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L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

Pesach è la festività che ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù e l’esodo dall’Egitto. Qui vedremo insieme l’alfabeto ebraico per Pesach: il dizionario della terminologia in ebraico che vi servirà per la festa di Pesah (Pesach o Pèsah).

L’alfabeto ebraico per Pesach – il dizionario completo per la festa

‘’Seder’’ è il nome della cena tradizionale che si fa durante la vigilia della festa, in cui viene eseguita la lettura della ‘Hagada shel Pesah’ (Haggadah di Pesach ) e vengono consumati i cibi e i quattro bicchieri di vino in un ordine prestabilito. Seder in ebraico vuol dire ‘ordine’, in questo articolo facciamo ordine e impariamo le parole della festa di Pesach secondo l’ordine dell’alfabeto ebraico.

Cominciamo a fare ‘seder’:

L’alfabeto ebraico per Pesach:

א

Aviv – אָבִיב

La primavera: La festa di Pesach si chiama anche ‘la festa della primavera’. Il mese ebraico di Nissan, in cui accade Pesach, nella Torah si chiama anche ‘il mese di primavera’.

Arba Kosot – אַרְבַּע כּוֹסוֹת

I quattro bicchieri: Durante il Seder si bevono quattro bicchieri di vino. Perché quattro? Nel libro dell’ Esodo vengono usati quattro termini per descrivere la redenzione degli ebrei dall’ Egitto: Vi farò uscire;. Vi Salverò; Vi Libererò; Vi Prenderò. Le parole ‘bicchieri di vino’ sono menzionate ben quattro volte nel sogno del capo dei coppieri del Faraone descritto in Genesi 40, 11-13. Si pensa che questi bicchieri sono un’allusione alla liberazione degli ebrei dall’Egitto; secondo la Kabbalah esistono quattro forze di impurità e durante Pesach, quando festeggiamo la nostra libertà materiale, festeggiamo anche la libertà da queste impurità.

4 bicchieri

ב

Bedikat Chametz – בְּדִיקַת חָמֵץ

Il controllo del chametz: chametz sono i cibi lievitati che vengono proibiti durante Pesach. E’ vietato tenere a casa il chametz in tutta la durata della festa. Prima della sera del Pesah si usa a fare un controllo molto rigoroso della casa, per verificare che non ci siano rimaste neanche briciole di chametz.  E’ usanza mettere in casa 10 pezzettini di chametz in modo che vengano trovati da chi effettua la bedikat chametz. La ricerca deve essere fatta a lume di candela.

ג

Gdi – גְּדִי

Un capretto, il protagonista della famosa canzone di Had Gadya, cantata durante il Seder. Vedi alla lettera ח.

Had Gadya

ד

Dayenu  – דַּיֵּנוּ

Dayenu è una canzone che fa la parte dei canti della Haggadah. La parola “Dayenu” significa “sarebbe stato sufficiente”, o “sarebbe bastato”. La canzone è sull’ essere grato a D-o per tutti i regali che diede agli ebrei, come tirarli fuori dalla schiavitù, dandogli Torah e Shabbat , dicendo che sarebbe stato comunque sufficiente ricevere anche un solo regalo da D-o.

ה

Haggadah di Pesach – הַגָּדָה שֶׁל פֶּסַח

L’Haggadah è il libro usato durante il Seder. La parola Haggadah significa “raccontare”, infatti l’Haggadah  narra l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto, la storia è arricchita di commenti e seguita da una cena che si conclude con canti e melodie che si tramandano di generazione in generazione. Lo scopo principale dell’Haggadah, quindi è di facilitare il racconto della storia dell’Esodo dall’Egitto. Esso fa anche da guida per i partecipanti al Seder illustrando i vari passi e riti che vanno eseguiti. L’ Haggadah recitata in ottemperanza all’obbligo biblico: «Quel giorno sarà per voi un giorno da ricordare e lo celebrerete come una festa all’Eterno; lo celebrerete d’età in età come una legge perpetua» (Esodo 12, 14).

Haggadah shel Pesach

ו

Ve Higadeta le binha – וְהִגַּדְתָּ לְבִנְךָ

Il comandamento principale della sera di Pesach è raccontare la storia dell’esodo dall’Egitto ai bambini. La lettura dell’Haggadah, fa sì che i bambini crescano conoscendo la storia dell’uscita dell’Egitto e sapendo che questa è una parte essenziale della loro storia.

ז

Zroa - זְרוֹעַ

Zroa è il collo del pollo arrostito o la zampa di agnello. Esso simboleggia il sacrificio pasquale portato al Tempio di Gerusalemme il pomeriggio della vigilia di Pesach.

Vassoio di Pesach

ח

Had Gadya – חַד גַּדְיָא

Had Gadya (il capretto), la famosa canzone pasquale, l’ultima delle tre canzoni del Seder, cantata in tutte le tradizioni ebraiche. Had Gadya è una canzone cumulativa (ogni verso riprende i versi precedenti) che mette in parallelo il destino di un capretto innocente e quello del popolo di Israele.

ט

15 di Nissan - ט"ו בְּנִיסָן

La data di 15 (ט"ו in Ghimatria) del mese di Nissan (del calendario ebraico) è la data dell’inizio del Pesach, che dura sette giorni fino al כ"א (il 21 del mese di Nissan).

י

Yetziat Mizraim – יְצִיאַת מִצְרַיִם

L’esodo dall’Egitto: Pesach è la grande festa della libertà. La festività celebra la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana e l’esodo dall’Egitto. Gli ebrei furono resi schiavi dal Faraone, obbligati a durissimi lavori e ad una vita piena di sofferenza. Mosè li condusse fuori dalla terra d’Egitto e da questo momento diventarono un vero popolo libero.

Esodo dall'Egitto

כ

Kos shel Eliyahu ha Navi - כּוֹס שֶׁל אֵלִיָּהוּ הַנָּבִיא

Il bicchiere del profeta Eliyahu: durante il Seder si riempie di vino un bicchiere, si apre la porta d'ingresso della casa e si recita il passaggio che simboleggia l’invito che rivolgiamo al profeta Eliyahu. Secondo la tradizione egli arriva in ogni casa e prende un sorso del vino, lasciato sul tavolo durante la notte.

ל

Leil ha Seder – לֵיל הַסֵּדֶר

La vigilia della festa di Pesach, in cui si legge la Haggadah e si consumano i cibi tradizionali. Seder vuol dire "ordine" e l’origine del nome deriva dal fatto che tutti i rituali fatti durante questa sera vengono fatti con un ordine particolare prestabilito.

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מ

Ma Nishtana – מָה נִשְׁתַּנָּה

La canzone ‘Ma Nishtana’ (che domanda come è diversa questa serata da tutte le altre sere dell’anno) viene cantata dal commensale più giovane o in coro, dai più giovani, all’inizio della serata. Questa canzone è composta da quattro domande (Arba Kushiyot – ארבע קושיות) rivolte dal bambino agli adulti: 1.Perché tutte le altre sere mangiamo pane, e questa sera pane azzimo? 2.Perché tutte le altre sere mangiamo qualsiasi tipo di verdure, e questa sera erba amara? 3.Perché tutte le altre sere non intingiamo (si parla del sedano intinto in acqua e sale) neppure una volta, e questa sera due volte? 4.Perché tutte le altre sere mangiamo seduti, e questa sera sdraiati? Le domande danno il via alle alla lettura successiva della Haggadah che narra gli eventi legati all’uscita dall’Egitto e dà in questo modo anche le risposte alle domande fatte.

matzah (o matza) – מַצָּה

Pane azzimo: Durante l’Esodo dall’Egitto, nella fretta di prepararsi alla fuga le famiglie che dovettero nella notte allestire le provviste non ebbero il tempo di far lievitare il pane da portarsi via. In ricordo di questo avvenimento durante Pesach bisogna astenersi da ogni cibo lievitato (chametz) e che abbia come ingredienti frumento, orzo, avena, spelta. La caratteristica della matza, infatti è di non essere lievitata.

Matza - L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

נ

Nikayon – נִקָּיוֹן

Pulizia – essendo proibito tenere il chametz a casa, si usa pulire la casa molto molto bene prima della festa.

ס

Seder – סֵדֶר

 Il Seder è la cena, che si osserva solo la prima sera in Israele e le prime due sere della festività all’estero. Durante la cena è prestabilita la sequenza di diverse ritualità; gli elementi principali del seder di Pesach sono l’Haggadah, la matza, la ke’arà (il vassoio del seder) e i quattro bicchieri di vino. 

Seder - L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

ע

Esser ha makot – עֶשֶׂר הַמַּכּוֹת

Le dieci piaghe inflitte all'Egitto per indurre il Faraone a lasciare liberi gli Ebrei: tramutazione dell'acqua in sangue, invasione di rane, invasione di zanzare, invasione di mosche,  morte del bestiame, ulcere su animali e umani, pioggia di fuoco e ghiaccio (grandine), invasione di cavallette, tenebre, morte dei primogeniti maschi.

10 piaghe

פ

Pesach – פֶּסַח

È la festività che ricorda la liberazione del popolo ebraico dall'Egitto e il suo esodo. La festa dura sette giorni in Israele e otto giorni fuori da Israele. La parola Pesach significa “passaggio”  e si riferisce ad una delle dieci piaghe ovvero quando D-o passò oltre le case degli ebrei, risparmiando i loro primogeniti dalla morte che invece colpì tutti i primogeniti egiziani.

צ

Tzafon – צָפוֹן

È uno dei nomi dell’ afikoman nell’Haggadah:

Afikoman – אֲפִיקוֹמָן

La parola afikoman viene dal greco “epikomen” o “epikomion” che significa “ciò che viene dopo”. Uno dei primi passaggi del Seder (prima di iniziare a raccontare la storia dell’Esodo) consiste nel prendere la seconda di tre matzot (pane azzimo), che si trova tra le altre due, sotto il piatto del Seder, e dividerla in due parti. La metà più piccola viene riposta tra le altre matzot mentre l’altra metà viene nascosta e i bambini la cercano e la restituiscono in cambio di un regalo alla fine del seder. Questa matzà si chiama afikoman, perché viene mangiata dopo il pasto del seder per commemorare il sacrificio pasquale.

ק

Kneidlach – קְנֶיְדָּלָךְ

La zuppa di matzah (o matza)  balls è un piatto della tradizione ebraica, sovente consumato nel periodo di Pesach. Sono delle polpettine di pane azzimo nel brodo.

Kneidlach - L’ALFABETO EBRAICO PER PESACH

ר

Rasha - רָשָׁע

Il figlio malvagio, uno dei quattro figli di cui parla l’Haggadah:

Arba’a banim – אַרְבָּעָה בָּנִים

Nell’Haggadah di Pesach sono menzionati i "quattro figli": il saggio, il malvagio, l’ingenuo e colui che non è in grado di porre domande. Queste quattro categorie si riferiscono al comandamento principale di Pesach: raccontare e spiegare ai bambini la storia dell’esodo dall’Egitto. In questo modo la tradizione viene tramandata da una generazione all’altra ad ognuno prendendo in considerazione l'indole di ciascuno e la sua età.

ש

Shloshet ha regalim – שְׁלֹשֶׁת הָרְגָלִים

Sono le tre ricorrenze di festività ebraiche con pellegrinaggio: Pesach, Shavuot e Sukkot, in cui gli ebrei facevano un pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme, come comandato dalla Torah.

ת

Teanit Bechorot – תַּעֲנִית בְּכוֹרוֹת

Digiuno del primogenito è un giorno di digiuno, che di solito cade nel giorno prima di Pesach, cioè il 14º giorno del mese di Nissan. A differenza degli altri digiuni ebraici, in questa occasione solo i primogeniti hanno il dovere di digiunare, da cui appunto il nome "Digiuno del Primogenito". Questo digiuno commemora la salvezza dei primogeniti del popolo ebraico durante le piaghe d’Egitto.

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