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Hanukkah: la magia della luce che illumina l'inverno

Hanukkah: La Magia della Luce che Illumina l’Inverno

Hanukkah, o Chanukkah (חנוכה in ebraico), è una delle feste più amate e luminose del calendario ebraico. Nota anche come la “Festa delle Luci”, celebra il miracolo dell’olio che arse per otto giorni nel Tempio di Gerusalemme, nonostante ce ne fosse abbastanza solo per uno.
Ma, Hanukkah: la magia della luce che illumina l’inverno, non è solo una lezione di resilienza, è molto di più: è un momento di gioia, di riunioni familiari e di riflessione su come anche la più piccola luce possa vincere la più profonda oscurità.

Se sei curioso di scoprire di più sulle parole ebraiche legate a Hanukkah, dai un’occhiata a questo articolo dedicato Hanukkah: La festa e le sue parole.

La Storia di Hanukkah: Miracolo e Coraggio

La storia di Hanukkah risale al II secolo a.C., quando il popolo ebraico, guidato dai coraggiosi Maccabei, si ribellò contro il dominio dei Seleucidi, che volevano eliminare le tradizioni ebraiche. Dopo la vittoria, trovarono il Tempio di Gerusalemme devastato, con solo una piccola quantità di olio puro per accendere la menorah. E qui accadde il miracolo: quell’olio durò otto giorni, permettendo di ristabilire la santità del luogo.

Da allora, accendere le candele della hanukkiya è un modo per ricordare quel momento straordinario.

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Il Rituale della Hanukkiya: Illuminare il Buio

Accendere la hanukkiya è il cuore di Hanukkah. Ogni sera si aggiunge una candela, partendo da destra e accendendola con lo shamash, la candela centrale. Questo rituale è accompagnato da benedizioni in ebraico e dal canto tradizionale di “Maoz Tzur” (מעוז צור).

Hanukkah e la Cucina: Quando il Fritto è una Tradizione

Uno degli aspetti più golosi di Hanukkah è senza dubbio il cibo. I latkes (לביבות), frittelle di patate, e i sufganiyot (סופגניות), ciambelle ripiene di marmellata o crema, sono i protagonisti assoluti delle tavole festive. Preparati rigorosamente fritti, ricordano il miracolo dell’olio.

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Hanukkah, Natale e la Luce che Unisce

In un periodo dell’anno in cui le notti sono lunghe e fredde, Hanukkah e Natale portano entrambi il dono della luce, ognuno a modo suo. Le candele della hanukkiya e le luci scintillanti degli alberi di Natale ci ricordano che la luce ha un significato universale: è simbolo di speranza, di calore e di connessione. Anche se le tradizioni sono diverse, il messaggio è sorprendentemente simile: illuminare l’oscurità, sia essa esterna o interiore. Questa vicinanza tra Hanukkah e Natale, celebrate entrambe con luci, famiglia e condivisione, ci offre un’opportunità per riflettere su ciò che unisce le persone.

Un Messaggio di Luce Universale

Hanukkah non è solo una festa, è un messaggio universale. Ci ricorda che ogni gesto di gentilezza può essere una luce in un mondo talvolta pieno di oscurità. Come dice il proverbio ebraico: “כל אחד הוא אור קטן” – “Ognuno è una piccola luce”.

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Hanukkah: La Magia della Luce che Illumina l’Inverno

Hanukkah è molto più di una festa di tradizioni: è un richiamo alla speranza, alla resilienza e alla luce che ognuno di noi può portare nel mondo. In un periodo in cui le giornate sono corte e le notti lunghe, questa celebrazione ci invita a riflettere sul potere dei piccoli miracoli quotidiani e sull’importanza di accendere una luce, sia fisicamente che metaforicamente, per chi ci circonda.

Hanukkah Sameach e che questa festa porti gioia, calore e luce!

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Hanukkah: La Magia della Luce che Illumina l’Inverno

HANUKKAH: LA FESTA E LE SUE PAROLE

HANUKKAH: LA FESTA E LE SUE PAROLE

Hanukkah: la festa e le sue parole

La Hanukkah è una festa ebraica, spesso chiamata anche “la festa delle luci”. La festa dura 8 giorni ed è celebrata per onorare l’inaugurazione del Grande Tempio di Gerusalemme, dopo la vittoria degli ebrei sui seleucidi nel 164 a.C.

Hanukkah è festeggiata secondo il calendario ebraico. Comincia sempre al 25esimo giorno del mese ebraico di Kislev. Nel calendario Gregoriano questa data accade tra Novembre e Dicembre.

 חַג (Hag) – Festa, festività

חֲנֻכָּה‎ – Hanukkah

Trottole

Nei tempi in cui gli Ebrei in Israele erano sotto il potere dei seleucidi furono liberi di continuare a vivere la loro vita secondo le tradizioni ebraiche. Continuavano a frequentare il Tempio nella città di Gerusalemme. Il Tempio era il più sacro dei luoghi santi, il centro della vita ebraica.

יְהוּדִי  (Yehudi)- ebreo

יְרוּשָׁלַיִם (Yerushalaim)- Gerusalemme

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Il Tempio di Gerusaleme
Il Tempio di Gerusalemme

Quando nel 175 a.C. salì al trono Antioco IV Epifane, proibì agli ebrei di professare la propria fede. Voleva che tutta la gente del suo regno vivesse secondo le usanze greche e questo significava che gli ebrei non potevano più vestirsi, mangiare e anche pregare secondo le loro tradizioni. Antioco fece profanare il Tempio di Gerusalemme, installando idoli e altari per gli dei greci all’interno. Il tempio cominciò ad essere utilizzato per le cerimonie di culto pagano.

מֶלֶךְ (Meleh)- re

יָוָן (Yavan)- Grecia

Grecia

Tanti ebrei temevano per la loro vita e si adeguarono alle disposizioni del re, ma una parte consistente della popolazione si oppose. Non volevano rinunciare alla loro vita secondo i riti dell’ebraismo e volevano rimanere fedeli alle pratiche che distinguevano gli ebrei nel mondo ellenistico: la circoncisione, l’osservanza del sabato e le regole alimentari. Un gruppo coraggioso decise che non si sarebbero sottomessi ad Antioco.

שַׁבָּת (Shabat)- Sabato

la Stella di Davide e il Vecchio Testamento

E cosi nel 167 a.C. il popolo ebraico cominciò ad organizzare un movimento di resistenza e di ribellione; avvenne così la rivolta contro il regime seluicida. Erano determinati a riprendersi il Tempio e a proteggere la loro libertà di culto. Questo movimento si chiamava Maccabei ed era guidato dai figli del sacerdote Mattatia, Yehuda, soprannominato Maccabeo e i suoi fratelli. Erano in pochi in rapporto al numeroso esercito del re, ma erano determinati e potenti nello spirito.

מָכָּבּים  (Maccabim) – Maccabei

Mattatia e i suoi figli

Mattatia, i suoi figli e molti ebrei andarono sui monti per sfuggire alle persecuzioni e per prepararsi alla difesa. Nel 164 a.C. sotto la guida di Yehuda Maccabeo la rivolta raggiunse il culmine. I Maccabei riportarono una grande vittoria sull’esercito del re, liberando così Gerusalemme e il Tempio. Lottarono duramente e, contro ogni previsione, vinsero.

חַיָל (Hayal)- soldato

Casco soldato antica Grecia

I maccabei, ripreso il Tempio, cominciarono a lavorare, a consacrarlo, sistemarlo e pulirlo. Tolsero tutti gli idoli e gli altari che il re aveva messo all’interno. Poi dopo il lavoro fatto, il 25esimo giorno del mese di Kislev (del calendario ebraico) organizzarono una grande festa di inaugurazione.

La storia del miracolo di Hanukkah racconta che quando i Maccabei entrarono nel Tempio, volevano riconsacrare il tempio; i nemici, però avevano consumato tutto l’olio necessario per riaccendere il candelabro del Tempio, chiamato la Menorah. La Menorah si accendeva per onorare D-i-o, e le candele della Menorah erano alimentate da un olio di oliva puro e speciale. Il tempio richiedeva una luce sempre accesa all’interno.

Menorah
Menorah

Dopo la ripresa del Tempio, i Maccabei hanno trovato solo un piccolo vaso con olio. La quantità dell’olio contenuto nel vaso sarebbe stata sufficiente per un solo giorno. Per preparare dell’altro olio puro occorrevano 8 giorni (dato che l’olio per il Tempio doveva essere spremuto a mano), ma miracolosamente il poco olio di questo unico piccolo vaso è bastato per 8 giorni, finche’ ebbero tempo di preparare il nuovo olio.

נֵס (Nes) – miracolo

נֵר (Ner) – candela

אֵשׁ (Esh) – fuoco

שֶׁמֶן (Shemen) – olio

La festa di Hanukkah venne istituita per celebrare questo evento. In ebraico Hanukkah significa “inaugurazione” e commemora la nuova consacrazione del Tempio di Gerusalemme dopo la riconquistata della libertà degli ebrei.

La festa di Hanukkah

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Perché si festeggia la festa di Hanukkah?

La festa celebra questa vittoria dei pochi contro i molti e per ricordare il miracolo dell’olio. Viene aggiunto anche un altro significato di luce contro le tenebre, infatti la festa di Hanukkah viene chiamata anche “la festa delle luci”.

אוֹר (Or) – luce

חַג הָאוּרִים (Hag – Ha- Urim) – la festa delle luci

Hanukkah, Feste ebraiche

Le tradizioni della festa delle luci

Al giorno d’oggi la celebrazione di Hanukkah dura 8 giorni, in onore del miracolo accaduto al Tempio di Gerusalemme.

Si accende un candelabro a nove bracci, la Hanukkiya.  La Menorah del Tempio, aveva 7 bracci e oggi la potete osservare al centro del simbolo ufficiale dello Stato di Israele. La Hanukkiya, che viene accesa durante i giorni della festa, ha 9 bracci. Si accendono così 8 candele. Il nono braccio serve per il Shamash, la nona candela usata per accendere tutte le altre candele. Si accende una candela il primo giorno, due al secondo, tre al terzo e così via. Secondo quanto riferito, la Hanukkiya più grande al mondo si trova in Grand Army Plaza a New York.

Con ogni candela di Hanukkah si illumina un messaggio importante: dobbiamo sempre cercare la luce nelle tenebre, e dobbiamo sempre cercare di mantenere questa luce.  Ogni sera durante i giorni della festa, durante la cerimonia di accensione delle candele, vengono recitate le benedizioni speciali. La cerimonia è seguita dal canto di canti tradizionali.

Si scambiano delle monete di cioccolato e spesso anche regali.

monete di cioccolato, regalo per Hanukkah

מְנוֹרָה (Menora)

חֲנֻכִּיָּה (Hanukkiya)

Hanukkiya
Hanukkiya

Cosa si mangia durante Hanukkah?

Mangiamo cibo fritto per ricordare il miracolo dell’olio. I cibi tradizionali sono principalmente le Levivot (chiamate anche Latkes, delle frittelle di patate) e le Sufganiyot (dei bomboloni cotti nell’olio e ricoperti di zucchero, spesso farciti con marmellata di fragole). Oltre 30 milioni di bomboloni alla marmellata vengono consumati in Israele durante la Hanukkah.

סֻופְגָּנִיָּה – Sufganiya

לְבִיבָה – Leviva

Levivot, cibo tradizionale di Hanukkah
Levivot
Sufganiyot, cibo tradizionale di Hanukkah
Sufganiyot

Per i più piccoli si gioca con delle trottole. Le trottole hanno 4 facce, ognuna recante una lettera dell’alfabeto ebraico:

נ, ג, ה, ש  oppure  נ, ג, ה, פ

L’ultima lettera dipende dal posto in cui ci troviamo. Cosa significano le lettere? E’ un acronimo per la frase in ebraico:

נֵס גָּדוֹל הָיָה פֹּה

“Nes Gadol Haya Po”, “Un grande miracolo accadde qui” se ci troviamo in Israele.

נֵס גָּדוֹל הָיָה שָׁם

“Nes Gadol Haya Sham” invece “Un grande miracolo accadde là”, se ci troviamo fuori dall’Israele.

Trottola per Hanukkah
Trottola

In conclusione, non resta che augurarvi una buona Hanukkah!

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!חַג שָׂמֵחַ (Hag Sameah!) – Buona festa!

Hanukkah