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10 motivi per fare un corso di ebraico online

10 MOTIVI PER FARE UN CORSO DI EBRAICO ONLINE

Il concetto dei corsi di lingua è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Al giorno d’oggi, hai accesso a lezioni di qualità quando e dove vuoi, purché tu possa collegarti online. Essere fisicamente presenti in una classe non è più l’unica opzione per imparare una lingua, e ci sono tantissimi motivi per fare un corso di ebraico online.

corso di ebraico online


Guardando il mondo che sta cambiando velocemente intorno a noi, a volte è difficile accettare l’idea di lasciarsi alle spalle l’aula convenzionale e di affrontare la nuova era digitale. Potresti chiedere “ma un’istruzione online è equivalente ad un’istruzione in classe?” In tantissimi casi la risposta è “assolutamente sì!”.

Un corso online si è rilevato un metodo di apprendimento utile e valido per apprendere una nuova lingua. Questo metodo non è solo equivalente a quello tradizionale, ma ci sono anche delle buone prove che l’istruzione online presenta alcuni vantaggi significativi rispetto alle lezioni in classe. Alcuni di questi vantaggi potrebbero sorprenderti.

Continua a leggere per scoprire i 10 motivi per i quali è meglio fare un corso di ebraico online.

Cosa si intende quando si dice “ambiente di apprendimento online”?

Innanzitutto, vediamo insieme cosa è l’apprendimento online? L’apprendimento online è un’istruzione che si svolge su internet. Viene spesso definito “e-learning” ma anche con altri nomi. È il termine che descrive qualsiasi apprendimento che avviene a distanza e non in modo tradizionale in aula.

Tra i tanti vantaggi dell’apprendimento online, troverai che l’educazione virtuale ti permette di godere di un orario più flessibile, può ridurre il costo dei tuoi studi e può consentire di apprendere più facilmente l’ebraico.

Gli alunni preferiscono imparare l’ebraico online o in classe?

Mentre prima della pandemia la maggior parte delle lezioni di ebraico si svolgevano in classe, durante il periodo delle quarantene tanti hanno scoperto la possibilità di studiare online. Infatti, al momento in cui si poteva tornare in classe, tanti alunni hanno chiesto di continuare le lezioni di ebraico online. Il 90% degli studenti oggi pensa che l’apprendimento online sia uguale o migliore dell’esperienza tradizionale in classe. Ogni studente deve valutare la propria situazione e decidere in base alle proprie esigenze e obiettivi come imparare l’ebraico. In seguito quindi ci si chiede qual è il metodo migliore per studiare una lingua, e in particolare, l’ebraico?

Qual è il modo migliore per studiare l’ebraico?

Ci sono diversi metodi con i quali si può imparare l’ebraico, in classe o online. Certo, nonostante lo studio in classe ha i suoi vantaggi, non si può ignorare la comodità con la quale potresti partecipare ai corsi online. Ormai l’apprendimento online sta diventando l’approccio più utilizzato al raggiungimento degli obiettivi di studio della lingua ebraica, per una serie di motivi.

Indipendentemente se un ambiente educativo in aula renda difficile per te l’apprendimento o se ci siano ostacoli sulla tua strada, come un lavoro, le responsabilità familiari, o semplicemente non hai un corso di ebraico vicino la tua abitazione, un ambiente di apprendimento online può fornirti dei corsi che stai cercando e la flessibilità di cui hai bisogno per mantenere la tua routine quotidiana.

Scopri alcuni dei vantaggi di cui puoi beneficiare passando ad un ambiente di apprendimento online.

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Perché fare un corso di ebraico online è meglio che in classe?

1 – Dove studiare ebraico in Italia? Con i corsi online non sei più vincolato dalla geografia!

Stavi cercando un corso di ebraico a Roma, un corso di ebraico a Milano o a Torino? Vivi in un luogo che dista più di un’ora dal corso di ebraico più vicino? Il corso è troppo lontano per te, e perdi tantissimo tempo nel traffico solo per arrivare ogni volta a lezione? Vuoi seguire un corso di ebraico nella tua città, ma non ci sono abbastanza iscritti per aprire un corso in presenza? Da questo momento in poi tutti questi motivi non possono più essere la tua scusa per non imparare la lingua ebraica 😉

Un vantaggio importante di un corso online è che il corso è sempre accessibile. Gli enormi progressi nella tecnologia hanno reso i corsi di ebraico più vicini a te che mai. Con un computer e l’accesso ad Internet l’intero mondo della lingua ebraica può essere tuo, indipendentemente da dove vivi. Non è più necessario spostarsi da un luogo all’altro o seguire un programma rigido, l’istruzione online ti consente di studiare da qualsiasi parte del mondo. L’aula virtuale è disponibile ovunque.

corsi di ebraico online a casa

2 - È flessibile

Per molti alunni, il vantaggio principale dei corsi online riguarda la flessibilità di pianificazione delle loro giornate. Inoltre, alcuni programmi consentono ai richiedenti di iniziare un corso in una sola data all’anno, invece con i corsi on-dmend si può cominciare il corso in qualsiasi momento.

In un corso in aula, le lezioni saranno programmate ad un'ora specifica del giorno, in un posto specifico e il tuo programma sarà formato in base alla disponibilità delle lezioni. Se sei attualmente impiegato e i corsi non sono disponibili dopo l'orario di lavoro, può essere difficile seguire i corsi.

Quando frequenti un corso su una piattaforma online, ti consente una maggiore autonomia nel decidere il proprio programma. Ciò significa che puoi studiare quando è conveniente per te. Sarai in grado di accedere e completare il lavoro del corso, studiare e fare i compiti, il tutto in orari che possono adattarsi alla tua giornata, invece di riorganizzare il tuo programma per aggirare gli orari di lezione in classe.

Un corso online consente allo studente di impostare il proprio ritmo di apprendimento. Di conseguenza, l'utilizzo di una piattaforma educativa online consente un migliore equilibrio tra lavoro, impegni di famiglia e studio, quindi non è più necessario rinunciare a nulla. Non c'è più motivo di rinunciare ai tuoi impegni quotidiani per adattarti agli orari del corso.

3 – E’ più economico

I corsi di lingua possono essere costosi, ma seguire un corso  online può fornire agli alunni diversi modi per risparmiare. A differenza dei corsi in classe, l'istruzione online tende ad essere più conveniente.

In un corso svolto in presenza, bisogna considerare anche i costi del materiale didattico. I corsi virtuali spesso sfruttano le risorse virtuali, e il materiale è spesso disponibile gratuitamente. Questo si traduce in non avere spese per i libri di testo.

I costi dei corsi possono anche variare tra i programmi online e in presenza. Il costo dei corsi online può essere inferiore a quello di molti corsi in presenza.

L’altro risparmio si percepisce non dovendo fare il pendolare alla classe che può aiutarti a risparmiare sui costi di trasporto. Non solo risparmierai sul carburante e sulla manutenzione dell'auto, ma risparmierai anche sui costi del parcheggio.

Tra tutte queste fonti di risparmio, la riduzione dei costi può essere un enorme vantaggio delle lezioni online. In altre parole, l'investimento monetario è minore, ma i risultati possono essere migliori rispetto ad altre opzioni.

4 - Un'esperienza di apprendimento personalizzata - puoi imparare al tuo ritmo

Con l'apprendimento online, puoi stabilire tu stesso il tuo ritmo personale di studio. Questo può fornirti maggiori possibilità di imparare adeguatamente anche da autodidatta.

A differenza delle lezioni in classe nei quali dovrai prendere appunti velocemente durante le lezioni in modo da poter rivedere il materiale in un secondo momento, le lezioni online ti consentono di rivedere il materiale del corso tutte le volte che vuoi e nel momento in cui sei più concentrato. Le lezioni saranno sotto forma di video, che possono essere guardati, messi in pausa e rivisti secondo necessità in modo da poter essere sicuri di seguirli.

Spesso è possibile accedere a materiale molto vario come video, esercizi ed eBook online. Questo contenuto extra è disponibile in qualsiasi momento da qualsiasi luogo, il che ti offrirà un'esperienza di studio più dinamica e su misura.

Inoltre, questo metodo offre anche la posibilità di poter completare rapidamente il materiale delle lezioni che sono più facili per te, così puoi dedicare più tempo a concentrarti sulle lezioni che potresti trovare più difficili. Le lezioni online, quindi, ti offrono anche la flessibilità per le tue esigenze individuali.

5 - Un ambiente di apprendimento personalizzato più confortevole

Un metodo per facilitare l'apprendimento è essere in grado di studiare in un ambiente che sia confortevole per te.

Quando stai imparando a casa, puoi creare la tua atmosfera unica che è favorevole alle tue esigenze di studio. Se stai facendo un corso online, puoi scegliere di frequentarlo da casa, in un bar o in una biblioteca vicino  a casa tua.

Questo può eliminare le distrazioni, avere uno spazio di lavoro confortevole e avere gli strumenti necessari per lavorare a portata di mano senza dover portare un sacco di cose in classe.

Studiando in un ambiente che preferisci, con l'apprendimento autodidattico, il risultato può essere un'esperienza di apprendimento più personalizzata.

Un ambiente di apprendimento personalizzato più confortevole

6 – Avrai un accesso ripetuto ai materiali del corso e sarai in grado di accedere facilmente a qualsiasi documentazione necessaria

Laddove una lezione tradizionale ti mette alla prova sulle tue migliori capacità di prendere appunti, le presentazioni video possono essere guardate e rivisitate secondo necessità. Se uno studente non ha compreso del tutto alcuni dei contenuti trattati in una lezione video, può tornare indietro e riascoltarli. Gli studenti possono utilizzare i video delle lezioni come strumento supplementare per aiutarli a fare anche i compiti.

Un altro vantaggio aggiuntivo di studiare l'ebraico online è che tutta la documentazione necessaria per l'apprendimento sarà archiviata e facilmente accessibile. Tutte le comunicazioni e i materiali di formazione verranno archiviati sul sito del tuo corso per consentirti un accesso più semplice. Nel caso di un corso in classe, invece, l'acquisizione di queste informazioni richiederà la frequenza alle lezioni e la presa di appunti.

7 -  Feedback immediato

L'integrazione dei corsi con la tecnologia offre numerosi vantaggi. Invece di aspettare giorni o settimane dopo aver fatto gli esercizi e i compiti, spesso puoi ottenere un feedback immediato. In un ambiente di classe tradizionale, gli studenti potrebbero dover attendere una o due settimane per ricevere un feedback sui loro compiti. Ricevendo un feedback prima, gli studenti possono imparare più velocemente e apportare modifiche per compiti futuri.

8 - Acquisirai e migliorerai nuove abilità tecniche

L'apprendimento online non solo ti aiuterà a raggiungere il tuo obiettivo principale,di imparare l'ebraico, ma può anche aiutarti ad acquisire nuove competenze che saranno utili in altri contesti.

Svolgendo i tuoi studi online, sarai esposto ad una serie di strumenti di apprendimento digitale, e sistemi di gestione dei contenuti. Non ti preoccupare, sono dei sistemi digitali ud uso facilissimo, ma comunque forse sarà una nuova competenza imparata.

migliorare l'ebraico e le abilità tecniche

9 -  La gestione del tuo tempo con un corso di ebraico online

Mentre i vantaggi dell'apprendimento online includono la flessibilità di completare i compiti nel momento più conveniente per l'alunno, egli deve comunque gestire il proprio tempo con saggezza.

I corsi online insegnano agli alunni come gestire meglio il proprio tempo poiché l'alunno ha la responsabilità di impegnarsi con il corso invece di presentarsi semplicemente in classe in un giorno e un'ora assegnati. Di conseguenza, essi non solo acquisiscono conoscenze dai corsi, ma affinano anche le loro capacità di gestione del tempo.

In più ogni alunno decide per se stesso se ha bisogno di più tempo per afferrare un concetto, e può prendere questo tempo. Invece, le persone che vogliono lavorare più velocemente possono farlo. Quindi, studiare online ti insegna abilità di gestione del tempo, ti spinge ad accettare nuove responsabilità e ad avere maggiore autonomia.

Avrai anche più tempo libero!

Poiché la tua agenda non è dettata dalle lezioni, puoi dedicare più tempo a fare le cose che desideri. E non dover fare il pendolare significa anche risparmiare tempo perché non è necessario viaggiare da e per la classe.

traffico per andare a una lezione di ebraico in classe, meglio online!


Quel tempo extra può essere utilizzato in qualsiasi modo tu voglia, come concentrarti sulla tua carriera o passare del tempo con la tua famiglia. Tutto ciò di cui hai bisogno è un dispositivo digitale e una connessione a Internet e hai accesso agli strumenti necessari per imparare meglio l'ebraico.

10 - Otterrai una migliore automotivazione

Un'altra abilità che svilupperai durante il processo di apprendimento online è l'automotivazione. In un ambiente online, dovrai sviluppare adeguate capacità di gestione del tempo e mantenerti motivato a completare le attività e rimanere in pista in modo da poter completare il corso e raggiungere i tuoi obiettivi ed imparare l'ebraico.

Quindi è meglio fare un corso di ebraico online?

Gli insegnanti ormai sanno da tempo che persone diverse acquisiscono informazioni in modi diversi. Purtroppo i metodi educativi in vari corsi hanno faticato ad adattarsi a queste nozioni.

Se un ambiente educativo in una classe fisica ti rende difficile l'apprendimento o se ci sono ostacoli sulla tua strada, come un lavoro o responsabilità familiari, forse è il momento di considerare un corso online.

L'apprendimento in classe richiede che tu debba viaggiare in un luogo specifico per acquisire le conoscenze desiderate. L'apprendimento in classe può essere meno conveniente dell'apprendimento online e molti studenti oggi preferiscono l'apprendimento online per la facilità di accessibilità.

L'apprendimento online è un ambiente più autonomo e motivato, che ti fa affrontare più decisioni e sfide non solo per quanto riguarda il materiale di apprendimento, ma anche come dare forma alla tua giornata per ottenere il tempo studiare di cui hai bisogno.

Nei corsi online, gli alunni possono scegliere il momento più adatto per completare le letture e i compiti. Poiché i corsi sono online, i corsi possono essere completati ovunque ci sia una connessione a Internet.

Che tu stia cercando una maggiore flessibilità, acquisire le conoscenze della lingua ebraica o semplicemente essere in grado di apprendere con comodità nel tuo ambiente, un corso di ebraico online può fornirti l'opportunità che stai cercando e la flessibilità di cui hai bisogno per lavorare nella tua routine quotidiana.

Dove fare un corso di ebraico online?

Se sei alla ricerca di un corso di ebraico online, sei arrivato nel posto giusto! corsoebraico.com offre corsi di ebraico on-demand, con un'insegnante madrelingua e con esperienza pluriennale!

Ebraico moderno vs Ebraico biblico

EBRAICO MODERNO VS EBRAICO BIBLICO

Una domanda che spesso mi viene chiesta è ‘ma che differenza c’è tra l’ebraico moderno e l’ebraico biblico?’

Innanzitutto è importante sottolineare che sia quando parliamo di ebraico moderno sia di quello biblico, in realtà parliamo della stessa lingua. Non sono due lingue diverse e separate sebbene due diverse varietà. Ma quindi qual è la differenza tra ebraico moderno ed ebraico biblico? Qui vedremo insieme tutte le differenze tra le due varietà della lingua ebraica e anche gli elementi in comune.

Ebraico moderno VS Ebraico biblico

Questione di tempo

Come già accennato l’ebraico moderno e l’ebraico biblico sono entrambi la stessa lingua, ma utilizzata in momenti diversi lungo la storia.

Quando si parlava in ebraico antico?

L’ebraico antico o ebraico classico o biblico era la lingua usata nel mondo antico. Era una lingua antica emersa nel X secolo a.C., circa tremila anni fa. Era parlato nella terra d’Israele nei tempi biblici. La Bibbia e anche molte delle antiche scritture sono in ebraico antico . La lingua si è evoluta nel tempo ed è diventata una lingua utilizzata solo per la lettura e per la preghiera. Non è più stata parlata. Invece, l’ebraico moderno è la lingua usata in Israele al giorno d’oggi.

Come è nata la lingua ebraica moderna?

Come tante altre lingue, anche l’ebraico ha subito delle trasformazioni nel tempo. Sappiamo tutti che anche la lingua italiana parlata oggi non è uguale a quella che si parlava anche solo cent’anni fa, ma rimane sempre la lingua italiana.

Un fatto interessante riguardo l’ebraico è che l’evoluzione della lingua si è verificata in maniera diversa dall’italiano, dell’inglese e da altre lingue moderne.  I suoi cambiamenti non sono avvenuti attraverso un processo naturale di trasformazione da parte dei suoi parlanti negli ultimi secoli.

La lingua ebraica è rimasta per molti anni senza essere parlata ed era diventata una lingua utilizzata solo per lo studio della Bibbia, la letteratura e la liturgia.

La lingua ebraica fu ripresa e ricostruita come lingua parlata nel 19° secolo, principalmente per opera del linguista di nome Eliezer ben Yehuda.

Ma se l’ebraico è stato ripreso, allora perché l’ebraico moderno è diverso?

Eliezer Ben Yehuda preparò il primo dizionario ebraico moderno. Con il nuovo dizionario, le persone hanno ricominciato ad usare l’ebraico e a parlare la lingua. Bisogna sottolineare però che non avevano semplicemente preso l’ebraico biblico e ricominciato a parlarlo. Furono create nuove parole e la lingua fu adattata alla vita del mondo moderno. A causa dell’influenza delle lingue europee e a causa di altri motivi che vediamo in seguito, la lingua ebraica è cambiata nella sua versione moderna.

È sorprendente pensare che una lingua che era estinta e non parlata nella vita quotidiana negli ultimi 2000 anni sia stata rianimata ed ora sia la lingua ufficiale di Israele. Tuttavia, è importante considerare che la lingua parlata ora è alquanto diversa dall’ebraico biblico.

Ebraico moderno ed ebraico biblico

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 LE DIFFERENZE TRA EBRAICO MODERNO E BIBLICO

Nuove parole

La prima differenza che possiamo notare è un vocabolario leggermente diverso. Certo tante parole dell’ebraico antico sono ancora utilizzate anche nella lingua moderna (come abbiamo detto, parliamo sempre della stessa lingua). Possiamo dire anche che la maggior parte del vocabolario dell’ebraico moderno deriva dall’ebraico biblico. Ma la Bibbia è stata ovviamente scritta in un mondo molto diverso da quello in cui viviamo oggi. Gli argomenti di cui parliamo oggi differiscono sicuramente di quelli di cui si parlava tre mila anni fa. Oggi abbiamo macchine, aerei, telefoni, computer e tante altre cose e anche concetti che in passato non esistevano. Il vocabolario dell’ebraico moderno è stato adattato e notevolmente ampliato per renderlo adatto alla vita moderna.

Alcune parole che esistevano già nell’ebraico biblico si dicono comunque diversamente in ebraico moderno. Ad esempio, la parola ‘io’ in ebraico biblico ‘Anohi’ אנכי, invece si dice ‘Ani’ אני in ebraico moderno.

Anche la quantità delle parole differisce tra i due. Ci sono circa 8.000 parole ebraiche nella Bibbia, mentre l’ebraico moderno ha oltre 70.000 parole. La maggior parte di queste nuove parole sono parole genuinamente ebraiche, parole create intenzionalmente da radici ebraiche, creando un nuovo significato moderno correlato all’antico significato della radice.

La grammatica – perché la grammatica dell’ebraico moderno differisce dalla grammatica dell’ebraico biblico?

In ebraico moderno vi sono delle semplificazioni di alcune strutture linguistiche.

Ci sono alcune strutture complicate nel linguaggio verbale che sono state sostituite da modi grammaticali più “pratici”.  Ad esempio, la declinazione delle parole per formare il possessivo è sostituita dall’uso di una preposizione che indica la forma possessiva של (shel – di). Questo evita la necessità di “declinare” continuamente le parole. Inoltre, alcune forme di coniugazioni verbali più complesse non sono comunemente usate più in ebraico moderno.

La pronuncia

L’ebraico biblico al giorno d’oggi è solitamente pronunciato con la pronuncia dell’ebraico moderno, quindi molte persone non sono consapevoli di come veniva pronunciato l’ebraico biblico. Alcune lettere che si pronunciavano in modo diverso tra loro nei tempi antichi, oggi hanno la stessa pronuncia. Possiamo vedere le lettere Alef א e Ayin ע, che nell’ebraico moderno sono pronunciate ugualmente. Nell’ebraico classico invece le due lettere si pronunciavano in modo diverso, con la Ayin gutturale.

Altri esempi potrebbereo essere la ט  e la ת e anche la ח  e la כ, pronunciate diversamente nei tempi antichi (ed oggi da alcuni israeliani provenienti da paesi arabi), ma nell’ebraico moderno hanno la stessa pronuncia tra di loro.  

Naturalmente la maggior parte dei suoni sono simili e gli israeliani sono consapevoli delle diverse lettere che hanno la stessa pronuncia.

L’ordine delle parole dentro la frase

L’ordine delle parole è leggermente diverso nelle frasi in ebraico biblico e in quello moderno. In ebraico biblico, come in altre lingue semitiche, la costruzione della frase segue lo schema verbo-soggetto-oggetto. Il verbo viene per primo in una frase.

Invece, quando è stato formulato l’ebraico moderno, la struttura è cambiata nella sequenza soggetto-verbo-oggetto. Questa struttura è più facile da utilizzare nella routine quotidiana ed è comune nella maggior parte delle lingue europee.

Forme verbali

Le coniugazioni e le forme verbali sono le stesse nella maggior parte dei casi, ma il significato che trasmettono è leggermente diverso.

Nell’ebraico biblico e in altre lingue semitiche ci sono solo due tempi: perfetto (azione completata) e imperfetto (azione incompleta). Nell’ebraico moderno, il tempo è concettualizzato usando il passato, il presente e il futuro. In altre parole, le azioni sono prima di ora, ora o dopo ora.

L’applicazione della lingua ebraica

Per quali ragioni dovrei imparare l’ebraico moderno o l’ebraico biblico? A cosa servono? Per rispondere a questa domanda vediamo insieme cosa è la lingua ebraica moderna e cosa è quella antica.

Cos’è l’Ebraico moderno?

L’ebraico moderno è la lingua usata oggi per qualsiasi scopo. E’ utilizzata sia in conversazioni colloquiali, sia nella scrittura delle opere letterarie moderne. Nella scrittura di un giornale, di un articolo scientifico, di una rivista di gossip o di un libro su qualsiasi argomento. È utilizzata per leggere qualsiasi cosa su internet, guardando la televisione, o in un discorso formale.

La pronuncia in ebraico moderno ed ebraico biblico

Chi studia l’ebraico moderno mira a comunicare nella lingua in tutti i modi. Impari a parlare, ascoltare qualsiasi conversazione in ebraico e anche a scrivere e leggere qualsiasi testo moderno. Se il tuo obiettivo è conversare in ebraico, vivere in Israele e leggere testi attuali, devi studiare l’ebraico moderno. Devi imparare il vocabolario moderno e la lingua di tutti i giorni.

Cos’è l’Ebraico biblico? In che lingua è scritta la Torah?

La Torah è scritta in ebraico biblico, che è solo una lingua letteraria. L’ebraico biblico è la lingua di 3000 anni fa usata nella letteratura sacra. Il testo biblico è un testo di carattere letterario. La gente non parlava in quel modo, avevano il loro linguaggio colloquiale, il loro “gergo”. Avevano i modi diversi di parlare in diversi gruppi sociali e contesti.

Lo studio dell’ebraico biblico

Studiare l’ebraico biblico non è semplicemente studiare l’ebraico antico. E’ studiare una lingua usata in una letteratura specifica, che è il testo biblico. Lo scopo dello studio dell’ebraico biblico è leggere la Bibbia in ebraico. Studiando l’ebraico biblico non imparerai a conversare, ma la lettura dei testi.

Gli elementi in comune tra ebraico moderno ed ebraico biblico

Cosa è l’alfabeto ebraico biblico?

La  buona notizia è che per iniziare gli studi sia per l'ebraico biblico che per il moderno, il percorso è uno: devi imparare a leggere, e la scrittura è la stessa sia in ebraico biblico sia in ebraico moderno. Imparando a leggere in ebraico potrai studiare sia il biblico che il moderno, o entrambi.

Inoltre, come già accennato, il vocabolario di base è uguale o molto simile tra le due lingue, quindi imparando l’ebraico moderno si può capire anche quello biblico.

Un altro elemento in comune è che le parole in ebraico derivano da radici costituite principalmente da 3 lettere. Diversi tipi di parole vengono creati inserendo quelle radici in ‘schemi’ che determinano i suoni vocalici e le consonanti circostanti. Questo funziona in modo uguale sia nell'ebraico biblico che nell'ebraico moderno.

Chi può leggere la Torah?

Tra le due ‘versioni’ dell’ebraico ci sono delle differenze significative, ma i madrelingua in ebraico possono tranquillamente leggere l'ebraico biblico e capirlo. In Israele laici e religiosi studiano la Bibbia a scuola e, se sono religiosi, studiano continuamente la Bibbia e leggono regolarmente l'ebraico biblico. Attraverso l'esposizione acquisiscono familiarità con le differenze.

Dove si studia l'ebraico?

Se stai pensando di imparare la lingua, possiamo aiutarti con il tuo apprendimento linguistico! Offriamo corsi di ebraico on-line on- demand a cui puoi accedere in qualsiasi ora, da qualsiasi città italiana e non. Roma, Milano, Firenze, Torino, Venezia, Palermo o Bologna o qualsiasi altro luogo - potrai sempre accedere al tuo corso di ebraico!

Sukkot

SUKKOT – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Sukkot è la festa delle capanne ed è la più gioiosa delle tre feste di pellegrinaggio dell’epoca biblica. Qui vediamo insieme alcuni fatti interessanti su questa festa antica e vediamo cosa è esattamente Sukkot – la festa e le sue Parole!

Il significato – Che cosa è Sukkot?

In ebraico, Sukkot, vuol dire ‘capanne’, che è la forma plurale di Sukka (o Sukkah – capanna). Le capanne sono le strutture temporanee che si costruiscono e in cui ci si festeggia durante la settimana in cui cade la festa.

Sukkot – סוּכּוֹת

Sukka / Sukkah – סוּכָּה

Festa – (Hag) – חַג

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Che cosa si festeggia a Sukkot?

Le capanne sono costruite per ricordare ed assomigliare alle capanne che gli ebrei usavano per dormire mentre camminavano nel deserto per 40 anni. Così come afferma il versetto, “Le [vostre] generazioni successive dovrebbero sapere che ho fatto vivere i figli d’Israele in rifugi quando li ho portati fuori dal paese d’Egitto”.

Infatti, le Sukkot sono le prime versioni delle nostre moderne tende da campeggio. Dopo che D-o liberò gli ebrei dalla schiavitù, loro costruirono strutture robuste ma non permanenti che erano facilmente trasportabili e vi si rifugiarono durante il loro viaggio che durò 40 anni verso la Terra d'Israele. In commemorazione di questo fatto, si costruiscono le capanne.

Un altro nome della festa è Hag Ha Assif - la festa del raccolto. Sukkot ha anche una connotazione agricola, segnando il momento in cui sono stati conclusi i raccolti ed è terminata la vendemmia.

Egitto - (Mitzraim) - מִצְרַיִם

Schiavitù - (Avdut) - עַבְדוּת

Hag Ha Assif - חַג הָאָסִיף

Quando cade la festa delle capanne?

Sukkot è la terza delle quattro feste nel mese di Tishrei del calendario ebraico e, viene celebrata cinque giorni dopo lo Yom Kippur e quindici giorni dopo Rosh HaShana. Inizia al calar della notte del 15 (ט"ו in Ghimatria) del mese di Tishrei, quando la luna è piena e dura fino al 21 ( כ"א) di Tishrei.

Yom Kippur - יוֹם כִּפּוּר

Luna - (Yare'ah) - יָרֵחַ

Sukkah

Come costruire una Sukka?

Prima della festa si costruiscono delle capanne e gran parte di Sukkot viene passato dentro di esse.

Una sukka può essere costruita praticamente ovunque, a condizione che sia sotto il cielo. Infatti, passeggiando per le strade in Israele durante questo periodo, si possono vedere le capanne costruite dappertutto.

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Ci sono numerose regole da seguire quando si costruisce una sukka. Le regole e i regolamenti sono descritti in dettaglio nello Shulchan Aruch, la più importante raccolta di leggi ebraiche. Ad esempio, ci dovrebbero essere almeno 3 pareti che misurano almeno 28 pollici di lunghezza e 40 pollici di altezza. Il tetto deve essere realizzato con materiali naturali con alcune parti aperte al cielo. Inoltre, bisogna essere in grado di vedere le stelle attraverso il tetto. Se non vi piace costruire una sukka da soli, potete acquistare un kit- sukka già pronto.

L'interno della sukka è da decorare! Molte capanne sono adornate con disegni fatti dai bambini. Ad esempio, le immagini di frutta e verdura stampate su cartoncino e colorate dai bambini possono essere facilmente appese al tetto della sukka. Anche le catene di carta sono molto utilizzate!

Cielo - (Shamaim) - שָׁמַיִם

Stelle - (Kohavim) - כּוֹכָבִים

Tetto - (Gag) - גַּג

Frutta - (perot) - פֵּרוֹת

Verdura - (Yerakot) - יְרָקוֹת

Cosa si fa durante la festa di Sukkot?

Durante la festa, la capanna diventa la seconda casa, e viene trattata e rispettata come la propria casa. Si trascorre più tempo possibile nella sukka.

Mangiare e dormire dentro la sukka è obbligatorio per i maschi adulti. Si mangiano tutti i pasti, si studia e si passa il tempo libero dentro la Sukka. La famiglia dorme, a volte, tutti insieme, dentro la Sukka.

Casa - (Bait) - בַּיִת

Mangiare - (Le'echol) - לֶאֱכֹל

Dormire - (Lishon) - לִישֹׁון

Che cosa si mangia a Sukkot?

Tra i cibi tradizionali della sukka si possono trovare la challah, piatti in pentola comodi da trasferire nella sukka, a base di una selezione di verdure autunnali. Spesso si mangiano delle zuppe e dei cibi ripieni.

Come si festeggia la fesa di Sukkot?

Sukkot è una festa gioiosa nella tradizione ebraica. Quale modo migliore per festeggiare se non cantando e ballando?

Inoltre è la festa in cui tutti invitano gli amici e i parenti (e anche gli estranei) per stare insieme a loro nella loro Sukka. Si è ospitali con tutti!

Ogni giorno di Sukkot (oltre allo Shabbat) si prende un lulav (ramo verde di palma), tre hadasim (mirti) e due aravot (salici), insieme ad un etrog (cedro). Li si tiene uniti, si benedice e li si scuotono dolcemente in sei direzioni. Questo è spesso indicato come "lulav ed etrog" o "Arba'a Minim" - "le quattro specie".

Cantare - (Lashir) - לַשִּׁיר

Ballare - (Lirkod) - לִרְקֹוד

Le quattro specie - (Arba'at Ha Minim) - אַרְבַּעַת הַמִּינִים

Sukkot - le quattro specie -  lulav, hadas, arava, etrog

Sukkot - simboli

Le quattro specie sono descritte nel terzo libro della Torah, in Levitico 23:40. Il lulav e l'etrog sono benedetti e scossi nella sukka nelle ore mattutine di ciascuno dei sette giorni di Sukkot. Sebbene ci siano numerose interpretazioni dietro il simbolismo di questa coreografia, la più nota è la rappresentazione che la presenza di Dio è continuamente intorno a noi.

Ciascuno delle quattro specie contiene un simbolismo e rappresenta una parte diversa del corpo umano: le foglie di mirto assomigliano agli occhi, il salice indica le labbra e il ramo di palma indica la spina dorsale. L'etrog simboleggia il cuore.

Occhi - (Einayim) - עֵינַיִים

Labbra - (Sfataim) - שְׂפָתַיִים

Spina dorsale - (Amud Shidra) - עַמּוּד שִׁידְרָה

Cuore - (Lev) - לֵב

Festa di pellegrinaggio - Cosa era la festa delle Capanne?

La festa delle capanne è una delle tre feste di pellegrinaggio prescritte nella Torà.

Quali sono le feste del pellegrinaggio? La Torah obbliga gli ebrei a recarsi in pellegrinaggio al Tempio tre volte l'anno - Pesach, Shavuot e Sukkot - portando sacrifici e altre donazioni.

Quanto dura la festa delle capanne?

La risposta è 'dipende'. Come anche alcune altre feste ebraiche, la durata della festa dipende da dove vi trovate. Sei siete in Israele Sukkot dura 7 giorni, se vivete fuori da Israele Sukkot dura 8 giorni. Questa pratica probabilmente derivava dalla difficoltà di comunicare nei tempi antichi. Le feste ebraiche erano tradizionalmente basate sugli avvistamenti della luna. Se vi foste trovati nella diaspora, ci sarebbe voluto del tempo per sapere quando effettivamente avrebbe avuto inizio la festa. Con due date di inizio, si poteva essere abbastanza certi che almeno una di esse fosse corretta. La voce si diffonde molto più rapidamente al giorno d'oggi, ma l'usanza è ormai diventata tradizione.

Dipende - (Talui) - תָּלוּי

Tradizione - (Masoret) - מָסֹורֶת

Cosa è Simchat Torah?

Gli ultimi giorni di Sukkot vengono celebrati in modo molto diverso a seconda di dove abitate.

Immediatamente dopo i sette giorni di Sukkot, entriamo in Shemini Atzeret e Simchat Torah. Nella diaspora, questa festa si estende per due giorni, in Israele è limitata a un solo giorno.

In Israele, il giorno dopo Sukkot vengono celebrate assieme sia Simchat Torah, che il Shemini Atzeret.

Fuori da Israele, Shemini Atzeret viene celebrato il giorno dopo la fine di Sukkot e Simchat Torah ha il suo giorno separato!

Simchat Torah festeggia l'inizio del ciclo annuale della lettura della Torah. La Simchat Torah viene celebrata ballando e cantando con la Torah, mentre si terminano gli ultimi versi dell'ultimo libro del Deuteronomio e, si iniziano a cantare i primi versi della Genesi.

Corsoebraico.com è un importante mezzo di apprendimento dell'ebraico che offre corsi online on-demand, e materiali per l'apprendimento dell'ebraico.

Hag Sameah - !חַג שָׂמֵחַ

Hag Sameah - !חג שמח

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA – parte 2

Hai cominciato a studiare l’ebraico? Stai facendo i tuoi primi passi in questa meravigliosa strada dello studio di una lingua nuova, ma antica allo stesso tempo? Qui troverai tutte le domande sulla lingua ebraica 2 che forse volevi chiedere ma non hai mai osato!

Tutte le domande sulla lingua ebraica 2

Come si scrive e si legge l’alfabeto ebraico?

Per leggere in ebraico dovresti imparare un nuovo (ma il realtà molto vecchio) alfabeto, che è l’alfabeto ebraico. In ebraico si legge da destra a sinistra. L’ebraico è una lingua semitica e, come la maggior parte delle lingue semitiche antiche, l’alfabeto non ha le vocali. Quindi per cominciare ad imparare a leggere si utilizza il ‘Nikud ‘.

Cosa è il 'Nikud '? E' un sistema di indicazione con puntini e trattini, tracciati sopra e sotto le lettere. Questo metodo serve per indicare come bisogna pronunciare correttamente le parole e in un certo senso 'sostituiscono' la presenza delle vocali.

Questo sistema è utilizzato nel Tanah (Il vecchio Testamento), ma anche nei libri per i bambini e per gli studenti principianti di ebraico. I madrelingua ebraico non utilizzano il Nikud e scrivono e leggono senza di esso.

Tutte le domande sulla lingua ebraica 2: Come scrivono gli israeliani?

La maggior parte degli israeliani scrivono in ebraico. Gli israeliani scrivono da destra a sinistra con l'alfabeto ebraico. molto facile!

L'alfabeto ebraico
L'alfabeto ebraico

Cosa vuol dire Aleph?

Aleph o Alef è la prima lettera dell'alfabeto ebraico, chiamato anche Alef - Bet (o Aleph - Beit).

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Tutte le domande sulla lingua ebraica 2: Chi parla ebraico?

Culturalmente, la lingua ebraica è considerata la lingua del popolo ebraico. L’ebraico moderno è una delle lingue ufficiali dello stato di Israele (assieme all’arabo e all’inglese), pertanto è utilizzata dai 9 milioni di abitanti di Israele, tra cui ebrei, cristiani, musulmani ed altri, e inoltre la parlano circa 550.000 israeliani che vivono all’estero.

Tutte le domande sulla lingua ebraica 2: Cosa vuol dire "Baruch Ha Shem"?

Baruch Ha Shem - בָּרוּךְ הַשֵּׁם è un'espressione di gratitudine a Dio e, anche una risposta positiva quando si chiede a una persona come sta.

Come si dice "auguri" in ebraico?

In ebraico la parola auguri dipende dal motivo per cui si fa gli auguri.

Ad esempio, se vorresti fare gli auguri per il compleanno 'Mazal Tov' - מַזָּל טוֹב sarà il modo giusto per farli. Altri motivi per i quali si può dire Mazal Tov (o Mazel Tov, come lo dicono di solito gli americani) potrebbero essere la nascita del bambino o anche la laurea.

Invece, se vorresti fare gli auguri per una delle festività del calendario ebraico dovresti dire 'Hag Sameah' - חַג שָׂמֵחַ.

Come si scrivono i numeri in ebraico?

I numeri in ebraico si scrivono esattamente come in italiano! 🙂 Esiste però un altro modo con il quale potete scrivere i numeri e si chiama la Gematria (o la Ghimatria).

La ghimatria è un sistema numerico in cui le lettere dell’alfabeto ebraico corrispondono a numeri. Cosi si può esprimere ogni numero tramite le 22 lettere dell'alfabeto ebraico!

Come si calcola la gematria?

Ci sono diversi modi per calcolare il valore numerico delle lettere nell’alfabeto ebraico. Il metodo principale consiste nell’assegnare a ogni lettera un suo valore specifico.

Le prime dieci lettere dell’alfabeto hanno i valori 1-10; la lettera Alef uguale a 1, Bet a 2, Gimmel a 3 e così via fino alla Yud, la decima lettera dell’alfabeto, uguale a 10.

Le prossime 9 lettere hanno i valori 20, 30, 40…100 e le restanti lettere hanno i valori di 200, 300 e 400.  

La lettera, Kaf, quindi è uguale a 20, poi Lamed, uguale a 30 e così via fino alla Kuf, che ha il valore di 100. Le ultime tre lettere, Resh, Shin, Taf, uguali a 200, 300 e 400 in corrispondenza.

1 - Aleph - א
2 - Bet - ב
3 - Gimel - ג
4 - Daleth - ד
5 - Heh - ה
6 - Vav - ו
7 - Zayin - ז
8 - Het - ח
9 - Tet - ט
10 - Yud - י
20 - Kaf - כ
30 - Lamed - ל
40 - Mem - מ
50 - Nun - נ
60 - Samech - ס
70 - Ayin - ע
80 - Peh - פ
90 - Tzady - צ
100 - Koof - ק
200 - Reish - ר
300 - Shin - ש
400 - Taf - ת
500 - Kaf (finale) - ך
600 - Mem (finale) - ם
700 - Nun (finale) - ן
800 - Peh (finale) - ף
900 Tzady (finale) ץ

Esistono anche degli esercizi per praticare questo metodo!

Tutte le domande sulla lingua ebraica 2: Quando si dice "Shalom"?

Si può dire Shalom sia quando si incontra sia per il saluto d'addio. Inoltre si può scrivere come un saluto all'inizio o alla fine di una lettera.

Quando si dice "Chag Sameah"?

Si dice Chag Sameah - חַג שָׂמֵחַ, quando si augura una buona festa, utilizzata per qualsiasi festività ebraica!

Lezioni di ebraico - dove le posso trovare?

Le lezioni di ebraico si possono trovare facilmente online. Esistono lezioni private e di gruppo e puoi anche studiare ebraico da autodidatta, consultando il nostro sito per qualsiasi domanda che potresti avere lungo gli studi! Inoltre ci sono tanti corsi online, che potrai fare nel tuo tempo libero, negli orari che sono comodi per te e direttamente da casa tua!

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TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA – parte 1

Hai cominciato a studiare l’ebraico? Stai facendo i tuoi primi passi in questa meravigliosa strada dello studio di una lingua nuova, ma antica allo stesso tempo? Qui troverai tutte le domande sulla lingua ebraica che forse volevi chiedere ma non hai mai osato!

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA

Come si scrive in ebraico? Come si scrivono le lettere ebraiche?

Del primo alfabeto ebraico si ha notizia in epoca biblica ed è strettamente correlato all’alfabeto fenicio, l’alfabeto verificato più antico del mondo. A differenza della maggioranza delle lingue, in quali si scrive da sinistra a destra, in ebraico si scrive da destra a sinistra. Nell’alfabeto della lingua ebraica moderna ci sono 22 lettere. Non esistono lettere maiuscole e minuscole in ebraico e, alcune lettere in ebraico si scrivono in modo diverso a seconda della loro posizione nella parola. Inoltre, in ebraico ci sono lettere diverse per una scrittura a mano e per la stampa , un po’ come lo stampatello e il corsivo in italiano.

Come si chiama l'alfabeto israeliano?

L'alfabeto Israeliano è l'alfabeto ebraico. L'alfabeto ebraico si chiama Alef - Bet, con il nome delle prime due lettere in esso.

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA - Come si scrive in ebraico? Come si scrivono le lettere ebraiche?

Quanto è difficile imparare l'ebraico?

L’ebraico è facile! Ma come? Ti starai chiedendo: la lingua con le lettere quadrate strane che si scrive da destra a sinistra è facile?! D’accordo, l’ebraico ha anche alcuni elementi diversi, particolari rispetto alle altre lingue, come qualsiasi altra nuova lingua. Però non è tutto cosi spaventoso come potrebbe sembrare e l’ebraico è più semplice di quanto pensi!

Il primo motivo perché questa lingua è facile è perché l’alfabeto ebraico è facile. Ci sono soltanto 22 lettere da imparare. Tra queste lettere solo 5 hanno anche una “forma finale”. Vuol dire che hanno un aspetto diverso se si presentano alla fine della parola, rispetto a quando sono collocate in altre posizioni. Questo fa sì che ci sono solo 27 nuovi simboli da imparare a riconoscere.

Inoltre, non ci sono tante parole nella lingua moderna ebraica, c’è solo UN articolo e soltanto 3 tempi verbali. L’ ebraico è una lingua con tanta logica nella sua costruzione e, inoltre ha preso in prestito tante parole da altre lingue. Per tutti questi motivi, qualsiasi persona può imparare facilmente la lingua ebraica!

Le domande sulla lingua ebraica: Come si ringrazia in ebraico?

Forse la parola più importante che dovrai sapere in ebraico: 'TODA' - תּוֹדָה

Per dire 'grazie mille' potresti dire semplicemente: 'TODA RABA' - תּוֹדָה רַבָּה

E se proprio vuoi far vedere le tue conoscenze della lingua potresti utilizzare i termini 'ROV TODOT' - רוֹב תּוֹדוֹת, oppure 'RAV TODOT' - רַב תּוֹדוֹת per dire 'grazie mille' in modo più formale.

Le domande sulla lingua ebraica: Come si risponde a "Shalom"?

Che cosa vuol dire 'SHALOM' - שָׁלוֹם ? Shalom è una parola di saluto, detta quando ci si incontra o ci si separa. Shalom vuol dire anche 'Pace'.

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Cosa si risponde allora quando qualcuno vi dice la parola 'Shalom'? Puoi semplicemente rispondere con la stessa parola 'Shalom'. Oppure utilizzare lo slang, dicendo 'Hey' - הַיְי o 'Ahalan' - אַהֲלֶן (Aabbiamo già detto che in ebraico si utilizzano anche tante parole di altre lingue?:)

Se invece vuoi mostrare la tua vera padronanza della lingua ebraica, potresti rispondere 'SHALOM U BRA'HA' - שָׁלוֹם וּבְרָכָה, una risposta semplice ed elegante!

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA - parte 1 - Shalom, Hey, Ciao

Come si dice "buongiorno" in ebraico?

Quando vuoi augurare a qualcuno il Buongiorno, puoi dire semplicemente:

'BOKER TOV' - בֹּוקֶר טוֹב

Un altro modo elegante per dire buongiorno, oppure rispondere se qualcuno dice 'BOKER TOV' è con l'espressione 'BOKER OR' - בֹּוקֶר אוֹר (letteralmente 'una mattina di luce').

Le domande sulla lingua ebraica: Cosa vuol dire "Mazel Tov"?

Mazel tov , o come si dice correttamente in ebraico 'Mazal Tov' - מַזָּל טוֹב , è una benedizione per esprimere gli auguri per un evento felice e significativo. In poche parole, vuol dire semplicemente 'Auguri'!

Cosa vuol dire Shanah Tova? Quando si dice "Shanah Tovah"?

SHANAH TOVA - שָׁנָה טוֹבָה è l'augurio che si fa per il capodanno ebraico. Se vuoi dirlo come un vero israeliano, puoi fare una bella figura dicendo:

'SHANAH TOVA U METUKA' - שָׁנָה טוֹבָה וּמְתוּקָה (auguri di un anno buono e dolce).

Qual è il valore numerico delle lettere ebraiche?

Ogni lettera ebraica corrisponde ad un valore numerico, e può essere utilizzata per scrivere numeri e per un’interpretazione numerica delle parole.

Il fatto di poter convertire le lettere in numeri e viceversa ha portato, nella mistica ebraica, al metodo interpretativo chiamato “Ghimatria”. Nella ghimatria (o Ghematria) si cercano relazioni tra parole e nomi della Bibbia, correlandone i valori numerici e viceversa.

La ghimatria o ghematria è un sistema numerico in cui le lettere dell’alfabeto ebraico corrispondono a numeri. La ghimatria calcola l’equivalente numerico di parole e frasi sommando i numeri delle lettere. Questo fa sì che si può “fare lo spelling” delle parole con i numeri . Inoltre i numeri che corrispondono alle lettere possono sommarsi nelle parole ottenendo nuovi valori numerici.

Le domande sulla lingua ebraica: Quando si dice "Refua Shalema"?

Si dice 'REFUA SHLEMA' - רְפוּאָה שְׁלֵמָה quando si fanno gli auguri di guarigione ad una persona malata o ferita. Altri modo per dire REFUA SHLEMA possono essere

'HA'HLAMA MEHIRA' - הַחְלָמָה מְהִירָה, oppure 'TIHIYE BARI' תִּהָיֶה בָּרִיא.

Dove si studia l'ebraico?

Ci sono diversi corsi di ebraico, per conoscere questa lingua magica.

Puoi cominciare a studiare ebraico da autodidatta, consultando il nostro sito per qualsiasi domanda che potresti avere lungo il tuo studio!

Inoltre ci sono tanti corsi online, che potrai fare nel tuo tempo libero, negli orari che sono comodi per te e direttamente da casa tua!

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA - parte 1
Rosh ha Shana La festa e le sue parole

ROSH HASHANAH – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Che cosa è Rosh HaShanah?

Rosh HaShanah è il capodanno ebraico. La festa è celebrata il primo giorno del mese di Tishrei nel calendario ebraico, che cade nel periodo tra il 5 Settembre e il 5 Ottobre nel calendario gregoriano. In questa data si celebra, secondo la tradizione, la creazione del mondo.

Secondo il calendario ebraico, la prima mattina del capodanno può cadere nei giorni di Lunedì, Martedì, Giovedì o Sabato, ma mai nelle giornate di Domenica, Mercoledì o Venerdì.

La festività dura due giorni. Mentre la maggior parte delle festività ebraiche si festeggia per due giorni solo in Diaspora, questa è l’unica festa che si festeggia per due giorni anche in Israele.

Rosh HaShanah – רֹאשׁ הַשָּׁנָה

Testa, capo – (Rosh) רֹאשׁ

Anno – (Shanah) שָׁנָה

Festa – (Hag) – חַג

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Cosa significa ''Rosh HaShanah''?

Il nome Rosh HaShanah significa in ebraico 'la testa del anno' (capodanno), e questo nome non è presente nella Torah.

Sebbene sia un'occasione felice trascorsa con la familia e gli amici, non è festeggiata allo stesso modo come la vigilia di Capodanno in Italia. Non ci sono concerti di capodanno, fuochi d'artificio o conti alla rovescia televisivi. Invece Rosh HaShanah è considerato un momento di riflessione, rinnovo e ringraziamento.

Concerto - (Hofa'a) הוֹפָעָה

Fuochi d'artificio - (Zikukei dinur) זִקּוּקֵי דִּינוּר

Rosh HaShanah è solo uno dei 4 capodanni ebraici

Rosh HaShanah è sicuramente il capodanno più conosciuto del calendario ebraico, ma non è l'unico. Secondo la Mishna ci sono ancora 3 altri capodanni . Il primo di mese di Nissan, il mese nel quale cade la festa di Pesah e nel quale comincia la primavera, rappresenta anche l'inizio dell'anno, secondo la Torah, come descritto nel libro dell'Esodo. Nella tradizione ebraica, Tu BiShvat, che cade il 15 del mese di Shvat, è conosciuto come il capodanno degli alberi e il primo di Elul è il nuovo anno per la decima degli animali.

Primavera - (Aviv) אָבִיב

Albero - (Etz) עֵץ

Che cosa è lo Shofar?

Una parte centrale nella celebrazione di Rosh HaShanah consiste nell' ascoltare lo shofar, in tutte e due le mattine della festività, così come a Yom Kippur . Lo shofar è un corno curvo di montone utilizzato come strumento musicale, suonato come una tromba, quale produce tre tipi di suoni, che si chiamano tekiah, shevarim e teruah. Quando la festa coincide con lo Shabbat, non si suona lo shofar.

Shofar - שׁוֹפָר

Corno - (Keren) קֶרֶן

Shofar per Rosh HaShanah

Cosa si mangia a Rosh HaShanah?

Durante la cena di Rosh HaShanah si mangiano delle pietanze dolci e altri cibi che esprimono i nostri desideri per il prossimo anno. La pietanza più simbolica e famosa è la mela, tagliata in pezzi e intinta nel miele. Le mele vengono mangiate per augurare la dolcezza nel prossimo anno.

Mela - (Tapuah) תַּפּוּחַ

Miele - (Dvash) דְּבַשׁ

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mela con miele per Rosh HaShanah

E' un usanza, durante la cena di Rosh HaShanah, di assaggiare un boccone dalla testa di un pesce, che simbolizza il desiderio di essere "la testa e non la coda".

Pesce - (Dag) דָּג

Coda - (Zanav) זָנָב

Pesce - Rosh HaShanah

Un'altra pietanza tradizionale è il melograno. Esso simbolizza le buone azioni che verranno fatte nel nuovo anno, manifestando il desiderio di avere tante belle cose quanti sono i semi del melograno.

Melograno - (Rimon) רִימּוֹן

melograno

Cosa si augura a Rosh Hashanah?

L'augurio tradizionale per Rosh HaShanah è "Shanah Tova", che significa "buon anno", e alla fine si aggiunge "e metuka" (e dolce).

Potete anche augurare semplicemente "Hag Sameah" (Buona festa).

Shanah Tova u Metuka - שָׁנָה טוֹבָה וּמְתוּקָה

Hag Sameah - חַג שָׂמֵחַ

Altre usanze della festa

Decine di migliaia di ebrei chassidici si recano in pellegrinaggio in Ucraina per un raduno annuale del capodanno ebraico. Questo raduno si svolge a Uman, la città dove Nachman di Breslov, fondatore del movimento chassidica di Breslover. Nachman credeva che questa fosse la festa più importante, da qui il momento del pellegrinaggio.

La liturgia di Rosh Hashanah ha ispirato due brani rock famosi

Avinu Malkeinu, la preghiera che significa "Padre nostro, nostro re", ha ispirato Mogwai, un trio scozzese post-rock, a scrivere una canzone epica di 20 minuti "My Father, My King". Più famoso, "Who By Fire" di Leonard Cohen attinge all'Unetanah Tokef, che molti considerano la preghiera più importante nella liturgia delle festività di inizio dell'anno.

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Shanah Tova! !שָׁנָה טוֹבָה

Shanah Tovah

10 PROVERBI IN EBRAICO CHE DOVETE CONOSCERE

Proverbi in ebraico che dovete conoscere

Avete cominciato ad imparare l’ ebraico? State valutando se cominciare a studiare questa magica lingua? Qui potete avere un assaggio dei 10 proverbi in ebraico che dovete assolutamente conoscere!

1. עַל טַעַם וְעַל רֵיחַ אֵין לְהִתְוַכֵּחַAl Ta’am Ve Reah Ein Lehitvakeah (Proverbi in ebraico)

Traduzione: non si discute dell’odore e del gusto.

Significato: Ogni persona ha il proprio gusto e non esiste un’unica verità . A qualcuno può piacere il mare e all’altro la montagna. Una persona adora mangiare l’ Hummus ed a un’altra persona invece piace la Tahina.

Proverbi in ebraico - Al Ta'am Ve Reah Ein Lehitvakeah

 2. טוֹב לִהְיוֹת זָנָב לָאֲרָיוֹת מֵאֲשֶׁר רֹאשׁ לַשּׁוּעָלִים – Tov Lihiyoth Zanav La Arayoth Ma’asher Rosh La Shu’alim

Traduzione: Meglio essere la coda dei leoni che la testa delle volpi

Per capire questo proverbio bisognerebbe utilizzare un po’ di immaginazione. Praticamente significa che è meglio essere un membro minore di un buon gruppo che un leader prominente di un gruppo cattivo.

Proverbi in ebraico - Tov Lihiyoth Zanav La’arayoth Ma’asher Rosh Lashu’alim

3. כָּל הַפּוֹסֵל בְּמוּמוֹ פּוֹסֵל – Kol Ha Possel Be Mumo Possel (Proverbi in ebraico)

Traduzione: Chi critica un altro, critica se stesso

L’origine di questo proverbio è nel Talmud Bavli. Significa che il ‘difettoso’ che vedi nell’altro è quello che non va in te stesso. Ad esempio, una persona che si lamenta di un’altra persona che è disordinata, in realtà ha un grande “casino” a casa sua.

4. אַל תִּסְתַּכֵּל בַּקַּנְקַן אֶלָּא בְּמָה שֶׁבְּתוֹכוֹ – Al tistakel ba qanqan, ela be ma she be toho

Traduzione: Non guardare il barattolo, ma cosa c’è dentro.

Significa che la maggior parte delle persone guarda le cose superficialmente, invece di cercarne il valore reale. Ad esempio, una persona molto bella e carina, ma con un carattere molto antipatico – bisognerebbe giudicarla secondo il carattere e non dalla sua apparenza.

 Al tistakel ba qanqan, ela be ma she be toho

5. וְאָהַבְתָּ לְרֵעֲךָ כָּמוֹךָ – Ve Ahavta Le Reaha Kamoha (Proverbi in ebraico)

Traduzione: Ama il tuo prossimo come te stesso

L’origine del proverbio è nel libro Levitico del Vecchio Testamento. Il significato è che bisogna trattare sempre le persone nello stesso modo in cui vorresti essere trattato tu.

Ve Ahavta Le Reaha Kamoha

6. אֵין הַנַּחְתֹּם מֵעִיד עַל עִסָּתוֹ -  Eyn Ha nah’tom Meid Al Issato

Traduzione: Il fornaio non dovrebbe commentare il suo impasto

Perché il fornaio non dovrebbe commentare il suo impasto? Perchè non è capace di guardare in modo obiettivo il suo lavoro. In pratica, significa di non metterti in mostra. Lascia che il tuo lavoro parli da solo.

Eyn Ha nah’tom Meid Al Issato

7. סַיֵּג לְחֹכְמָה שְׁתִיקָה - Syag Le Hokhma Shtikah

Traduzione: Il silenzio è il recinto della saggezza

L'origine di questo proverbio è nel libro "Pirkei Avot", e significa che è meglio tacere che parlare ed essere considerato uno sciocco.

Proverbi in ebraico - Syag Le Hokhma Shtikah

8. לֹא כֹּל יוֹם פּוּרִים - Lo Kol Yom Purim

Traduzione: Non tutti i giorni è Purim

Purim è una delle feste più gioiose tra le feste nel calendario ebraico. Il proverbio significa che non ogni giorno c'è una festa, ci sono giorni buoni e ci sono giorni meno buoni.

9. מֵרוֹב עֵצִים לֹא רוֹאִים אֶת הַיַּעַר - Merov Etzim Lo Ro’im Et Ha Ya’ar

Traduzione: Non si vede la foresta a causa degli alberi

Il significato è che qualcuno è concentrato sugli alberi, invece che sulla foresta. Sta guardando i dettagli e per questo motivo perde il quadro generale.

Proverbi in ebraico - Merov Etzim Lo Ro’im Et Ha Ya’ar

10. אֵין דָּבָר הָעוֹמֵד בִּפְנֵי הָרָצוֹן - Ein Davar Ha Omed Bifney Ha Ratzon

Traduzione: Nessuna cosa può resistere alla volontà

L'origine di questo proverbio è nel libro dello Zohar. Vuol dire che quando qualcuno vuole qualcosa davvero, non c'è niente che lo può fermare. Dove c'è la volontà, si trova un modo. Per esempio, se qualcuno vi chiede come siete riusciti ad imparare a scrivere e leggere in ebraico, voi potete rispondere utilizzando questa frase!

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Ein Davar Ha Omed Bifney Ha Ratzon
Lag BaOmer - la festa e le sue parole

LAG BAOMER – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Cosa vuol dire Lag BaOmer?

Lag BaOmer viene festeggiato al 33esimo giorno del conteggio dell’Omer, che è il periodo di lutti di sette settimane (49 giorni) che trascorre tra Pesach fino alla festività di Shavuot. Nel periodo di Omer tante attività sono proibite, tra cui i matrimoni, ballare e cantare e anche tagliare i capelli.

Il 33esimo giorno dell’Omer è invece un giorno festivo, che cade sempre il giorno 18 del mese Iyar nel calendario ebraico, nel periodo di aprile – maggio del calendario gregoriano; in questo giorno si possono fare tutte le attività proibite durante il resto del conteggio dell’Omer.

Ogni lettera ebraica ha il suo valore numerico, seguendo le regole della Ghimatria, la somma della lettere Lamed (30 – ל) e Ghimel (3 – ג), che messe insieme si leggono ‘lag’ (ל”ג). ‘Ba Omer’ (בעומר) vuol dire in ebraico ‘nell/dell’Omer’, perciò Lag BaOmer significa semplicemente il ’33esimo giorno dell’Omer’.

Conteggio dell’Omer – (Sfirat ha Omer) סְפִירַת הָעוֹמֶר

Matrimonio – (Hatuna) חֲתונָּה

Ballare – (Lirkod) לִרְקוֹד

Cantare – (Lashir) לַשִּׁיר

Tagliare i capelli – (Lehistapèr) לְהִסְתַּפֵּר

Perché e quando si festeggia Lag BaOmer?

Si festeggia questa festa per ricordare due principali avvenimenti:

1 –  In questo giorno è mancato Rabbi Shimon bar Yochai, uno dei più brillanti allievi di Rabbi Akiva. Rabbi Shimon bar Yochai fu il primo ad insegnare pubblicamente la dimensione mistica della Torah, conosciuta come la Kabbalah, e scrisse anche il testo classico della Kabbalah, lo Zohar. In quel giorno, prima della sua morte, rivelò numerosi segreti Kabbalastici. Inoltre, prima della sua morte egli chiese espressamente che il giorno dell’anniversario della sua morte diventasse un giorno di festeggiamento.

2 – Il secondo motivo per i festeggiamenti arriva dal Talmud (uno dei testi sacri dell’ebraismo), che racconta che durante questa stagione una piaga, o misteriosa malattia, uccise 24 mila di studenti di Rabbi Akiva perché si mancavano di rispetto tra di loro. Altre fonti indicano come causa della morte di così tanti studenti la rivolta di Bar Kokhba (nella quale Rabbi Akiva ebbe un ruolo di primo piano). Si dice che il conteggio dell’Omer, il periodo di lutto, viene osservato in memoria degli studenti e della loro punizione. Questa piaga cessò al Lag BaOmer, il 33° giorno dell’Omer, e di conseguenza, divenne un giorno felice, segnando una pausa di 24 ore nel periodo di lutto.

Kabbalah – קַבָּלָה

Segreto – (Sod) סוֹד

Festa – (Hag) חַג

Malattia – (Mahala) מַחֲלָה

Rispetto – כָּבוֹד

Lutto – (Evel) אֵבֶל

Però, ma – (Aval) אֲבָל

Festa di Lag BaOmer

Chi è stato Rabbi Akiva?

Prima di diventare un rabbino, Akiva era un povero pastore, sposato con una donna di nome Rachel. Lei gli convisse di studiare e in seguito lui divenne un rabbino molto saggio e rispettoso.

Circa 2000 anni fa l’esercito romano invase Israele e distrusse il secondo tempio di Gerusalemme. Agli ebrei fu proibito di praticare l’ebraismo e di studiare la Torah. Nonostante ciò alcuni rabbini rifiutarono di obbedire alle regole dei romani ed insegnavano la Torah di nascosto.

Rabbi Akiva era uno di quei rabbini, e continuava ad insegnare ai suoi alunni la Torah. Venuti a conoscenza del fatto, i romani cominciarono a cercarlo, così Akiva inizio a pensare ad un modo per proteggersi e proteggere i suoi alunni mentre  insegnava loro la Torah.

Egli chiese agli alunni di portare archi, frecce e pranzi al sacco. Gli alunni passarono dai campi e fecero finta di andare a caccia e non a studiare con il rabbino. I soldati romani, quando videro gli alunni che andavano ‘a caccia’ li fecero passare.

Così Rabbi Akiva e i suoi alunni (travestiti da cacciatori) andavano nei campi e nei boschi e si nascondevano in una caverna, dove studiavano insieme la Torah.

Pastore – (Roe Tzon) רוֹעֵה צֹאן

Studiare – (Lilmod) לִלְמוֹד

Insegnare – (Lelamed)   לְלַמֵּד

Andare a caccia – (Latzud) לָצוּד

Cacciatore, freccia ed arco

Chi è stato Rabbi Shimon Bar Yochai?

Shimon Bar Yochai era uno dei migliori alunni di Rabbi Akiva e ha scritto tanti testi ebraici di grande importanza. Durante la persecuzione dei romani, egli era determinato ad assicurarsi che la Torah non sarebbe stata dimenticata. I romani l’hanno condannato a morte e quindi fu costretto a nascondersi.

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Rabbi Shimon e suo figlio Elazar scapparono insieme al nord di Israele. Non avevano nè cibo nè acqua, ma accadde un miracolo ed un carrubo germogliò nella caverna in cui si nascondevano, assieme ad una fonte di acqua.

Così Rabbi Shimon e il figlio Elazar trascorsero 12 anni, studiando tutti i giorni la Torah. La storia narra che un giorno arrivò il profeta Eliyahu, annunciando che il leader dei romani era mancato e che Rabbi Shimon non fosse più in pericolo.

Rabbi Shimon diventò il più grande maestro ed insegnante di Torah della sua generazione. All’ultimo giorno della sua vita, chiamò tutti i suoi alunni e raccontò per tutta la giornata tutti i segreti della Torah e della Kabbalah. Si narra di quella giornata che Rabbi Shimon era circondato da fuoco e luce e nessuno poteva avvicinarlo mentre raccontava i segreti della Kabbalah. Alla fine della giornata il fuoco finalmente si spense e riuscirono a vedere il suo volto, era già morto, e sorrideva.

Figlio – (Ben) בֵּן

Cibo – (Ohel) אוֹכֶל

Acqua – (Maim) מַיִם

Fuoco – (Esh) אֵשׁ

Caverna – (Me’ara) מְעָרָה

La caverna di rabbi Shimon Bar Yochai e suo figlio Elazar

 Come si festeggia Lag Baomer?

Nel corso degli anni, Lag BaOmer è diventata una festa celebrata in vari modi. È un giorno in cui si tengono matrimoni ebraici, si accendono falò e si tagliano persino i capelli. Molte persone fanno anche sport o escono per i picnic e festeggiano con le loro famiglie.

I falò

Per celebrare la festa gli ebrei di tutto il mondo accendono dei falò. I falò sono fatti in ricordo del fuoco che circondava Rabbi Shimon, e per festeggiare la grande luce che Rabbi Shimon Bar Yochai ha portato nel mondo. In Israele i bambini raccolgono dei legni già settimane prima della festa, per preparare dei falò più grandi possibile.Si tengono grandi feste pubbliche e si bruciano le torri di legno.Le città israeliane sono piene di torce e falò nelle strade.

Falò – (Medura) מְדוּרָה

Luce – (Or) אוֹר

Tagli di capelli

È usanza di alcuni ebrei di non tagliare i capelli ai maschi fino all’età di tre anni. Durante il conteggio dell’Omer è proibito tagliare i capelli, ad eccezione della festa di Lag BaOmer. C'è sempre un gran numero di ragazzi che hanno compiuto 3 anni e che sono in attesa per il primo taglio di capelli, ma non l'hanno ancora fatto, ciò significa che durante Lag baOmer c'è sempre un numero altissimo di bambini di 3 anni che tagliano i capelli per la prima volta.

Bambini – (Yeladim) יְלָדִים

Capelli – (Sear) שֵׂיעָר

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Hag Sameah! !חַג שָׂמֵחַ

Lag BaOmer - Hag Sameah לג בעומר שמח
Pesach - la festa e le sue parole

PESACH – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Pesach (o Pesah) è una delle feste più grandi, sentite, e antiche nella religione ebraica (la prima volta in cui è stata festeggiata la festa fu circa 3.000 anni fa). In questo articolo vediamo tutto quello che riguarda Pesach – la festa e le sue parole in ebraico.

Pesach – la festa e le sue parole

La festa ha diversi nomi e viene chiamata anche “festa di primavera”, “festa del pane azzimo”, e anche “festa della libertà”.

La festa di Pesach – (Hag ha Pesah) חַג הַפֶּסַח

La festa di primavera – (Hag ha Aviv) חַג הָאָבִיב

La festa del pane azzimo – (Hag ha Matzot) חַג הַמַּצּוֹת

La festa della libertà – (Hag ha Herut) חַג הַחֵרוּת

Perché si festeggia Pesah?

La festa di Pesach commemora la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù e l’esodo dall’Egitto. La storia dell’uscita dall’Egitto si trova nel vecchio testamento, nel libro dell’Esodo, che racconta appunto l’esodo dall’Egitto e la storia del viaggio del popolo Ebraico verso Israele.

In particolare, la storia racconta che dopo decenni di schiavitù sotto i faraoni egizi, durante i quali gli ebrei furono soggetti a lavori forzati, D-o mandò Mose dal Faraone con il messaggio “Manda il Mio popolo”. Tuttavia, nonostante i numerosi avvertimenti, il Faraone rifiutò di farlo, perciò D-o mandò dieci piaghe sull’Egitto, alla fine delle quali il Faraone acconsentì alla liberazione degli Ebrei. Nonostante questo, egli si pentì subito della decisione presa e li perseguitò nella loro fuga. Tutto questo viene raccontato nella famosa storia in cui Mosè fa aprire le acque del mar rosso, per far attraversare il mare agli ebrei, lo stesso mare che dopo si richiuse facendo annegare le truppe degli egiziani che stavano inseguendo gli ebrei in fuga dall’Egitto.

Schiavitù – (Avdut) עַבְדוּת

L’esodo dall’Egitto – (Yetziat Mitzraim) יְצִיאַת מִצְרַיִם

Faraone – (Par’o) פַּרְעֹה

Dieci Piaghe – (Esser ha Makot) עֶשֶׂר הַמַּכּוֹת / (Makot Mitzraim) מַכּוֹת מִצְרַיִם

Mosè e mare

Il nome Pesach deriva dal verbo “passare oltre”, riferito alle case degli ebrei, davanti ai quali l’angelo della morte sarebbe passato oltre durante la decima piaga dell’Egitto, colpendo solo i primogeniti egiziani e ‘passando oltre’ quelli ebrei. Cosi oltrepassando le loro case, i primogeniti degli ebrei furono salvati da questa piaga; da qui deriva il nome della festa, Pesach.

La data in cui si festeggia Pesach ‘cambia’ ogni anno secondo il calendario gregoriano. Questo perché le feste ebraiche vengono festeggiate secondo il calendario ebraico. La festa accade in primavera, dal 15 fino al 22 del mese ebraico di Nissan.

La durata della festa varia a seconda del posto in cui viene festeggiata. In Israele, Pesach dura sette giorni dei quali il primo e l’ultimo di festa solenne, gli altri di mezza festa. Fuori d’Israele la durata di Pesach è di otto giorni, dei quali i primi e gli ultimi due sono di festa solenne.

Cosa si fa a Pesach?

La cena di Pesach si chiama Seder. In questa occasione si prepara il tavolo con dei cibi tradizionali, ciascuno dei quali ha il suo significato, ricordando le difficoltà che gli antenati degli ebrei hanno affrontato in Egitto. Al centro tavola durante il Seder si posiziona la Ke’ara, il vassoio di Pesach.

Il Seder si osserva la prima sera della festività in Israele e le prime due sere fuori da Israele, in ricordo della notte che aveva preceduto la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Durante la cena viene letta l’Haggadah, ossia il racconto dell’esodo accompagnato dalla spiegazione rabbinica del senso profondo di questo precetto.

Haggadah di Pesach

Il Seder, in ebraico vuol dire “ordine”, e infatti la cena festiva è preceduta da un ordine ben preciso di testi letti e di alimenti tipici che ricordano gli eventi narrati, discutendo secondo un ordine prestabilito le fasi dell’Esodo.

Una piccola (grande) curiosità: Il Seder più grande al mondo avviene a Katmandu a Nepal. Ogni anno ci arrivano circa 1.000 ospiti da tutto il mondo per il famoso Seder, festeggiato in grandissima compagnia. Vengono portate 1.000 bottiglie di vino, 500 kg di matza e tante altre pietanze.

Seder – סֵדֶר

Ke’arat Pesach – קַעֲרַת פֶּסַח

Haggadah - הַגָּדָה

Per poter tenere traccia di tutto durante il Seder, viene utilizzata l’Haggadah, letta durante tutta la sera di Pesach. L’Haggadah narra gli eventi raccontati durante la serata e indica quando bisogna mangiare i cibi tradizionali, raccontando il loro significato. Alcune parti di essa sono universali (per esempio le 4 domande, che vengono chieste all’inizio del Seder, e anche i cibi e il vino che vengono consumati in momenti particolari della lettura). Alcune parti, invece, possono essere personalizzate, parlando di argomenti attuali, questioni di giustizia sociale ecc. Alcune delle Haggadah vengono illustrate in modi particolari e ci sono della Haggadah che vengono trasmesse da una generazione all’altra dentro la famiglia. Leggere l’Haggadah rappresenta l’adempimento dell’obbligo biblico di raccontare la storia dell’Esodo ai figli e alle generazioni successive durante la sera di Pesach, trasmettendo la storia da una generazione a quella successiva.

Il più piccolo dei commensali ha un ruolo speciale nella lettura dell’Haggadah ed è proprio lui che comincia il Seder con la tradizionale ‘Ma Nishtana’, le 4 domande. La prima di esse è volta a sapere “in che cosa si distingue questa notte dalle altre?”. Tali domande consentono a tutti i presenti di spiegare, commentare, analizzare i significati dell’esodo e della miracolosa liberazione dall’Egitto.

Ma Nishtana? – מָה נִשְׁתַּנָּה

Domanda – (She’ela) שְׁאֵלָה

Oltre a leggere l’Haggadah si usa anche mangiare diversi cibi che ricordano e simboleggiano la storia, le sofferenze e le gioie del popolo ebraico. Si mangia la matza  (pl. matzot), il pane azzimo.

Matza – מַצָּה

Chametz - חָמֵץ

Matza

In ricordo del fatto che quando furono liberati dalla schiavitù gli Ebrei lasciarono l’Egitto tanto in fretta da non avere il tempo di far lievitare il pane, per tutta la durata della ricorrenza è assolutamente vietato cibarsi di chametz.

Chametz è il termine che indica ogni cibo o bevanda ricavato da frumento, orzo, segale, avena, farro o loro derivati, proibiti a Pesach in quanto lievitati. Persino un cibo che contiene soltanto una traccia di chametz è proibito e deve essere eliminato. Quindi durante la settimana della festività non si può mangiare non solo pane, ma neanche i biscotti, torte, pizza, pasta e non si può nemmeno bere una birra. Si deve invece far uso di matza, il pane azzimo, un pane non lievitato e scondito, che è anche simbolo della durezza della schiavitù.

Liberare le case dal chametz è un processo impegnativo che include una ricerca e una pulizia accurata svolta nelle settimane prima di Pesach e che culmina con la cerimonia della ricerca del chametz, una sorta di ‘’caccia al tesoro”,  alla ricerca delle minime tracce di chametzsparse a casa, e infine con la bruciatura del chametz il mattino prima della festività. I più osservanti hanno dei piatti e posate utilizzati solo durante il Pesach, in modo da evitare qualsiasi contatto con il chametz.

Ma non vi preoccupate al giorno d’oggi esistono tutti i cibi adattati alle regole del Pesach perciò esistono pure i panini non lievitati e perfino anche le pizze speciali preparate secondo le regole, in modo che si possano mangiare durante Pesach. Anche la Coca cola prepara un’edizione speciale per la festa negli Stati Uniti, certificata dagli ebrei ortodossi così da essere adatta per il consumo durante Pesach. Le bottiglie di questa edizione hanno un tappo giallo al posto di quello rosso tradizionale.

In Israele i ristoranti propongono un menù speciale per Pesach, quindi non c’è nessun problema nei cibi che si trovano durante la festività. Inoltre, è un vero paradiso per le persone che non mangiano glutine, perché tanti cibi adattati per Pesach sono anche senza glutine.

Ristorante –  (Mis’ada) מִסְעָדָה

Menu – (Tafrit) תַּפְרִיט

La Matzo ball (una pietanza particolare del Pesach) più grande al mondo, è stato preparato al Festival dei cibi Ebraici in Arizona nel 2010. Pesava più di 220 kg. Conteneva più di 1,000 uova e più di 50 kg di matza.

La festa di Pesach

Durante il Seder bisogna anche bere 4 bicchieri di vino o succo d’uva, una bevanda per festeggiare la libertà. Un quinto bicchiere viene riempito (e rimane non toccato) per il Profeta Eliyahu, che si crede dovrebbe passare durante la notte.

Bicchieri di vino – (kosot yain) כּוֹסוֹת יַיִן

Succo d’uva – (Mitz anavim) מִיץ עֲנָבִים

Altri piatti tipici che si consumano durante il Seder e che sono presenti sulla Ke’ara (il vassoio del Seder):

Ke'ara di Seder


Zeroa – זְרוֹעַ : Lo stinco di agnello o il collo di pollo arrosto, a ricordo del sacrificio pasquale dell’agnello.

Il Karpas – כַּרְפַּס (generalmente sedano, prezzemolo o una patata), che nella parola ebraica ha le stesse lettere della parola “inutile” (pareh), come il lavoro con cui gli egiziani opprimevano gli ebrei. Viene immersa in acqua salata per rappresentare le lacrime e il dolore che sentivano gli schiavi.

Beitza – בֵּיצָה: L’uovo sodo, simbolo del sacrificio che si portava al Tempio in aggiunta all’agnello.

Maror – מָרוֹר, Hazeret – חָזֶרֵתּ: Le erbe amare, gambi di lattuga romana o cren (maròr e chazeret), a memoria delle sofferenze patite in Egitto,

La Charoset – חרוסת:  una marmellata dolce, l’impasto di mele, pere, noci e vino, simile nell’aspetto alla malta con cui gli ebrei producevano mattoni in Egitto.

Ci sono anche dei canti tradizionali, cantati verso la fine dell’Haggadah e ci sono anche dei giochi.  Durante il seder, una matza viene spezzata in due, una di queste due meta si chiama Afikoman. Spesso l’Afikoman viene avvolto da un tovagliolo e viene nascosto ai bambini, che devono cercarlo durante il Seder. Quando lo trovano e lo riportano alla persona che conduce il Seder, vengono ricompensati con dei regali.

Afikoman – אֲפִיקוֹמָן

Regalo – (Matana) מַתָּנָה

Poche occasioni sono più adatte per andare a visitare Israele, che durante questa festa. Pesach è un periodo di primavera, con un bel tempo e tantissime attività per i giorni di festa. Pesach è un evento molto importante nel calendario ebraico, ed è una festa molto sentita in Israele. I giorni intermedi durante la settimana di Pesach, sono spesso giorni di vacanza, in cui le famiglie vanno a fare le gite e vengono organizzati degli eventi importanti per tutti gli israeliani. Tanti usano questi giorni per andare al mare, visto che in questo periodo in Israele fa già caldo.

Vuoi sapere di più? Leggi il nostro dizionario per Pesach!

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Pesach Sameah!

Vi auguro Pesach Sameach! !פֶּסַח שָׂמֵחַ

L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

Pesach è la festività che ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù e l’esodo dall’Egitto. Qui vedremo insieme l’alfabeto ebraico per Pesach: il dizionario della terminologia in ebraico che vi servirà per la festa di Pesah (Pesach o Pèsah).

L’alfabeto ebraico per Pesach – il dizionario completo per la festa

‘’Seder’’ è il nome della cena tradizionale che si fa durante la vigilia della festa, in cui viene eseguita la lettura della ‘Hagada shel Pesah’ (Haggadah di Pesach ) e vengono consumati i cibi e i quattro bicchieri di vino in un ordine prestabilito. Seder in ebraico vuol dire ‘ordine’, in questo articolo facciamo ordine e impariamo le parole della festa di Pesach secondo l’ordine dell’alfabeto ebraico.

Cominciamo a fare ‘seder’:

L’alfabeto ebraico per Pesach:

א

Aviv – אָבִיב

La primavera: La festa di Pesach si chiama anche ‘la festa della primavera’. Il mese ebraico di Nissan, in cui accade Pesach, nella Torah si chiama anche ‘il mese di primavera’.

Arba Kosot – אַרְבַּע כּוֹסוֹת

I quattro bicchieri: Durante il Seder si bevono quattro bicchieri di vino. Perché quattro? Nel libro dell’ Esodo vengono usati quattro termini per descrivere la redenzione degli ebrei dall’ Egitto: Vi farò uscire;. Vi Salverò; Vi Libererò; Vi Prenderò. Le parole ‘bicchieri di vino’ sono menzionate ben quattro volte nel sogno del capo dei coppieri del Faraone descritto in Genesi 40, 11-13. Si pensa che questi bicchieri sono un’allusione alla liberazione degli ebrei dall’Egitto; secondo la Kabbalah esistono quattro forze di impurità e durante Pesach, quando festeggiamo la nostra libertà materiale, festeggiamo anche la libertà da queste impurità.

4 bicchieri

ב

Bedikat Chametz – בְּדִיקַת חָמֵץ

Il controllo del chametz: chametz sono i cibi lievitati che vengono proibiti durante Pesach. E’ vietato tenere a casa il chametz in tutta la durata della festa. Prima della sera del Pesah si usa a fare un controllo molto rigoroso della casa, per verificare che non ci siano rimaste neanche briciole di chametz.  E’ usanza mettere in casa 10 pezzettini di chametz in modo che vengano trovati da chi effettua la bedikat chametz. La ricerca deve essere fatta a lume di candela.

ג

Gdi – גְּדִי

Un capretto, il protagonista della famosa canzone di Had Gadya, cantata durante il Seder. Vedi alla lettera ח.

Had Gadya

ד

Dayenu  – דַּיֵּנוּ

Dayenu è una canzone che fa la parte dei canti della Haggadah. La parola “Dayenu” significa “sarebbe stato sufficiente”, o “sarebbe bastato”. La canzone è sull’ essere grato a D-o per tutti i regali che diede agli ebrei, come tirarli fuori dalla schiavitù, dandogli Torah e Shabbat , dicendo che sarebbe stato comunque sufficiente ricevere anche un solo regalo da D-o.

ה

Haggadah di Pesach – הַגָּדָה שֶׁל פֶּסַח

L’Haggadah è il libro usato durante il Seder. La parola Haggadah significa “raccontare”, infatti l’Haggadah  narra l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto, la storia è arricchita di commenti e seguita da una cena che si conclude con canti e melodie che si tramandano di generazione in generazione. Lo scopo principale dell’Haggadah, quindi è di facilitare il racconto della storia dell’Esodo dall’Egitto. Esso fa anche da guida per i partecipanti al Seder illustrando i vari passi e riti che vanno eseguiti. L’ Haggadah recitata in ottemperanza all’obbligo biblico: «Quel giorno sarà per voi un giorno da ricordare e lo celebrerete come una festa all’Eterno; lo celebrerete d’età in età come una legge perpetua» (Esodo 12, 14).

Haggadah shel Pesach

ו

Ve Higadeta le binha – וְהִגַּדְתָּ לְבִנְךָ

Il comandamento principale della sera di Pesach è raccontare la storia dell’esodo dall’Egitto ai bambini. La lettura dell’Haggadah, fa sì che i bambini crescano conoscendo la storia dell’uscita dell’Egitto e sapendo che questa è una parte essenziale della loro storia.

ז

Zroa - זְרוֹעַ

Zroa è il collo del pollo arrostito o la zampa di agnello. Esso simboleggia il sacrificio pasquale portato al Tempio di Gerusalemme il pomeriggio della vigilia di Pesach.

Vassoio di Pesach

ח

Had Gadya – חַד גַּדְיָא

Had Gadya (il capretto), la famosa canzone pasquale, l’ultima delle tre canzoni del Seder, cantata in tutte le tradizioni ebraiche. Had Gadya è una canzone cumulativa (ogni verso riprende i versi precedenti) che mette in parallelo il destino di un capretto innocente e quello del popolo di Israele.

ט

15 di Nissan - ט"ו בְּנִיסָן

La data di 15 (ט"ו in Ghimatria) del mese di Nissan (del calendario ebraico) è la data dell’inizio del Pesach, che dura sette giorni fino al כ"א (il 21 del mese di Nissan).

י

Yetziat Mizraim – יְצִיאַת מִצְרַיִם

L’esodo dall’Egitto: Pesach è la grande festa della libertà. La festività celebra la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana e l’esodo dall’Egitto. Gli ebrei furono resi schiavi dal Faraone, obbligati a durissimi lavori e ad una vita piena di sofferenza. Mosè li condusse fuori dalla terra d’Egitto e da questo momento diventarono un vero popolo libero.

Esodo dall'Egitto

כ

Kos shel Eliyahu ha Navi - כּוֹס שֶׁל אֵלִיָּהוּ הַנָּבִיא

Il bicchiere del profeta Eliyahu: durante il Seder si riempie di vino un bicchiere, si apre la porta d'ingresso della casa e si recita il passaggio che simboleggia l’invito che rivolgiamo al profeta Eliyahu. Secondo la tradizione egli arriva in ogni casa e prende un sorso del vino, lasciato sul tavolo durante la notte.

ל

Leil ha Seder – לֵיל הַסֵּדֶר

La vigilia della festa di Pesach, in cui si legge la Haggadah e si consumano i cibi tradizionali. Seder vuol dire "ordine" e l’origine del nome deriva dal fatto che tutti i rituali fatti durante questa sera vengono fatti con un ordine particolare prestabilito.

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מ

Ma Nishtana – מָה נִשְׁתַּנָּה

La canzone ‘Ma Nishtana’ (che domanda come è diversa questa serata da tutte le altre sere dell’anno) viene cantata dal commensale più giovane o in coro, dai più giovani, all’inizio della serata. Questa canzone è composta da quattro domande (Arba Kushiyot – ארבע קושיות) rivolte dal bambino agli adulti: 1.Perché tutte le altre sere mangiamo pane, e questa sera pane azzimo? 2.Perché tutte le altre sere mangiamo qualsiasi tipo di verdure, e questa sera erba amara? 3.Perché tutte le altre sere non intingiamo (si parla del sedano intinto in acqua e sale) neppure una volta, e questa sera due volte? 4.Perché tutte le altre sere mangiamo seduti, e questa sera sdraiati? Le domande danno il via alle alla lettura successiva della Haggadah che narra gli eventi legati all’uscita dall’Egitto e dà in questo modo anche le risposte alle domande fatte.

matzah (o matza) – מַצָּה

Pane azzimo: Durante l’Esodo dall’Egitto, nella fretta di prepararsi alla fuga le famiglie che dovettero nella notte allestire le provviste non ebbero il tempo di far lievitare il pane da portarsi via. In ricordo di questo avvenimento durante Pesach bisogna astenersi da ogni cibo lievitato (chametz) e che abbia come ingredienti frumento, orzo, avena, spelta. La caratteristica della matza, infatti è di non essere lievitata.

Matza - L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

נ

Nikayon – נִקָּיוֹן

Pulizia – essendo proibito tenere il chametz a casa, si usa pulire la casa molto molto bene prima della festa.

ס

Seder – סֵדֶר

 Il Seder è la cena, che si osserva solo la prima sera in Israele e le prime due sere della festività all’estero. Durante la cena è prestabilita la sequenza di diverse ritualità; gli elementi principali del seder di Pesach sono l’Haggadah, la matza, la ke’arà (il vassoio del seder) e i quattro bicchieri di vino. 

Seder - L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

ע

Esser ha makot – עֶשֶׂר הַמַּכּוֹת

Le dieci piaghe inflitte all'Egitto per indurre il Faraone a lasciare liberi gli Ebrei: tramutazione dell'acqua in sangue, invasione di rane, invasione di zanzare, invasione di mosche,  morte del bestiame, ulcere su animali e umani, pioggia di fuoco e ghiaccio (grandine), invasione di cavallette, tenebre, morte dei primogeniti maschi.

10 piaghe

פ

Pesach – פֶּסַח

È la festività che ricorda la liberazione del popolo ebraico dall'Egitto e il suo esodo. La festa dura sette giorni in Israele e otto giorni fuori da Israele. La parola Pesach significa “passaggio”  e si riferisce ad una delle dieci piaghe ovvero quando D-o passò oltre le case degli ebrei, risparmiando i loro primogeniti dalla morte che invece colpì tutti i primogeniti egiziani.

צ

Tzafon – צָפוֹן

È uno dei nomi dell’ afikoman nell’Haggadah:

Afikoman – אֲפִיקוֹמָן

La parola afikoman viene dal greco “epikomen” o “epikomion” che significa “ciò che viene dopo”. Uno dei primi passaggi del Seder (prima di iniziare a raccontare la storia dell’Esodo) consiste nel prendere la seconda di tre matzot (pane azzimo), che si trova tra le altre due, sotto il piatto del Seder, e dividerla in due parti. La metà più piccola viene riposta tra le altre matzot mentre l’altra metà viene nascosta e i bambini la cercano e la restituiscono in cambio di un regalo alla fine del seder. Questa matzà si chiama afikoman, perché viene mangiata dopo il pasto del seder per commemorare il sacrificio pasquale.

ק

Kneidlach – קְנֶיְדָּלָךְ

La zuppa di matzah (o matza)  balls è un piatto della tradizione ebraica, sovente consumato nel periodo di Pesach. Sono delle polpettine di pane azzimo nel brodo.

Kneidlach - L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

ר

Rasha - רָשָׁע

Il figlio malvagio, uno dei quattro figli di cui parla l’Haggadah:

Arba’a banim – אַרְבָּעָה בָּנִים

Nell’Haggadah di Pesach sono menzionati i "quattro figli": il saggio, il malvagio, l’ingenuo e colui che non è in grado di porre domande. Queste quattro categorie si riferiscono al comandamento principale di Pesach: raccontare e spiegare ai bambini la storia dell’esodo dall’Egitto. In questo modo la tradizione viene tramandata da una generazione all’altra ad ognuno prendendo in considerazione l'indole di ciascuno e la sua età.

ש

Shloshet ha regalim – שְׁלֹשֶׁת הָרְגָלִים

Sono le tre ricorrenze di festività ebraiche con pellegrinaggio: Pesach, Shavuot e Sukkot, in cui gli ebrei facevano un pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme, come comandato dalla Torah.

ת

Teanit Bechorot – תַּעֲנִית בְּכוֹרוֹת

Digiuno del primogenito è un giorno di digiuno, che di solito cade nel giorno prima di Pesach, cioè il 14º giorno del mese di Nissan. A differenza degli altri digiuni ebraici, in questa occasione solo i primogeniti hanno il dovere di digiunare, da cui appunto il nome "Digiuno del Primogenito". Questo digiuno commemora la salvezza dei primogeniti del popolo ebraico durante le piaghe d’Egitto.

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L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH !חַג שָׂמֵחַ