Le Olimpiadi di Parigi vedranno la partecipazione di atleti provenienti da ben 206 paesi, che partecipano a 329 eventi di 32 sport differenti. Seguire le Olimpiadi in Ebraico è un’opportunità per migliorare il tuo vocabolario in ebraico. Inoltre, ti permette di immergerti nella cultura sportiva israeliana, comprendere meglio le telecronache e i commenti degli esperti.
Olimpiadi in Ebraico – il dizionario completo per le olimpiadi: La delegazione Israeliana
La delegazione israeliana, con i suoi 88 atleti, è la seconda più numerosa nella storia del paese, superata solo dalla delegazione di Tokyo 2020 che contava 90 rappresentanti. In seguito al tragico attentato delle Olimpiadi di Monaco del 1972, Israele continua a garantire la sicurezza dei propri atleti inviando una squadra dedicata di forze di sicurezza.
Il judoka Peter Paltchik e la nuotatrice Andrea Murez sono stati scelti per portare la bandiera israeliana durante la cerimonia di apertura. Un momento particolarmente interessante di queste Olimpiadi sarà la partecipazione della squadra di calcio israeliana, che torna a competere ai Giochi dopo Montreal 1976, grazie alla straordinaria performance della giovane squadra israeliana nelle semifinali di Euro 2023. Gli occhi saranno anche puntati su Artem Dolgopyat, campione nella ginnastica, e sulle stelle del judo e della vela, discipline in cui gli atleti israeliani hanno sempre brillato.
Il Comitato Olimpico Israeliano prevede di ottenere tra 4 e 5 medaglie, con 15-18 finalisti attesi.
Olimpiadi in Ebraico: Il dizionario completo per seguire le olimpiadi
Per seguire al meglio le imprese della squadra israeliana, è utile conoscere alcune parole chiave in ebraico legate agli sport e alle competizioni olimpiche. Qui di seguito, trovi un elenco delle parole principali e gli sport in cui Israele è protagonista.
1. Le Olimpiadi – Ha-Olimpiada – האולימפיאדה
2. Competizione sportiva – Taharut Sport – תחרות ספורט
3. Atleta – Sportai – ספורטאי
4. Medaglia d’oro – Medalyat Zahav – מדליית זהב
5. Medaglia d’argento – Medalyat Kesef – מדליית כסף
6. Medaglia di bronzo – Medalyat Arad – מדליית ארד
7. Vincitore – Menatzeah – מנצח
8. Perdente – Mafsid – מפסיד
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Gli sport olimpici in ebraico
1. Ginnastica artistica – Hit’amlut Karka – התעמלות קרקע
Yiddish, o “mamaloshen” (lingua madre) come affettuosamente la chiamano i suoi parlanti, ha accompagnato le comunità ebraiche nei secoli. È una lingua piena di storia, umorismo e identità e ha radici nelle comunità ebraiche dell’Europa centrale e orientale. Nel Medioevo, quando gli ebrei di queste aree geografiche venivano spinti dalle persecuzioni, crearono una lingua propria, mescolando elementi delle lingue tedesca, ebraica e slave. Questa lingua vibrante ha continuato a prosperare, trasmettendo tradizioni e storie attraverso le generazioni. Oggi, sebbene l’utilizzo dello yiddish sia diminuito notevolmente e sia stato fortemente influenzato dalla diaspora ebraica, continua ad essere una parte vitale della cultura ebraica in tutto il mondo. Tante parole in yiddish sono ancora utilizzate anche nella lingua ebraica contemporanea e qui vediamo insieme le 12 Parole in Yiddish Che Puoi Utilizzare in Ebraico Moderno.
Yiddish VS Ebraico – la differenza tra l’ebraico e lo yiddish
Yiddish e ebraico condividono un legame profondo, le due lingue hanno plasmato l’identità e la cultura del popolo ebraico nel corso dei secoli, ma sono distinti per origine, struttura e uso. Mentre l’ebraico è una lingua che risale a oltre 3.000 anni fa ed è la lingua utilizzata nella Torah, nelle preghiere, nelle cerimonie, l’ebraico moderno è la lingua ufficiale di Israele, lo yiddish è una lingua che ha avuto origine in Europa oltre 800 anni fa ed è stata tradizionalmente la lingua quotidiana del popolo ebraico dell’Europa orientale. L’ebraico era considerato loshan-koidesh, una lingua sacra, ed era usato principalmente per scopi liturgici come la preghiera dalle comunità ebraiche di tutto il mondo, ma non era parlato tra gli ebrei.
Oggi l’ebraico è parlato da circa 10 milioni di persone in tutto il mondo. L’ebraico è usato sia come lingua di conversazione che come lingua per scopi religiosi. Prima dell’Olocausto, su 17 milioni di ebrei in tutto il mondo, c’erano tra 11 e 13 milioni di parlanti yiddish, attualmente ci sono circa 3 milioni di parlanti yiddish in tutto il mondo.
Sebbene lo yiddish utilizzi alcune parole ebraiche e sia scritto nell’alfabeto ebraico, in realtà lo yiddish è più legato alle lingue germaniche e slave che all’ebraico. L’ebraico è una lingua semitica, mentre lo yiddish è un dialetto germanico che unisce molte lingue, tra cui tedesco, ebraico, aramaico e varie lingue slave.
L’alfabeto ebraico contiene 22 lettere, la maggior parte delle vocali in ebraico derivano dalla punteggiatura sopra e sotto le lettere ebraiche. In yiddish, le lettere ebraiche silenziose diventano vocali, le lettere usate sia come consonanti sia come vocali vengono lette in base al contesto e vengono usati anche alcuni punti sotto le lettere, ma con un suono diverso rispetto all’ebraico.
Nonostante queste differenze, le due lingue hanno interagito nel corso dei secoli, arricchendosi reciprocamente.
Lo Yiddish nell’Ebraico Moderno – 12 Parole in Yiddish Che Puoi Utilizzare in Ebraico Moderno
Entrambe le lingue hanno contribuito reciprocamente al loro lessico. Molti termini yiddish sono entrati nell’ebraico moderno, arricchendolo con espressioni vivaci e colorate, vediamo alcune di esse.
Yiddish – il significato delle parole
1. Oy vey (אוי וויי) – Questa esclamazione, che spesso viene abbreviata in Oi, esprime dolore per una perdita o un infortunio. È comunemente utilizzata anche in ebraico moderno con lo stesso significato, dove spesso viene trasformata in Oy Vaavoy (אוי ואבוי).
2. Tachlis (תַּכְלִית) – La parola deriva dallo Yiddish e utilizzata nello slangdell’ebraico contemporaneo (dove viene pronunciata Tachles) per indicare l’essenza di una situazione e per “andare dritto al punto”, significa la sostanza di una questione o di un argomento.
3. Chutzpah (חֻצְפָּה) – la parola, che appare una volta nella Mishna, è di origine aramaico ed è stata poi adottata in Yiddish, e successivamente, anche in ebraico moderno. “Chutzpah” è una parola yiddish che significa audacia verso gli altri o spavalderia eccessiva, è un comportamento che disobbedisce alla norma ed è spesso provocatorio. È entrata nell’ebraico moderno con lo stesso significato.
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4. Putz (פּוּץ) – In Yiddish, “putz” si riferisce a una persona stupida o insignificante. Probabilmente deriva dalla parola tedesca Putz, che significa gesso, da qui si è evoluto nel significato di stupido (poiché la sua testa è come gesso). In ebraico moderno, può essere usato in modo simile per indicare una persona presuntuosa e stupida.
5. Nu (נו) – Questa espressione yiddish di origine russa, viene utilizzata per enfatizzare una richiesta o un comando, è comune anche nell’ebraico contemporaneo. In ebraico moderno ha diversi significati, tra i quali: un invito ad agire in fretta o un’espressione di impazienza, frustrazione, entusiasmo o curiosità, oppure un’espressione di dispiacere.
6. Nudnik (נודניק) – Nudiyan significa annoiare (dal polacco: nuda – noia). Il suffisso -nick in Yiddish è un suffisso che descrive una persona secondo un tratto che la caratterizza. “Nudnik” quindi si riferisce a una persona piantagrane, una persona che si preoccupa costantemente con domande, richieste, ecc… In ebraico moderno, può essere usato per descrivere qualcuno che è fastidiosamente insistente. Inoltre, in ebraico contemporaneo si chiama così la modalità in una sveglia, in cui la sveglia si ripete dopo il suo semplice spegnimento ogni pochi minuti.
7. Schmuck (שְׁמוּק) – In Yiddish, “schmuck” si riferisce a una persona sgradevole, uno sciocco o una persona stupida. In ebraico moderno, può essere utilizzato in modo simile.
8. Fayrerפראייר (פַּרְעַיֶר) – In ebraico moderno, può essere utilizzato per descrivere una persona innocente che lascia che gli altri traggano profitto a sue spese. Originaria del tedesco (e arrivato allo yiddish tramite la lingua polacca): scapolo, corteggiatore. Letteralmente: libero, libero, esente.
9. Pirgun (פרגון) – In Yiddish, “pargen””פארגינען” deriva dal tedesco (vergoennen) e indica un plauso o un elogio. לפרגן (פַּרְגוֹן) – In ebraico moderno, può essere utilizzato per dire incoraggiare, approvare o applaudire qualcuno.
10. Kvetch (קווץ’) -In yiddish קוועטשן Kvetchen – premere. In ebraico moderno vuol dire schiacciato ma viene utilizzato per esprimere una sensazione di stanchezza e di “essere spenti”.
11. Shvitzer (שוויצר ) – In yiddish si usa per descrivere una persona che trae piacere dal suo aspetto, ma soprattutto dalla sua intensa attività estroversa e dal suo status sociale, significato simile è stato adottato anche in ebraico moderno. Un altro significato della parola in Yiddish è sudato, molto stanco, eccessivamente entusiasta del suo lavoro. Qual è il nesso tra qualcuno ‘sudato’ e una persona che si vanta dei suoi beni o dei suoi risultati? Si dice che un uomo che viene chiamato uno Shvitzer è così attivo, corre in giro senza sosta finché suda. Suda così tanto nei suoi sforzi per impressionare.
12. Shtinker (שטינקר) – Dal tedesco (Stinker – puzzolente). Si usa per descrivere un informatore, qualcuno che si comporta in modo sleale o ingannevole.
Sei stato invitato al tuo primo matrimonio ebraico ma non sai che cosa aspettarti? Ogni matrimonio ebraico ha le sue tradizioni particolari ma esiste uno schema di base e ci sono alcune tradizioni nuziali che vedrai sicuramente. Alcune potrebbero sembrarti familiari, come i rituali della rottura del bicchiere o la danza della hora, spesso visti anche nei film, ma conoscere in anticipo cosa aspettare e il significato dei vari rituali ti aiuterà ad orientarsi e a festeggiare con tutti gli altri ospiti secondo le tradizioni.
Prima del matrimonio ebraico
Prima del matrimonio vero e proprio, ci possono essere eventi pre-nuziali che iniziano anche una settimana prima. Se la coppia è di origini nordafricane o mediorientali con tradizioni sefardite è probabile che si svolga una cerimonia e festa dell’henné qualche giorno prima. In questa occasione, la sposa, lo sposo, le loro famiglie e alcuni ospiti indossano abiti tradizionali, durante la festa si esegue la cerimonia della pittura con henné, che si dice protegga la coppia dal malocchio e li benedica con un matrimonio felice.
Secondo altre tradizioni si celebra Shabbat Chatan. È un sabato che cade prima del matrimonio o immediatamente dopo di esso. Ci sono varie usanze in questo Shabbat, la principale delle quali è quella durante la quale lo sposo legge la Torah in sinagoga.
Il ricevimento nel matrimonio ebraico
Il matrimonio ebraico inizia tradizionalmente con un “kabbalat panim” (ricevimento) in onore degli sposi. Oggi questo evento somiglia a un aperitivo nuziale occidentale, ma con una vasta selezione di antipasti che includono insalate, carne e pesce israeliani. Anche se è facile saziarsi con queste pietanze, dopo la cerimonia ci sarà comunque un pasto importante. Inoltre, durante il ricevimento non mancheranno alcolici. In Israele, spesso entrambi gli sposi partecipano al ricevimento.
Ketubah – כתובה
La ketubah è il contratto di matrimonio ebraico che descrive dettagliatamente gli obblighi del marito verso la moglie, in particolare i suoi obblighi finanziari in caso di divorzio o vedovanza, ed è firmata dalla coppia e da due testimoni prima della cerimonia.
La firma della ketubah, una tradizione di duemila anni, avviene spesso in una cerimonia separata e intima immediatamente prima della cerimonia nuziale. Pur non essendo un documento religioso, è parte della legge civile ebraica. Oggi, il testo della ketubah è spesso più contemporaneo ed egualitario, esprimendo l’impegno reciproco della coppia a prendersi cura l’uno dell’altro e a creare insieme una casa ebraica. Durante la cerimonia della Chuppa, è consuetudine leggere ad alta voce la ketubah.
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Bedeken e il Velo nel matrimonio ebraico
Il Bedeken, che significa “controllo”, ha radici in due narrazioni bibliche. La prima riguarda Rebecca che, per modestia e umiltà, abbassa il velo quando incontra Isacco, il quale rimane colpito dalla sua bellezza. La seconda storia coinvolge Giacobbe, che fu ingannato dal suocero Labano a sposare Lea invece di Rachele, poiché Lea era velata durante la cerimonia.
Oggi, se una sposa sceglie di indossare un velo, il futuro sposo le mette il velo sul viso prima della cerimonia, sottolineando che la sua attenzione è sulla bellezza interiore della sposa piuttosto che su quella esteriore. Questo gesto simboleggia anche la modestia, una caratteristica distintiva della donna ebrea. In genere, una sposa ebraica indossa un abito bianco e un velo, che rimane sul volto per tutta la cerimonia del chuppah.
la camminata verso la Chuppah
Nelle cerimonie ebraiche, l’ordine della processione è leggermente diverso rispetto a quello delle cerimonie non ebraiche. Tradizionalmente, entrambi i genitori dello sposo lo accompagnano lungo la navata fino alla chuppah. Segue poi la sposa accompagnata dai suoi genitori. Durante la cerimonia, i genitori sia dello sposo sia della sposa rimangono sotto la chuppah accanto alla sposa, allo sposo e al rabbino.
Chuppah (o Huppah) – חופה
La chuppah, o baldacchino nuziale, è un elemento centrale del matrimonio ebraico che risale ai tempi in cui gli ebrei vivevano in tende nel deserto. Storicamente, le cerimonie nuziali si svolgevano all’aperto e la chuppah creava uno spazio intimo e sacro. La chuppah ha quattro angoli e un tetto, rappresentando la nuova casa della coppia, aperta su tutti i lati per accogliere famiglia e amici e offrire ospitalità a chi ne ha bisogno.
In alcune cerimonie, i pali della chuppah sono sostenuti da amici o familiari, mentre in altre è una struttura indipendente decorata con fiori. Spesso il baldacchino è fatto con un tallit (o tallèd), appartenente a uno dei membri della coppia o alla loro famiglia.
I giri al matrimonio ebraico
Nella tradizione ashkenazita, è consuetudine che la sposa giri intorno allo sposo tre o sette volte sotto la chuppah. Alcuni ritengono che questo rituale serva a creare un muro magico di protezione contro spiriti maligni, tentazioni e sguardi di altre donne. Altri interpretano il gesto come la sposa che simboleggia la creazione di una nuova cerchia familiare.
Kiddushin e Scambio di anelli – קידושין
Il kiddushin, la prima parte della cerimonia nuziale ebraica, accade sotto la chuppah. Inizia con i saluti e la benedizione sul vino, seguiti da un sorso da parte degli sposi. Poi è il momento degli anelli: lo sposo mette la fede nuziale sull’indice destro della sposa, perché si credeva che la vena dell’indice fosse collegata direttamente al cuore. In alcune cerimonie, la sposa mette anche un anello sull’indice dello sposo, ma questa pratica non è consentita in alcuni matrimoni ortodossi.
Nella tradizione ebraica, le spose di solito indossano una fede nuziale semplice fatta di metallo, come oro, argento o platino, senza pietre preziose. In passato, l’anello aveva un significato di valore o di “prezzo di acquisto” della sposa, e il suo valore veniva determinato dal peso, che sarebbe stato influenzato dalla presenza di pietre.
Sette Benedizioni – Sheva B’rachot – שבע ברכות
Le Sheva B’rachot, o le sette benedizioni, derivano da antichi insegnamenti e sono spesso lette e condivise durante le cerimonie matrimoniali da vari familiari o amici, proprio come in altri tipi di cerimonie dove si invitano amici e parenti a fare letture speciali. Queste benedizioni si concentrano sulla gioia, la celebrazione, la pace, la compagnia, l’opportunità per gli sposi di condividere momenti felici insieme e il potere dell’amore.
Rottura del bicchiere – שבירת הכוס
Al termine della cerimonia matrimoniale, è tradizione che lo sposo o entrambi i membri della coppia rompano un bicchiere, solitamente posizionato all’interno di un sacchetto di stoffa. Questo gesto ha varie interpretazioni: alcuni lo collegano alla distruzione del Tempio di Gerusalemme, sottolineando la necessità di ricordare anche nei momenti di gioia le tragedie del passato del popolo ebraico, mentre altri vedono nel vetro fragile un simbolo della delicatezza e dell’impegno necessario per preservare il matrimonio nel tempo. Il suono del vetro che si rompe è seguito dagli ospiti che applaudono e intonano auguri di buona fortuna alla coppia con frasi ebraiche come “mazel tov“(o Mazal tov).
La rottura del bicchiere è vista anche come un momento di transizione, segnale di inizio dei festeggiamenti e simbolo della trasformazione che il matrimonio porta nella vita dei coniugi. Non esiste una regola rigida su chi debba compiere questo gesto, e talvolta (nei matrimoni meno religiosi) entrambi gli sposi partecipano, dimostrando l’unità e la collaborazione nella loro nuova vita insieme.
Regali di nozze ebraici tradizionali
Quando partecipi a un matrimonio ebraico, hai molte opzioni per quanto riguarda i regali. Molti ospiti scelgono di regalare denaro o assegni agli sposi, seguendo la tradizione di offrire somme in multipli di 18, che simboleggiano la vita in gematria (ghimatria). Secondo la legge ebraica, gli invitati sono tenuti a festeggiare e aumentare la gioia degli sposi nel giorno del loro matrimonio. Una delle manifestazioni più gioiose di questo è il ballo, incluso il tradizionale ballo in cerchio chiamato Hora. Durante la hora, gli sposi vengono spesso sollevati e trasportati su sedie intorno alla pista da ballo.
Mazal tov o Mazel tov al matrimonio ebraico
Augurare “Mazel tov!” è uno dei rituali nuziali ebraici più conosciuti. Una volta terminata la cerimonia e rotto il bicchiere, sentirete gli ospiti esultare “Mazel tov!” Mazel tov in ebraico ha un significato simile “buona fortuna” o “congratulazioni”. La traduzione diretta è in realtà più vicina ad augurare il meglio per il futuro, un grande destino. Non c’è momento migliore per dire “mazal tov” che a un matrimonio!