il tuo appetito? Continua a leggere..

I cibi della cucina israeliana che dovresti assolutamente assaggiare!

Questa è una lista dei migliori piatti israeliani e le parole della cucina israeliana associate.

Buon appetito!

SHAKSHUKA – שַׁקְשׁוּקָה

La Shakshuka è uno dei piatti israeliani migliori ed è anche uno dei più famosi! 

Si tratta di una colazione tipica Israeliana ed è un modo nutriente e sano per cominciare la giornata. E’ composta da un sugo di pomodori (cucinato con olio d’oliva), peperoncini e cipolla tritata, con uova affogate sopra.  Speziata con cumino o zaatar, paprika, pepe e coriandolo.  La Shakshuka viene servita bollente in una padella, con il pane, un’insalata israeliana, Tahini, e con formaggi diversi. Sembra un piatto semplice, ma è veramente squisito.

La Shakshuka è uno dei piatti più amati della cucina israeliana, gli israeliani adorano la loro Shakshuuka e sono convinta che la adorerai anche tu!

Shakshuka – שַׁקְשׁוּקָה

Uovo – (Beitsa) בֵּיצָה

Pomodoro – (Agvaniya) עַגְבָנִיָּה

Cipolla – (Bazal) בָּצָל  

Pane – (Lehem)  לֶחֶם

Padella- (Mahvat) מַחֲבַת

Shakshuka
Shakshuka

HUMMUS – חוּמוּס

L’ Hummus esiste da secoli; non si sanno esattamente le origini dell’Hummus, ma una cosa è sicura, gli israeliani adorano mangiare il loro Hummus.

L’ Hummus è un pasto di base in Israele ed è fortemente presente nella cultura del cibo israeliano. E’ difficile trovare un Hummus buono come quello fatto in Israele, è molto diverso da quello che si trova di solito nel resto del mondo. Mentre in molti paesi può essere una salsa o un condimento, in Israele è un pasto principale completo. Ci sono tanti gusti diversi, dal semplice fino al piccante e pure l’Hummus alla barbabietola. Molto diffuso è l’Hummus con pinoli. Esso di solito è preparato da una passata di ceci, a cui vengono aggiunti la Tahini, succo di limone, olio d’oliva, sale e aglio.

Ci sono anche diversi ristoranti dedicati solamente all’ Hummus, che viene servito in vari gusti. Esistono tanti gusti diversi, dal semplice fino al piccante e pure l’Hummus alla barbabietola. Molto diffuso è l’Hummus con pinoli.

E’ servito con vari condimenti, con ceci interi, un filo d’olio d’oliva, succo di limone, prezzemolo e u po’ di paprika. Può anche essere servito con delle olive, cipolla, cetrioli sotto sale ed altro. Si mangia raccogliendo direttamente l’Hummus utilizzando un pane pita caldo.

Hummus- חוּמוּס

Tahini- (Thina) טְחִינָה

Ceci- (Hummus) חוּמוּס

Limone- (Limon) לִימוֹן

Aglio- (Shum) שׁוּם

Hummus
Hummus

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TAHINI – טְחִינָה nella cucina israeliana

La Tahini (o la Tahina, come la chiamano in Israele) è una pasta cremosa e saporita a base di semi di sesamo, con aggiunta di succo di limone, aglio e acqua. E’ un condimento israeliano molto popolare.

Gli israeliani possono mangiare la Tahini praticamente con tutto. Si può mettere sul tuo piatto di Falafel, nel Hummus, nel Baba Ganush e anche nella Halva o semplicemente mangiarla con il pane pita.

Si ritiene che la miglior Tahini debba avere un sapore leggero di semi di sesamo e una consistenza ricca.

Tahini- (T’hina) טְחִינָה

Sesamo – (Sumsum) שֻׂמְשׂוּם

Succo di limone- (Mits Limon) מִיץ לִימוֹן

Olio d’oliva – (Shemen Zait) שֶׁמֶן זַיִת

Sale- (Melah) מֶלַח

Tahini- Tahina
Tahini

FALAFEL – פָלָאפֶל

Il Falafel è un piatto tradizionale del medio oriente, e perciò anche un piatto tradizionale israeliano. E’ uno “street food” molto diffuso in Israele e lo potete trovare praticamente ad ogni angolo. Il Falafel è uno dei simboli della cucina Israeliana.

Le palline di Falafel sono preparate da ceci, fave o entrambi, fritti in olio abbondante, con aglio, prezzemolo ed altre erbe e spezie.

L’usanza israeliana è quella di servire il Falafel nel pane pita o Laffa, dove assieme al Falafel si mettono anche insalate diverse, Tahini e Hummus, cetrioli sotto sale, peperoni, melanzane fritte e patate fritte (che gli israeliani chiamano “cips”). Il Falafel può anche essere servito da solo come antipasto.

Falafel – פָלָאפֶל

Spezie – (Tavlinim) תַּבְלִינִים

Pane pita- (Pita) פִּתָּה

Melanzane- (Hazilim) חֲצִילִים

Falafel
Falafel

L’INSALATA ISRAELIANA – סָלָט יִשְׂרָאֵלִי

Quando mischi pomodori freschi tagliati, cetrioli, cipolle, peperoni e li condisci con succo di limone, olio d’oliva, Tahini, zaatar e prezzemolo, viene fuori una delle insalate più buone che tu abbia mai provato.

L’insalata israeliana (o “Salat Yerakot Katzutz”) è uno piatto standard nella cucina israeliana, e nessun pasto è completo senza un’insalata, neanche la colazione. L’insalata israeliana infatti è una parte fondamentale della colazione israeliana tradizionale. E’ un insalata piena di colori e non è solo buona ma anche sana.

Insalata- (Salat) סָלָט

Pomodoro- (Agvaniya) עַגְבָנִיָּה

Cipolla- (Batsal) בַּצֵּל

Cetriolo- (Melafefon) מְלָפְפוֹן

Peperone- (Pilpel) פִּלְפֵּל

Prezzemolo- (Petroziliya) פֶּטְרוֹזִילְיָה

L'insalata israeliana

BUREKAS – בּוּרֵקָס

Una pasta sfoglia fatta al forno con ripieno a tua scelta. Patate, funghi, spinaci, Burekas al gusto di pizza ed altri. Il più famoso in assoluto (e fidati, anche il più buono) è il Burekas con il ripieno di formaggio (che può essere la feta, il parmigiano o anche la ricotta).

I Burekas si possono trovare in qualsiasi panetteria o al mercato. Possono essere mangiati come uno snack oppure, quelli più grandi, possono essere serviti ripieni anche con uovo sodo e un sugo di pomodoro, come un piatto completo.

Burekas – בּוּרֵקָס

Patata – (Tapuah- Adama) תַּפּוּחַ- אֲדָמָה

Fungo – (Pitriya) פִּטְרִיָּה

Spinaci – (Tered) תֵּרֵד

Formaggio – (Gvina) גְּבִינָה

Burekas
Burekas

JACHNUN - גַּ'חְנוּן

Il Jachnun è stato portato in Israele dagli ebrei Yemeniti. E’ fatto da una pasta sottile che viene arrotolata e piegata in tronchetti, fatta al forno. Sembra un pancake fatto a strati e arrotolato su sé stesso. Il Jachnun è preparato il giorno prima e cuoce nel forno durante tutta la notte. Si presenta come una pasta arrotolata, fragrante e leggermente dolce al gusto, ma servita come piatto salato. Normalmente viene servita con un sugo di pomodori, uova e schug (sugo caldo, solitamente piccante).

Jachnun – גַּ'חְנוּן

Sugo di pomodoro – (Rotev Agvaniyot) רוֹטֵב עַגְבָנִיּוֹת

Uovo- (Beitsa) בֵּיצָה

Jachnun
Jachnun

IL PANE NELLA CUCINA ISRAELIANA

Ci sono diversi tipi di pane in Israele ma ci soffermiamo su due tipi che abbiamo accennato prima (vi ricordate l’Hummus e il Falafel?)

La Pita- פִּיתָּה

La Pita si può trovare in diverse varietà, Bianca, integrale ecc. E’ il pane migliore ad accompagnare il tuo Hummus o Falafel. Una pita ripiena di Falafel, verdure e Tahini è il piatto perfetto.

Pita
Pita

La Laffa – לַאַפָה

La Laffa è un pane tradizionale iracheno e del Medio Oriente e viene venduto come “street food” in Israele, anche assieme al Falafel.

La laffa appena sfornata, è una focaccia larga e sottile saporita ed aromatica. Tradizionalmente è servita con sughi ed insalate, può essere servita con condimento di olio d’oliva e lo zaatar. In alternativa può essere utilizzata per avvolgere piatti come Falafel, Shawarma o Sabich.

Laffa
Laffa

Farina- (Kemah) קֶמַח

Uova- (Beitzim) בֵּיצִים

I DOLCI DELLA CUCINA ISRAELIANA

HALVA- חָלְבָה

La Halva è un dessert tradizionale del medio oriente. La Halva Israeliana è preparata con la Tahini, al quale si aggiungono vari tipi di noci, il miele e lo zucchero. Ha una forma di una torta cilindrica, tagliata a fettine o a quadretti, che si sciolgono in bocca. E’ dolce, ma non troppo, con una consistenza soffice, friabile. Si presenta in gusti diversi, dal gusto al cioccolato e vaniglia fino al gusto al pistacchio, caffe, cocco, agrumi, cannella e tanti altri.

Halva- חָלְבָה

Cioccolato - (Shokolad) שׁוֹקוֹלָד

Pistacchio – (Fistuk) פִיסְטוֹק

Caffe- (Kafe) קָפֶה

Halva
Halva

I DATTERI MADJOOL - תָּמָר מג'הול

E’ un tipo di dattero grande e dolce, coltivato in Israele, famoso per la sua morbidezza, dolcezza e la succosità senza pari. Israele è la più grande esportatrice dei datteri Madjool al mondo.

Dattero – (Tamar) תָּמָר

Datteri Madjool
Datteri Madjool

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