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IL CANDELABRO EBRAICO

IL CANDELABRO EBRAICO – La Menorah e la Hanukkiya

Uno dei simboli più antichi e noti della tradizione ebraica è la Menorah (il candelabro ebraico), un candelabro a sette bracci che era posizionato al Tempio di Gerusalemme. Che cos’è esattamente il candelabro ebraico o la Menorah? Leggete qui.

Il candelabro ebraico

La Menorah era una struttura a sette rami, con lampade a olio su ogni ramo. Nella Torah, il libro dell’Esodo, descrive tutto ciò che riguarda la sua forma, le dimensioni e i materiali di cui doveva essere costruita. «Farai anche un candelabro d’oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo…». (Esodo 25-31)

 Da ogni lato della parte centrale escono tre rami. Nei testi ebraici si legge che non ve ne era uno solo, ma dieci candelabri a sette bracci presso il Tempio di Gerusalemme.

Le lampade della Menorah venivano accese dai Cohanim quotidianamente con olio d'oliva fresco e consacrate e accese dalla sera al mattino.

LA MENORAH - IL CANDELABRO EBRAICO

Simbolo ebraico - Cosa rappresentava la Menorah ebraica?

Come già accennato, la Menorah è uno dei simboli più importanti del popolo; è presente pure sul simbolo dello stato di Israele.

La Menorah ha diversi significati e durante gli anni c’erano delle spiegazioni diverse su cosa rappresentasse il candelabro.

La menorah ha sette lampade. Il numero sette rappresenta spesso l'integrità, la completezza o la perfezione.

Una delle spiegazioni sulla Menorah è che essa simboleggia la luce divina che si diffonde. Rappresenta l'ideale dell'illuminazione universale. Basato sul Talmud, la Menorah simboleggia la saggezza. Le sette lampade alludono ai rami della conoscenza umana, rappresentati dalle sei lampade guidate simbolicamente dalla lampada centrale che rappresenta la luce di D-o.

Alcune tradizioni considerano la Menorah come la rappresentazione simbolica del roveto ardente dove Mosè udì la voce di D-o.

Nella tradizione ebraica è anche spesso associata all'albero della vita.

Secondo altri, le sette luci della Menorah simboleggiano i 7 giorni della Creazione dell'Universo e la luce al centro corrisponde al sabato. In alternativa, il sistema planetario, con il sole al centro ed i pianeti ai suoi lati.

Comunque, tra i simboli della religione ebraica, la Menorah era considerata così preziosa e importante che, quando l'imperatore Tito conquistò Gerusalemme nel 70 dC, volle portarla con sé; il furto della Menorah viene rappresentato sull'arco trionfale del Foro Romano a lui dedicato.

Menorah arco trionfale

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Dove si trova il candelabro ebraico a sette bracci?

Non c'è traccia della Menorah originale conservata all'interno del tempio. Le leggende dicono che la Menorah rubata da Tito fosse un falso e che l'originale sia ancora nascosto da qualche parte in Israele. Qualunque sia la verità, i preziosi candelabri sono apparsi occasionalmente nel corso della storia: prima, nelle mani dei Vandali, poi a Costantinopoli, finché tutte le tracce non siano state perse.

Tra le ipotesi raccontate nelle varie leggende sulla sua sorte sono presenti dei racconti che dicono che il candelabro ebraico sia a Roma, nascosto da qualche parte in Vaticano, in una grotta a Gerusalemme sotto la piana del Tempio, nel fiume Tevere, a Costantinopoli.

Una delle repliche della Menorah è una scultura monumentale, è posta a Gerusalemme, di fronte alla Knesset , il parlamento israeliano.

Menorah - Knesset

Natale ebraico? Cosa festeggiano gli ebrei a dicembre e che cosa c’entra il candelabro?

A Dicembre cade la festa di Hanukkah. La Hanukkah è una festa, spesso chiamata anche ‘la festa delle luci’. La festa commemora e celebra la vittoria dei Maccabei sui Seleucidi. Hanukkah celebra l’inaugurazione del Grande Tempio di Gerusalemme nel 164 a.C.

Si racconta che i Maccabei trovarono all'interno del tempio abbastanza olio consacrato per accenderne la fiamma eterna per un solo giorno, ma miracolosamente la lampada bruciò per otto giorni. In questi giorni riuscirono a produrre del nuovo olio puro per la Menorah, senza che sia spenta.  Questo è il motivo per il quale si parla del  miracolo di Hanukkah.

A differenza del Natale, Hanukkah non cade nelle stesse date ogni anno perché le festività ebraiche si basano su un calendario lunisolare, il calendario ebraico. La festa comincia sempre il 25 di Kislev, il mese del calendario ebraico che generalmente coincide con novembre o dicembre.

In onore del miracolo di Hanukkah, la festa dura 8 giorni e ogni giorno si accende la Hanukkiya, un candelabro a nove braccia.

Hanukkah - il candelabro ebraico

Come si chiama il candelabro a nove braccia?

Come accennato prima, la Hanukkiya è il candelabro di Hanukkah. La Hanukkiya, comunemente modellata sulla Menorah, commemora il miracolo per cui la quantità di olio per un giorno in realtà durò otto giorni.

Sebbene la Hanukkiya sia ispirata alla Menorah del Tempio, non sono uguali. La Menorah ha sette rami ed era il candelabro usato nel Tempio a Gerusalemme. La Hanukkiya ha due rami aggiuntivi, uno per ogni notte della festa, e una candela in più per accendere le altre (lo Shamash).

Gli Hanukkiyot possono essere realizzati con qualsiasi materiale non infiammabile e sono disponibili in un'ampia varietà di forme e dimensioni. Le otto candele dovrebbero essere della stessa altezza e allo stesso livello, ma lo Shamash è spesso posizionato più in alto o messo di lato.

Hnukkiyot - Hanukkah

Quindi, anche se sono simbolicamente correlati, la Hanukkiya e la Menorah del tempio sono diverse.

Quando si accende il candelabro ebraico – la Hanukkiya?

La candele della Hanukkiya devono essere accese ogni sera della festa. In tempi più antichi, molte case furono costruite per affacciarsi su cortili. Quando questo era il caso, era tradizione assicurarsi che la Hanukkiya fosse all'ingresso del cortile. Alla fine, la posizione della Hanukkiya si è spostata all'interno, ma molti preferiscono ancora metterla alla finestra.

È consuetudine comune che le candele della Hanukkiya a casa si accendano a un'ora precisa: poco dopo il tramonto. L'eccezione a questa regola è il venerdì, quando la Hanukkiya deve essere accesa prima delle candele dello Shabbat e prima del tramonto, e il sabato sera dopo il tramonto.

Come accendere la Menorah.
Ci sono regole sull'accensione di una Hanukkiya. La Hanukkiya ha nove rami, uno per ogni notte della Festa delle Luci, più uno Shamash, che viene acceso per primo e poi utilizzato per accendere le altre candele. Le candele sono poste sulla Hanukkiya da destra a sinistra, nella stessa direzione in cui si legge l'ebraico. Tuttavia, in tante tradizioni quando accendi la menorah ti muovi nella direzione opposta, usando lo shamash per accendere le candele da sinistra a destra.

Accendere le candele è il rituale più sentito di Hanukkah. Una candela viene aggiunta ogni notte delle otto notti di vacanza fino a quando non brilla di luce l'ottava sera. C’è bisogno di 44 candele per l’intera festa di Hanukkah. Ogni notte una nuova candela viene aggiunta, più uno Shamash al giorno. Il primo giorno si accende lo Shamash e una candela, il secondo giorno lo Shamash e due candele e così via fino ad arrivare all’ultimo giorno dove si accende lo Shamash ed 8 candele. Prima dell’accensione devono essere pronunciate benedizioni e preghiere specifiche. Dopo l’accensione si sta attorno la Hanukkiya e si cantano le canzoni tradizionali della festa.

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Hanukkah festa delle luci

CHAG SAMEAH! !חג שמח

Le parole della cucina Israeliana

LE PAROLE DELLA CUCINA ISRAELIANA

Se visitate Israele e volete provare i piatti migliori della cucina israeliana, o semplicemente avete la nostalgia del cibo in Israele, vi consiglio di dare un’occhiata a questo elenco di piatti tipici e alle parole in ebraico della cucina israeliana.

Le parole della cucina Israeliana

Se mi chiedereste dove si trova il cibo migliore, vi risponderei assolutamente in Israele. C’è tanto da mangiare in Israele. Adoro la cucina israeliana per i suoi sapori, la sua freschezza e per i suoi cibi sani.

Cosa rende il cibo in Israele così speciale? La cucina israeliana moderna rappresenta una fusione culinaria tra la cucina ebraica tradizionale e la cucina portata dalla diaspora degli ebrei da tutto il mondo.

Questo paese è un mix di culture e popoli, perciò la sua cucina è un mix tra il calore e gli aromi del Medio Oriente e la freschezza della cucina mediterranea, influenzata dall’Asia, Africa e dalla cucina Europea. I cibi israeliani offrono una combinazione di sapori a cui solo pochi paesi al mondo possono avvicinarsi.

Questa è una lista dei migliori piatti israeliani e le parole della cucina israeliana associate.Grazie alle diverse influenze culturali e culinarie che esistono nella cucina israeliana, questo fa sì che sia una delle cucine migliori e più interessanti al mondo.

mangiare sano in israele

Inoltre la cucina israeliana è un paradiso per i vegetariani, vegani (è il paese più “vegan – friendly” al mondo!) e semplicemente per tutti coloro a cui piace mangiare in modo sano

Il cibo Israeliano è talmente buono che rappresenta già in sé un motivo per andare a visitare questo paese. Offre un mix di sapori e spezie, di gusti e colori e benessere. C’è semplicemente così tanto cibo buono da provare in questo paese!

mangiare insieme cibo israeliano

Pronto per scatenare il tuo appetito? Continua a leggere..

I cibi della cucina israeliana che dovresti assolutamente assaggiare!

Questa è una lista dei migliori piatti israeliani e le parole della cucina israeliana associate.

Buon appetito!

SHAKSHUKA – שַׁקְשׁוּקָה

La Shakshuka è uno dei piatti israeliani migliori ed è anche uno dei più famosi! 

Si tratta di una colazione tipica Israeliana ed è un modo nutriente e sano per cominciare la giornata. E’ composta da un sugo di pomodori (cucinato con olio d’oliva), peperoncini e cipolla tritata, con uova affogate sopra.  Speziata con cumino o zaatar, paprika, pepe e coriandolo.  La Shakshuka viene servita bollente in una padella, con il pane, un’insalata israeliana, Tahini, e con formaggi diversi. Sembra un piatto semplice, ma è veramente squisito.

La Shakshuka è uno dei piatti più amati della cucina israeliana, gli israeliani adorano la loro Shakshuuka e sono convinta che la adorerai anche tu!

Shakshuka – שַׁקְשׁוּקָה

Uovo – (Beitsa) בֵּיצָה

Pomodoro – (Agvaniya) עַגְבָנִיָּה

Cipolla – (Bazal) בָּצָל  

Pane – (Lehem)  לֶחֶם

Padella- (Mahvat) מַחֲבַת

Shakshuka
Shakshuka

HUMMUS – חוּמוּס

L’ Hummus esiste da secoli; non si sanno esattamente le origini dell’Hummus, ma una cosa è sicura, gli israeliani adorano mangiare il loro Hummus.

L’ Hummus è un pasto di base in Israele ed è fortemente presente nella cultura del cibo israeliano. E’ difficile trovare un Hummus buono come quello fatto in Israele, è molto diverso da quello che si trova di solito nel resto del mondo. Mentre in molti paesi può essere una salsa o un condimento, in Israele è un pasto principale completo. Ci sono tanti gusti diversi, dal semplice fino al piccante e pure l’Hummus alla barbabietola. Molto diffuso è l’Hummus con pinoli. Esso di solito è preparato da una passata di ceci, a cui vengono aggiunti la Tahini, succo di limone, olio d’oliva, sale e aglio.

Ci sono anche diversi ristoranti dedicati solamente all’ Hummus, che viene servito in vari gusti. Esistono tanti gusti diversi, dal semplice fino al piccante e pure l’Hummus alla barbabietola. Molto diffuso è l’Hummus con pinoli.

E’ servito con vari condimenti, con ceci interi, un filo d’olio d’oliva, succo di limone, prezzemolo e u po’ di paprika. Può anche essere servito con delle olive, cipolla, cetrioli sotto sale ed altro. Si mangia raccogliendo direttamente l’Hummus utilizzando un pane pita caldo.

Hummus- חוּמוּס

Tahini- (Thina) טְחִינָה

Ceci- (Hummus) חוּמוּס

Limone- (Limon) לִימוֹן

Aglio- (Shum) שׁוּם

Hummus
Hummus

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TAHINI – טְחִינָה nella cucina israeliana

La Tahini (o la Tahina, come la chiamano in Israele) è una pasta cremosa e saporita a base di semi di sesamo, con aggiunta di succo di limone, aglio e acqua. E’ un condimento israeliano molto popolare.

Gli israeliani possono mangiare la Tahini praticamente con tutto. Si può mettere sul tuo piatto di Falafel, nel Hummus, nel Baba Ganush e anche nella Halva o semplicemente mangiarla con il pane pita.

Si ritiene che la miglior Tahini debba avere un sapore leggero di semi di sesamo e una consistenza ricca.

Tahini- (T’hina) טְחִינָה

Sesamo – (Sumsum) שֻׂמְשׂוּם

Succo di limone- (Mits Limon) מִיץ לִימוֹן

Olio d’oliva – (Shemen Zait) שֶׁמֶן זַיִת

Sale- (Melah) מֶלַח

Tahini- Tahina
Tahini

FALAFEL – פָלָאפֶל

Il Falafel è un piatto tradizionale del medio oriente, e perciò anche un piatto tradizionale israeliano. E’ uno “street food” molto diffuso in Israele e lo potete trovare praticamente ad ogni angolo. Il Falafel è uno dei simboli della cucina Israeliana.

Le palline di Falafel sono preparate da ceci, fave o entrambi, fritti in olio abbondante, con aglio, prezzemolo ed altre erbe e spezie.

L’usanza israeliana è quella di servire il Falafel nel pane pita o Laffa, dove assieme al Falafel si mettono anche insalate diverse, Tahini e Hummus, cetrioli sotto sale, peperoni, melanzane fritte e patate fritte (che gli israeliani chiamano “cips”). Il Falafel può anche essere servito da solo come antipasto.

Falafel – פָלָאפֶל

Spezie – (Tavlinim) תַּבְלִינִים

Pane pita- (Pita) פִּתָּה

Melanzane- (Hazilim) חֲצִילִים

Falafel
Falafel

L’INSALATA ISRAELIANA – סָלָט יִשְׂרָאֵלִי

Quando mischi pomodori freschi tagliati, cetrioli, cipolle, peperoni e li condisci con succo di limone, olio d’oliva, Tahini, zaatar e prezzemolo, viene fuori una delle insalate più buone che tu abbia mai provato.

L’insalata israeliana (o “Salat Yerakot Katzutz”) è uno piatto standard nella cucina israeliana, e nessun pasto è completo senza un’insalata, neanche la colazione. L’insalata israeliana infatti è una parte fondamentale della colazione israeliana tradizionale. E’ un insalata piena di colori e non è solo buona ma anche sana.

Insalata- (Salat) סָלָט

Pomodoro- (Agvaniya) עַגְבָנִיָּה

Cipolla- (Batsal) בַּצֵּל

Cetriolo- (Melafefon) מְלָפְפוֹן

Peperone- (Pilpel) פִּלְפֵּל

Prezzemolo- (Petroziliya) פֶּטְרוֹזִילְיָה

L'insalata israeliana

BUREKAS – בּוּרֵקָס

Una pasta sfoglia fatta al forno con ripieno a tua scelta. Patate, funghi, spinaci, Burekas al gusto di pizza ed altri. Il più famoso in assoluto (e fidati, anche il più buono) è il Burekas con il ripieno di formaggio (che può essere la feta, il parmigiano o anche la ricotta).

I Burekas si possono trovare in qualsiasi panetteria o al mercato. Possono essere mangiati come uno snack oppure, quelli più grandi, possono essere serviti ripieni anche con uovo sodo e un sugo di pomodoro, come un piatto completo.

Burekas – בּוּרֵקָס

Patata – (Tapuah- Adama) תַּפּוּחַ- אֲדָמָה

Fungo – (Pitriya) פִּטְרִיָּה

Spinaci – (Tered) תֵּרֵד

Formaggio – (Gvina) גְּבִינָה

Burekas
Burekas

JACHNUN - גַּ'חְנוּן

Il Jachnun è stato portato in Israele dagli ebrei Yemeniti. E’ fatto da una pasta sottile che viene arrotolata e piegata in tronchetti, fatta al forno. Sembra un pancake fatto a strati e arrotolato su sé stesso. Il Jachnun è preparato il giorno prima e cuoce nel forno durante tutta la notte. Si presenta come una pasta arrotolata, fragrante e leggermente dolce al gusto, ma servita come piatto salato. Normalmente viene servita con un sugo di pomodori, uova e schug (sugo caldo, solitamente piccante).

Jachnun – גַּ'חְנוּן

Sugo di pomodoro – (Rotev Agvaniyot) רוֹטֵב עַגְבָנִיּוֹת

Uovo- (Beitsa) בֵּיצָה

Jachnun
Jachnun

IL PANE NELLA CUCINA ISRAELIANA

Ci sono diversi tipi di pane in Israele ma ci soffermiamo su due tipi che abbiamo accennato prima (vi ricordate l’Hummus e il Falafel?)

La Pita- פִּיתָּה

La Pita si può trovare in diverse varietà, Bianca, integrale ecc. E’ il pane migliore ad accompagnare il tuo Hummus o Falafel. Una pita ripiena di Falafel, verdure e Tahini è il piatto perfetto.

Pita
Pita

La Laffa – לַאַפָה

La Laffa è un pane tradizionale iracheno e del Medio Oriente e viene venduto come “street food” in Israele, anche assieme al Falafel.

La laffa appena sfornata, è una focaccia larga e sottile saporita ed aromatica. Tradizionalmente è servita con sughi ed insalate, può essere servita con condimento di olio d’oliva e lo zaatar. In alternativa può essere utilizzata per avvolgere piatti come Falafel, Shawarma o Sabich.

Laffa
Laffa

Farina- (Kemah) קֶמַח

Uova- (Beitzim) בֵּיצִים

I DOLCI DELLA CUCINA ISRAELIANA

HALVA- חָלְבָה

La Halva è un dessert tradizionale del medio oriente. La Halva Israeliana è preparata con la Tahini, al quale si aggiungono vari tipi di noci, il miele e lo zucchero. Ha una forma di una torta cilindrica, tagliata a fettine o a quadretti, che si sciolgono in bocca. E’ dolce, ma non troppo, con una consistenza soffice, friabile. Si presenta in gusti diversi, dal gusto al cioccolato e vaniglia fino al gusto al pistacchio, caffe, cocco, agrumi, cannella e tanti altri.

Halva- חָלְבָה

Cioccolato - (Shokolad) שׁוֹקוֹלָד

Pistacchio – (Fistuk) פִיסְטוֹק

Caffe- (Kafe) קָפֶה

Halva
Halva

I DATTERI MADJOOL - תָּמָר מג'הול

E’ un tipo di dattero grande e dolce, coltivato in Israele, famoso per la sua morbidezza, dolcezza e la succosità senza pari. Israele è la più grande esportatrice dei datteri Madjool al mondo.

Dattero – (Tamar) תָּמָר

Datteri Madjool
Datteri Madjool

BUON APPETITO! - (Be Teavon) בְּתֵאָבוֹן

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Buon appetito
BUON APPETITO! - (Be Teavon) בְּתֵאָבוֹן
Ghimatria: la matematica delle lettere

GHIMATRIA: LA MATEMATICA DELLE LETTERE EBRAICHE

Che cosa è la Ghimatria? Durante gli studi dell’ebraico potresti aver notato che le lettere non sono sempre usate solo per costruire le parole. Forse hai visto un calendario ebraico, dove sono utilizzate le lettere per segnalare i giorni e le date. Oppure hai sentito parlare di Kabbala e hai visto che in certe situazioni le lettere erano usate come numeri e che questa associazione tra le lettere e i numeri nascondeva dei significati particolari.

Se vuoi approfondire il significato che le lettere ebraiche possano nascondere attraverso i numeri, questo articolo sulla ghimatria (o ghematria) fa per te.

Numeri, Ghimatria

Ghimatria: la matematica delle lettere

La ghimatria o ghematria è un sistema numerico in cui le lettere dell’alfabeto ebraico corrispondono a numeri. Ogni lettera dell’alfabeto ha un proprio significato e contemporaneamente un numero. La ghimatria calcola l’equivalente numerico di parole e frasi sommando i numeri delle lettere. 

L’ebraismo non è l’unica cultura a prendere in considerazione il concetto di ghimatria, è stato utilizzato anche in altre culture. Il termine ghimatria deriva dal greco γεωμετρία (trad. geometria), e questo concetto si può trovare nelle scritture del filosofo greco Platone.

Nella mistica ebraica, la Kabbala, utilizzando il metodo della ghimatria, cerca relazioni tra parole e nomi del Vecchio Testamento, correlandone i valori numerici e viceversa. Cosi la ghimatria è diventata uno strumento per l’interpretazione dei testi biblici.

Qui troverai degli esercizi di ghimatria!

Vecchio Testamento e una candela

Come funziona la Ghimatria?

Nella ghimatria (anche ghematria) ogni lettera ebraica corrisponde ad un numero.

Ci sono diversi modi per calcolare il valore numerico delle lettere nell’alfabeto ebraico. Il metodo principale consiste nell’assegnare a ogni lettera un suo valore specifico.

Le prime dieci lettere dell’alfabeto hanno i valori 1-10; la lettera Alef uguale a 1, Bet a 2, Gimmel a 3 e così via fino alla Yud, la decima lettera dell’alfabeto, uguale a 10.

Le prossime 9 lettere hanno i valori 20, 30, 40…100 e le restanti lettere hanno i valori di 200, 300 e 400.  

La lettera, Kaf, quindi è uguale a 20, poi Lamed, uguale a 30 e così via fino alla Kuf, che ha il valore di 100. Le ultime tre lettere, Resh, Shin, Taf, uguali a 200, 300 e 400 in corrispondenza.

kaf lettera finale
tzadi lettera finale

Bisogna considerare anche le forme delle lettere finali Kaf, Mem, Nun, Phei, Zadi, (utilizzate quando la lettera si presenta alla fine della parola). Spesso a queste lettere sono attribuiti i valori della loro forma standard. Invece, secondo alcuni metodi possono ricevere i valori di 500, 600, 700, 800 e 900.

Da qui si può calcolare il valore numerico della parola sommando i valori delle lettere della parola stessa.

Numeri, Ghimatria

I valori numerici delle lettere

1 - Aleph - א
2 - Bet - ב
3 - Gimel - ג
4 - Daleth - ד
5 - Heh - ה
6 - Vav - ו
7 - Zayin - ז
8 - Het - ח
9 - Tet - ט
10 - Yud - י
20 - Kaf - כ
30 - Lamed - ל
40 - Mem - מ
50 - Nun - נ
60 - Samech - ס
70 - Ayin - ע
80 - Peh - פ
90 - Tzady - צ
100 - Koof - ק
200 - Reish - ר
300 - Shin - ש
400 - Taf - ת
500 - Kaf (finale) - ך
600 - Mem (finale) - ם
700 - Nun (finale) - ן
800 - Peh (finale) - ף
900 Tzady (finale) ץ

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Orologio lettere ebraiche

La ghimatria è un sistema che assegna un valore numerico alle lettere, quindi, di conseguenza, alle parole e alle frasi. Ogni lettera ha un suo valore numerico, e questi valori possono essere sommati per ottenere il valore numerico della parola che costruiscono.

La ghimatria cerca di svelare la corrispondenza fra le parole e il loro valore numerico; essa consiste nello spiegare una parola o un gruppo di parole secondo il valore numerico delle lettere. Si crede che le parole e le frasi con i valori identici abbiano qualche connessione tra di loro. Si potrebbe poi utilizzare questa connessione per dimostrare conclusioni concettuali più ampie.

Ghimatria

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La Kabbala (CABALA)

La ghimatria a volte viene utilizzata per raggiungere una comprensione più spirituale dei testi del Vecchio Testamento. La ghimatria è un componente essenziale della Kabbala, la tradizione ebraica mistica.

Uno degli argomenti principali nel mondo di Kabbala e il suo utilizzo della ghimatria è il nome di D-o יהוה e altri nomi di D-o. Infatti, i numerosi nomi di D-o e le loro permutazioni nella Kabbala hanno dei valori numerici. Ad esempio il nome Elohim si somma al numero 86, uguale alla somma della parola Ha-teva (la natura). La conclusione che potrebbe essere dedotta è che Elohim si riferisce alla presenza divina e come si manifesta nel mondo fisico, al contrario del nome Yehova יהוה, il quale è connesso all’universo celeste.

Kabbala

L’esempio più noto della ghimatria in ebraico è la parola “Hai”  חי (vivo), la somma numerica delle lettere nella parola è 18. Questo ha fatto sì che il numero 18 è un numero fortunato nell’ebraismo. In Italia è anche un numero fortunato per gli studenti universitari;)  

18, Ghimatria

Un altro esempio che possiamo fare appartiene ai dieci comandamenti. Nel comandamento “Onora il padre e la madre” la parola onorare, rispettare כבוד “Kabed” (כבד) ha il valore di 26 ([כ=20, ב=2, ד=4, [20+2+4=26 ).

La ghimatria della parola “amore” “Ahava” אהבה è 13 ([א=1, ה=5, ב=2, ה=5, [1+5+2+5=13).

La ghimatria della parola “Kabed” (onora) è quindi il doppio della parola “Ahava” (amore), ed è stato concluso che uno onora i suoi genitori mostrando loro il suo amore.

26, Ghimatria
10 comandamenti
I 10 comandamenti

Nel corso della storia alcune persone credevano e credono tutt’oggi che la Torah contiene segreti che possano essere rilevati con la ghimatria e che la ghimatria possa anche essere utilizzata per prevedere alcuni eventi storici. 

La Torah
La Torah

La differenza tra la Ghimatria e tra la Numerologia

La numerologia è l’utilizzo dei numeri per interpretare il carattere di una persona o per cercare di prevedere il suo futuro. E’ basata sulla teoria che tutte le cose possono essere espresse con i numeri. Quindi, la numerologia moderna cerca il valore numerico del nome della persona, della sua data di nascita e da queste informazioni cerca di ricavare la natura della persona e le previsioni future. 

La ghimatria (o ghematria), invece, è un sistema in cui le lettere vengono sostituite con numeri, utilizzato nella Kabbala per ricavare interpretazioni mistiche nelle scritture sacre oppure per ottenere nuove interpretazioni dei testi, soprattutto per i testi che altrimenti sarebbero stati difficili da interpretare e per ricavarne un’analisi soddisfacente.

Numeri, Ghimatria

La Ghimatria dell'ebraico moderno

Nella maggior parte dei casi, nell’ ebraico moderno si utilizzano i numeri “normali” (0,1,2,3…9), esattamente come in italiano, però in alcuni casi vengono utilizzate le lettere per indicare valori numerici.

In Israele oggi, questo utilizzo è diffuso in testi religiosi e nella Bibbia, scrivendo le date del calendario ebraico, per numerare elenchi e, a volte, anche per segnalare i numeri sugli orologi.

Lettere ebraiche

Spesso gli israeliani utilizzano lo stesso metodo per indicare i giorni della settimana. A parte lo Shabbat, tutti gli altri giorni si chiamano a seconda del loro ordine nella settimana: “Yom Rishon”, il primo giorno (Domenica, il primo giorno nella settimana ebraica); “Yom Sheni” il secondo giorno (Lunedi) e così via, come vedrai nell’elenco di seguito.

In alternativa si utilizzano anche le lettere dell’alfabeto per indicare il giorno della settimana. “Yom Alef” (il primo giorno, come già accenato la lettera Alef dell’alfabeto ebraico corrisponde al numero 1, secondo la “Ghimatria”), “Yom Bet” (il secondo giorno) ecc.

I giorni indicati con le lettere sono chiamati:

  • Yom Rishòn, Yom Alef –primo giorno, domenica
  • Yom Shenì, Yom Bet –secondo giorno, lunedì
  • Yom Shlishì, Yom Ghimel – terzo giorno, martedì
  • Yom Revi’ì, Yom Dalet – quarto giorno, mercoledì
  • Yom Hamishì, Yom Hei – il quinto giorno, giovedì
  • Yom Shishì, Yom Vav – sesto giorno, venerdì
  • Yom Shabbàt – sabato
Giorno e notte

Per i curiosi, per calcolare il valore numerico delle parole, non solo in ebraico, esistono dei calcolatori online:)

Se sei interessato a capire meglio come funziona la ghimatria, vieni a praticare con noi, facendo gli esercizi del corsoebraico.com:

In fine, la pratica della ghimatria, rimane comunque utile nella vita quotidiana in Israele. E’ una parte interessante dello studio della lingua ebraica, offre una via per la comprensione della Torah, è stimolante intellettualmente oltre ad essere un buon allenamento per la mente!

Dove si può imparare l'ebraico e la Ghimatria?

Comprendere la lingua ebraica è un modo per riconnetterci alla cultura ebraica, ad Israele e al Vecchio Testamento. Una delle grandi cose dei nostri giorni ed età è che anche se non riesci a trovare una scuola che ti insegni la lingua ebraica moderna ed antica, i corsi online possono offrirti un'opportunità unica per imparare l'ebraico.

Se vuoi saperne di più sulla lingua ebraica moderna, puoi provare i  nostri corsi di ebraico online da corsoebraico.com.

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Ghimatria
Il calendario ebraico

IL CALENDARIO EBRAICO – Tutti i segreti

Il calendario ebraico è utilizzato dagli ebrei in tutto il mondo per scopi religiosi e viene utilizzato per determinare le date delle festività e dei riti religiosi.  È il calendario ufficiale di Israele, dove è utilizzato assieme al calendario gregoriano. Il calendario è sincronizzato con i cicli naturali sia della luna che del sole, quindi con le stagioni.

Il calendario ebraico

Il calendario ebraico è basato su tre fenomeni astronomici: 1) il moto di rotazione che la Terra compie attorno al proprio asse (un giorno); 2) il moto di rivoluzione della Luna intorno alla terra (un mese); 3) il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole (un anno). In media la luna completa un’orbita attorno alla Terra ogni 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 12 secondi. Il periodo di rivoluzione terrestre è pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi, che sono circa 12,4 mesi lunari.

Terra Luna e Sole, il calendario ebraico

Il calendario gregoriano, utilizzato nella maggior parte del mondo, ha abbandonato qualsiasi correlazione tra i cicli lunari e i giorni del mese, al contrario il calendario ebraico prende in considerazione tutti e tre i fenomeni astrologici accennati prima.

L’anno del calendario ebraico

Il primo giorno dell’anno ebraico si chiama “Rosh Hashanà”, capodanno, e cade il 1° del mese di Tishreì. Questo è il giorno della celebrazione della creazione del mondo.

L’anno è composto da 12 mesi, in un anno normale, o a volte da 13 mesi. Un anno nel calendario ebraico contiene 353, 354, o 355 giorni. Un anno in cui viene aggiunto un mese, come vedremo più avanti, contiene 383, 384, o 385 giorni. Come per gli anni, anche i mesi possono avere durate differenti, per compensare l’errore presente nella durata del ciclo lunare. Vi sono, quindi, i mesi in cui ci sono 30 giorni e quelli in cui ci sono 29 giorni; in genere essi si alternano, ma vi sono delle eccezioni.

Terra e luna

Ci sono in approssimazione 12,4 mesi lunari ogni anno solare, vuol dire che l’anno secondo il calendario lunare costituito da 12 mesi è più breve (di 11 giorni) rispetto all’anno solare. Questo potrebbe determinare un problema nella posizione dei mesi lunari nella varie stagioni durante l’anno solare. Le festività ebraiche sono definite in relazione al calendario ebraico; poiché alcune di queste sono legate strettamente alla stagione, esse devono cadere nella stagione giusta. Per far si che l’anno sia sincronizzato con le stagioni, e affinché le festività cadano nel momento giusto dell’anno in alcuni anni si aggiunge il 13 mese.

simboli dell'ebraismo


Le date delle festività ebraiche non cambiano da un anno all’altro, le feste sono festeggiate sempre negli stessi giorni secondo il calendario ebraico. Però l’anno ebraico non ha la stessa lunghezza dell’anno del calendario gregoriano. Questo fa sì che il giorno della festa cambia sul calendario gregoriano, rimanendo invece, sempre uguale su quello ebraico. Ad esempio, la festa di Hanukkah cade sempre il 25 del mese di Kislev, che può cadere in date diverse nel calendario gregoriano circa a Novembre o Dicembre.

Stagioni

Anche il calendario cinese segue un modello simile, aggiungendo un mese ogni tanto per mantenere la sincronizzazione con il calendario solare. Invece il calendario islamico è soltanto lunare e le feste islamiche non accadono sempre nelle stesse stagioni.

Quando si aggiunge un mese al calendario ebraico, quel anno si chiama “Shana Meuberet”. Il mese che si aggiunge è l’ Adar Alef (la lettera Alef dell’alfabeto ebraico corrisponde al numero 1, secondo la “Ghimatria”). Il mese in più viene inserito prima del mese “normale” di Adar Bet (la lettere Bet corrisponde al numero due). Adar Bet è quindi  il mese “vero” di Adar, in cui si celebra la festa di Purim.

Adar Alef

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Quando si aggiunge un mese in più all’ anno?

Esistono dei cicli di 19 anni, per riallineare il calendario lunare con gli anni solari. Il mese Adar Alef viene aggiunto al 3°, 6°, 8°, 11°, 14°, 17° e 19° anno del ciclo. In più ci sono alcune altre regole da osservare: Yom Kippur e Rosh Ha Shana (il capodanno ebraico) non possono mai cadere nella giornata di Sabato. Nel caso dovesse succedere si aggiunge un giorno al mese di Cheshvan oppure si sottrae un giorno al mese di Kislev del anno precedente per prevenire questo evento.

Il numero di giorni che trascorrono tra i mesi di Nissane quello di Tishrei è sempre uguale. Quindi il numero di giorni tra le feste Pessah (che accade il mese di Nissan) e Sukkot (che accade a Tishrei) è sempre 177 giorni.

terra e stelle

In che anno siamo? Il numero dell’anno nel calendario ebraico rappresenta il numero degli anni dalla creazione del mondo, al momento 5782 anni.

In ebraico non si utilizzano i termini a.C. (avanti Cristo) e d.C. (dopo Cristo), si dice letteralmente “Lifnei Ha Sfira”, che vuol dire “prima del conteggio” (degli anni) e “Aharei Ha Sfira”, “dopo il conteggio”. Analogamente all’ italiano, dove si può utilizzare il termine avanti era volgare (a.e.v.)

mongolfiera e luna

Il mese del calendario ebraico

Il primo giorno del mese si chiama “Rosh Hòdesh”, capo mese, ed è una ricorrenza importante.

Il mese nel calendario ebraico comincia nel momento in cui si comincia a vedere il primo spicchio di luna dopo il novilunio. Nei tempi passati l’inizio del nuovo mese (“RoshHodesh”) era determinato per osservazione della luna. La durata del mese è uguale al tempo della lunazione e comprende tutte le fasi di essa.

Le fasi della luna, il calendario ebraico

Le fasi della luna nel posto in cui vi trovate potete vederle qui.

I mesi del calendario ebraico
I mesi del calendario ebraico

Da notare che durante l’anno, i giorni in un mese si alternano tra 29 e 30; questa alternanza garantisce che ogni anno inizia con una nuova luna, cosi come anche ogni mese.

I giorni della settimana

A parte lo Shabbat, tutti gli altri giorni si chiamano a seconda del loro ordine nella settimana: “Yom Rishon”, il primo giorno (Domenica, il primo giorno nella settimana ebraica); “Yom Sheni” il secondo giorno (Lunedi) e così via come vedrai nell’elenco di seguito. In alternativa si utilizzano anche le lettere dell’alfabeto per indicare il giorno della settimana. “Yom Alef” (il primo giorno, come già accenato la lettera Alef dell’alfabeto ebraico corrisponde al numero 1, secondo la “Ghimatria”), “Yom Bet” (il secondo giorno) ecc.

La luna

Il giorno del calendario ebraico non comincia a mezzanotte. Comincia la sera prima, al tramonto e termina al tramonto del giorno dopo. Questo deriva dalla descrizione della creazione del modo nella Torà in Bereshìt (Genesi), quando ogni giorno si dice: “...e fu sera e fu mattina...”. Prima viene la sera e in seguito la mattina. Secondo la tradizione il giorno comincia quando sono visibili tre stelle nel cielo, ma ovviamente dipende dalle circostanze in cui ci si trova.

Giorno e notte

Riepilogando, i giorni sono chiamati:

  • Yom Rishòn –primo giorno, domenica
  • Yom Shenì –secondo giorno, lunedì
  • Yom Shlishì – terzo giorno, martedì
  • Yom Revi’ì – quarto giorno, mercoledì
  • Yom Hamishì – il quinto giorno, giovedì
  • Yom Shishì – sesto giorno, venerdì
  • Yom Shabbàt - sabato

Vieni a scoprire con noi perché imparare la lingua ebraica è facile e divertente!

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falo' di notte
L'ebraico e' facile

L’EBRAICO E’ FACILE? Imparare l’ebraico è più semplice che mai!

Se hai un interesse per la lingua ebraica, forse perché desideri andare in Israele, forse perché vuoi parlare ebraico con gli amici e i parenti, oppure vorresti esplorare l’ebraismo o per qualsiasi altro motivo, probabilmente ti chiedi “ma quanto è difficile da imparare questa lingua?”. Oppure forse ti chiedi “L’ebraico è facile da studiare?”

Cercheremo di vedere insieme e rispondere a queste domande e vedremo che in realtà imparare l’ebraico non è difficile come potrebbe sembrare.

I MOTIVI PER CUI L’EBRAICO È UNA LINGUA PIÙ FACILE DA IMPARARE DI QUANTO PENSI

L’ebraico è facile! Ma come? Chiederesti, la lingua con le lettere quadrate strane che si scrive da destra a sinistra è facile?! D’accordo, l’ebraico ha anche alcuni elementi diversi, particolari rispetto alle altre lingue, come qualsiasi altra nuova lingua; però non è tutto cosi spaventoso come potrebbe sembrare e l’ebraico è più semplice di quanto pensi!

L’ebraico è facile da studiare, non perdiamo tempo! Vediamo insieme alcuni aspetti che rendono l’ebraico una delle lingue più facili da imparare. Potresti essere davvero sorpreso da alcuni di questi!

Studiare ebraico, L’ebraico è facile

E’ una lingua fonetica

Analogamente all’italiano, l’ebraico è una lingua fonetica. Ogni lettera indica un suono costante, indipendentemente dalla combinazione con altre lettere e dalla sua posizione dentro la parola.

Questo rende la lettura in ebraico molto più facile, basta sapere qual è il suono di ogni lettera. Inoltre, questo facilita tanto anche la scrittura in ebraico, potendo intuire come si scrivono le parole.

Microfono

In ebraico c’è solo UN articolo

In ebraico c’è solo un articolo, che è costruito da una lettera sola: la ‘ה (la lettera ”Hey”). E’ un vantaggio abbastanza evidente in rapporto ad altre lingue. Per esempio, in italiano ci sono 12 articoli diversi.

L’articolo in ebraico rimane sempre uguale a prescindere dal genere (maschile o femminile) o il numero (singolare o plurale) degli oggetti che stiamo definendo.

Vuol dire che non c’è bisogno di imparare regole ed eccezioni, ma si impara una lettera e quando vogliamo mettere un articolo determinativo si mette questa lettere e basta, facilissimo!

La lettera 'ה
La lettera ‘ה

Ci sono soltanto 3 tempi verbali

Questo è un bel sollievo per uno studente della lingua ebraica. Pensate solo che nella lingua italiana ci sono 7 modi e 21 tempi verbali. A differenza di tante altre lingue l’ebraico si (e ci) accontenta di solo 3 tempi verbali: passato semplice, presente semplice e futuro semplice.

Puoi ancora esprimere tutte le stesse identiche cose che puoi dire in italiano, ma basandosi più sul contesto per capire meglio il significato.

Passato e futuro
Passato e futuro

Al presente non esiste il verbo “essere”

Pensa al verbo “essere” in italiano e tutte le sue declinazioni: è, sono, era, ecc. L’ebraico ha deciso di non complicare le cose e semplicemente non utilizza la parola “essere” al presente. Una scelta saggia e un argomento in meno da studiare!

Una copia felice di imparare l'ebraico

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Non ci sono tante parole nella lingua moderna ebraica

Dall’ informazione derivante dall’Accademia Ufficiale della lingua ebraica, le parole registrate nei vocabolari ebraici sono circa 45.000. Bisogna aggiungere anche combinazioni di parole varie, che sono stimate tra i 30-35 mila; per cui in totale siamo su 75-80.000 parole.

Per capire un po’ questo numero, pensate che secondo i dizionari attuali, i vocaboli dell’italiano sono tra i 200.000 e i 250.000. Molte parole in meno da imparare e più possibilità di usare le stesse parole per dire più cose!

Nonostante le parole dell’ebraico moderno non sono tantissime, va detto che l’ebraico compensa questo fatto essendo una lingua molto aperta all’introduzione di nuove parole. Essendo una lingua rinata negli ultimi 150 anni, la lingua ebraica si sviluppa e si rinnova più velocemente di tante altre lingue.

Un vocabolario ebraico

E’ una lingua basata su radici

Le radici delle parole giocano un ruolo fondamentale nella lingua ebraica. L’ ebraico è una lingua con tanta logica nella sua costruzione; è una lingua semitica e nelle lingue di questa famiglia le parole sono costruite con una base rappresentata da una radice.

Le radici sono composte da 3 o 4 lettere da cui possono essere create diverse parole, utilizzando dei modelli e schemi diversi. Questi modelli si creano aggiungendo o togliendo prefissi e suffissi ed altre consonanti mantenendo all’interno di essi la stessa radice. Ogni radice (di solito 3 lettere) ha un significato, un tema comune a tutte le parole che hanno come base la stessa radice.

Questo rende lo studio della lingua molto più facile. Quando studi l’ebraico riesci ad imparare a riconoscere modelli diversi di parole con la stessa radice all’interno; dopo aver imparato questi modelli potresti applicarli su un’altra radice; questo è bellissimo, logico e divertente!

Radici

L’alfabeto ebraico è facile

Bisogna imparare un nuovo alfabeto, scritto in una direzione probabilmente diversa da quella a cui sei abituato.

Tante volte un alfabeto diverso da quello latino è visto come una sfida, già evidente all’inizio degli studi. Ma ci sono anche aspetti positivi dell’alfabeto ebraico: ci sono soltanto 22 lettere da imparare. Tra cui solo 5 hanno anche una “forma finale”, cioè hanno un aspetto diverso se si presentano alla fine della parola, rispetto a quando sono collocate in altre posizioni dentro di essa. Questo fa sì che ci sono solo 27 nuovi simboli da imparare a riconoscere.

Ovviamente bisogna prendere in considerazione che dovrai anche abituarti a leggere e a scrivere da destra a sinistra. Il motivo, si pensa, deriva dal fatto che si tratta di una lingua antica. Il proto-ebraico era originariamente scolpito o inciso nella roccia o nell'argilla. La maggior parte delle persone sono destre, ed era più facile tenere lo scalpello con la mano sinistra e il martello con la destra.

Il corsivo nell’ebraico moderno, assomiglia nella maggior parte delle lettere allo stampatello. La forma scritta a mano è dovuta alla comodità, le lettere rotonde sono più facili da scrivere rispetto a quelle quadrate.

Lettere dell'alfabeto ebraico, L'EBRAICO E' FACILE
Lettere dell'alfabeto ebraico

Le vocali

L’ebraico, nella scrittura fornisce al lettore solo le consonanti. Le vocali possono essere rappresentate dal Nikud, che sono puntini e trattini messi sopra e sotto le lettere per indicare la vocale giusta che bisogna utilizzare.

Nella scrittura quotidiana il Nikud non si mette e bisogna conoscere la parola e dedurre come si legge. Nei pochi casi in cui non è molto chiaro come si legge la parola, anche gli israeliani madrelingua aggiungono qualche volta qualche puntino e trattino per evitare equivochi.

Ma non ti abbattere! Non avere il Nikud nei testi semplifica spesso lo studio dell’ebraico moderno. Quando si studia l’ebraico biblico bisogna approfondire ed imparare le regole del Nikud, che sono delle regole abbastanza complicate. Invece, studiando l’ebraico moderno si può semplicemente “saltare” questa parte; basta sapere come si legge il Nikud e puoi cominciare a praticare!

Le vocali

L'ebraico ha preso in prestito tante parole da altre lingue

Israele è un paese che geograficamente si trova tra tre continenti, Europa, Asia ed Africa e rappresenta un incontro di varie culture. Ci sono migranti ed i loro discendenti da tutte le parti del mondo. E’ anche un interessante incontro tra una cultura antica del popolo ebraico e la modernità all’avanguardia. Imparare l’ebraico ti darà l’accesso a questa ricca diversità e a una ricchezza di letteratura, arte, musica, cucina e gente unica.

L’ebraico moderno durante la sua storia ha attraversato vari paesi, subendo delle influenze linguistiche del posto. L’ebraico usa molte parole dalle lingue Europee. Inoltre tanti migranti ebrei da vari paesi hanno portato in Israele delle parole che si sono inserite nel linguaggio parlato; ed ecco, hai un vocabolario con tante parole che conosci già!

Quindi, L’ebraico è facile da studiare ?

Per tutti questi motivi, qualsiasi persona può imparare la lingua ebraica con la certezza che il successo arriverà se ci si mette lo sforzo giusto per studiare. L’ebraico è facile da studiare. Imparare l’ebraico diventa più facile quando la persona è aperta ad una nuova avventura dello studio di questa lingua magica!

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HANUKKAH: LA FESTA E LE SUE PAROLE

HANUKKAH: LA FESTA E LE SUE PAROLE

Hanukkah: la festa e le sue parole

La Hanukkah è una festa ebraica, spesso chiamata anche “la festa delle luci”. La festa dura 8 giorni ed è celebrata per onorare l’inaugurazione del Grande Tempio di Gerusalemme, dopo la vittoria degli ebrei sui seleucidi nel 164 a.C.

Hanukkah è festeggiata secondo il calendario ebraico. Comincia sempre al 25esimo giorno del mese ebraico di Kislev. Nel calendario Gregoriano questa data accade tra Novembre e Dicembre.

 חַג (Hag) – Festa, festività

חֲנֻכָּה‎ – Hanukkah

Trottole

Nei tempi in cui gli Ebrei in Israele erano sotto il potere dei seleucidi furono liberi di continuare a vivere la loro vita secondo le tradizioni ebraiche. Continuavano a frequentare il Tempio nella città di Gerusalemme. Il Tempio era il più sacro dei luoghi santi, il centro della vita ebraica.

יְהוּדִי  (Yehudi)- ebreo

יְרוּשָׁלַיִם (Yerushalaim)- Gerusalemme

Il Tempio di Gerusaleme
Il Tempio di Gerusalemme

Quando nel 175 a.C. salì al trono Antioco IV Epifane, proibì agli ebrei di professare la propria fede. Voleva che tutta la gente del suo regno vivesse secondo le usanze greche e questo significava che gli ebrei non potevano più vestirsi, mangiare e anche pregare secondo le loro tradizioni. Antioco fece profanare il Tempio di Gerusalemme, installando idoli e altari per gli dei greci all'interno. Il tempio cominciò ad essere utilizzato per le cerimonie di culto pagano.

מֶלֶךְ (Meleh)- re

יָוָן (Yavan)- Grecia

Grecia

Tanti ebrei temevano per la loro vita e si adeguarono alle disposizioni del re, ma una parte consistente della popolazione si oppose. Non volevano rinunciare alla loro vita secondo i riti dell’ebraismo e volevano rimanere fedeli alle pratiche che distinguevano gli ebrei nel mondo ellenistico: la circoncisione, l’osservanza del sabato e le regole alimentari. Un gruppo coraggioso decise che non si sarebbero sottomessi ad Antioco.

שַׁבָּת (Shabat)- Sabato

la Stella di Davide e il Vecchio Testamento

E cosi nel 167 a.C. il popolo ebraico cominciò ad organizzare un movimento di resistenza e di ribellione; avvenne così la rivolta contro il regime seluicida. Erano determinati a riprendersi il Tempio e a proteggere la loro libertà di culto. Questo movimento si chiamava Maccabei ed era guidato dai figli del sacerdote Mattatia, Yehuda, soprannominato Maccabeo e i suoi fratelli. Erano in pochi in rapporto al numeroso esercito del re, ma erano determinati e potenti nello spirito.

מָכָּבּים  (Maccabim) - Maccabei

Mattatia e i suoi figli

Mattatia, i suoi figli e molti ebrei andarono sui monti per sfuggire alle persecuzioni e per prepararsi alla difesa. Nel 164 a.C. sotto la guida di Yehuda Maccabeo la rivolta raggiunse il culmine. I Maccabei riportarono una grande vittoria sull’esercito del re, liberando così Gerusalemme e il Tempio. Lottarono duramente e, contro ogni previsione, vinsero.

חַיָל (Hayal)- soldato

Casco soldato antica Grecia

I maccabei, ripreso il Tempio, cominciarono a lavorare, a consacrarlo, sistemarlo e pulirlo. Tolsero tutti gli idoli e gli altari che il re aveva messo all'interno. Poi dopo il lavoro fatto, il 25esimo giorno del mese di Kislev (del calendario ebraico) organizzarono una grande festa di inaugurazione.

La storia del miracolo di Hanukkah racconta che quando i Maccabei entrarono nel Tempio, volevano riconsacrare il tempio; i nemici, però avevano consumato tutto l’olio necessario per riaccendere il candelabro del Tempio, chiamato la Menorah. La Menorah si accendeva per onorare D-i-o, e le candele della Menorah erano alimentate da un olio di oliva puro e speciale. Il tempio richiedeva una luce sempre accesa all'interno.

Menorah
Menorah

Dopo la ripresa del Tempio, i Maccabei hanno trovato solo un piccolo vaso con olio. La quantità dell’olio contenuto nel vaso sarebbe stata sufficiente per un solo giorno. Per preparare dell’altro olio puro occorrevano 8 giorni (dato che l’olio per il Tempio doveva essere spremuto a mano), ma miracolosamente il poco olio di questo unico piccolo vaso è bastato per 8 giorni, finche’ ebbero tempo di preparare il nuovo olio.

נֵס (Nes) - miracolo

נֵר (Ner) - candela

אֵשׁ (Esh) - fuoco

שֶׁמֶן (Shemen) - olio

La festa di Hanukkah venne istituita per celebrare questo evento. In ebraico Hanukkah significa “inaugurazione” e commemora la nuova consacrazione del Tempio di Gerusalemme dopo la riconquistata della libertà degli ebrei.

La festa di Hanukkah

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Perché si festeggia la festa di Hanukkah?

La festa celebra questa vittoria dei pochi contro i molti e per ricordare il miracolo dell’olio. Viene aggiunto anche un altro significato di luce contro le tenebre, infatti la festa di Hanukkah viene chiamata anche “la festa delle luci”.

אוֹר (Or) - luce

חַג הָאוּרִים (Hag – Ha- Urim) – la festa delle luci

Hanukkah, Feste ebraiche

Le tradizioni della festa delle luci

Al giorno d’oggi la celebrazione di Hanukkah dura 8 giorni, in onore del miracolo accaduto al Tempio di Gerusalemme.

Si accende un candelabro a nove bracci, la Hanukkiya.  La Menorah del Tempio, aveva 7 bracci e oggi la potete osservare al centro del simbolo ufficiale dello Stato di Israele. La Hanukkiya, che viene accesa durante i giorni della festa, ha 9 bracci. Si accendono così 8 candele. Il nono braccio serve per il Shamash, la nona candela usata per accendere tutte le altre candele. Si accende una candela il primo giorno, due al secondo, tre al terzo e così via. Secondo quanto riferito, la Hanukkiya più grande al mondo si trova in Grand Army Plaza a New York.

Con ogni candela di Hanukkah si illumina un messaggio importante: dobbiamo sempre cercare la luce nelle tenebre, e dobbiamo sempre cercare di mantenere questa luce.  Ogni sera durante i giorni della festa, durante la cerimonia di accensione delle candele, vengono recitate le benedizioni speciali. La cerimonia è seguita dal canto di canti tradizionali.

Si scambiano delle monete di cioccolato e spesso anche regali.

monete di cioccolato, regalo per Hanukkah

מְנוֹרָה (Menora)

חֲנֻכִּיָּה (Hanukkiya)

Hanukkiya
Hanukkiya

Cosa si mangia durante Hanukkah?

Mangiamo cibo fritto per ricordare il miracolo dell’olio. I cibi tradizionali sono principalmente le Levivot (chiamate anche Latkes, delle frittelle di patate) e le Sufganiyot (dei bomboloni cotti nell’olio e ricoperti di zucchero, spesso farciti con marmellata di fragole). Oltre 30 milioni di bomboloni alla marmellata vengono consumati in Israele durante la Hanukkah.

סֻופְגָּנִיָּה - Sufganiya

לְבִיבָה – Leviva

Levivot, cibo tradizionale di Hanukkah
Levivot
Sufganiyot, cibo tradizionale di Hanukkah
Sufganiyot

Per i più piccoli si gioca con delle trottole. Le trottole hanno 4 facce, ognuna recante una lettera dell’alfabeto ebraico:

נ, ג, ה, ש  oppure  נ, ג, ה, פ

L’ultima lettera dipende dal posto in cui ci troviamo. Cosa significano le lettere? E’ un acronimo per la frase in ebraico:

נֵס גָּדוֹל הָיָה פֹּה

“Nes Gadol Haya Po”, “Un grande miracolo accadde qui” se ci troviamo in Israele.

נֵס גָּדוֹל הָיָה שָׁם

“Nes Gadol Haya Sham” invece “Un grande miracolo accadde là”, se ci troviamo fuori dall’Israele.

Trottola per Hanukkah
Trottola

In conclusione, non resta che augurarvi una buona Hanukkah!

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!חַג שָׂמֵחַ (Hag Sameah!) – Buona festa!

Hanukkah
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ALFABETO EBRAICO – COME SI LEGGE IN EBRAICO?

Imparare una nuova lingua vuol dire affrontare le nuove sfide e superarle. Quando si comincia ad imparare la lingua ebraica, una di queste sfide potrebbe essere lo studio di un nuovo alfabeto, l’alfabeto ebraico.

Hai cominciato ad imparare l’ebraico, ma ti trovi in difficoltà con il nuovo alfabeto da imparare? Stai considerare di fare un corso di ebraico online e vuoi cominciare già ora ad apprendere le basi per scrivere e leggere in ebraico? Stai studiando il Vecchio Testamento e vorresti leggerlo in lingua originale? In questo articolo troverai tutte le informazioni di base che riguardano l’alfabeto ebraico moderno ed antico.

l'alfabeto ebraico  - come si scrive in ebraico?

Cosa dovete assolutamente sapere prima di cominciare a studiare l’alfabeto ebraico?

Una delle prime cose da fare, quando si impara l’ebraico online o di persona, è imparare l’alfabeto ebraico. In ebraico si utilizza un alfabeto diverso da quello italiano. Ma come è fatto l’alfabeto ebraico?

L’alfabeto ebraico si chiama alef-bet, a causa delle prime due lettere di esso, Alef (Aleph) e Bet. Non è un caso che la parola ‘alef-bet’ suoni così simile all’ ‘alfabeto’ italiano. L’antico alfabeto ebraico aveva una stretta affinità con l’alfabeto fenicio, e gli antichi greci l’hanno utilizzato come base del loro alfabeto. Le prime due lettere dell’alfabeto ebraico e dell’antico alfabeto fenicio erano aleph e bet, che nell’antico alfabeto greco presero la forma di alfa e beta, nomi che alla fine diedero origine alla parola italiana ‘alfabeto’.

Infatti, molte lettere dell’alfabeto greco hanno nomi simili e si trovano nello stesso ordine (anche se non sempre assomigliano a quelle ebraiche): Alpha, Beta, Gamma, Delta … Zeta … Theta, Kappa, Lambda, Mu , Nu, Pi, Rho, Sigma, Tau.

A differenza della lingua italiana, in ebraico si scrive da destra a sinistra. Questa transizione all’inizio potrebbe essere strana, ma gli alunni del corso di ebraico si abituano molto rapidamente.

Ci sono 22 lettere di base nell’alfabeto ebraico e in più, cinque forme finali (per le lettere kaf, mem, nun, pei e tzadik), che sono presenti solo alla fine (il lato sinistro) di una parola.

Le lettere ebraiche hanno valori numerici. Il metodo di assegnare valori numerici alle lettere dell’alfabeto ebraico si chiama Ghimatria (o Gematria o Ghematria). La Ghimatria è anche un metodo per ricavare intuizioni mistiche e nuove interpretazioni dei testi sacri e ampiamente utilizzato nella cabbala. L’alfabeto ebraico è un sistema straordinariamente adattabile per trasmettere il pensiero. Inoltre, ispira ancora una calligrafia meravigliosa e c’è un intero folklore dedicato a spiegare il significato spirituale di ogni lettera.

Ci sono alcuni suoni che potrebbero essere nuovi da pronunciare per gli alunni italiani. Questi suoni provengono principalmente dalla parte posteriore della gola. Ma non ti preoccupare con un po’ di pratica della pronuncia ci si esercita e riuscirai a pronunciare tutte le lettere!

Tutte le lettere possono servire da consonanti, sebbene quattro lettere possano essere usate anche come vocali. Le vocali da utilizzare nella parola sono indicate da un sistema di segni che si chiama Nikud (o NikKud o Niqqud). Il Nikkud indica ai lettori quali vocali devono utilizzare.  

Esistono diversi stili di scrittura ebraica. La forma stampata dell’alfabeto ebraico, con le lettere quadrate classiche è nota come stampatello (Dfus) e viene utilizzata per libri, il Vecchio Testamento, giornali e segnali stradali. La forma corsiva (Chtav) è utilizzata per scrivere a mano e le lettere sono più rotonde delle lettere in stampatello. Tuttavia, sia i caratteri in stampatello sia in corsivo non sono collegati, come ad esempio succede in italiano. Tutte le lettere rimangono sempre separate.

L’alfabeto ebraico non è usato solo per l’ebraico. Altre lingue che sono scritte usando l’alfabeto ebraico includono l’ yiddish, il ladino e l’ aramaico.

stampatello - alfabeto ebraico

I primi passi per imparare l’alfabeto ebraico

Il primo passo per imparare l’ebraico richiede di memorizzare l’alfabeto in ordine. Dovrai anche imparare i nomi delle lettere ebraiche, come viene pronunciata ogni lettera. Se sei appassionato della Ghimatria potrai imparare anche il valore numerico delle lettere.

Ecco una tabella con il nome e la pronuncia di ogni lettera ebraica nell’alfabeto:

Alfabeto ebraico - corso di ebraico online

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Le vocali – cosa è il Nikud?

Come già accentato prima, per indicare che vocale dobbiamo utilizzare si usa il Nikud. Esso consiste in un sistema dei punti e trattini, messi sopra e sotto (e a volte a lato) della lettera alla quale dobbiamo aggiungere la vocale.

Il Nikud è usato principalmente nel Tanach ( il Vecchio Testamento), nel siddur (libro di preghiere), nei libri per i bambini e nei libri per lo studio della lingua ebraica. Tuttavia, nell’uso quotidiano delle lettere ebraiche, così come nei libri e giornali, il Nikud non viene utilizzato.

Gli israeliani e madrelingua in ebraico non utilizzano il Nikud, non ne hanno bisogno. Chi parla ebraico sa leggere le parole in base al contesto e al riconoscimento delle parole. Anche chi studia ebraico impara pian piano di riconoscere le parole e pronunciarle e leggere senza i puntini. Conoscendo le parole non c’è più bisogno delle indicazioni su come pronunciarle e si può imparare a leggere senza il Nikud.

Nikkud

Il Daghesh – il puntino dentro la lettera

Il Daghesh è il puntino che a volte compare all'interno di una lettera per ragioni grammaticali. Può apparire in quasi tutte le lettere in ebraico. Con la maggior parte delle lettere, il Daghesh non influisce in modo significativo sulla pronuncia della lettera. Nelle lettere Bet, Kaf e Pei, invece, il Daghesh indica che la lettera dovrebbe essere pronunciata con il suo suono duro (b, k, p) piuttosto che con il suo suono morbido (v, h, f). Ad esempio: Bet con un Daghesh si pronuncia Bet, invece senza il Daghesh diventa Vet; Kaf senza Daghesh si pronuncia Haf; Pei senza Daghesh si pronuncia Fei.

Alfabeto ebraico - Le lettere finali in ebraico

Cinque delle lettere ebraiche hanno forme finali. Vale a dire, quando una di queste lettere si trova alla fine di una parola, è scritta in modo diverso rispetto a quando appare all'inizio o nel mezzo di una parola. La modifica della forma di una lettera, tuttavia, non ne cambia la pronuncia o la traslitterazione. Le 5 forme finali sono elencate di seguito:

Forme finali delle lettere ebraiche

Le lettere gutturali

Quattro delle lettere ebraiche sono chiamate gutturali. Sono chiamati gutturali perché sono pronunciati nella parte posteriore della gola. Le consonanti gutturali sono ה, ע, א e ח.

La pronuncia delle lettere ebraiche Alef e Ayin

Alef א e Ayin ע sono muti, privi di qualsiasi valore fonetico. Quindi come dovresti pronunciarli quando si presentano con parole ebraiche?

Quando queste due consonanti si incontrano in una parola, nessuna delle due consonanti avrà un valore fonetico; verranno pronunciate solo le vocali assegnate. Ciò significa che se a una א o ע viene assegnata una vocale "a", verrà pronunciata solo quella vocale. A questo punto, quindi, è solo importante sapere che א e ע sono muti e solo le vocali loro assegnate avranno un valore fonetico.

Le lettere che sono facilmente confondibili

Per lo studente principiante, alcune coppie o gruppi di consonanti a volte possono assomigliarsi e confondersi. Probabilmente avrai anche notato che alcune lettere ebraiche possono suonare allo stesso modo.

Lettere che hanno un aspetto simile, ma non uguale!

  1. ב (Bet) - כ (Kaf)
  2. ה (Hei) - ח (Ḥet) - ת (Tav)
  3. שׂ (Sin) - שׁ (Shin)
  4. ם (Mem nella sua forma finale) - ס (Samek)
  5. ד (Dalet) - ר (Resh)
  6. ו (Vav) - ז (Zayin)
  7. ו (Vav) - ן (Nun nella sua forma finale)
  8. ך (Kaf nella sua forma finale) – ר (Resh)

Consonanti in ebraico che si pronunciano in modo uguale

  1. ט (Tet) - ת (Tav)
  2. כּ (Kaf) - ק (Kof)
  3. ס (Sameh) - שׂ (Sin)
  4. כ (Haf) - ח (Het)
  5. א (Alef) - ע (Ayin)

Cosa sono i numeri ebraici?

L'ebraico non ha un insieme separato di caratteri per rappresentare i numeri e si utilizzano i numeri come in Italia. Piuttosto, come già accennato prima, si utilizza la Ghimatria, un metodo dove  ogni lettera dell'alfabeto ebraico rappresenta un valore numerico. Questi valori possono essere usati come numeri, in modo simile al modo in cui i romani usavano alcune delle loro lettere (I, V, X, L, C, D, M) come numeri. Le consonanti da א a ט rappresentano i numeri 1–9. Le consonanti da י a צ rappresentano i numeri 10–90 (10, 20, 30, ecc.). E da ק a ת rappresentano i numeri 100, 200, 300 e 400.

Poiché ogni lettera dell'alfabeto ha un valore numerico, ogni parola ha anche un valore numerico. Il valore numerico di una parola è determinato sommando i valori di ogni lettera. L'ordine delle lettere all'interno della parola è irrilevante per il loro valore.

Per fare gli esercizi di Ghimatria, clicca qui.

Gematria - Ghimatria - Ghematria

DOVE POSSO IMPARARE L'ALFABETO EBRAICO?

Comprendere la lingua ebraica è un modo per riconnetterci alla cultura ebraica, ad Israele e al Vecchio Testamento. Una delle grandi cose dei nostri giorni ed età è che anche se non riesci a trovare una scuola che ti insegni la lingua ebraica moderna ed antica, i corsi online possono offrirti un'opportunità unica per imparare l'ebraico.

Se vuoi saperne di più sulla lingua ebraica moderna, puoi provare i  nostri corsi di ebraico online da corsoebraico.com.

Corsoebraico.com è un importante mezzo di apprendimento dell'ebraico che offre corsi online on-demand (al momento in aggiornamento), e materiali per l'apprendimento dell'ebraico.

alfabeto ebraico - corso di ebraico moderno online
10 motivi per fare un corso di ebraico online

10 MOTIVI PER FARE UN CORSO DI EBRAICO ONLINE

Il concetto dei corsi di lingua è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Al giorno d’oggi, hai accesso a lezioni di qualità quando e dove vuoi, purché tu possa collegarti online. Essere fisicamente presenti in una classe non è più l’unica opzione per imparare una lingua, e ci sono tantissimi motivi per fare un corso di ebraico online.

corso di ebraico online


Guardando il mondo che sta cambiando velocemente intorno a noi, a volte è difficile accettare l’idea di lasciarsi alle spalle l’aula convenzionale e di affrontare la nuova era digitale. Potresti chiedere “ma un’istruzione online è equivalente ad un’istruzione in classe?” In tantissimi casi la risposta è “assolutamente sì!”.

Un corso online si è rilevato un metodo di apprendimento utile e valido per apprendere una nuova lingua. Questo metodo non è solo equivalente a quello tradizionale, ma ci sono anche delle buone prove che l’istruzione online presenta alcuni vantaggi significativi rispetto alle lezioni in classe. Alcuni di questi vantaggi potrebbero sorprenderti.

Continua a leggere per scoprire i 10 motivi per i quali è meglio fare un corso di ebraico online.

Cosa si intende quando si dice “ambiente di apprendimento online”?

Innanzitutto, vediamo insieme cosa è l’apprendimento online? L’apprendimento online è un’istruzione che si svolge su internet. Viene spesso definito “e-learning” ma anche con altri nomi. È il termine che descrive qualsiasi apprendimento che avviene a distanza e non in modo tradizionale in aula.

Tra i tanti vantaggi dell’apprendimento online, troverai che l’educazione virtuale ti permette di godere di un orario più flessibile, può ridurre il costo dei tuoi studi e può consentire di apprendere più facilmente l’ebraico.

Gli alunni preferiscono imparare l’ebraico online o in classe?

Mentre prima della pandemia la maggior parte delle lezioni di ebraico si svolgevano in classe, durante il periodo delle quarantene tanti hanno scoperto la possibilità di studiare online. Infatti, al momento in cui si poteva tornare in classe, tanti alunni hanno chiesto di continuare le lezioni di ebraico online. Il 90% degli studenti oggi pensa che l’apprendimento online sia uguale o migliore dell’esperienza tradizionale in classe. Ogni studente deve valutare la propria situazione e decidere in base alle proprie esigenze e obiettivi come imparare l’ebraico. In seguito quindi ci si chiede qual è il metodo migliore per studiare una lingua, e in particolare, l’ebraico?

Qual è il modo migliore per studiare l’ebraico?

Ci sono diversi metodi con i quali si può imparare l’ebraico, in classe o online. Certo, nonostante lo studio in classe ha i suoi vantaggi, non si può ignorare la comodità con la quale potresti partecipare ai corsi online. Ormai l’apprendimento online sta diventando l’approccio più utilizzato al raggiungimento degli obiettivi di studio della lingua ebraica, per una serie di motivi.

Indipendentemente se un ambiente educativo in aula renda difficile per te l’apprendimento o se ci siano ostacoli sulla tua strada, come un lavoro, le responsabilità familiari, o semplicemente non hai un corso di ebraico vicino la tua abitazione, un ambiente di apprendimento online può fornirti dei corsi che stai cercando e la flessibilità di cui hai bisogno per mantenere la tua routine quotidiana.

Scopri alcuni dei vantaggi di cui puoi beneficiare passando ad un ambiente di apprendimento online.

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Perché fare un corso di ebraico online è meglio che in classe?

1 – Dove studiare ebraico in Italia? Con i corsi online non sei più vincolato dalla geografia!

Stavi cercando un corso di ebraico a Roma, un corso di ebraico a Milano o a Torino? Vivi in un luogo che dista più di un’ora dal corso di ebraico più vicino? Il corso è troppo lontano per te, e perdi tantissimo tempo nel traffico solo per arrivare ogni volta a lezione? Vuoi seguire un corso di ebraico nella tua città, ma non ci sono abbastanza iscritti per aprire un corso in presenza? Da questo momento in poi tutti questi motivi non possono più essere la tua scusa per non imparare la lingua ebraica 😉

Un vantaggio importante di un corso online è che il corso è sempre accessibile. Gli enormi progressi nella tecnologia hanno reso i corsi di ebraico più vicini a te che mai. Con un computer e l’accesso ad Internet l’intero mondo della lingua ebraica può essere tuo, indipendentemente da dove vivi. Non è più necessario spostarsi da un luogo all’altro o seguire un programma rigido, l’istruzione online ti consente di studiare da qualsiasi parte del mondo. L’aula virtuale è disponibile ovunque.

corsi di ebraico online a casa

2 - È flessibile

Per molti alunni, il vantaggio principale dei corsi online riguarda la flessibilità di pianificazione delle loro giornate. Inoltre, alcuni programmi consentono ai richiedenti di iniziare un corso in una sola data all’anno, invece con i corsi on-dmend si può cominciare il corso in qualsiasi momento.

In un corso in aula, le lezioni saranno programmate ad un'ora specifica del giorno, in un posto specifico e il tuo programma sarà formato in base alla disponibilità delle lezioni. Se sei attualmente impiegato e i corsi non sono disponibili dopo l'orario di lavoro, può essere difficile seguire i corsi.

Quando frequenti un corso su una piattaforma online, ti consente una maggiore autonomia nel decidere il proprio programma. Ciò significa che puoi studiare quando è conveniente per te. Sarai in grado di accedere e completare il lavoro del corso, studiare e fare i compiti, il tutto in orari che possono adattarsi alla tua giornata, invece di riorganizzare il tuo programma per aggirare gli orari di lezione in classe.

Un corso online consente allo studente di impostare il proprio ritmo di apprendimento. Di conseguenza, l'utilizzo di una piattaforma educativa online consente un migliore equilibrio tra lavoro, impegni di famiglia e studio, quindi non è più necessario rinunciare a nulla. Non c'è più motivo di rinunciare ai tuoi impegni quotidiani per adattarti agli orari del corso.

3 – E’ più economico

I corsi di lingua possono essere costosi, ma seguire un corso  online può fornire agli alunni diversi modi per risparmiare. A differenza dei corsi in classe, l'istruzione online tende ad essere più conveniente.

In un corso svolto in presenza, bisogna considerare anche i costi del materiale didattico. I corsi virtuali spesso sfruttano le risorse virtuali, e il materiale è spesso disponibile gratuitamente. Questo si traduce in non avere spese per i libri di testo.

I costi dei corsi possono anche variare tra i programmi online e in presenza. Il costo dei corsi online può essere inferiore a quello di molti corsi in presenza.

L’altro risparmio si percepisce non dovendo fare il pendolare alla classe che può aiutarti a risparmiare sui costi di trasporto. Non solo risparmierai sul carburante e sulla manutenzione dell'auto, ma risparmierai anche sui costi del parcheggio.

Tra tutte queste fonti di risparmio, la riduzione dei costi può essere un enorme vantaggio delle lezioni online. In altre parole, l'investimento monetario è minore, ma i risultati possono essere migliori rispetto ad altre opzioni.

4 - Un'esperienza di apprendimento personalizzata - puoi imparare al tuo ritmo

Con l'apprendimento online, puoi stabilire tu stesso il tuo ritmo personale di studio. Questo può fornirti maggiori possibilità di imparare adeguatamente anche da autodidatta.

A differenza delle lezioni in classe nei quali dovrai prendere appunti velocemente durante le lezioni in modo da poter rivedere il materiale in un secondo momento, le lezioni online ti consentono di rivedere il materiale del corso tutte le volte che vuoi e nel momento in cui sei più concentrato. Le lezioni saranno sotto forma di video, che possono essere guardati, messi in pausa e rivisti secondo necessità in modo da poter essere sicuri di seguirli.

Spesso è possibile accedere a materiale molto vario come video, esercizi ed eBook online. Questo contenuto extra è disponibile in qualsiasi momento da qualsiasi luogo, il che ti offrirà un'esperienza di studio più dinamica e su misura.

Inoltre, questo metodo offre anche la posibilità di poter completare rapidamente il materiale delle lezioni che sono più facili per te, così puoi dedicare più tempo a concentrarti sulle lezioni che potresti trovare più difficili. Le lezioni online, quindi, ti offrono anche la flessibilità per le tue esigenze individuali.

5 - Un ambiente di apprendimento personalizzato più confortevole

Un metodo per facilitare l'apprendimento è essere in grado di studiare in un ambiente che sia confortevole per te.

Quando stai imparando a casa, puoi creare la tua atmosfera unica che è favorevole alle tue esigenze di studio. Se stai facendo un corso online, puoi scegliere di frequentarlo da casa, in un bar o in una biblioteca vicino  a casa tua.

Questo può eliminare le distrazioni, avere uno spazio di lavoro confortevole e avere gli strumenti necessari per lavorare a portata di mano senza dover portare un sacco di cose in classe.

Studiando in un ambiente che preferisci, con l'apprendimento autodidattico, il risultato può essere un'esperienza di apprendimento più personalizzata.

Un ambiente di apprendimento personalizzato più confortevole

6 – Avrai un accesso ripetuto ai materiali del corso e sarai in grado di accedere facilmente a qualsiasi documentazione necessaria

Laddove una lezione tradizionale ti mette alla prova sulle tue migliori capacità di prendere appunti, le presentazioni video possono essere guardate e rivisitate secondo necessità. Se uno studente non ha compreso del tutto alcuni dei contenuti trattati in una lezione video, può tornare indietro e riascoltarli. Gli studenti possono utilizzare i video delle lezioni come strumento supplementare per aiutarli a fare anche i compiti.

Un altro vantaggio aggiuntivo di studiare l'ebraico online è che tutta la documentazione necessaria per l'apprendimento sarà archiviata e facilmente accessibile. Tutte le comunicazioni e i materiali di formazione verranno archiviati sul sito del tuo corso per consentirti un accesso più semplice. Nel caso di un corso in classe, invece, l'acquisizione di queste informazioni richiederà la frequenza alle lezioni e la presa di appunti.

7 -  Feedback immediato

L'integrazione dei corsi con la tecnologia offre numerosi vantaggi. Invece di aspettare giorni o settimane dopo aver fatto gli esercizi e i compiti, spesso puoi ottenere un feedback immediato. In un ambiente di classe tradizionale, gli studenti potrebbero dover attendere una o due settimane per ricevere un feedback sui loro compiti. Ricevendo un feedback prima, gli studenti possono imparare più velocemente e apportare modifiche per compiti futuri.

8 - Acquisirai e migliorerai nuove abilità tecniche

L'apprendimento online non solo ti aiuterà a raggiungere il tuo obiettivo principale,di imparare l'ebraico, ma può anche aiutarti ad acquisire nuove competenze che saranno utili in altri contesti.

Svolgendo i tuoi studi online, sarai esposto ad una serie di strumenti di apprendimento digitale, e sistemi di gestione dei contenuti. Non ti preoccupare, sono dei sistemi digitali ud uso facilissimo, ma comunque forse sarà una nuova competenza imparata.

migliorare l'ebraico e le abilità tecniche

9 -  La gestione del tuo tempo con un corso di ebraico online

Mentre i vantaggi dell'apprendimento online includono la flessibilità di completare i compiti nel momento più conveniente per l'alunno, egli deve comunque gestire il proprio tempo con saggezza.

I corsi online insegnano agli alunni come gestire meglio il proprio tempo poiché l'alunno ha la responsabilità di impegnarsi con il corso invece di presentarsi semplicemente in classe in un giorno e un'ora assegnati. Di conseguenza, essi non solo acquisiscono conoscenze dai corsi, ma affinano anche le loro capacità di gestione del tempo.

In più ogni alunno decide per se stesso se ha bisogno di più tempo per afferrare un concetto, e può prendere questo tempo. Invece, le persone che vogliono lavorare più velocemente possono farlo. Quindi, studiare online ti insegna abilità di gestione del tempo, ti spinge ad accettare nuove responsabilità e ad avere maggiore autonomia.

Avrai anche più tempo libero!

Poiché la tua agenda non è dettata dalle lezioni, puoi dedicare più tempo a fare le cose che desideri. E non dover fare il pendolare significa anche risparmiare tempo perché non è necessario viaggiare da e per la classe.

traffico per andare a una lezione di ebraico in classe, meglio online!


Quel tempo extra può essere utilizzato in qualsiasi modo tu voglia, come concentrarti sulla tua carriera o passare del tempo con la tua famiglia. Tutto ciò di cui hai bisogno è un dispositivo digitale e una connessione a Internet e hai accesso agli strumenti necessari per imparare meglio l'ebraico.

10 - Otterrai una migliore automotivazione

Un'altra abilità che svilupperai durante il processo di apprendimento online è l'automotivazione. In un ambiente online, dovrai sviluppare adeguate capacità di gestione del tempo e mantenerti motivato a completare le attività e rimanere in pista in modo da poter completare il corso e raggiungere i tuoi obiettivi ed imparare l'ebraico.

Quindi è meglio fare un corso di ebraico online?

Gli insegnanti ormai sanno da tempo che persone diverse acquisiscono informazioni in modi diversi. Purtroppo i metodi educativi in vari corsi hanno faticato ad adattarsi a queste nozioni.

Se un ambiente educativo in una classe fisica ti rende difficile l'apprendimento o se ci sono ostacoli sulla tua strada, come un lavoro o responsabilità familiari, forse è il momento di considerare un corso online.

L'apprendimento in classe richiede che tu debba viaggiare in un luogo specifico per acquisire le conoscenze desiderate. L'apprendimento in classe può essere meno conveniente dell'apprendimento online e molti studenti oggi preferiscono l'apprendimento online per la facilità di accessibilità.

L'apprendimento online è un ambiente più autonomo e motivato, che ti fa affrontare più decisioni e sfide non solo per quanto riguarda il materiale di apprendimento, ma anche come dare forma alla tua giornata per ottenere il tempo studiare di cui hai bisogno.

Nei corsi online, gli alunni possono scegliere il momento più adatto per completare le letture e i compiti. Poiché i corsi sono online, i corsi possono essere completati ovunque ci sia una connessione a Internet.

Che tu stia cercando una maggiore flessibilità, acquisire le conoscenze della lingua ebraica o semplicemente essere in grado di apprendere con comodità nel tuo ambiente, un corso di ebraico online può fornirti l'opportunità che stai cercando e la flessibilità di cui hai bisogno per lavorare nella tua routine quotidiana.

Dove fare un corso di ebraico online?

Se sei alla ricerca di un corso di ebraico online, sei arrivato nel posto giusto! corsoebraico.com offre corsi di ebraico on-demand, con un'insegnante madrelingua e con esperienza pluriennale!

Ebraico moderno vs Ebraico biblico

EBRAICO MODERNO VS EBRAICO BIBLICO

Una domanda che spesso mi viene chiesta è ‘ma che differenza c’è tra l’ebraico moderno e l’ebraico biblico?’

Innanzitutto è importante sottolineare che sia quando parliamo di ebraico moderno sia di quello biblico, in realtà parliamo della stessa lingua. Non sono due lingue diverse e separate sebbene due diverse varietà. Ma quindi qual è la differenza tra ebraico moderno ed ebraico biblico? Qui vedremo insieme tutte le differenze tra le due varietà della lingua ebraica e anche gli elementi in comune.

Ebraico moderno VS Ebraico biblico

Questione di tempo

Come già accennato l’ebraico moderno e l’ebraico biblico sono entrambi la stessa lingua, ma utilizzata in momenti diversi lungo la storia.

Quando si parlava in ebraico antico?

L’ebraico antico o ebraico classico o biblico era la lingua usata nel mondo antico. Era una lingua antica emersa nel X secolo a.C., circa tremila anni fa. Era parlato nella terra d’Israele nei tempi biblici. La Bibbia e anche molte delle antiche scritture sono in ebraico antico . La lingua si è evoluta nel tempo ed è diventata una lingua utilizzata solo per la lettura e per la preghiera. Non è più stata parlata. Invece, l’ebraico moderno è la lingua usata in Israele al giorno d’oggi.

Come è nata la lingua ebraica moderna?

Come tante altre lingue, anche l’ebraico ha subito delle trasformazioni nel tempo. Sappiamo tutti che anche la lingua italiana parlata oggi non è uguale a quella che si parlava anche solo cent’anni fa, ma rimane sempre la lingua italiana.

Un fatto interessante riguardo l’ebraico è che l’evoluzione della lingua si è verificata in maniera diversa dall’italiano, dell’inglese e da altre lingue moderne.  I suoi cambiamenti non sono avvenuti attraverso un processo naturale di trasformazione da parte dei suoi parlanti negli ultimi secoli.

La lingua ebraica è rimasta per molti anni senza essere parlata ed era diventata una lingua utilizzata solo per lo studio della Bibbia, la letteratura e la liturgia.

La lingua ebraica fu ripresa e ricostruita come lingua parlata nel 19° secolo, principalmente per opera del linguista di nome Eliezer ben Yehuda.

Ma se l’ebraico è stato ripreso, allora perché l’ebraico moderno è diverso?

Eliezer Ben Yehuda preparò il primo dizionario ebraico moderno. Con il nuovo dizionario, le persone hanno ricominciato ad usare l’ebraico e a parlare la lingua. Bisogna sottolineare però che non avevano semplicemente preso l’ebraico biblico e ricominciato a parlarlo. Furono create nuove parole e la lingua fu adattata alla vita del mondo moderno. A causa dell’influenza delle lingue europee e a causa di altri motivi che vediamo in seguito, la lingua ebraica è cambiata nella sua versione moderna.

È sorprendente pensare che una lingua che era estinta e non parlata nella vita quotidiana negli ultimi 2000 anni sia stata rianimata ed ora sia la lingua ufficiale di Israele. Tuttavia, è importante considerare che la lingua parlata ora è alquanto diversa dall’ebraico biblico.

Ebraico moderno ed ebraico biblico

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 LE DIFFERENZE TRA EBRAICO MODERNO E BIBLICO

Nuove parole

La prima differenza che possiamo notare è un vocabolario leggermente diverso. Certo tante parole dell’ebraico antico sono ancora utilizzate anche nella lingua moderna (come abbiamo detto, parliamo sempre della stessa lingua). Possiamo dire anche che la maggior parte del vocabolario dell’ebraico moderno deriva dall’ebraico biblico. Ma la Bibbia è stata ovviamente scritta in un mondo molto diverso da quello in cui viviamo oggi. Gli argomenti di cui parliamo oggi differiscono sicuramente di quelli di cui si parlava tre mila anni fa. Oggi abbiamo macchine, aerei, telefoni, computer e tante altre cose e anche concetti che in passato non esistevano. Il vocabolario dell’ebraico moderno è stato adattato e notevolmente ampliato per renderlo adatto alla vita moderna.

Alcune parole che esistevano già nell’ebraico biblico si dicono comunque diversamente in ebraico moderno. Ad esempio, la parola ‘io’ in ebraico biblico ‘Anohi’ אנכי, invece si dice ‘Ani’ אני in ebraico moderno.

Anche la quantità delle parole differisce tra i due. Ci sono circa 8.000 parole ebraiche nella Bibbia, mentre l’ebraico moderno ha oltre 70.000 parole. La maggior parte di queste nuove parole sono parole genuinamente ebraiche, parole create intenzionalmente da radici ebraiche, creando un nuovo significato moderno correlato all’antico significato della radice.

La grammatica – perché la grammatica dell’ebraico moderno differisce dalla grammatica dell’ebraico biblico?

In ebraico moderno vi sono delle semplificazioni di alcune strutture linguistiche.

Ci sono alcune strutture complicate nel linguaggio verbale che sono state sostituite da modi grammaticali più “pratici”.  Ad esempio, la declinazione delle parole per formare il possessivo è sostituita dall’uso di una preposizione che indica la forma possessiva של (shel – di). Questo evita la necessità di “declinare” continuamente le parole. Inoltre, alcune forme di coniugazioni verbali più complesse non sono comunemente usate più in ebraico moderno.

La pronuncia

L’ebraico biblico al giorno d’oggi è solitamente pronunciato con la pronuncia dell’ebraico moderno, quindi molte persone non sono consapevoli di come veniva pronunciato l’ebraico biblico. Alcune lettere che si pronunciavano in modo diverso tra loro nei tempi antichi, oggi hanno la stessa pronuncia. Possiamo vedere le lettere Alef א e Ayin ע, che nell’ebraico moderno sono pronunciate ugualmente. Nell’ebraico classico invece le due lettere si pronunciavano in modo diverso, con la Ayin gutturale.

Altri esempi potrebbereo essere la ט  e la ת e anche la ח  e la כ, pronunciate diversamente nei tempi antichi (ed oggi da alcuni israeliani provenienti da paesi arabi), ma nell’ebraico moderno hanno la stessa pronuncia tra di loro.  

Naturalmente la maggior parte dei suoni sono simili e gli israeliani sono consapevoli delle diverse lettere che hanno la stessa pronuncia.

L’ordine delle parole dentro la frase

L’ordine delle parole è leggermente diverso nelle frasi in ebraico biblico e in quello moderno. In ebraico biblico, come in altre lingue semitiche, la costruzione della frase segue lo schema verbo-soggetto-oggetto. Il verbo viene per primo in una frase.

Invece, quando è stato formulato l’ebraico moderno, la struttura è cambiata nella sequenza soggetto-verbo-oggetto. Questa struttura è più facile da utilizzare nella routine quotidiana ed è comune nella maggior parte delle lingue europee.

Forme verbali

Le coniugazioni e le forme verbali sono le stesse nella maggior parte dei casi, ma il significato che trasmettono è leggermente diverso.

Nell’ebraico biblico e in altre lingue semitiche ci sono solo due tempi: perfetto (azione completata) e imperfetto (azione incompleta). Nell’ebraico moderno, il tempo è concettualizzato usando il passato, il presente e il futuro. In altre parole, le azioni sono prima di ora, ora o dopo ora.

L’applicazione della lingua ebraica

Per quali ragioni dovrei imparare l’ebraico moderno o l’ebraico biblico? A cosa servono? Per rispondere a questa domanda vediamo insieme cosa è la lingua ebraica moderna e cosa è quella antica.

Cos’è l’Ebraico moderno?

L’ebraico moderno è la lingua usata oggi per qualsiasi scopo. E’ utilizzata sia in conversazioni colloquiali, sia nella scrittura delle opere letterarie moderne. Nella scrittura di un giornale, di un articolo scientifico, di una rivista di gossip o di un libro su qualsiasi argomento. È utilizzata per leggere qualsiasi cosa su internet, guardando la televisione, o in un discorso formale.

La pronuncia in ebraico moderno ed ebraico biblico

Chi studia l’ebraico moderno mira a comunicare nella lingua in tutti i modi. Impari a parlare, ascoltare qualsiasi conversazione in ebraico e anche a scrivere e leggere qualsiasi testo moderno. Se il tuo obiettivo è conversare in ebraico, vivere in Israele e leggere testi attuali, devi studiare l’ebraico moderno. Devi imparare il vocabolario moderno e la lingua di tutti i giorni.

Cos’è l’Ebraico biblico? In che lingua è scritta la Torah?

La Torah è scritta in ebraico biblico, che è solo una lingua letteraria. L’ebraico biblico è la lingua di 3000 anni fa usata nella letteratura sacra. Il testo biblico è un testo di carattere letterario. La gente non parlava in quel modo, avevano il loro linguaggio colloquiale, il loro “gergo”. Avevano i modi diversi di parlare in diversi gruppi sociali e contesti.

Lo studio dell’ebraico biblico

Studiare l’ebraico biblico non è semplicemente studiare l’ebraico antico. E’ studiare una lingua usata in una letteratura specifica, che è il testo biblico. Lo scopo dello studio dell’ebraico biblico è leggere la Bibbia in ebraico. Studiando l’ebraico biblico non imparerai a conversare, ma la lettura dei testi.

Gli elementi in comune tra ebraico moderno ed ebraico biblico

Cosa è l’alfabeto ebraico biblico?

La  buona notizia è che per iniziare gli studi sia per l'ebraico biblico che per il moderno, il percorso è uno: devi imparare a leggere, e la scrittura è la stessa sia in ebraico biblico sia in ebraico moderno. Imparando a leggere in ebraico potrai studiare sia il biblico che il moderno, o entrambi.

Inoltre, come già accennato, il vocabolario di base è uguale o molto simile tra le due lingue, quindi imparando l’ebraico moderno si può capire anche quello biblico.

Un altro elemento in comune è che le parole in ebraico derivano da radici costituite principalmente da 3 lettere. Diversi tipi di parole vengono creati inserendo quelle radici in ‘schemi’ che determinano i suoni vocalici e le consonanti circostanti. Questo funziona in modo uguale sia nell'ebraico biblico che nell'ebraico moderno.

Chi può leggere la Torah?

Tra le due ‘versioni’ dell’ebraico ci sono delle differenze significative, ma i madrelingua in ebraico possono tranquillamente leggere l'ebraico biblico e capirlo. In Israele laici e religiosi studiano la Bibbia a scuola e, se sono religiosi, studiano continuamente la Bibbia e leggono regolarmente l'ebraico biblico. Attraverso l'esposizione acquisiscono familiarità con le differenze.

Dove si studia l'ebraico?

Se stai pensando di imparare la lingua, possiamo aiutarti con il tuo apprendimento linguistico! Offriamo corsi di ebraico on-line on- demand a cui puoi accedere in qualsiasi ora, da qualsiasi città italiana e non. Roma, Milano, Firenze, Torino, Venezia, Palermo o Bologna o qualsiasi altro luogo - potrai sempre accedere al tuo corso di ebraico!

Sukkot

SUKKOT – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Sukkot è la festa delle capanne ed è la più gioiosa delle tre feste di pellegrinaggio dell’epoca biblica. Qui vediamo insieme alcuni fatti interessanti su questa festa antica e vediamo cosa è esattamente Sukkot – la festa e le sue Parole!

Il significato – Che cosa è Sukkot?

In ebraico, Sukkot, vuol dire ‘capanne’, che è la forma plurale di Sukka (o Sukkah – capanna). Le capanne sono le strutture temporanee che si costruiscono e in cui ci si festeggia durante la settimana in cui cade la festa.

Sukkot – סוּכּוֹת

Sukka / Sukkah – סוּכָּה

Festa – (Hag) – חַג

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Che cosa si festeggia a Sukkot?

Le capanne sono costruite per ricordare ed assomigliare alle capanne che gli ebrei usavano per dormire mentre camminavano nel deserto per 40 anni. Così come afferma il versetto, “Le [vostre] generazioni successive dovrebbero sapere che ho fatto vivere i figli d’Israele in rifugi quando li ho portati fuori dal paese d’Egitto”.

Infatti, le Sukkot sono le prime versioni delle nostre moderne tende da campeggio. Dopo che D-o liberò gli ebrei dalla schiavitù, loro costruirono strutture robuste ma non permanenti che erano facilmente trasportabili e vi si rifugiarono durante il loro viaggio che durò 40 anni verso la Terra d'Israele. In commemorazione di questo fatto, si costruiscono le capanne.

Un altro nome della festa è Hag Ha Assif - la festa del raccolto. Sukkot ha anche una connotazione agricola, segnando il momento in cui sono stati conclusi i raccolti ed è terminata la vendemmia.

Egitto - (Mitzraim) - מִצְרַיִם

Schiavitù - (Avdut) - עַבְדוּת

Hag Ha Assif - חַג הָאָסִיף

Quando cade la festa delle capanne?

Sukkot è la terza delle quattro feste nel mese di Tishrei del calendario ebraico e, viene celebrata cinque giorni dopo lo Yom Kippur e quindici giorni dopo Rosh HaShana. Inizia al calar della notte del 15 (ט"ו in Ghimatria) del mese di Tishrei, quando la luna è piena e dura fino al 21 ( כ"א) di Tishrei.

Yom Kippur - יוֹם כִּפּוּר

Luna - (Yare'ah) - יָרֵחַ

Sukkah

Come costruire una Sukka?

Prima della festa si costruiscono delle capanne e gran parte di Sukkot viene passato dentro di esse.

Una sukka può essere costruita praticamente ovunque, a condizione che sia sotto il cielo. Infatti, passeggiando per le strade in Israele durante questo periodo, si possono vedere le capanne costruite dappertutto.

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Ci sono numerose regole da seguire quando si costruisce una sukka. Le regole e i regolamenti sono descritti in dettaglio nello Shulchan Aruch, la più importante raccolta di leggi ebraiche. Ad esempio, ci dovrebbero essere almeno 3 pareti che misurano almeno 28 pollici di lunghezza e 40 pollici di altezza. Il tetto deve essere realizzato con materiali naturali con alcune parti aperte al cielo. Inoltre, bisogna essere in grado di vedere le stelle attraverso il tetto. Se non vi piace costruire una sukka da soli, potete acquistare un kit- sukka già pronto.

L'interno della sukka è da decorare! Molte capanne sono adornate con disegni fatti dai bambini. Ad esempio, le immagini di frutta e verdura stampate su cartoncino e colorate dai bambini possono essere facilmente appese al tetto della sukka. Anche le catene di carta sono molto utilizzate!

Cielo - (Shamaim) - שָׁמַיִם

Stelle - (Kohavim) - כּוֹכָבִים

Tetto - (Gag) - גַּג

Frutta - (perot) - פֵּרוֹת

Verdura - (Yerakot) - יְרָקוֹת

Cosa si fa durante la festa di Sukkot?

Durante la festa, la capanna diventa la seconda casa, e viene trattata e rispettata come la propria casa. Si trascorre più tempo possibile nella sukka.

Mangiare e dormire dentro la sukka è obbligatorio per i maschi adulti. Si mangiano tutti i pasti, si studia e si passa il tempo libero dentro la Sukka. La famiglia dorme, a volte, tutti insieme, dentro la Sukka.

Casa - (Bait) - בַּיִת

Mangiare - (Le'echol) - לֶאֱכֹל

Dormire - (Lishon) - לִישֹׁון

Che cosa si mangia a Sukkot?

Tra i cibi tradizionali della sukka si possono trovare la challah, piatti in pentola comodi da trasferire nella sukka, a base di una selezione di verdure autunnali. Spesso si mangiano delle zuppe e dei cibi ripieni.

Come si festeggia la fesa di Sukkot?

Sukkot è una festa gioiosa nella tradizione ebraica. Quale modo migliore per festeggiare se non cantando e ballando?

Inoltre è la festa in cui tutti invitano gli amici e i parenti (e anche gli estranei) per stare insieme a loro nella loro Sukka. Si è ospitali con tutti!

Ogni giorno di Sukkot (oltre allo Shabbat) si prende un lulav (ramo verde di palma), tre hadasim (mirti) e due aravot (salici), insieme ad un etrog (cedro). Li si tiene uniti, si benedice e li si scuotono dolcemente in sei direzioni. Questo è spesso indicato come "lulav ed etrog" o "Arba'a Minim" - "le quattro specie".

Cantare - (Lashir) - לַשִּׁיר

Ballare - (Lirkod) - לִרְקֹוד

Le quattro specie - (Arba'at Ha Minim) - אַרְבַּעַת הַמִּינִים

Sukkot - le quattro specie -  lulav, hadas, arava, etrog

Sukkot - simboli

Le quattro specie sono descritte nel terzo libro della Torah, in Levitico 23:40. Il lulav e l'etrog sono benedetti e scossi nella sukka nelle ore mattutine di ciascuno dei sette giorni di Sukkot. Sebbene ci siano numerose interpretazioni dietro il simbolismo di questa coreografia, la più nota è la rappresentazione che la presenza di Dio è continuamente intorno a noi.

Ciascuno delle quattro specie contiene un simbolismo e rappresenta una parte diversa del corpo umano: le foglie di mirto assomigliano agli occhi, il salice indica le labbra e il ramo di palma indica la spina dorsale. L'etrog simboleggia il cuore.

Occhi - (Einayim) - עֵינַיִים

Labbra - (Sfataim) - שְׂפָתַיִים

Spina dorsale - (Amud Shidra) - עַמּוּד שִׁידְרָה

Cuore - (Lev) - לֵב

Festa di pellegrinaggio - Cosa era la festa delle Capanne?

La festa delle capanne è una delle tre feste di pellegrinaggio prescritte nella Torà.

Quali sono le feste del pellegrinaggio? La Torah obbliga gli ebrei a recarsi in pellegrinaggio al Tempio tre volte l'anno - Pesach, Shavuot e Sukkot - portando sacrifici e altre donazioni.

Quanto dura la festa delle capanne?

La risposta è 'dipende'. Come anche alcune altre feste ebraiche, la durata della festa dipende da dove vi trovate. Sei siete in Israele Sukkot dura 7 giorni, se vivete fuori da Israele Sukkot dura 8 giorni. Questa pratica probabilmente derivava dalla difficoltà di comunicare nei tempi antichi. Le feste ebraiche erano tradizionalmente basate sugli avvistamenti della luna. Se vi foste trovati nella diaspora, ci sarebbe voluto del tempo per sapere quando effettivamente avrebbe avuto inizio la festa. Con due date di inizio, si poteva essere abbastanza certi che almeno una di esse fosse corretta. La voce si diffonde molto più rapidamente al giorno d'oggi, ma l'usanza è ormai diventata tradizione.

Dipende - (Talui) - תָּלוּי

Tradizione - (Masoret) - מָסֹורֶת

Cosa è Simchat Torah?

Gli ultimi giorni di Sukkot vengono celebrati in modo molto diverso a seconda di dove abitate.

Immediatamente dopo i sette giorni di Sukkot, entriamo in Shemini Atzeret e Simchat Torah. Nella diaspora, questa festa si estende per due giorni, in Israele è limitata a un solo giorno.

In Israele, il giorno dopo Sukkot vengono celebrate assieme sia Simchat Torah, che il Shemini Atzeret.

Fuori da Israele, Shemini Atzeret viene celebrato il giorno dopo la fine di Sukkot e Simchat Torah ha il suo giorno separato!

Simchat Torah festeggia l'inizio del ciclo annuale della lettura della Torah. La Simchat Torah viene celebrata ballando e cantando con la Torah, mentre si terminano gli ultimi versi dell'ultimo libro del Deuteronomio e, si iniziano a cantare i primi versi della Genesi.

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