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TRADUTTORE ITALIANO EBRAICO - le parole che non devi tradurre

TRADUTTORE ITALIANO EBRAICO – Le parole che non devi tradurre

Ma sapevi che in ebraico ci sono anche le parole in italiano?! Sì sì, quando vai a visitare Tel Aviv o Gerusalemme, puoi tranquillamente continuare ad utilizzare alcuni termini in italiano e ti capiranno tutti (fai attenzione se hai qualche segreto;). Qui vediamo 12 parole italiane che puoi tranquillamente utilizzare parlando l’ebraico. Ci sono le situazioni nelle quali non avrai assolutamente nessun bisogno del traduttore italiano ebraico – le parole che non devi tradurre!

Traduttore italiano ebraico – le parole che non devi tradurre!

L’ebraico moderno, è una lingua che per 2000 anni è stata una lingua quasi morta, non parlata e, utilizzata quasi esclusivamente solo nelle preghiere ebraiche. Alla sua rinascita, è iniziata una nuova sfida, tantissimi nuovi termini, sia fisici che concettuali, non esistevano nei tempi antichi,  e quindi dovevano essere inventati per l’utilizzo nella nuova lingua, oppure, ‘presi in prestito’ da altre lingue.

Così fu che tante parole di altre lingue sono entrate nell’utilizzo nella lingua ebraica e, alcune di queste parole, le conosciamo tutti. Alcuni esempi sono il telefono (Telefon – טלפון), la tecnologia (tehnologhia – טכנולוגיה) e la matematica (matematica – מתמטיקה).

Ma non si tratta solo di queste parole. Lungo la storia, La lingua ebraica, come la maggior parte delle lingue, è stata costantemente influenzata in vari modi da altre lingue. Così la lingua ebraica ha ‘preso in prestito’ parole dall’aramaico, dal greco e dal latino, dal yiddish, dall’arabo, dal russo, e anche dall’inglese. Ma potrebbe sorprenderti, che anche gli italiani possono dire alcune parole nella loro madrelingua, senza doverle tradurre, perché la lingua ebraica ha adottato anche alcune parole italiane.

Quali sono le parole per le quali non devi utilizzare il traduttore italiano ebraico?

Le parole italiane che sono entrate nella lingua ebraica, sono spesso parole dal mondo della musica, ma non solo. Potete dire la parola ‘maestro’ e vi capiranno, oppure ‘concerto’, anche se più spesso questa parola viene trasformata nella parola ‘contzert’.

12 parole italiane che puoi tranquillamente utilizzare parlando l’ebraico

1. Studio – סְטוּדְיוֹ

Inteso come ambiente per lo svolgimento di determinate attività professionali. Questa parola di origine latina può tranquillamente essere utilizzata anche in ebraico. Alcuni esempi potrebbero essere:

 סְטוּדְיוֹ לְרִיקוּד – Studio Le RIkud – Studio di danza

סְטוּדְיוֹ לְעִיצּוּב – Studio Le Itzuv – Studio per il design

סְטוּדְיוֹ לְאִימּוּנִים – Studio Le Imunim – Studio per allenamenti

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2. Cantina – קַנְטִינָה

Anche questa parola si può utilizzare in ebraico. Ma attenzione! Se in italiano è associata al vino, in ebraico prende un significato leggermente diverso. Sempre nell’ambito di gastronomia, se dite ‘cantina’ in ebraico, significa un negozio di bevande e snack, soprattutto per i soldati in una base militare (dove il vino non è consentito).

3. Primadonna – פְּרִימָדוֹנָה

Anche in ebraico ha due significati. Una cantante o ballerina di un'opera, oppure è un soprannome per una persona viziata che pensa che l'ambiente debba adattarsi ai suoi desideri (si utilizza soprattutto per il secondo).

TRADUTTORE ITALIANO EBRAICO - LE PAROLE CHE NON DEVI TRADURRE: primadonna

4. Marina – מָרִינָה

In ebraico, il significato è un porto e un ancoraggio con posti barca e servizi in spiaggia per yacht e piccole barche. Ma non è la Marina militare, che in ebraico si dice Heil Ha Yam – חֵיל הַיָּם.

5. Duetto –  דּוּאֵט

In ebraico dovrete cambiare la parole semplicemente per ‘duet’, ma il significato rimane sempre lo stesso.

6. Sonata –סוֹנָטָה

Anche in ebraico è un brano per suonare uno strumento o, anche un poema lirico con una struttura di 14 versi in rima.

7. Serenata – סֵרֵנָדָה

In ebraico dovrete sostituire la T con la D, e diventa ‘Serenada’, una composizione musicale o un'esibizione in onore di una persona.

8. Paparazzo – פַּפָּרָאצִי

In ebraico, il nome preso dal personaggio di un fotografo nel film La dolce vita di F. Fellini, deve essere utilizzato al plurale. Paparazzi, anche in ebraico, sono i fotoreporter, la cui occupazione principale è fotografare le celebrità.

TRADUTTORE ITALIANO EBRAICO - LE PAROLE CHE NON DEVI TRADURRE: Paparazzi

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9. Ballerina – בָּלֵרִינָה (traduttore italiano ebraico)

Donna che balla, in ebraico si riferisce soprattutto alla danza classica.

10. Carnevale – קַרְנָבָל

Questa parola, che deriva dal latino, in ebraico diventa ‘Carnaval’ - una celebrazione o una sfilata di costumi e balli, di solito ad un orario prestabilito. Oppure una celebrazione, una festa particolarmente allegra o rumorosa.

11 e 12. Ancora due parole - traduttore italiano ebraico

Non hanno bisogno né di spiegazione né di traduzione, e rimangono buonissime anche in ebraico sono Pasta - פַּסְטָה e Pizza - פִּיצָה!

Buon appetito – בְּתֵאָבוֹן (Be Teavon)

Dove puoi imparare a parlare in ebraico senza utilizzare il traduttore italiano ebraico?

Vuoi imparare la lingua ebraica? Ti interessa il Vecchio Testamento e vuoi saper leggere in uno degli alfabeti più antichi al mondo? Vai a lavorare in Israele e devi imparare la lingua moderna in modo facile e pratico? Sei arrivato nel posto giusto!

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HANUKKAH: LA FESTA E LE SUE PAROLE

HANUKKAH: LA FESTA E LE SUE PAROLE

Hanukkah: la festa e le sue parole

La Hanukkah è una festa ebraica, spesso chiamata anche “la festa delle luci”. La festa dura 8 giorni ed è celebrata per onorare l’inaugurazione del Grande Tempio di Gerusalemme, dopo la vittoria degli ebrei sui seleucidi nel 164 a.C.

Hanukkah è festeggiata secondo il calendario ebraico. Comincia sempre al 25esimo giorno del mese ebraico di Kislev. Nel calendario Gregoriano questa data accade tra Novembre e Dicembre.

 חַג (Hag) – Festa, festività

חֲנֻכָּה‎ – Hanukkah

Trottole

Nei tempi in cui gli Ebrei in Israele erano sotto il potere dei seleucidi furono liberi di continuare a vivere la loro vita secondo le tradizioni ebraiche. Continuavano a frequentare il Tempio nella città di Gerusalemme. Il Tempio era il più sacro dei luoghi santi, il centro della vita ebraica.

יְהוּדִי  (Yehudi)- ebreo

יְרוּשָׁלַיִם (Yerushalaim)- Gerusalemme

Il Tempio di Gerusaleme
Il Tempio di Gerusalemme

Quando nel 175 a.C. salì al trono Antioco IV Epifane, proibì agli ebrei di professare la propria fede. Voleva che tutta la gente del suo regno vivesse secondo le usanze greche e questo significava che gli ebrei non potevano più vestirsi, mangiare e anche pregare secondo le loro tradizioni. Antioco fece profanare il Tempio di Gerusalemme, installando idoli e altari per gli dei greci all'interno. Il tempio cominciò ad essere utilizzato per le cerimonie di culto pagano.

מֶלֶךְ (Meleh)- re

יָוָן (Yavan)- Grecia

Grecia

Tanti ebrei temevano per la loro vita e si adeguarono alle disposizioni del re, ma una parte consistente della popolazione si oppose. Non volevano rinunciare alla loro vita secondo i riti dell’ebraismo e volevano rimanere fedeli alle pratiche che distinguevano gli ebrei nel mondo ellenistico: la circoncisione, l’osservanza del sabato e le regole alimentari. Un gruppo coraggioso decise che non si sarebbero sottomessi ad Antioco.

שַׁבָּת (Shabat)- Sabato

la Stella di Davide e il Vecchio Testamento

E cosi nel 167 a.C. il popolo ebraico cominciò ad organizzare un movimento di resistenza e di ribellione; avvenne così la rivolta contro il regime seluicida. Erano determinati a riprendersi il Tempio e a proteggere la loro libertà di culto. Questo movimento si chiamava Maccabei ed era guidato dai figli del sacerdote Mattatia, Yehuda, soprannominato Maccabeo e i suoi fratelli. Erano in pochi in rapporto al numeroso esercito del re, ma erano determinati e potenti nello spirito.

מָכָּבּים  (Maccabim) - Maccabei

Mattatia e i suoi figli

Mattatia, i suoi figli e molti ebrei andarono sui monti per sfuggire alle persecuzioni e per prepararsi alla difesa. Nel 164 a.C. sotto la guida di Yehuda Maccabeo la rivolta raggiunse il culmine. I Maccabei riportarono una grande vittoria sull’esercito del re, liberando così Gerusalemme e il Tempio. Lottarono duramente e, contro ogni previsione, vinsero.

חַיָל (Hayal)- soldato

Casco soldato antica Grecia

I maccabei, ripreso il Tempio, cominciarono a lavorare, a consacrarlo, sistemarlo e pulirlo. Tolsero tutti gli idoli e gli altari che il re aveva messo all'interno. Poi dopo il lavoro fatto, il 25esimo giorno del mese di Kislev (del calendario ebraico) organizzarono una grande festa di inaugurazione.

La storia del miracolo di Hanukkah racconta che quando i Maccabei entrarono nel Tempio, volevano riconsacrare il tempio; i nemici, però avevano consumato tutto l’olio necessario per riaccendere il candelabro del Tempio, chiamato la Menorah. La Menorah si accendeva per onorare D-i-o, e le candele della Menorah erano alimentate da un olio di oliva puro e speciale. Il tempio richiedeva una luce sempre accesa all'interno.

Menorah
Menorah

Dopo la ripresa del Tempio, i Maccabei hanno trovato solo un piccolo vaso con olio. La quantità dell’olio contenuto nel vaso sarebbe stata sufficiente per un solo giorno. Per preparare dell’altro olio puro occorrevano 8 giorni (dato che l’olio per il Tempio doveva essere spremuto a mano), ma miracolosamente il poco olio di questo unico piccolo vaso è bastato per 8 giorni, finche’ ebbero tempo di preparare il nuovo olio.

נֵס (Nes) - miracolo

נֵר (Ner) - candela

אֵשׁ (Esh) - fuoco

שֶׁמֶן (Shemen) - olio

La festa di Hanukkah venne istituita per celebrare questo evento. In ebraico Hanukkah significa “inaugurazione” e commemora la nuova consacrazione del Tempio di Gerusalemme dopo la riconquistata della libertà degli ebrei.

La festa di Hanukkah

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Perché si festeggia la festa di Hanukkah?

La festa celebra questa vittoria dei pochi contro i molti e per ricordare il miracolo dell’olio. Viene aggiunto anche un altro significato di luce contro le tenebre, infatti la festa di Hanukkah viene chiamata anche “la festa delle luci”.

אוֹר (Or) - luce

חַג הָאוּרִים (Hag – Ha- Urim) – la festa delle luci

Hanukkah, Feste ebraiche

Le tradizioni della festa delle luci

Al giorno d’oggi la celebrazione di Hanukkah dura 8 giorni, in onore del miracolo accaduto al Tempio di Gerusalemme.

Si accende un candelabro a nove bracci, la Hanukkiya.  La Menorah del Tempio, aveva 7 bracci e oggi la potete osservare al centro del simbolo ufficiale dello Stato di Israele. La Hanukkiya, che viene accesa durante i giorni della festa, ha 9 bracci. Si accendono così 8 candele. Il nono braccio serve per il Shamash, la nona candela usata per accendere tutte le altre candele. Si accende una candela il primo giorno, due al secondo, tre al terzo e così via. Secondo quanto riferito, la Hanukkiya più grande al mondo si trova in Grand Army Plaza a New York.

Con ogni candela di Hanukkah si illumina un messaggio importante: dobbiamo sempre cercare la luce nelle tenebre, e dobbiamo sempre cercare di mantenere questa luce.  Ogni sera durante i giorni della festa, durante la cerimonia di accensione delle candele, vengono recitate le benedizioni speciali. La cerimonia è seguita dal canto di canti tradizionali.

Si scambiano delle monete di cioccolato e spesso anche regali.

monete di cioccolato, regalo per Hanukkah

מְנוֹרָה (Menora)

חֲנֻכִּיָּה (Hanukkiya)

Hanukkiya
Hanukkiya

Cosa si mangia durante Hanukkah?

Mangiamo cibo fritto per ricordare il miracolo dell’olio. I cibi tradizionali sono principalmente le Levivot (chiamate anche Latkes, delle frittelle di patate) e le Sufganiyot (dei bomboloni cotti nell’olio e ricoperti di zucchero, spesso farciti con marmellata di fragole). Oltre 30 milioni di bomboloni alla marmellata vengono consumati in Israele durante la Hanukkah.

סֻופְגָּנִיָּה - Sufganiya

לְבִיבָה – Leviva

Levivot, cibo tradizionale di Hanukkah
Levivot
Sufganiyot, cibo tradizionale di Hanukkah
Sufganiyot

Per i più piccoli si gioca con delle trottole. Le trottole hanno 4 facce, ognuna recante una lettera dell’alfabeto ebraico:

נ, ג, ה, ש  oppure  נ, ג, ה, פ

L’ultima lettera dipende dal posto in cui ci troviamo. Cosa significano le lettere? E’ un acronimo per la frase in ebraico:

נֵס גָּדוֹל הָיָה פֹּה

“Nes Gadol Haya Po”, “Un grande miracolo accadde qui” se ci troviamo in Israele.

נֵס גָּדוֹל הָיָה שָׁם

“Nes Gadol Haya Sham” invece “Un grande miracolo accadde là”, se ci troviamo fuori dall’Israele.

Trottola per Hanukkah
Trottola

In conclusione, non resta che augurarvi una buona Hanukkah!

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!חַג שָׂמֵחַ (Hag Sameah!) – Buona festa!

Hanukkah
corsi di ebraico online

ALFABETO EBRAICO – COME SI LEGGE IN EBRAICO?

Imparare una nuova lingua vuol dire affrontare le nuove sfide e superarle. Quando si comincia ad imparare la lingua ebraica, una di queste sfide potrebbe essere lo studio di un nuovo alfabeto, l’alfabeto ebraico.

Hai cominciato ad imparare l’ebraico, ma ti trovi in difficoltà con il nuovo alfabeto da imparare? Stai considerare di fare un corso di ebraico online e vuoi cominciare già ora ad apprendere le basi per scrivere e leggere in ebraico? Stai studiando il Vecchio Testamento e vorresti leggerlo in lingua originale? In questo articolo troverai tutte le informazioni di base che riguardano l’alfabeto ebraico moderno ed antico.

l'alfabeto ebraico  - come si scrive in ebraico?

Cosa dovete assolutamente sapere prima di cominciare a studiare l’alfabeto ebraico?

Una delle prime cose da fare, quando si impara l’ebraico online o di persona, è imparare l’alfabeto ebraico. In ebraico si utilizza un alfabeto diverso da quello italiano. Ma come è fatto l’alfabeto ebraico?

L’alfabeto ebraico si chiama alef-bet, a causa delle prime due lettere di esso, Alef (Aleph) e Bet. Non è un caso che la parola ‘alef-bet’ suoni così simile all’ ‘alfabeto’ italiano. L’antico alfabeto ebraico aveva una stretta affinità con l’alfabeto fenicio, e gli antichi greci l’hanno utilizzato come base del loro alfabeto. Le prime due lettere dell’alfabeto ebraico e dell’antico alfabeto fenicio erano aleph e bet, che nell’antico alfabeto greco presero la forma di alfa e beta, nomi che alla fine diedero origine alla parola italiana ‘alfabeto’.

Infatti, molte lettere dell’alfabeto greco hanno nomi simili e si trovano nello stesso ordine (anche se non sempre assomigliano a quelle ebraiche): Alpha, Beta, Gamma, Delta … Zeta … Theta, Kappa, Lambda, Mu , Nu, Pi, Rho, Sigma, Tau.

A differenza della lingua italiana, in ebraico si scrive da destra a sinistra. Questa transizione all’inizio potrebbe essere strana, ma gli alunni del corso di ebraico si abituano molto rapidamente.

Ci sono 22 lettere di base nell’alfabeto ebraico e in più, cinque forme finali (per le lettere kaf, mem, nun, pei e tzadik), che sono presenti solo alla fine (il lato sinistro) di una parola.

Le lettere ebraiche hanno valori numerici. Il metodo di assegnare valori numerici alle lettere dell’alfabeto ebraico si chiama Ghimatria (o Gematria o Ghematria). La Ghimatria è anche un metodo per ricavare intuizioni mistiche e nuove interpretazioni dei testi sacri e ampiamente utilizzato nella cabbala. L’alfabeto ebraico è un sistema straordinariamente adattabile per trasmettere il pensiero. Inoltre, ispira ancora una calligrafia meravigliosa e c’è un intero folklore dedicato a spiegare il significato spirituale di ogni lettera.

Ci sono alcuni suoni che potrebbero essere nuovi da pronunciare per gli alunni italiani. Questi suoni provengono principalmente dalla parte posteriore della gola. Ma non ti preoccupare con un po’ di pratica della pronuncia ci si esercita e riuscirai a pronunciare tutte le lettere!

Tutte le lettere possono servire da consonanti, sebbene quattro lettere possano essere usate anche come vocali. Le vocali da utilizzare nella parola sono indicate da un sistema di segni che si chiama Nikud (o NikKud o Niqqud). Il Nikkud indica ai lettori quali vocali devono utilizzare.  

Esistono diversi stili di scrittura ebraica. La forma stampata dell’alfabeto ebraico, con le lettere quadrate classiche è nota come stampatello (Dfus) e viene utilizzata per libri, il Vecchio Testamento, giornali e segnali stradali. La forma corsiva (Chtav) è utilizzata per scrivere a mano e le lettere sono più rotonde delle lettere in stampatello. Tuttavia, sia i caratteri in stampatello sia in corsivo non sono collegati, come ad esempio succede in italiano. Tutte le lettere rimangono sempre separate.

L’alfabeto ebraico non è usato solo per l’ebraico. Altre lingue che sono scritte usando l’alfabeto ebraico includono l’ yiddish, il ladino e l’ aramaico.

stampatello - alfabeto ebraico

I primi passi per imparare l’alfabeto ebraico

Il primo passo per imparare l’ebraico richiede di memorizzare l’alfabeto in ordine. Dovrai anche imparare i nomi delle lettere ebraiche, come viene pronunciata ogni lettera. Se sei appassionato della Ghimatria potrai imparare anche il valore numerico delle lettere.

Ecco una tabella con il nome e la pronuncia di ogni lettera ebraica nell’alfabeto:

Alfabeto ebraico - corso di ebraico online

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Le vocali – cosa è il Nikud?

Come già accentato prima, per indicare che vocale dobbiamo utilizzare si usa il Nikud. Esso consiste in un sistema dei punti e trattini, messi sopra e sotto (e a volte a lato) della lettera alla quale dobbiamo aggiungere la vocale.

Il Nikud è usato principalmente nel Tanach ( il Vecchio Testamento), nel siddur (libro di preghiere), nei libri per i bambini e nei libri per lo studio della lingua ebraica. Tuttavia, nell’uso quotidiano delle lettere ebraiche, così come nei libri e giornali, il Nikud non viene utilizzato.

Gli israeliani e madrelingua in ebraico non utilizzano il Nikud, non ne hanno bisogno. Chi parla ebraico sa leggere le parole in base al contesto e al riconoscimento delle parole. Anche chi studia ebraico impara pian piano di riconoscere le parole e pronunciarle e leggere senza i puntini. Conoscendo le parole non c’è più bisogno delle indicazioni su come pronunciarle e si può imparare a leggere senza il Nikud.

Nikkud

Il Daghesh – il puntino dentro la lettera

Il Daghesh è il puntino che a volte compare all'interno di una lettera per ragioni grammaticali. Può apparire in quasi tutte le lettere in ebraico. Con la maggior parte delle lettere, il Daghesh non influisce in modo significativo sulla pronuncia della lettera. Nelle lettere Bet, Kaf e Pei, invece, il Daghesh indica che la lettera dovrebbe essere pronunciata con il suo suono duro (b, k, p) piuttosto che con il suo suono morbido (v, h, f). Ad esempio: Bet con un Daghesh si pronuncia Bet, invece senza il Daghesh diventa Vet; Kaf senza Daghesh si pronuncia Haf; Pei senza Daghesh si pronuncia Fei.

Alfabeto ebraico - Le lettere finali in ebraico

Cinque delle lettere ebraiche hanno forme finali. Vale a dire, quando una di queste lettere si trova alla fine di una parola, è scritta in modo diverso rispetto a quando appare all'inizio o nel mezzo di una parola. La modifica della forma di una lettera, tuttavia, non ne cambia la pronuncia o la traslitterazione. Le 5 forme finali sono elencate di seguito:

Forme finali delle lettere ebraiche

Le lettere gutturali

Quattro delle lettere ebraiche sono chiamate gutturali. Sono chiamati gutturali perché sono pronunciati nella parte posteriore della gola. Le consonanti gutturali sono ה, ע, א e ח.

La pronuncia delle lettere ebraiche Alef e Ayin

Alef א e Ayin ע sono muti, privi di qualsiasi valore fonetico. Quindi come dovresti pronunciarli quando si presentano con parole ebraiche?

Quando queste due consonanti si incontrano in una parola, nessuna delle due consonanti avrà un valore fonetico; verranno pronunciate solo le vocali assegnate. Ciò significa che se a una א o ע viene assegnata una vocale "a", verrà pronunciata solo quella vocale. A questo punto, quindi, è solo importante sapere che א e ע sono muti e solo le vocali loro assegnate avranno un valore fonetico.

Le lettere che sono facilmente confondibili

Per lo studente principiante, alcune coppie o gruppi di consonanti a volte possono assomigliarsi e confondersi. Probabilmente avrai anche notato che alcune lettere ebraiche possono suonare allo stesso modo.

Lettere che hanno un aspetto simile, ma non uguale!

  1. ב (Bet) - כ (Kaf)
  2. ה (Hei) - ח (Ḥet) - ת (Tav)
  3. שׂ (Sin) - שׁ (Shin)
  4. ם (Mem nella sua forma finale) - ס (Samek)
  5. ד (Dalet) - ר (Resh)
  6. ו (Vav) - ז (Zayin)
  7. ו (Vav) - ן (Nun nella sua forma finale)
  8. ך (Kaf nella sua forma finale) – ר (Resh)

Consonanti in ebraico che si pronunciano in modo uguale

  1. ט (Tet) - ת (Tav)
  2. כּ (Kaf) - ק (Kof)
  3. ס (Sameh) - שׂ (Sin)
  4. כ (Haf) - ח (Het)
  5. א (Alef) - ע (Ayin)

Cosa sono i numeri ebraici?

L'ebraico non ha un insieme separato di caratteri per rappresentare i numeri e si utilizzano i numeri come in Italia. Piuttosto, come già accennato prima, si utilizza la Ghimatria, un metodo dove  ogni lettera dell'alfabeto ebraico rappresenta un valore numerico. Questi valori possono essere usati come numeri, in modo simile al modo in cui i romani usavano alcune delle loro lettere (I, V, X, L, C, D, M) come numeri. Le consonanti da א a ט rappresentano i numeri 1–9. Le consonanti da י a צ rappresentano i numeri 10–90 (10, 20, 30, ecc.). E da ק a ת rappresentano i numeri 100, 200, 300 e 400.

Poiché ogni lettera dell'alfabeto ha un valore numerico, ogni parola ha anche un valore numerico. Il valore numerico di una parola è determinato sommando i valori di ogni lettera. L'ordine delle lettere all'interno della parola è irrilevante per il loro valore.

Per fare gli esercizi di Ghimatria, clicca qui.

Gematria - Ghimatria - Ghematria

DOVE POSSO IMPARARE L'ALFABETO EBRAICO?

Comprendere la lingua ebraica è un modo per riconnetterci alla cultura ebraica, ad Israele e al Vecchio Testamento. Una delle grandi cose dei nostri giorni ed età è che anche se non riesci a trovare una scuola che ti insegni la lingua ebraica moderna ed antica, i corsi online possono offrirti un'opportunità unica per imparare l'ebraico.

Se vuoi saperne di più sulla lingua ebraica moderna, puoi provare i  nostri corsi di ebraico online da corsoebraico.com.

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alfabeto ebraico - corso di ebraico moderno online
10 motivi per fare un corso di ebraico online

10 MOTIVI PER FARE UN CORSO DI EBRAICO ONLINE

Il concetto dei corsi di lingua è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Al giorno d’oggi, hai accesso a lezioni di qualità quando e dove vuoi, purché tu possa collegarti online. Essere fisicamente presenti in una classe non è più l’unica opzione per imparare una lingua, e ci sono tantissimi motivi per fare un corso di ebraico online.

corso di ebraico online


Guardando il mondo che sta cambiando velocemente intorno a noi, a volte è difficile accettare l’idea di lasciarsi alle spalle l’aula convenzionale e di affrontare la nuova era digitale. Potresti chiedere “ma un’istruzione online è equivalente ad un’istruzione in classe?” In tantissimi casi la risposta è “assolutamente sì!”.

Un corso online si è rilevato un metodo di apprendimento utile e valido per apprendere una nuova lingua. Questo metodo non è solo equivalente a quello tradizionale, ma ci sono anche delle buone prove che l’istruzione online presenta alcuni vantaggi significativi rispetto alle lezioni in classe. Alcuni di questi vantaggi potrebbero sorprenderti.

Continua a leggere per scoprire i 10 motivi per i quali è meglio fare un corso di ebraico online.

Cosa si intende quando si dice “ambiente di apprendimento online”?

Innanzitutto, vediamo insieme cosa è l’apprendimento online? L’apprendimento online è un’istruzione che si svolge su internet. Viene spesso definito “e-learning” ma anche con altri nomi. È il termine che descrive qualsiasi apprendimento che avviene a distanza e non in modo tradizionale in aula.

Tra i tanti vantaggi dell’apprendimento online, troverai che l’educazione virtuale ti permette di godere di un orario più flessibile, può ridurre il costo dei tuoi studi e può consentire di apprendere più facilmente l’ebraico.

Gli alunni preferiscono imparare l’ebraico online o in classe?

Mentre prima della pandemia la maggior parte delle lezioni di ebraico si svolgevano in classe, durante il periodo delle quarantene tanti hanno scoperto la possibilità di studiare online. Infatti, al momento in cui si poteva tornare in classe, tanti alunni hanno chiesto di continuare le lezioni di ebraico online. Il 90% degli studenti oggi pensa che l’apprendimento online sia uguale o migliore dell’esperienza tradizionale in classe. Ogni studente deve valutare la propria situazione e decidere in base alle proprie esigenze e obiettivi come imparare l’ebraico. In seguito quindi ci si chiede qual è il metodo migliore per studiare una lingua, e in particolare, l’ebraico?

Qual è il modo migliore per studiare l’ebraico?

Ci sono diversi metodi con i quali si può imparare l’ebraico, in classe o online. Certo, nonostante lo studio in classe ha i suoi vantaggi, non si può ignorare la comodità con la quale potresti partecipare ai corsi online. Ormai l’apprendimento online sta diventando l’approccio più utilizzato al raggiungimento degli obiettivi di studio della lingua ebraica, per una serie di motivi.

Indipendentemente se un ambiente educativo in aula renda difficile per te l’apprendimento o se ci siano ostacoli sulla tua strada, come un lavoro, le responsabilità familiari, o semplicemente non hai un corso di ebraico vicino la tua abitazione, un ambiente di apprendimento online può fornirti dei corsi che stai cercando e la flessibilità di cui hai bisogno per mantenere la tua routine quotidiana.

Scopri alcuni dei vantaggi di cui puoi beneficiare passando ad un ambiente di apprendimento online.

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Perché fare un corso di ebraico online è meglio che in classe?

1 – Dove studiare ebraico in Italia? Con i corsi online non sei più vincolato dalla geografia!

Stavi cercando un corso di ebraico a Roma, un corso di ebraico a Milano o a Torino? Vivi in un luogo che dista più di un’ora dal corso di ebraico più vicino? Il corso è troppo lontano per te, e perdi tantissimo tempo nel traffico solo per arrivare ogni volta a lezione? Vuoi seguire un corso di ebraico nella tua città, ma non ci sono abbastanza iscritti per aprire un corso in presenza? Da questo momento in poi tutti questi motivi non possono più essere la tua scusa per non imparare la lingua ebraica 😉

Un vantaggio importante di un corso online è che il corso è sempre accessibile. Gli enormi progressi nella tecnologia hanno reso i corsi di ebraico più vicini a te che mai. Con un computer e l’accesso ad Internet l’intero mondo della lingua ebraica può essere tuo, indipendentemente da dove vivi. Non è più necessario spostarsi da un luogo all’altro o seguire un programma rigido, l’istruzione online ti consente di studiare da qualsiasi parte del mondo. L’aula virtuale è disponibile ovunque.

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2 - È flessibile

Per molti alunni, il vantaggio principale dei corsi online riguarda la flessibilità di pianificazione delle loro giornate. Inoltre, alcuni programmi consentono ai richiedenti di iniziare un corso in una sola data all’anno, invece con i corsi on-dmend si può cominciare il corso in qualsiasi momento.

In un corso in aula, le lezioni saranno programmate ad un'ora specifica del giorno, in un posto specifico e il tuo programma sarà formato in base alla disponibilità delle lezioni. Se sei attualmente impiegato e i corsi non sono disponibili dopo l'orario di lavoro, può essere difficile seguire i corsi.

Quando frequenti un corso su una piattaforma online, ti consente una maggiore autonomia nel decidere il proprio programma. Ciò significa che puoi studiare quando è conveniente per te. Sarai in grado di accedere e completare il lavoro del corso, studiare e fare i compiti, il tutto in orari che possono adattarsi alla tua giornata, invece di riorganizzare il tuo programma per aggirare gli orari di lezione in classe.

Un corso online consente allo studente di impostare il proprio ritmo di apprendimento. Di conseguenza, l'utilizzo di una piattaforma educativa online consente un migliore equilibrio tra lavoro, impegni di famiglia e studio, quindi non è più necessario rinunciare a nulla. Non c'è più motivo di rinunciare ai tuoi impegni quotidiani per adattarti agli orari del corso.

3 – E’ più economico

I corsi di lingua possono essere costosi, ma seguire un corso  online può fornire agli alunni diversi modi per risparmiare. A differenza dei corsi in classe, l'istruzione online tende ad essere più conveniente.

In un corso svolto in presenza, bisogna considerare anche i costi del materiale didattico. I corsi virtuali spesso sfruttano le risorse virtuali, e il materiale è spesso disponibile gratuitamente. Questo si traduce in non avere spese per i libri di testo.

I costi dei corsi possono anche variare tra i programmi online e in presenza. Il costo dei corsi online può essere inferiore a quello di molti corsi in presenza.

L’altro risparmio si percepisce non dovendo fare il pendolare alla classe che può aiutarti a risparmiare sui costi di trasporto. Non solo risparmierai sul carburante e sulla manutenzione dell'auto, ma risparmierai anche sui costi del parcheggio.

Tra tutte queste fonti di risparmio, la riduzione dei costi può essere un enorme vantaggio delle lezioni online. In altre parole, l'investimento monetario è minore, ma i risultati possono essere migliori rispetto ad altre opzioni.

4 - Un'esperienza di apprendimento personalizzata - puoi imparare al tuo ritmo

Con l'apprendimento online, puoi stabilire tu stesso il tuo ritmo personale di studio. Questo può fornirti maggiori possibilità di imparare adeguatamente anche da autodidatta.

A differenza delle lezioni in classe nei quali dovrai prendere appunti velocemente durante le lezioni in modo da poter rivedere il materiale in un secondo momento, le lezioni online ti consentono di rivedere il materiale del corso tutte le volte che vuoi e nel momento in cui sei più concentrato. Le lezioni saranno sotto forma di video, che possono essere guardati, messi in pausa e rivisti secondo necessità in modo da poter essere sicuri di seguirli.

Spesso è possibile accedere a materiale molto vario come video, esercizi ed eBook online. Questo contenuto extra è disponibile in qualsiasi momento da qualsiasi luogo, il che ti offrirà un'esperienza di studio più dinamica e su misura.

Inoltre, questo metodo offre anche la posibilità di poter completare rapidamente il materiale delle lezioni che sono più facili per te, così puoi dedicare più tempo a concentrarti sulle lezioni che potresti trovare più difficili. Le lezioni online, quindi, ti offrono anche la flessibilità per le tue esigenze individuali.

5 - Un ambiente di apprendimento personalizzato più confortevole

Un metodo per facilitare l'apprendimento è essere in grado di studiare in un ambiente che sia confortevole per te.

Quando stai imparando a casa, puoi creare la tua atmosfera unica che è favorevole alle tue esigenze di studio. Se stai facendo un corso online, puoi scegliere di frequentarlo da casa, in un bar o in una biblioteca vicino  a casa tua.

Questo può eliminare le distrazioni, avere uno spazio di lavoro confortevole e avere gli strumenti necessari per lavorare a portata di mano senza dover portare un sacco di cose in classe.

Studiando in un ambiente che preferisci, con l'apprendimento autodidattico, il risultato può essere un'esperienza di apprendimento più personalizzata.

Un ambiente di apprendimento personalizzato più confortevole

6 – Avrai un accesso ripetuto ai materiali del corso e sarai in grado di accedere facilmente a qualsiasi documentazione necessaria

Laddove una lezione tradizionale ti mette alla prova sulle tue migliori capacità di prendere appunti, le presentazioni video possono essere guardate e rivisitate secondo necessità. Se uno studente non ha compreso del tutto alcuni dei contenuti trattati in una lezione video, può tornare indietro e riascoltarli. Gli studenti possono utilizzare i video delle lezioni come strumento supplementare per aiutarli a fare anche i compiti.

Un altro vantaggio aggiuntivo di studiare l'ebraico online è che tutta la documentazione necessaria per l'apprendimento sarà archiviata e facilmente accessibile. Tutte le comunicazioni e i materiali di formazione verranno archiviati sul sito del tuo corso per consentirti un accesso più semplice. Nel caso di un corso in classe, invece, l'acquisizione di queste informazioni richiederà la frequenza alle lezioni e la presa di appunti.

7 -  Feedback immediato

L'integrazione dei corsi con la tecnologia offre numerosi vantaggi. Invece di aspettare giorni o settimane dopo aver fatto gli esercizi e i compiti, spesso puoi ottenere un feedback immediato. In un ambiente di classe tradizionale, gli studenti potrebbero dover attendere una o due settimane per ricevere un feedback sui loro compiti. Ricevendo un feedback prima, gli studenti possono imparare più velocemente e apportare modifiche per compiti futuri.

8 - Acquisirai e migliorerai nuove abilità tecniche

L'apprendimento online non solo ti aiuterà a raggiungere il tuo obiettivo principale,di imparare l'ebraico, ma può anche aiutarti ad acquisire nuove competenze che saranno utili in altri contesti.

Svolgendo i tuoi studi online, sarai esposto ad una serie di strumenti di apprendimento digitale, e sistemi di gestione dei contenuti. Non ti preoccupare, sono dei sistemi digitali ud uso facilissimo, ma comunque forse sarà una nuova competenza imparata.

migliorare l'ebraico e le abilità tecniche

9 -  La gestione del tuo tempo con un corso di ebraico online

Mentre i vantaggi dell'apprendimento online includono la flessibilità di completare i compiti nel momento più conveniente per l'alunno, egli deve comunque gestire il proprio tempo con saggezza.

I corsi online insegnano agli alunni come gestire meglio il proprio tempo poiché l'alunno ha la responsabilità di impegnarsi con il corso invece di presentarsi semplicemente in classe in un giorno e un'ora assegnati. Di conseguenza, essi non solo acquisiscono conoscenze dai corsi, ma affinano anche le loro capacità di gestione del tempo.

In più ogni alunno decide per se stesso se ha bisogno di più tempo per afferrare un concetto, e può prendere questo tempo. Invece, le persone che vogliono lavorare più velocemente possono farlo. Quindi, studiare online ti insegna abilità di gestione del tempo, ti spinge ad accettare nuove responsabilità e ad avere maggiore autonomia.

Avrai anche più tempo libero!

Poiché la tua agenda non è dettata dalle lezioni, puoi dedicare più tempo a fare le cose che desideri. E non dover fare il pendolare significa anche risparmiare tempo perché non è necessario viaggiare da e per la classe.

traffico per andare a una lezione di ebraico in classe, meglio online!


Quel tempo extra può essere utilizzato in qualsiasi modo tu voglia, come concentrarti sulla tua carriera o passare del tempo con la tua famiglia. Tutto ciò di cui hai bisogno è un dispositivo digitale e una connessione a Internet e hai accesso agli strumenti necessari per imparare meglio l'ebraico.

10 - Otterrai una migliore automotivazione

Un'altra abilità che svilupperai durante il processo di apprendimento online è l'automotivazione. In un ambiente online, dovrai sviluppare adeguate capacità di gestione del tempo e mantenerti motivato a completare le attività e rimanere in pista in modo da poter completare il corso e raggiungere i tuoi obiettivi ed imparare l'ebraico.

Quindi è meglio fare un corso di ebraico online?

Gli insegnanti ormai sanno da tempo che persone diverse acquisiscono informazioni in modi diversi. Purtroppo i metodi educativi in vari corsi hanno faticato ad adattarsi a queste nozioni.

Se un ambiente educativo in una classe fisica ti rende difficile l'apprendimento o se ci sono ostacoli sulla tua strada, come un lavoro o responsabilità familiari, forse è il momento di considerare un corso online.

L'apprendimento in classe richiede che tu debba viaggiare in un luogo specifico per acquisire le conoscenze desiderate. L'apprendimento in classe può essere meno conveniente dell'apprendimento online e molti studenti oggi preferiscono l'apprendimento online per la facilità di accessibilità.

L'apprendimento online è un ambiente più autonomo e motivato, che ti fa affrontare più decisioni e sfide non solo per quanto riguarda il materiale di apprendimento, ma anche come dare forma alla tua giornata per ottenere il tempo studiare di cui hai bisogno.

Nei corsi online, gli alunni possono scegliere il momento più adatto per completare le letture e i compiti. Poiché i corsi sono online, i corsi possono essere completati ovunque ci sia una connessione a Internet.

Che tu stia cercando una maggiore flessibilità, acquisire le conoscenze della lingua ebraica o semplicemente essere in grado di apprendere con comodità nel tuo ambiente, un corso di ebraico online può fornirti l'opportunità che stai cercando e la flessibilità di cui hai bisogno per lavorare nella tua routine quotidiana.

Dove fare un corso di ebraico online?

Se sei alla ricerca di un corso di ebraico online, sei arrivato nel posto giusto! corsoebraico.com offre corsi di ebraico on-demand, con un'insegnante madrelingua e con esperienza pluriennale!

Sukkot

SUKKOT – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Sukkot è la festa delle capanne ed è la più gioiosa delle tre feste di pellegrinaggio dell’epoca biblica. Qui vediamo insieme alcuni fatti interessanti su questa festa antica e vediamo cosa è esattamente Sukkot – la festa e le sue Parole!

Il significato – Che cosa è Sukkot?

In ebraico, Sukkot, vuol dire ‘capanne’, che è la forma plurale di Sukka (o Sukkah – capanna). Le capanne sono le strutture temporanee che si costruiscono e in cui ci si festeggia durante la settimana in cui cade la festa.

Sukkot – סוּכּוֹת

Sukka / Sukkah – סוּכָּה

Festa – (Hag) – חַג

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Che cosa si festeggia a Sukkot?

Le capanne sono costruite per ricordare ed assomigliare alle capanne che gli ebrei usavano per dormire mentre camminavano nel deserto per 40 anni. Così come afferma il versetto, “Le [vostre] generazioni successive dovrebbero sapere che ho fatto vivere i figli d’Israele in rifugi quando li ho portati fuori dal paese d’Egitto”.

Infatti, le Sukkot sono le prime versioni delle nostre moderne tende da campeggio. Dopo che D-o liberò gli ebrei dalla schiavitù, loro costruirono strutture robuste ma non permanenti che erano facilmente trasportabili e vi si rifugiarono durante il loro viaggio che durò 40 anni verso la Terra d'Israele. In commemorazione di questo fatto, si costruiscono le capanne.

Un altro nome della festa è Hag Ha Assif - la festa del raccolto. Sukkot ha anche una connotazione agricola, segnando il momento in cui sono stati conclusi i raccolti ed è terminata la vendemmia.

Egitto - (Mitzraim) - מִצְרַיִם

Schiavitù - (Avdut) - עַבְדוּת

Hag Ha Assif - חַג הָאָסִיף

Quando cade la festa delle capanne?

Sukkot è la terza delle quattro feste nel mese di Tishrei del calendario ebraico e, viene celebrata cinque giorni dopo lo Yom Kippur e quindici giorni dopo Rosh HaShana. Inizia al calar della notte del 15 (ט"ו in Ghimatria) del mese di Tishrei, quando la luna è piena e dura fino al 21 ( כ"א) di Tishrei.

Yom Kippur - יוֹם כִּפּוּר

Luna - (Yare'ah) - יָרֵחַ

Sukkah

Come costruire una Sukka?

Prima della festa si costruiscono delle capanne e gran parte di Sukkot viene passato dentro di esse.

Una sukka può essere costruita praticamente ovunque, a condizione che sia sotto il cielo. Infatti, passeggiando per le strade in Israele durante questo periodo, si possono vedere le capanne costruite dappertutto.

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Ci sono numerose regole da seguire quando si costruisce una sukka. Le regole e i regolamenti sono descritti in dettaglio nello Shulchan Aruch, la più importante raccolta di leggi ebraiche. Ad esempio, ci dovrebbero essere almeno 3 pareti che misurano almeno 28 pollici di lunghezza e 40 pollici di altezza. Il tetto deve essere realizzato con materiali naturali con alcune parti aperte al cielo. Inoltre, bisogna essere in grado di vedere le stelle attraverso il tetto. Se non vi piace costruire una sukka da soli, potete acquistare un kit- sukka già pronto.

L'interno della sukka è da decorare! Molte capanne sono adornate con disegni fatti dai bambini. Ad esempio, le immagini di frutta e verdura stampate su cartoncino e colorate dai bambini possono essere facilmente appese al tetto della sukka. Anche le catene di carta sono molto utilizzate!

Cielo - (Shamaim) - שָׁמַיִם

Stelle - (Kohavim) - כּוֹכָבִים

Tetto - (Gag) - גַּג

Frutta - (perot) - פֵּרוֹת

Verdura - (Yerakot) - יְרָקוֹת

Cosa si fa durante la festa di Sukkot?

Durante la festa, la capanna diventa la seconda casa, e viene trattata e rispettata come la propria casa. Si trascorre più tempo possibile nella sukka.

Mangiare e dormire dentro la sukka è obbligatorio per i maschi adulti. Si mangiano tutti i pasti, si studia e si passa il tempo libero dentro la Sukka. La famiglia dorme, a volte, tutti insieme, dentro la Sukka.

Casa - (Bait) - בַּיִת

Mangiare - (Le'echol) - לֶאֱכֹל

Dormire - (Lishon) - לִישֹׁון

Che cosa si mangia a Sukkot?

Tra i cibi tradizionali della sukka si possono trovare la challah, piatti in pentola comodi da trasferire nella sukka, a base di una selezione di verdure autunnali. Spesso si mangiano delle zuppe e dei cibi ripieni.

Come si festeggia la fesa di Sukkot?

Sukkot è una festa gioiosa nella tradizione ebraica. Quale modo migliore per festeggiare se non cantando e ballando?

Inoltre è la festa in cui tutti invitano gli amici e i parenti (e anche gli estranei) per stare insieme a loro nella loro Sukka. Si è ospitali con tutti!

Ogni giorno di Sukkot (oltre allo Shabbat) si prende un lulav (ramo verde di palma), tre hadasim (mirti) e due aravot (salici), insieme ad un etrog (cedro). Li si tiene uniti, si benedice e li si scuotono dolcemente in sei direzioni. Questo è spesso indicato come "lulav ed etrog" o "Arba'a Minim" - "le quattro specie".

Cantare - (Lashir) - לַשִּׁיר

Ballare - (Lirkod) - לִרְקֹוד

Le quattro specie - (Arba'at Ha Minim) - אַרְבַּעַת הַמִּינִים

Sukkot - le quattro specie -  lulav, hadas, arava, etrog

Sukkot - simboli

Le quattro specie sono descritte nel terzo libro della Torah, in Levitico 23:40. Il lulav e l'etrog sono benedetti e scossi nella sukka nelle ore mattutine di ciascuno dei sette giorni di Sukkot. Sebbene ci siano numerose interpretazioni dietro il simbolismo di questa coreografia, la più nota è la rappresentazione che la presenza di Dio è continuamente intorno a noi.

Ciascuno delle quattro specie contiene un simbolismo e rappresenta una parte diversa del corpo umano: le foglie di mirto assomigliano agli occhi, il salice indica le labbra e il ramo di palma indica la spina dorsale. L'etrog simboleggia il cuore.

Occhi - (Einayim) - עֵינַיִים

Labbra - (Sfataim) - שְׂפָתַיִים

Spina dorsale - (Amud Shidra) - עַמּוּד שִׁידְרָה

Cuore - (Lev) - לֵב

Festa di pellegrinaggio - Cosa era la festa delle Capanne?

La festa delle capanne è una delle tre feste di pellegrinaggio prescritte nella Torà.

Quali sono le feste del pellegrinaggio? La Torah obbliga gli ebrei a recarsi in pellegrinaggio al Tempio tre volte l'anno - Pesach, Shavuot e Sukkot - portando sacrifici e altre donazioni.

Quanto dura la festa delle capanne?

La risposta è 'dipende'. Come anche alcune altre feste ebraiche, la durata della festa dipende da dove vi trovate. Sei siete in Israele Sukkot dura 7 giorni, se vivete fuori da Israele Sukkot dura 8 giorni. Questa pratica probabilmente derivava dalla difficoltà di comunicare nei tempi antichi. Le feste ebraiche erano tradizionalmente basate sugli avvistamenti della luna. Se vi foste trovati nella diaspora, ci sarebbe voluto del tempo per sapere quando effettivamente avrebbe avuto inizio la festa. Con due date di inizio, si poteva essere abbastanza certi che almeno una di esse fosse corretta. La voce si diffonde molto più rapidamente al giorno d'oggi, ma l'usanza è ormai diventata tradizione.

Dipende - (Talui) - תָּלוּי

Tradizione - (Masoret) - מָסֹורֶת

Cosa è Simchat Torah?

Gli ultimi giorni di Sukkot vengono celebrati in modo molto diverso a seconda di dove abitate.

Immediatamente dopo i sette giorni di Sukkot, entriamo in Shemini Atzeret e Simchat Torah. Nella diaspora, questa festa si estende per due giorni, in Israele è limitata a un solo giorno.

In Israele, il giorno dopo Sukkot vengono celebrate assieme sia Simchat Torah, che il Shemini Atzeret.

Fuori da Israele, Shemini Atzeret viene celebrato il giorno dopo la fine di Sukkot e Simchat Torah ha il suo giorno separato!

Simchat Torah festeggia l'inizio del ciclo annuale della lettura della Torah. La Simchat Torah viene celebrata ballando e cantando con la Torah, mentre si terminano gli ultimi versi dell'ultimo libro del Deuteronomio e, si iniziano a cantare i primi versi della Genesi.

Corsoebraico.com è un importante mezzo di apprendimento dell'ebraico che offre corsi online on-demand, e materiali per l'apprendimento dell'ebraico.

Hag Sameah - !חַג שָׂמֵחַ

Hag Sameah - !חג שמח

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA – parte 2

Hai cominciato a studiare l’ebraico? Stai facendo i tuoi primi passi in questa meravigliosa strada dello studio di una lingua nuova, ma antica allo stesso tempo? Qui troverai tutte le domande sulla lingua ebraica 2 che forse volevi chiedere ma non hai mai osato!

Tutte le domande sulla lingua ebraica 2

Come si scrive e si legge l’alfabeto ebraico?

Per leggere in ebraico dovresti imparare un nuovo (ma il realtà molto vecchio) alfabeto, che è l’alfabeto ebraico. In ebraico si legge da destra a sinistra. L’ebraico è una lingua semitica e, come la maggior parte delle lingue semitiche antiche, l’alfabeto non ha le vocali. Quindi per cominciare ad imparare a leggere si utilizza il ‘Nikud ‘.

Cosa è il 'Nikud '? E' un sistema di indicazione con puntini e trattini, tracciati sopra e sotto le lettere. Questo metodo serve per indicare come bisogna pronunciare correttamente le parole e in un certo senso 'sostituiscono' la presenza delle vocali.

Questo sistema è utilizzato nel Tanah (Il vecchio Testamento), ma anche nei libri per i bambini e per gli studenti principianti di ebraico. I madrelingua ebraico non utilizzano il Nikud e scrivono e leggono senza di esso.

Tutte le domande sulla lingua ebraica 2: Come scrivono gli israeliani?

La maggior parte degli israeliani scrivono in ebraico. Gli israeliani scrivono da destra a sinistra con l'alfabeto ebraico. molto facile!

L'alfabeto ebraico
L'alfabeto ebraico

Cosa vuol dire Aleph?

Aleph o Alef è la prima lettera dell'alfabeto ebraico, chiamato anche Alef - Bet (o Aleph - Beit).

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Tutte le domande sulla lingua ebraica 2: Chi parla ebraico?

Culturalmente, la lingua ebraica è considerata la lingua del popolo ebraico. L’ebraico moderno è una delle lingue ufficiali dello stato di Israele (assieme all’arabo e all’inglese), pertanto è utilizzata dai 9 milioni di abitanti di Israele, tra cui ebrei, cristiani, musulmani ed altri, e inoltre la parlano circa 550.000 israeliani che vivono all’estero.

Tutte le domande sulla lingua ebraica 2: Cosa vuol dire "Baruch Ha Shem"?

Baruch Ha Shem - בָּרוּךְ הַשֵּׁם è un'espressione di gratitudine a Dio e, anche una risposta positiva quando si chiede a una persona come sta.

Come si dice "auguri" in ebraico?

In ebraico la parola auguri dipende dal motivo per cui si fa gli auguri.

Ad esempio, se vorresti fare gli auguri per il compleanno 'Mazal Tov' - מַזָּל טוֹב sarà il modo giusto per farli. Altri motivi per i quali si può dire Mazal Tov (o Mazel Tov, come lo dicono di solito gli americani) potrebbero essere la nascita del bambino o anche la laurea.

Invece, se vorresti fare gli auguri per una delle festività del calendario ebraico dovresti dire 'Hag Sameah' - חַג שָׂמֵחַ.

Come si scrivono i numeri in ebraico?

I numeri in ebraico si scrivono esattamente come in italiano! 🙂 Esiste però un altro modo con il quale potete scrivere i numeri e si chiama la Gematria (o la Ghimatria).

La ghimatria è un sistema numerico in cui le lettere dell’alfabeto ebraico corrispondono a numeri. Cosi si può esprimere ogni numero tramite le 22 lettere dell'alfabeto ebraico!

Come si calcola la gematria?

Ci sono diversi modi per calcolare il valore numerico delle lettere nell’alfabeto ebraico. Il metodo principale consiste nell’assegnare a ogni lettera un suo valore specifico.

Le prime dieci lettere dell’alfabeto hanno i valori 1-10; la lettera Alef uguale a 1, Bet a 2, Gimmel a 3 e così via fino alla Yud, la decima lettera dell’alfabeto, uguale a 10.

Le prossime 9 lettere hanno i valori 20, 30, 40…100 e le restanti lettere hanno i valori di 200, 300 e 400.  

La lettera, Kaf, quindi è uguale a 20, poi Lamed, uguale a 30 e così via fino alla Kuf, che ha il valore di 100. Le ultime tre lettere, Resh, Shin, Taf, uguali a 200, 300 e 400 in corrispondenza.

1 - Aleph - א
2 - Bet - ב
3 - Gimel - ג
4 - Daleth - ד
5 - Heh - ה
6 - Vav - ו
7 - Zayin - ז
8 - Het - ח
9 - Tet - ט
10 - Yud - י
20 - Kaf - כ
30 - Lamed - ל
40 - Mem - מ
50 - Nun - נ
60 - Samech - ס
70 - Ayin - ע
80 - Peh - פ
90 - Tzady - צ
100 - Koof - ק
200 - Reish - ר
300 - Shin - ש
400 - Taf - ת
500 - Kaf (finale) - ך
600 - Mem (finale) - ם
700 - Nun (finale) - ן
800 - Peh (finale) - ף
900 Tzady (finale) ץ

Esistono anche degli esercizi per praticare questo metodo!

Tutte le domande sulla lingua ebraica 2: Quando si dice "Shalom"?

Si può dire Shalom sia quando si incontra sia per il saluto d'addio. Inoltre si può scrivere come un saluto all'inizio o alla fine di una lettera.

Quando si dice "Chag Sameah"?

Si dice Chag Sameah - חַג שָׂמֵחַ, quando si augura una buona festa, utilizzata per qualsiasi festività ebraica!

Lezioni di ebraico - dove le posso trovare?

Le lezioni di ebraico si possono trovare facilmente online. Esistono lezioni private e di gruppo e puoi anche studiare ebraico da autodidatta, consultando il nostro sito per qualsiasi domanda che potresti avere lungo gli studi! Inoltre ci sono tanti corsi online, che potrai fare nel tuo tempo libero, negli orari che sono comodi per te e direttamente da casa tua!

Corso di ebraico online

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA – parte 1

Hai cominciato a studiare l’ebraico? Stai facendo i tuoi primi passi in questa meravigliosa strada dello studio di una lingua nuova, ma antica allo stesso tempo? Qui troverai tutte le domande sulla lingua ebraica che forse volevi chiedere ma non hai mai osato!

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA

Come si scrive in ebraico? Come si scrivono le lettere ebraiche?

Del primo alfabeto ebraico si ha notizia in epoca biblica ed è strettamente correlato all’alfabeto fenicio, l’alfabeto verificato più antico del mondo. A differenza della maggioranza delle lingue, in quali si scrive da sinistra a destra, in ebraico si scrive da destra a sinistra. Nell’alfabeto della lingua ebraica moderna ci sono 22 lettere. Non esistono lettere maiuscole e minuscole in ebraico e, alcune lettere in ebraico si scrivono in modo diverso a seconda della loro posizione nella parola. Inoltre, in ebraico ci sono lettere diverse per una scrittura a mano e per la stampa , un po’ come lo stampatello e il corsivo in italiano.

Come si chiama l'alfabeto israeliano?

L'alfabeto Israeliano è l'alfabeto ebraico. L'alfabeto ebraico si chiama Alef - Bet, con il nome delle prime due lettere in esso.

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA - Come si scrive in ebraico? Come si scrivono le lettere ebraiche?

Quanto è difficile imparare l'ebraico?

L’ebraico è facile! Ma come? Ti starai chiedendo: la lingua con le lettere quadrate strane che si scrive da destra a sinistra è facile?! D’accordo, l’ebraico ha anche alcuni elementi diversi, particolari rispetto alle altre lingue, come qualsiasi altra nuova lingua. Però non è tutto cosi spaventoso come potrebbe sembrare e l’ebraico è più semplice di quanto pensi!

Il primo motivo perché questa lingua è facile è perché l’alfabeto ebraico è facile. Ci sono soltanto 22 lettere da imparare. Tra queste lettere solo 5 hanno anche una “forma finale”. Vuol dire che hanno un aspetto diverso se si presentano alla fine della parola, rispetto a quando sono collocate in altre posizioni. Questo fa sì che ci sono solo 27 nuovi simboli da imparare a riconoscere.

Inoltre, non ci sono tante parole nella lingua moderna ebraica, c’è solo UN articolo e soltanto 3 tempi verbali. L’ ebraico è una lingua con tanta logica nella sua costruzione e, inoltre ha preso in prestito tante parole da altre lingue. Per tutti questi motivi, qualsiasi persona può imparare facilmente la lingua ebraica!

Le domande sulla lingua ebraica: Come si ringrazia in ebraico?

Forse la parola più importante che dovrai sapere in ebraico: 'TODA' - תּוֹדָה

Per dire 'grazie mille' potresti dire semplicemente: 'TODA RABA' - תּוֹדָה רַבָּה

E se proprio vuoi far vedere le tue conoscenze della lingua potresti utilizzare i termini 'ROV TODOT' - רוֹב תּוֹדוֹת, oppure 'RAV TODOT' - רַב תּוֹדוֹת per dire 'grazie mille' in modo più formale.

Le domande sulla lingua ebraica: Come si risponde a "Shalom"?

Che cosa vuol dire 'SHALOM' - שָׁלוֹם ? Shalom è una parola di saluto, detta quando ci si incontra o ci si separa. Shalom vuol dire anche 'Pace'.

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Cosa si risponde allora quando qualcuno vi dice la parola 'Shalom'? Puoi semplicemente rispondere con la stessa parola 'Shalom'. Oppure utilizzare lo slang, dicendo 'Hey' - הַיְי o 'Ahalan' - אַהֲלֶן (Aabbiamo già detto che in ebraico si utilizzano anche tante parole di altre lingue?:)

Se invece vuoi mostrare la tua vera padronanza della lingua ebraica, potresti rispondere 'SHALOM U BRA'HA' - שָׁלוֹם וּבְרָכָה, una risposta semplice ed elegante!

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA - parte 1 - Shalom, Hey, Ciao

Come si dice "buongiorno" in ebraico?

Quando vuoi augurare a qualcuno il Buongiorno, puoi dire semplicemente:

'BOKER TOV' - בֹּוקֶר טוֹב

Un altro modo elegante per dire buongiorno, oppure rispondere se qualcuno dice 'BOKER TOV' è con l'espressione 'BOKER OR' - בֹּוקֶר אוֹר (letteralmente 'una mattina di luce').

Le domande sulla lingua ebraica: Cosa vuol dire "Mazel Tov"?

Mazel tov , o come si dice correttamente in ebraico 'Mazal Tov' - מַזָּל טוֹב , è una benedizione per esprimere gli auguri per un evento felice e significativo. In poche parole, vuol dire semplicemente 'Auguri'!

Cosa vuol dire Shanah Tova? Quando si dice "Shanah Tovah"?

SHANAH TOVA - שָׁנָה טוֹבָה è l'augurio che si fa per il capodanno ebraico. Se vuoi dirlo come un vero israeliano, puoi fare una bella figura dicendo:

'SHANAH TOVA U METUKA' - שָׁנָה טוֹבָה וּמְתוּקָה (auguri di un anno buono e dolce).

Qual è il valore numerico delle lettere ebraiche?

Ogni lettera ebraica corrisponde ad un valore numerico, e può essere utilizzata per scrivere numeri e per un’interpretazione numerica delle parole.

Il fatto di poter convertire le lettere in numeri e viceversa ha portato, nella mistica ebraica, al metodo interpretativo chiamato “Ghimatria”. Nella ghimatria (o Ghematria) si cercano relazioni tra parole e nomi della Bibbia, correlandone i valori numerici e viceversa.

La ghimatria o ghematria è un sistema numerico in cui le lettere dell’alfabeto ebraico corrispondono a numeri. La ghimatria calcola l’equivalente numerico di parole e frasi sommando i numeri delle lettere. Questo fa sì che si può “fare lo spelling” delle parole con i numeri . Inoltre i numeri che corrispondono alle lettere possono sommarsi nelle parole ottenendo nuovi valori numerici.

Le domande sulla lingua ebraica: Quando si dice "Refua Shalema"?

Si dice 'REFUA SHLEMA' - רְפוּאָה שְׁלֵמָה quando si fanno gli auguri di guarigione ad una persona malata o ferita. Altri modo per dire REFUA SHLEMA possono essere

'HA'HLAMA MEHIRA' - הַחְלָמָה מְהִירָה, oppure 'TIHIYE BARI' תִּהָיֶה בָּרִיא.

Dove si studia l'ebraico?

Ci sono diversi corsi di ebraico, per conoscere questa lingua magica.

Puoi cominciare a studiare ebraico da autodidatta, consultando il nostro sito per qualsiasi domanda che potresti avere lungo il tuo studio!

Inoltre ci sono tanti corsi online, che potrai fare nel tuo tempo libero, negli orari che sono comodi per te e direttamente da casa tua!

TUTTE LE DOMANDE SULLA LINGUA EBRAICA - parte 1

10 PROVERBI IN EBRAICO CHE DOVETE CONOSCERE

Proverbi in ebraico che dovete conoscere

Avete cominciato ad imparare l’ ebraico? State valutando se cominciare a studiare questa magica lingua? Qui potete avere un assaggio dei 10 proverbi in ebraico che dovete assolutamente conoscere!

1. עַל טַעַם וְעַל רֵיחַ אֵין לְהִתְוַכֵּחַAl Ta’am Ve Reah Ein Lehitvakeah (Proverbi in ebraico)

Traduzione: non si discute dell’odore e del gusto.

Significato: Ogni persona ha il proprio gusto e non esiste un’unica verità . A qualcuno può piacere il mare e all’altro la montagna. Una persona adora mangiare l’ Hummus ed a un’altra persona invece piace la Tahina.

Proverbi in ebraico - Al Ta'am Ve Reah Ein Lehitvakeah

 2. טוֹב לִהְיוֹת זָנָב לָאֲרָיוֹת מֵאֲשֶׁר רֹאשׁ לַשּׁוּעָלִים – Tov Lihiyoth Zanav La Arayoth Ma’asher Rosh La Shu’alim

Traduzione: Meglio essere la coda dei leoni che la testa delle volpi

Per capire questo proverbio bisognerebbe utilizzare un po’ di immaginazione. Praticamente significa che è meglio essere un membro minore di un buon gruppo che un leader prominente di un gruppo cattivo.

Proverbi in ebraico - Tov Lihiyoth Zanav La’arayoth Ma’asher Rosh Lashu’alim

3. כָּל הַפּוֹסֵל בְּמוּמוֹ פּוֹסֵל – Kol Ha Possel Be Mumo Possel (Proverbi in ebraico)

Traduzione: Chi critica un altro, critica se stesso

L’origine di questo proverbio è nel Talmud Bavli. Significa che il ‘difettoso’ che vedi nell’altro è quello che non va in te stesso. Ad esempio, una persona che si lamenta di un’altra persona che è disordinata, in realtà ha un grande “casino” a casa sua.

4. אַל תִּסְתַּכֵּל בַּקַּנְקַן אֶלָּא בְּמָה שֶׁבְּתוֹכוֹ – Al tistakel ba qanqan, ela be ma she be toho

Traduzione: Non guardare il barattolo, ma cosa c’è dentro.

Significa che la maggior parte delle persone guarda le cose superficialmente, invece di cercarne il valore reale. Ad esempio, una persona molto bella e carina, ma con un carattere molto antipatico – bisognerebbe giudicarla secondo il carattere e non dalla sua apparenza.

 Al tistakel ba qanqan, ela be ma she be toho

5. וְאָהַבְתָּ לְרֵעֲךָ כָּמוֹךָ – Ve Ahavta Le Reaha Kamoha (Proverbi in ebraico)

Traduzione: Ama il tuo prossimo come te stesso

L’origine del proverbio è nel libro Levitico del Vecchio Testamento. Il significato è che bisogna trattare sempre le persone nello stesso modo in cui vorresti essere trattato tu.

Ve Ahavta Le Reaha Kamoha

6. אֵין הַנַּחְתֹּם מֵעִיד עַל עִסָּתוֹ -  Eyn Ha nah’tom Meid Al Issato

Traduzione: Il fornaio non dovrebbe commentare il suo impasto

Perché il fornaio non dovrebbe commentare il suo impasto? Perchè non è capace di guardare in modo obiettivo il suo lavoro. In pratica, significa di non metterti in mostra. Lascia che il tuo lavoro parli da solo.

Eyn Ha nah’tom Meid Al Issato

7. סַיֵּג לְחֹכְמָה שְׁתִיקָה - Syag Le Hokhma Shtikah

Traduzione: Il silenzio è il recinto della saggezza

L'origine di questo proverbio è nel libro "Pirkei Avot", e significa che è meglio tacere che parlare ed essere considerato uno sciocco.

Proverbi in ebraico - Syag Le Hokhma Shtikah

8. לֹא כֹּל יוֹם פּוּרִים - Lo Kol Yom Purim

Traduzione: Non tutti i giorni è Purim

Purim è una delle feste più gioiose tra le feste nel calendario ebraico. Il proverbio significa che non ogni giorno c'è una festa, ci sono giorni buoni e ci sono giorni meno buoni.

9. מֵרוֹב עֵצִים לֹא רוֹאִים אֶת הַיַּעַר - Merov Etzim Lo Ro’im Et Ha Ya’ar

Traduzione: Non si vede la foresta a causa degli alberi

Il significato è che qualcuno è concentrato sugli alberi, invece che sulla foresta. Sta guardando i dettagli e per questo motivo perde il quadro generale.

Proverbi in ebraico - Merov Etzim Lo Ro’im Et Ha Ya’ar

10. אֵין דָּבָר הָעוֹמֵד בִּפְנֵי הָרָצוֹן - Ein Davar Ha Omed Bifney Ha Ratzon

Traduzione: Nessuna cosa può resistere alla volontà

L'origine di questo proverbio è nel libro dello Zohar. Vuol dire che quando qualcuno vuole qualcosa davvero, non c'è niente che lo può fermare. Dove c'è la volontà, si trova un modo. Per esempio, se qualcuno vi chiede come siete riusciti ad imparare a scrivere e leggere in ebraico, voi potete rispondere utilizzando questa frase!

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Ein Davar Ha Omed Bifney Ha Ratzon
PURIM - LA FESTA E LE SUE PAROLE IN EBRAICO

PURIM – LA FESTA E LE SUE PAROLE

Purim – la festa e le sue parole

La storia della festività ebraica di Purim (in ebraico פורים, trad. Sorti) viene raccontata nella Meghilat Ester, il Libro di Ester. Il libro di Ester è l’ultimo delle Cinque Meghilot nella Bibbia ebraica.

Il libro di Ester – (Meghilat Ester) מְגִילַּת אֶסְתֵּר

Purim viene celebrato il 14 o il 15 del mese ebraico di Adar. Negli anni che si chiamano ‘Shana Meuberet’ (ovvero gli anni dove si aggiunge un mese in più) Purim viene festeggiato nel mese ebraico Adàr Bet, così da mantenere l’intervallo tra Purim e Pésach, di circa trenta giorni.  In tutte le città la festa si festeggia il 14 di Adar, ma a Gerusalemme e nelle città che avevano le mura all’epoca di Giosù Ben Nun, la festa cade il 15 di Adar.

La data del 13 del mese di Adar è un giorno di digiuno in memoria del digiuno fatto da Ester. Questo digiuno viene quindi chiamato “Digiuno di Ester” e dura dall’alba fino a dopo il tramonto di quel giorno.

Alba – (Zriha) זְרִיחָה

Tramonto – (Shki’a) שְׁקִיעָה

Il nome Purim proviene dalla parola “pur” (פוּר), che significa sorte.

Nel racconto della Meghillàth Ester si narra come Haman decretò lo sterminio degli ebrei fissandone la data per mezzo della sorte, e poi (attenzione spoiler!) si racconta del ribaltamento di un destino che sembrava inesorabile. Vediamo insieme la storia di Purim.

Purim

La storia di Purim

Il banchetto del re Assuero

Tanti anni fa a Susa (la capitale di Persia) governava il re di Persia, Assuero. Egli governava dall’India fino all’Etiopia, su centonovanta province.

Per festeggiare il terzo anniversario del suo regno, il re Assuero organizzò un banchetto della durata di sei mesi, a cui erano stati invitati le persone più importanti del regno.

Durante il banchetto Assuero obbligò sua moglie Vashtì a partecipare, e a presentarsi davanti agli invitati per far vedere a tutti la sua bellezza. In seguito al rifiuto della moglie di partecipare al banchetto fatto preparare dal re, egli la uccise.

Banchetto – (Mish’te) מִשְׁתֶּה

Assuero – (Ahashverosh) – אֲחַשְׁוְרֹאשׁ

Invitati – (Muzanim) מוּזְמָנִים

La nuova regina Ester

Assuero iniziò la ricerca di una nuova consorte. Vennero convocate le ragazze più belle da tutto il paese, per poter far scegliere al re Assuero la sua futura nuova moglie. Una delle ragazze portate al palazzo del re fu Ester, un’orfana ebrea, cresciuta con lo zio Mordechai. Mordechai consigliò Ester di non rivelare al re la sua appartenenza religiosa. Fra tutte le ragazze il re scelse e incoronò regina  Ester come nuova regina.

Bella – (Yafa) יָפָה

Moglie – (Isha) אִשָּׁה (anche ‘donna’)

Re – (Meleh) מֶלֶךְ

Regina – (Malcha) מַלְכָּה

Megilat Ester

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Il complotto per uccidere il re

Durante i cinque anni seguenti lo zio Mordechai si recava ogni giorno al palazzo del re per sapere come stesse la sua nipote Ester. Un giorno, sentì parlare due persone della corte del re, che si chiamavano Bigtan e Teresh; essi volevano avvelenare Assuero.

Mordechai venendolo a sapere, avvertì il Re, salvandogli la vita. I traditori Bigtan e Teresh  furono condannati a morte e il fatto venne registrato sui libri delle cronache di corte.

Palazzo del re – (Armon Ha meleh) אַרְמוֹן הַמֶּלֶךְ

Veleno – (Ra’al) רַעַל

Libro – (Sefer) סֵפֶר

Megilat Ester - libro di Ester
.

Haman diventa il consigliere del re

Assuero nominò Haman il consigliere del re. Haman comandò a tutta la gente del regno di inchinarsi davanti a lui, così tutti, alla sua vista dovettero inginocchiarsi in sua presenza. L’unico a non farlo fu Mordechai che rispettava il precetto di piegarsi solo di fronte al proprio D-o e non voleva inchinarsi davanti ad Haman.

Haman, infastidito  dal rifiuto di Mordechai di riconoscerne la sua superiorità, chiese ed ottenne dal re che tutti gli ebrei del regno fossero uccisi, in un giorno che sarebbe stato tirato a sorte (pur).

Il re accettò la proposta del Haman di uccidere tutti gli ebrei e fu così tirata a sorte la data del 13 di mese di Adar, in cui venne programmato da Haman di uccidere tutti gli ebrei e prendere i loro possedimenti.

Inchinarsi – (Lehishtahavot) לְהִשְׁתַּחֲווֹת

Piano, programma – (Tohnit) תּוֹכְנִית

Ester aiuta a salvare il suo popolo

Mordechai venuto a sapere del piano di Haman, si rivolse ad Ester perché intercedesse, le chiese di indurre il Re a ripensare questa decisione. Lei gli rispose che nessuno, se non chiamato, poteva recarsi dal Re, pena la morte. Mordechai le disse che forse per questo momento storico lei fu scelta di essere la regina, per salvare gli ebrei.

Ester, decisa a presentarsi comunque dal re, radunò tutti gli ebrei per un digiuno di 3 giorni, al termine del quale avrebbe incontrato il Re. Per i tre giorni seguenti Ester, Mordechai e tutto il popolo ebraico osservarono il digiuno.

Digiuno – (Tsom) צוֹם

Le orecchie di Haman

Il banchetto di Ester

Al termine dei tre giorni di digiuno, pur consapevole che presentarsi davanti al re senza essere stata chiamata equivalesse ad una condanna a morte, Ester lo fece.

Il re, accettò l’incontro, non la condonnò a morte e promise di fare quel che desiderava. La Regina chiese ad Assuero di offrire un banchetto e di invitarci anche Hamàn.

Giorno – (Yom) יוֹם

Invitare – (Lehazmin) לְהַזְמִין

L’inizio della ribalta

Zeresh, la moglie di Haman, propose di preparare un albero alto e di chiedere al re di impiccare Mordechai su quel albero.

Una notte Assuero non riuscì  a prendere sonno, stava a letto e leggeva nei libri delle cronache della corte. Egli lesse la parte dove era registrata la storia in cui Mordechai gli salvò la vita dal complotto dei traditori. Il re si accorse così di non aver mai ringraziato Mordechai e voleva ringraziarlo ancora per il fatto di avergli salvato la vita.

In quel momento, subito dopo la lettura, si presentò Haman al re per chiedere che Mordechai venisse impiccato sul’albero che aveva fatto allestire. Il re lo precedette e gli chiese, pensando a Mordechai, un consiglio su cosa si potesse fare per onorare un uomo. Haman, pensando che il re volesse onorarlo, rispose di vestire l’uomo con gli abiti della corte del re, di dargli un cavallo e di presentarlo a tutti con onore per le strade della capitale Susa. Ma subito al termine della risposta di Haman, Assuero gli ordinò di fare quanto appena detto in onore di Mordechai.

Albero – (Etz) עֵץ

Consiglio – (Etza) עֵצָה

Vita – (Haim) חַיִּים

Cavallo – (Sus) סוּס

Il capovolgersi degli eventi

Ester organizzò quindi il suo secondo banchetto in cui chiese la presenza di Haman. Lei chiese al re supplicandolo di salvare il suo popolo e lei stessa, in quanto ebrea, rivelando così la sua identità. Il re così interessato chiese chi fosse l’architetto di tale piano ed Ester indicò Haman. Assuero prese coscienza della situazione eliminando gli ordini crudeli di Haman e ribaltando così il destino degli ebrei. Haman fu impiccato allo stesso albero che aveva fatto preparare per Mordechai e invece Mordechai fu nominato il consigliere del re.

Salvare – (Lehazil) לְהַצִּיל

Ester Assuero e Haman

La festa di Purim

Dopo il giorno 13 del mese di Adar, il giorno stabilito per lo sterminio degli ebrei, essi festeggiarono la loro vittoria!

Il 13 di Adar si pratica il digiuno, in ricordo dei digiuno dalla regina Ester, durante il quale il popolo Ebraico fece penitenza per propiziare la propria salvezza.

I giorni del 14 e 15 sono i giorni in cui Mordechai istituì, con cadenza annuale, la commemorazione della salvezza degli ebrei dall'annientamento, e quindi la festa di Purim.

Mordechai stabilì le Mizvot che bisogna seguire in tutte le generazioni, ovvero: la lettura della Megilat Ester, fare un banchetto, mandare dei Mishloah Manot e fare dei regali l’un l’altro.

Ebrei – (Yehudim) יְהוּדִים

Mishloah Manot – מִשְׁלוֹחַ מָנוֹת

Come si festeggia Purim?

Purim è un giorno interamente dedicato all’allegria, si assiste alla lettura della Megilat Ester nel Tempio, si partecipa al banchetto dedicato alla festa, si mangia e si beve tanto in compagnia. Ci si maschera, è usanza travestirsi, anche durante la funzione al tempio, a ricordo del ribaltamento delle sorti, quando gli ebrei stavano per essere annientati e la sorte si capovolse. Purim, infatti, vuol dire ‘sorti’ in ebraico, ed è anche conosciuto come il Carnevale Ebraico.  Inoltre, si fanno doni a chi è meno fortunato, per renderlo partecipe della festa.

Mascherina – (Maseha) מַסֵּכָה

Festività – (Hag) חַג

Purim

Secondo la tradizione si regala agli amici e ai vicini dei Mishloah Manot, un sacchetto con dolci e dei piccoli e grandi regali. Si mangiano dei dolcetti tradizionali a forma di triangolo , chiamati ‘orecchie di Haman’,  dei biscotti di pasta frolla ripieni al centro di marmellata o altre conserve.

Orecchie di Haman – (Oznei Haman) אוֹזְנֵי הַמָּן

Triangolo – (Meshulash) מְשֻׁלָּשׁ

Oznei Haman, hamantaschen
Oznei Haman

La meghillat Ester deve essere letta sia la sera del 13 che la mattina del 14 di Adar, durante la lettura, è usanza fare molto rumore, utilizzando il Raashan, ogni qualvolta viene pronunciato il nome di Haman.

Raashan
Raashan

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Purim

L’ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

l'alfabeto ebraico lungo la storia

Lo sviluppo dell’alfabeto ebraico negli anni

Quando cominciamo ad imparare l’ebraico, una delle prime cose nuove che dobbiamo apprendere è un nuovo alfabeto. Vediamo insieme le fasi dello sviluppo dell’alfabeto ebraico negli anni, fino ad arrivare all’ebraico moderno, dall’invenzione delle lettere fino ad oggi.

Le prime forme scritte

Fino all’invenzione dei primi simboli scritti, la gente parlava la loro lingua e trasmetteva e insegnava la lingua esclusivamente a voce.

Le prime forme scritte (non contando i disegni antichi nelle caverne, che rappresentavano in se’ un modo di scrittura), risalgono a circa 5000 anni fa. Derivano dalla Mesopotamia, dove è stato utilizzato l’alfabeto samaritano.

L’alfabeto samaritano era costituito da simboli, ciascuno di quali rappresentava un termine. Un’altra scrittura antica è quella egiziana con i famosi geroglifici egizi. La scrittura cinese è stata inventata circa 4000 anni fa, ed è un tipo di scrittura che utilizza i simboli e non le lettere.

L’alfabeto ebraico negli anni

Come è usuale nei primi alfabeti, l’alfabeto ebraico antico presenta diverse varianti locali e mostra anche lo sviluppo nel tempo. Qui vedremo come è cambiato l’alfabeto ebraico negli anni.

L’alfabeto, che poi fu adottato, con modifiche successive, dalla maggior parte del mondo, e che originò i vari alfabeti utilizzati ancora oggigiorno, deriva dall’alfabeto protocananeo (alfabeto proto-sinaitico). E’ uno dei più antichi alfabeti conosciuti.

Dall’alfabeto protocananeo fu sviluppato l’alfabeto fenicio, che divenne uno dei maggiori sistemi di scrittura, diffuso in Europa e Medio Oriente. La maggior parte degli alfabeti moderni si basano su questo alfabeto, incluso l’alfabeto greco, quello latino, il cirillico, l’arabo e ovviamente l’alfabeto ebraico.

L’alfabeto ebraico, quindi, è una delle forme sviluppate dell’alfabeto protocananeo. Dall’alfabeto protocananeo si è sviluppato l’alfabeto fenicio, che costituiva la base per la scrittura dell’alfabeto paleo-ebraico, utilizzata fino all’epoca del secondo tempio. L’alfabeto paleo-ebraico, cosi come anche l’ebraico moderno, aveva 22 lettere, avente solo consonanti, ed era scritto da destra a sinistra.

L’alfabeto paleo-ebraico e quello fenicio si svilupparono dall’alfabeto protocananeo. L’alfabeto paleo- ebraico era in uso durante l’età del bronzo. Questo alfabeto fu rimpiazzato dall’alfabeto aramaico (anch’esso derivato dall’alfabeto protocananeo).

L’alfabeto ebraico moderno apparentemente era derivato dall’alfabeto aramaico piuttosto che dall’alfabeto alfabeto paleo- ebraico, ma nondimeno era fortemente influenzato da quest’ultimo. 

La variante quadrata, alla base dell’alfabeto ebraico moderno, si sviluppò a partire dall’alfabeto aramaico. Fu utilizzato dall’epoca del secondo tempio in poi, quando ha sostituito l’alfabeto paleo-ebraico.

Confronto tra l’alfabeto paleo-ebraico e quello moderno:

Confronto tra l’alfabeto paleo-ebraico e quello moderno - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Una piccola curiosità riguardo l’alfabeto greco

Quando l’alfabeto fenico fu adottato dal greco, sono avvenute alcune modifiche dell’alfabeto. Alcune delle lettere hanno cambiato direzione (scritte da sinistra a destra e non viceversa):

( ב, ג, ה, כ, ר);

altre sono state ruotate di 90 gradi ( א, ד, ל, ש).

Alcune lettere non sono state modificate o modificate solo minimamente (ח, ט, נ, ע, ו);

inoltre si sono aggiunte tre lettere (φ, χ, ψ).

I nomi delle lettere non sono stati modificati in modo significativo.

Col tempo, l’alfabeto greco divenne la radice per lo sviluppo di altri diversi alfabeti.

L’alfabeto ebraico negli anni – tutte le lettere

Vediamo insieme l’origine dei nomi antichi delle lettere dell’alfabeto.

Dal nome originale della lettera (dall’alfabeto protocananeo) attraverso i cambiamenti che lettere hanno subito (in seguito alle modifiche della scrittura di queste lettere, o semplicemente per semplificare la loro pronuncia).

Una parte delle lettere dell’alfabeto ebraico ha lo stesso nome da più di 4000 anni!

Alef – א

La prima lettera dell’alfabeto protocananeo probabilmente era chiamata all’inizio “Etsba” (אֶצְבַּע- dito) nel 18 esimo secolo a.C.

300 anni dopo la prima lettera dell’alfabeto protocananeo cambia forma e si chiama “Alef”, che all’epoca significava un “bue”. Nel 13esimo secolo a.C. la lettera si scriveva a forma di un tipo di triangolo, attraversato da una riga, quali simboleggiavano le corna.

I scrittori antichi cercavano un modo più  comodo per scrivere questa lettera. Così  intorno al 10imo secolo a.C. il triangolo viene posizionato in orizzontale. I greci adottano la lettera e la mettono verticalmente, in modo in cui conosciamo oggi la lettera A. Il simbolo di questa lettera passa poi cosi come è al lattino e alle altre lingue derivanti.

La lettera Alef - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Bet - ב

E’ nata circa 4000 anni fa e si chiamava “Bet”, derivante dalla parola “bait” (בַּיִת - casa). Dal 12esimo secolo a.C. il modo di scrivere la lettera è cambiato, senza lasciare traccia del simbolo della casa, però il nome della lettera è rimasto uguale.

Quando i greci adottarono la scrittura cnaanita, intorno al 10-9 secolo a.C., chiamano la seconda lettera dell’alfabeto beta (Ββ).

La lettera Beit - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Gimel - ג

In principio fu chiamata probabilmente con il nome del cammello “gamal” (גָּמָל). Nelle scritture antiche non è presente un disegno di cammello ma solo due righe che ricordono presubimente il collo e la testa del cammello.

La terza lettera dell’alfabeto greco, la gamma, ha la forma simile a quella dell’alfabeto protocananeo (Г).

La lettera Gimel - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Dalet - ד

E’ nata sotto il nome “Dag” (דָּג - pesce), nei secoli successivi ha cambiato forma per semplificare la sua scrittura e ha preso una forma di triangolo. In seguito ha cambiato anche il nome ed è diventata “delet” (דֶּלֶת - porta), probabilmente essendo il simbolo simile ad una porta antica, forse porta di una tenda. In seguito il nome “delet” è stato modificato con il nome “dalet”, utilizzato ancora oggi, per semplificare la pronuncia.

La lettera Dalet - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Hei - ה

Il nome nell’alfabeto protocananeo era “He”, che oggigiorno si pronuncia “hu” (הוּא - “lui”, per indicare una persona) e, infatti, aveva la forma di una persona. Ha preso la forma della lettera di oggi dall’11esimo secolo a.C. in poi.

La lettera Hei - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Vav -ו

E’ stata chiamata “vav” (וָו), l’appendino. La vav antica era a forma di un chiodo grande.

La lettera Vav - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Zain - ז

Probabilmente il suo nome nell’alfabeto protocananeo era “zanav” (זָנָב - coda). Nell’11esimo secolo a.C. la lettera ha cambiato forma e anche il nome, diventando “zain” (זַיִן - nella lingua cnaanita significava una parte della lama dell’arma, o del coltello).

La lettera Zain - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Het - ח

Con l’invenzione dell’alfabeto protocananeo la lettera è stata chiamata “Halon” (חַלּוֹן – finestra). Intorno al 10° secolo a.C. il nome della lettera cambia e diventa “het” (combinando la prima lettera della parola con l’ultima lettera dell’alfabeto חת), probabilmente per facilitare la pronuncia del nome della lettera. Il numero delle linee nella lettera si riduce pian piano (in greco, infatti, diventa la H, con una sola linea orizzontale).

La lettera Het - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Tet - ט

Probabilmente chiamata all’inizio “Tabur” (all’epoca significava "il centro", "in mezzo"). Anche in questo caso il nome della lettera è stato modificato e diventato “Tet” (combinando anche qui la prima lettera della parola con l’ultima lettera dell’alfabeto טת), che poi è diventato טית.

La lettera Tet - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Yod – י

Questa lettera è stata chiamata “mano” (יָד - Yad), che poi, durante gli anni, è diventata Yod oppure Yud.

La lettera Yud

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Kaf - כ

Prende il suo nome dal palmo della mano “Kaf yad” (כַּף יָד). Nell’alfabeto fenicio sono state disegnate solo le dita (togliendo la linea lunga che rappresentava il resto del braccio). I greci l’hanno adottata come la lettera Kappa (con un simbolo che ricorda quattro dita).

La lettera Kaf

Lamed – ל

Probabilmente fu chiamata all’inizio “lula’a”  לוּלָאָה (un nodo). In seguito il nome è diventato Lamed, un cambiamento che è stato completato al 10esimo secolo a.C.. Il braccio sinistro della lettera è diventato più lungo, assomigliando ad un attrezzo di guida per il bestiame, chiamato “melamed bakar” (מְלַמֵּד בָּקָר), all’epoca chiamato “lamed bakar”. Da qui presubilmente deriva anche il nome della lettera.

La lettera Lamed

Mem - מ

Probabilmente chiamata all’inizio Maim (acqua- מַיִם). In seguito è stata aggiunta una linea dritta alla forma dell’acqua, con diverse varietà. La trasformazione del nome della lettera da Maim a Mem (togliendo la Yud), è stato fatto per facilitare la pronuncia.

La lettera Mem - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Nun - נ

Il primo nome della lettera era Nahash (serpente  - נָחָשׁ). Durante gli anni la lettera ha subito diverse modifiche e cosi è stato cambiato anche il nome della lettera ed è diventato Nun.

La lettera Nun - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Sameh - ס

Nell’alfabeto protocananeo si chiamava “Semeh” con la forma di un palo con tre gradini (si presume che fosse un attrezzo fatto di legno). Il nome Semeh si è trasformato in Sameh per facilitare la pronuncia del nome della lettera. I greci l’hanno chiamata Xi (Ξ). La forma della lettera non è stata trasformata dal greco ad altre lingue. In latino è stata utilizzata la lettera X.

La lettera Sameh - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Ain - ע

Chiamata “Occhio” (Ain – עַיִן). Durante gli anni la forma della lettera è stata trasformata diverse volte, in un cerchio con un puntino in mezzo, e poi come un cerchio senza puntino, rimanendo solo un cerchio. Da questo lettera nel Greco derivano due lettere, sia l’omicron che l’omega.

La lettera Ain - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Peh - פ

Si chiamava “Peh” (bocca – פֶּה).  Qualche centinaia di anni dopo una delle labbra della bocca è stata “rimossa” e ancora dopo è stata posizionata in modo verticale. I greci l’hanno trasformata in Pi (Π), la lettera in latino ha preso la forma della lettera greca Rho.

La lettera Peh - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Tzadi - צ

Si presume che all’inizio si chiamava “Tzipor” (uccello – צִפּוֹר). Dopodiché, con il passare degli anni, il nome è diventato “Tzemah” (una pianta – צֶמַח), e la forma della lettera assomigliava ad un fusto con due foglie. La forma della lettera è cambiata diverse volte, cosi come anche il suo nome, che alla fine si è trasformato in Tzadi di oggi. I greci non utilizzavano questa lettera e non è stata presa nel loro alfabeto.

La lettera Tzadi

Kof - ק

Ha preso il suo nome dal disegno antico di una scimmia “Kof” (קוֹף), dove si vedeva un corpo e una testa, senza braccia e faccia. Con il passato degli anni il simbolo diventò una linea con un cerchio poggiato sopra. I greci l’hanno trasformata nella lettera qoppa Ϙ, che poi è stata cancellata dall’alfabeto greco, e invece, si è ritrovata nel quello latino come la Ǫ, diventando poi la Q di oggi.

La lettera Kof - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Resh - ר

In principio fu chiamata "Rosh" (testa – רֹאשׁ), in seguito il disegno di una testa è stato sostituito con una forma di un cerchio poggiato su una linea, per diventare dopo un disegno di una linea con un triangolo da una parte. I greci l’hanno utilizzata come la lettera rho p. Per facilitare la pronuncia del nome della lettera, esso fu modificato in Resh.

La lettera Resh - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Shin - ש

Il primo nome della lettera Shin probabilmente era "Shadaim" (i seni – שָׁדַיִם), con una forma che ricorda i seni della donna. Durante gli anni le line arrotondate della lettera diventassero sempre più rettilinee, finché dal 10imo secolo a.C. la forma si stabilizza e diviene W. Probabilmente allo stesso tempo fu cambiato anche il nome della lettera, diventando Shinaim (denti – שִׁנַּיִים), e la forma della lettera ricordava due denti. In seguito il nome è stato accorciato a Shin. I greci, adottandola, l’hanno ruotato di 90 gradi, diventando la Sigma (Σ) e da lì è nata la S Latina.

La lettera Shin - L'ALFABETO EBRAICO NEGLI ANNI

Tav - ת

Il nome significava all’epoca un “segno” o un “simbolo”, e si scriveva +. In seguito, circa al 9° secolo a.C., è stata ruotata per facilitare la sua scrittura (X). I greci la adottarono come Tau (con una scrittura simile a quella originale dell’alfabeto protocananeo (T). Da lì la lettera è passata al latino e a tutte le lingue derivanti da essa.

La lettera Tav

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